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Il Guercino a Cento. Emozione barocca. Catalogo della mostra (Cento, 9 novembre 2019-15 febbraio 2020)

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Il Guercino a Cento. Emozione barocca. Catalogo della mostra (Cento, 9 novembre 2019-15 febbraio 2020)
Titolo Il Guercino a Cento. Emozione barocca. Catalogo della mostra (Cento, 9 novembre 2019-15 febbraio 2020)
Curatore
Collana Arte
Editore Silvana
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 224
Pubblicazione 11/2019
ISBN 9788836645374
 
28,00 26,60

 
risparmi: € 1,40
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Cento e il Guercino costituiscono un binomio inestricabile. Lo sapeva bene Johann Wolfgang Goethe quando nel 1786 si recò appositamente a Cento per rendere omaggio alla patria del Guercino e annotò nel suo diario che il suo era “un nome sacro tanto sulle labbra dei fanciulli che degli adulti”. Salito sul campanile della chiesa di San Biagio, il grande scrittore era stato colpito dalla vista di “una piccola e simpatica città, ben costruita, piena di movimento e di vita, linda, in mezzo a una pianura tutta coltivata a perdita d’occhio” e poi, davanti ai dipinti eseguiti dal pittore per le chiese cittadine, ne aveva apprezzato il carattere “intimamente esperto, virilmente integro, senza forzature”, rimarcando la piena sintonia con l’attitudine serenamente attiva e intraprendente dei suoi concittadini. Nonostante le perdite subite in seguito alle spoliazioni di epoca napoleonica, Cento conserva tuttora uno straordinario nucleo di dipinti di Giovanni Francesco Barbieri (Cento, 1591 – Bologna, 1666), affettuosamente soprannominato il Guercino per il suo pronunciato strabismo: si tratta non solo di pale da altare, ma anche di affreschi staccati dalle case dei benestanti centesi (i Pannini, i Benotti) e di disegni pervenuti alle raccolte comunali. A tale nucleo – che comprende capolavori assoluti del barocco italiano, come il "Cristo risorto che appare alla Madre" (1628-1630) o le tele poste a decorazione della cappella di famiglia nella chiesa del Santissimo Rosario (1643-1645) – si affianca in questo volume l’esame di altri dipinti eseguiti dal pittore per altre destinazioni, così da ricostruire il suo intero percorso, che dal corposo naturalismo della fase giovanile giunge all’eleganza composta degli anni estremi.
 
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