Nel 1846, un Kierkegaard poco più che trentenne iniziò ad annotare le proprie riflessioni in quaderni sul cui frontespizio tracciava un grande "NB" (ovvero: NotaBene). Con questa sigla soleva indicare ciò che si proponeva di tener presente, ciò su cui voleva richiamare l'attenzione, ciò che richiedeva un commento, ironico, serio o ammonitore. Nello scegliere NotaBene come titolo dei Quaderni di studi kierkeguardiani, si è voluto, quindi, utilizzare la stessa sigla adottata dal filosofo danese per i suoi appunti, ad indicare una "ripresa" del suo esercizio di pensiero. Il logo dei Quaderni, che riproduce il disegno di un uomo con il cannocchiale - sorta di "autoritratto" di mano dello stesso Kierkegaard -, vuole poi sottolineare un duplice aspetto della sua fisionomia intellettuale: quello dell'osservatore accurato e quello dell'ironista acuto e mordace, capace però anche di autoironia. Sono questi, infatti, i tratti che hanno reso il filosofo danese uno dei pensatori più lucidi e incisivi del pensiero moderno, capaci di esercitare una profonda influenza in ogni ambito dell'attività intellettuale e artistica del Novecento.
Notabene. Quaderno di studi kierkegaardiani. Volume Vol. 7
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Titolo | Notabene. Quaderno di studi kierkegaardiani. Volume Vol. 7 |
Volume | Vol. 7 - Kierkegaard e la condizione desiderante. Le seduzioni dell'estetico |
Curatori | I. Adinolfi, M. Fortunato, E. Matassi |
Editore | Il Nuovo Melangolo |
Formato |
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Pagine | 167 |
Pubblicazione | 01/2010 |
ISBN | 9788870187328 |