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La violenza spettacolarizzata. Il crimine e l'impatto psicologico della comunicazione

La violenza spettacolarizzata. Il crimine e l'impatto psicologico della comunicazione
Titolo La violenza spettacolarizzata. Il crimine e l'impatto psicologico della comunicazione
Autore
Prefazione
Collana Pratiche comportamentali e cognitive, 20
Editore Franco Angeli
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pubblicazione 08/2019
ISBN 9788891787637
 
27,00

 
Ordinabile
Negli ultimi anni sta prendendo progressivamente piede, tra gli organi di informazione, una nuova forma di narrazione degli eventi criminali (violenza sessuale, stalking, maltrattamento, femminicidio, ecc.): gli eventi sono raccontati dai mass media con modi e finalità spettacolari con l’intento di suscitare nello spettatorelettore forti emozioni, soprattutto paura. Il linguaggio utilizzato e la presentazione ripetuta di questi contenuti creano un clima di allarmismo portando lo spettatorelettore a una percezione di rischio di pericolo maggiore rispetto a quello reale. All’interno del processo di comunicazione si colloca la modalità con cui lo spettatore-lettore percepisce il crimine: in tal senso, la sensazione del pericolo è un processo cognitivo che orienta i comportamenti delle persone di fronte a decisioni che coinvolgono rischi potenziali. Questa percezione coinvolge diverse dimensioni sul piano delle conseguenze immediate e future, oltre ad avere forti implicazioni sul piano del reale e razionale quanto su quello emozionale e soggettivo. Parlare di violenza attraverso i mass media presuppone anche il rischio della connessione causale fra la violenza sociale rappresentata e la violenza che realmente esiste nella nostra società: la violenza si insinua nella quotidianità creando, a volte, mostri e sospetti. Intercettando il dolore della vittima e la malvagità del criminale, i mass media con il loro linguaggio reinterpretano la violenza caricandola di un livello emotivo volto a creare allarmismo nel contesto sociale. Il libro nasce come testo universitario ma si rivolge anche a molteplici professionisti - psicologi, psicoterapeuti, criminologi, esperti della comunicazione - con lo scopo di introdurli allo studio dei complessi rapporti tra crimine e impatto psicologico della comunicazione, nonché offrire spunti per acquisire strumenti critici sui meccanismi correlati all’atto di violenza e sul loro significato sociale.
 
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