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Senza titolo di viaggio. Storie e canzoni dal margine dei generi

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Senza titolo di viaggio. Storie e canzoni dal margine dei generi
Titolo Senza titolo di viaggio. Storie e canzoni dal margine dei generi
Autore
Argomento Società, scienze sociali e politica Società e cultura: argomenti d'interesse generale
Collana Quinto tipo
Editore Edizioni Alegre
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 384
Pubblicazione 12/2021
ISBN 9788832067644
 
16,00 15,20

 
risparmi: € 0,80
Ordinabile
Rombi di tuono e lampi: entrano in scena tre streghe. Così comincia il Macbeth. Di streghe ne vediamo anche qui, ma non compaiono all’inizio, né leggono il futuro a un condottiero scozzese. Queste streghe accolgono l’autrice – sorella nella buona e nella cattiva sorte – nella sterpaglia che costeggia il Sangone, torrente che dà il nome a una valle piemontese. È a loro che Filo racconta la sua storia, la storia che avete tra le mani, una battaglia partita per cinque lettere. O – M – E – N - A. «Battaglia che forse, chissà, non ci sarebbe stata senza la lotta No Tav». «Come? C’entra pure quella?». «Manco te l’immagini, quanto c’entra». Le streghe ascoltano, commentano, consolano, preparano a Filo un brodo di erbe selvatiche. Anche loro hanno una storia e a modo loro la raccontano. L’unica cosa che non fanno è leggere il futuro. Perché, come diceva un fratello maggiore, the future is unwritten. I confini di genere, come quelli tra nazioni, sono presidiati. Varcarli è un’impresa. I lasciapassare sono concessi di rado e a condizioni umilianti. Spesso le persone trans, non binarie e queer hanno necessità di passare comunque. Come? Da clandestine. E a volte nei reticolati restano impigliati brandelli di nomi. Senza titolo di viaggio narra di un’esplorazione di genere e spesso la canta, perché qui dentro c’è la punk e la folk. Un testo in bilico tra prosa e canzonette, dove s’alternano amarcord siculo-torinesi, teoria transfemminista e teatro di rivista, con le benedizioni di Judith Butler e Petrolini. «La coscienza di sé, la ribellione ai diktat di genere, la gragnuola di coming out, l’autodeterminazione, la lotta contro la transfobia, sono tappe di un viaggio verso la riappropriazione e l’autogoverno dei corpi, degli spazi, dei tempi e dei territori, per vivere relazioni fuori dal dominio patriarcale e capitalista!». «Bravx!». «Grazie!».
 
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