Il senso dell'opera di Ferrarotti consiste nel dimostrare che i sindacati americani avrebbero dovuto affrontare e risolvere il loro problema originario: accontentarsi di essere un puro e semplice «gruppo di pressione», oppure diventare una forza politica in prima persona? In altre parole, per la lotta sindacale ad ampio raggio, sarebbe bastata la «coscienza del posto», o job consciousness? Nessun dubbio che il job sia importante, ma è la funzione o mansione lavorativa esercitata dal singolo lavoratore. Non si esce dai limiti di quell'individualismo esasperato per cui ogni buon americano si fa da sé, diventa un «self-made man». Ma così si tradisce la natura intima, storicamente fondata, del sindacato, che è, fin dalle sue lontane origini, un atto e un'esperienza di solidarietà collettiva, consapevole che nessuno può salvarsi da solo. Oggi più che mai, in una situazione in cui l'economia di mercato è molto forte e spesso è decisiva per le decisioni politiche, i valori del sindacato vanno richiamati e il testo di Ferrarotti appare, dunque, ancora attuale, nonostante siano passati più di cinquant'anni dalla sua prima pubblicazione.
Il dilemma dei sindacati americani
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| Titolo | Il dilemma dei sindacati americani |
| Autore | Franco Ferrarotti |
| Argomento | Società, scienze sociali e politica Sociologia e antropologia |
| Collana | Sindacato, 8 |
| Editore | Arcadia Edizioni |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 324 |
| Pubblicazione | 10/2023 |
| ISBN | 9788832104776 |
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