È la vita di 4 pittori e uno scultore che lavorano insieme in uno studio vicino al fiume. Lo scultore non riesce a scolpire una Madonna di legno, e, in un impeto d’ira, la scaraventa nel fiume. Si susseguono altre vicende rocambolesche: lo scultore orina sulla tela di un pittore; uno dei pittori imbratta la facciata di un eremo, simulando un affresco dell’Ultima Cena. Entra in scena Caterina, una strana donna, un poco pazza, che “sente” le voci, e che vive da sola in riva al fiume. Scolpisce i legni trasportati dalla corrente, e ha il potere di predire le catastrofi. Passano gli anni. Caterina ritrova, per caso sulla riva del fiume, l’abbozzo della Madonna che lo scultore aveva gettato nello stesso fiume tanti anni addietro. La ripulisce, e la porta a una mostra. Essa, intellettualmente onesta, non intende appropriarsene, ma l’autore, venuto a sapere per caso di questa sua intenzione, le dà il benestare, ben sapendo che sarà lei a prendersene il merito. La mostra ha successo, ma proprio in quel momento, lo scultore si ammala e muore, con al capezzale Caterina che viene a omaggiarlo e ad acclamarlo come suo grande “maestro”.
L'alito del fiume
Titolo | L'alito del fiume |
Autore | Giuseppe Dovichi |
Editore | Autopubblicato |
Formato |
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Pagine | 284 |
Pubblicazione | 05/2019 |
ISBN | 9791220047036 |