"Il romanzo in questione è scritto in modo “negherboniano”, cioè nel personale stile dell’autore; si delinea attraverso frasi concise e d’impatto, azzarderei in modo socratico, nel senso maieutico del termine. Luca, così come il grande filosofo greco, riesce a trasmettere nel lettore la capacità di riflessione e immedesimazione all’interno della narrazione. Un’ulteriore particolarità del romanzo è quella di avere pochissimi dialoghi diretti e la mia memoria di lettore amatoriale mi ha ricordato un capolavoro della letteratura, anch’esso con questa caratteristica: il vecchio e il mare di Ernest Hemingway che, come il nostro 2067, ruota intorno a una profonda introspezione del protagonista, una continua autoanalisi delle proprie emozioni. Le sensazioni psichiche dei personaggi giungono in modo sensoriale; Negherbon infatti descrivendole in modo viscerale le fa percepire appieno al lettore che ne rimane spiazzato." (dalla prefazione di Andrea Locati)
Duemilasessantasette D.C. Futuro nel passato
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| Titolo | Duemilasessantasette D.C. Futuro nel passato |
| Autore | Luca Negherbon |
| Prefazione | Andrea Locati |
| Argomento | Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945) |
| Collana | Trasfigurazioni |
| Editore | Rupe Mutevole |
| Formato |
Libro: Libro in brossura |
| Pagine | 140 |
| Pubblicazione | 02/2025 |
| ISBN | 9788865917640 |