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Filarete e la città ideale. Politica e architettura nel primo Rinascimento

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Filarete e la città ideale. Politica e architettura nel primo Rinascimento
Titolo Filarete e la città ideale. Politica e architettura nel primo Rinascimento
Autore
Prefazione
Argomento Arti, cinema e spettacolo Architettura
Editore Terebinto Edizioni
Formato
Formato Libro Libro
Pagine 163
Pubblicazione 01/2019
ISBN 9788897489856
 
15,00 14,25

 
risparmi: € 0,75
Ordinabile
Antonio Averlino, detto Filarete, è forse uno degli artisti del Quattrocento meno noti al grande pubblico. Nel suo trattato di architettura, in cui progettò una città ideale per il nuovo signore di Milano, Francesco Sforza, egli seppe esprimere una parte importante della cultura e del pensiero politico del suo tempo. A metà del secolo, dopo la pace di Lodi, iniziò ad affermarsi l’idea, alimentata dall’Umanesimo, che l’uomo potesse vivere in armonia con i propri simili e con il mondo. Ciò andò per certi versi di pari passo con l’ascesa di nuove forme di potere, che si stavano sostituendo alle istituzioni precedenti e avevano in parte bisogno di legittimare se stesse. Questi diversi aspetti confluirono nelle riflessioni sul tema della città ideale e sulla sua possibile e concreta realizzazione. Averlino, su cui questo lavoro si concentra, fu il primo a progettarne una per intero, ma durante quei pochi decenni, prima che le Guerre d’Italia rimettessero tutto in discussione, anche Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini e Leonardo da Vinci pensarono, in modi e contesti diversi, allo stesso argomento.
 
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