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Homo imaginificus. Sogni e visioni nella storia dell'arte dal paleolitico superiore al Rinascimento

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Homo imaginificus. Sogni e visioni nella storia dell'arte dal paleolitico superiore al Rinascimento
Titolo Homo imaginificus. Sogni e visioni nella storia dell'arte dal paleolitico superiore al Rinascimento
Autore
Argomento Arti, cinema e spettacolo Storia dell'arte: stili artistici
Editore Maria Pacini Fazzi Editore
Formato
Formato Libro Libro: Libro rilegato
Pagine 576
Pubblicazione 05/2023
ISBN 9788865508497
 
50,00 47,50

 
risparmi: € 2,50
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Oggetto del volume è un aspetto fondamentale dell'arte, vale a dire la componente dell'immaginario, grazie alla quale gli artisti si sono cimentati con il tema del sogno e della visione. La caratteristica principale e la novità del lavoro è la millenaria estensione temporale e geografica della ricerca, mediante la quale vengono ad essere indagati e messi a sistema tematiche e modelli figurativi che vanno dall'arte greco-romana fino al Cinquecento compreso.Lo studio prende in considerazione anche fenomeni visivi di gran lunga precedenti, dove la materia dell'immaginario è appena avvertita, in epoche e aree geografiche non ancora pienamente consapevoli del fenomeno. Vengono così esaminate le pitture rupestri della grotta Chauvet in Francia, per la prima volta collegate alla percezione del sogno, le sculture mesopotamiche ispirate al mito di Gilgamesh, primo grande sognatore della storia, e le pitture su papiri e ostraka dell'antico Egitto riferibili alla sensibilità irrazionale e distorta dell'esperienza onirica. Ma è nell'arte della Grecia antica che il tema del sogno - diffuso nella contemporanea filosofia e nelle tragedie di Eschilo, Sofocle ed Euripide - si afferma, con i rilievi votivi presso i santuari dedicati agli dei taumaturgici Asclepio e Anfiarao, dove si veniva curati con la pratica dell'incubazione nei pressi della statua della divinità; mentre grande attenzione veniva prestata all'argomento del sonno, ora nella pittura vascolare, sia attica che magnogreca, ora nella scultura con i miti di Arianna ed Ermafrodito, e con le rappresentazioni di Eros dormiente. Sarebbe comunque spettato agli artisti di Roma antica dare compiuta forma visiva alle grandi narrazioni oniriche, quali l'incontro, legato alla mitica fondazione della città eterna, di Rhea Silvia con Marte avvenuto nel sogno, e i sogni narrati nell'Eneide; anche se risulta assai più documentata la produzione artistica legata al sonno, con i miti di Arianna ed Endimione, rappresentati nelle pitture pompeiane e nei cicli dei sarcofagi, fino a giungere alla statuaria, con le repliche dell'ellenistica Arianna dormiente, quali l'Arianna vaticana che tanta influenza avrebbe avuto nel Rinascimento.
 
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