David Foster Wallace è ritenuto la voce più originale e rilevante della letteratura americana degli ultimi decenni; sono celebri il suo romanzo-fiume "Infinite Jest", i racconti e i reportage narrativi, ma è tutta da riscoprire questa sua opera giovanile, scritta a quattro mani con l'amico Mark Costello. È il 1989 e i due, studenti a Harvard, bianchi, coltissimi e middle class, condividono una sorprendente quanto irresistibile attrazione per la musica rap, che è ormai uscita dai ghetti neri inaugurando la sua storia di strepitoso successo mainstream. Prendendo come nume tutelare il critico rock più irregolare e geniale di sempre, Lester Bangs, decidono di provare a spiegare il motivo di questa passione: fra ascolti compulsivi e imbarazzate incursioni nelle sale d'incisione e nei locali hip hop, danno vita a un'analisi personalissima, e tuttora convincente, sulla forza e le contraddizioni del rap, il primo genere musicale autenticamente postmoderno.
Il rap spiegato ai bianchi
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Titolo | Il rap spiegato ai bianchi |
Autori | Mark Costello, David Foster Wallace |
Traduttori | C. Raimo, M. Testa |
Collana | Sotterranei, 31 |
Editore | Minimum Fax |
Formato |
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Pagine | 232 |
Pubblicazione | 05/2019 |
Numero edizione | 3 |
ISBN | 9788833890562 |