Ogni società ove sia presente una stratificazione economica e sociale si è confrontata — nell'Antichità come nell'Evo Moderno — col fenomeno della mendicità. Figure assimilabili alla comune definizione di 'mendicante' compaiono già nella più antica documentazione religiosa, letteraria e sapienziale del Vicino Oriente, a rappresentare la forma più visibile della diseguaglianza e lo stigma della marginalità; tuttavia è solo con la nascita della civiltà letteraria greca che il mendicante conquista una sua autonomia e consistenza, entrando da protagonista nella memoria mitica e fissando così, per i secoli a venire, una serie di marche iconografiche e un complesso di problematiche etiche, sociali e religiose che giungono con poche variazioni alla nostra esperienza contemporanea. Questo libro si propone di analizzare, con gli strumenti combinati dell'antichistica e delle scienze sociali, il ruolo e la funzione del mendicante nell'ambito della cultura greca antica. Emerge dall'esame delle fonti una percezione del mendicare ambigua e discontinua, che segue e accompagna in senso diacronico le progressive trasformazioni della società greca antica, chiamando in causa le grandi questioni storiche della regalità, della povertà radicale, della reciprocità nello scambio e del lavoro come veicolo di integrazione sociale. Il referente comparativo è quello della civiltà occidentale contemporanea, che — oggi più che mai — mostra tutte le sue falle nello sforzo di affrontare le forme più estreme e radicali della marginalità.
Il mendicante nella Grecia antica. Teoria e modelli
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Titolo | Il mendicante nella Grecia antica. Teoria e modelli |
Autore | Pietro Giammellaro |
Collana | Quaderni di studi e materiali di storia delle religioni, 23 |
Editore | Morcelliana |
Formato |
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Pagine | 272 |
Pubblicazione | 01/2020 |
ISBN | 9788837233594 |