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Sellerio Editore Palermo: Nuovo prisma

L'oralità dell'immagine. Etnografia visiva nelle comunità rurali siciliane

Rosario Perricone

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2018

pagine: 246

L'opposizione ipotizzata fra tradizioni orali e scritte, che prevale in antropologia, è ingannevole: in primis perché tende ad annullare l'orale nel contrario dello scritto, e non ne comprende il modo di funzionare specifico; in secondo luogo perché non contempla la possibilità che, tra gli estremi dell'orale puro e dello scritto puro, esistano molte situazioni intermedie. Paradossalmente oggi, nella nostra società così impregnata di immagini, l'oralità è ritornata ad assumere un ruolo centrale proprio per la produzione e la comprensione del codice visivo. Questa «oralità dell'immagine» è connaturata nei nostri comportamenti quotidiani e per questo motivo risulta difficile individuarla e analizzarla. In questa opera Rosario Perricone propone un profondo rinnovamento, tanto dell'«oggetto» fotografia quanto dello sguardo antropologico su di essa. Un volume ricco di fotografie realizzate tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento che ritraggono individui, gruppi o momenti cerimoniali e rispecchiano la «concezione del mondo e della vita» propria di quella società contadina. Ci si rivolgeva al fotografo per certificare i momenti fondamentali della vita, dalla nascita alla morte, affidandogli il compito di suggellare la gioia degli eventi lieti o di colmare lo strazio della lontananza e della separazione. E grazie alla narrazione di questi ricordi, integrati ad altre fonti documentali, che questo corpus di immagini può essere valutato secondo una moderna prospettiva storico-antropologica. E nella loro «storia di vita», nel loro passare da una generazione all'altra, da un certo tipo di rappresentazione di relazioni a un altro, che queste fotografie rivelano in pieno il loro essere un particolare tipo di «oggetto biografico» capace di sollecitare narrazioni attraverso il ricordo dei suoi possessori. Trascorsi gli uomini che ritraggono, le fotografie continuano a rievocarne le storie: l'inevitabile scolorire delle immagini si stempera allora nella vitalità delle voci che ne ripercorrono le vicende.
18,00 17,10

Regimi di storicità. Presentismo e esperienze del tempo

Regimi di storicità. Presentismo e esperienze del tempo

François Hartog

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2007

pagine: 268

Sostenuto da una estesa esperienza di storico dell'antichità ma attento al presente, François Hartog in questa opera discute il rapporto delle società con la propria storia, il loro modo di viverla e rappresentarla, in sostanza il senso del loro essere nel tempo. Centrale nella sua riflessione è il concetto di "regime di storicità", alla cui elaborazione è pervenuto utilizzando suggerimenti di Lévi-Strauss, Sahlins, Koselleck, Lenclud, lungo un percorso che va da Hegel a Heidegger, dunque di almeno due secoli della cultura europea. Per regime di storicità si possono intendere in un'accezione ristretta "il modo come una società tratta il proprio passato e ne parla", in senso esteso invece "le modalità di coscienza di sé di una comunità umana". Utile per capire e comparare "tipi di storia diversi", la nozione di regime di storicità, secondo Hartog, è decisiva per capire i modi storici delle società di relazionarsi e esperire la temporalità, dunque "le loro maniere di essere nel tempo". Compito ineludibile quindi dello storico, pensa Hartog seguendo Lucien Febvre, è quello di "rispondere alle domande che si pone l'uomo d'oggi", non per cancellare il passato ma per "comprendere in cosa appunto differisce dal presente".
16,00

Di santa Rosalia vergine palermitana

Valerio Petrarca

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2022

pagine: 176

La storia monumentale di santa Rosalia, vergine e romita palermitana, data dal 1624, quando è proclamata patrona principale e protettrice di Palermo assediata dalla peste. Nel volgere di qualche decennio, a lei e al suo culto l'intera società urbana consegna i simboli del suo destino, che cronisti, viaggiatori, artisti e agiografi cominciano a diffondere in tutta Europa. Ma il culto di santa Rosalia non nasce nel Seicento. Era già da tempo praticato da persone povere, emarginate, spesso immigrate. Nell'estate del 1624, questo culto periferico si impone come risposta istituzionale alle lacerazioni sociali prodotte dai lutti e dalle angosce della crisi epidemica. In quest'epoca si unificano in uno stesso culto due riti: il pellegrinaggio al Monte Pellegrino e il Festino in città, secondo un dispositivo simbolico destinato a scandire il tempo del mito e della storia di Palermo. Questo libro, pubblicato nel 1988, è stato la prima indagine scientifica sugli aspetti monumentali e popolari del culto di santa Rosalia; è oggi un classico di cui non si può fare a meno per conoscere la storia antropologica di Palermo. Nella vicenda di un culto, nel suo passaggio dalla quasi clandestinità all'affermazione trionfale e istituzionale, si documentano in questo volume le dinamiche di aggregazione tra ricchi e poveri, letterati e analfabeti, istituzioni e popolo, attraverso il ricorso a vari linguaggi, oralità, scrittura, iconografia, musica, architettura, che raccordano tradizione e modernità nella lunga vita di un simbolo potente. E viene in luce la storia profonda della vita simbolica di Palermo.
16,00 15,20

Vincere il drago. Tempo, storia, memoria

Antonino Buttitta

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2022

pagine: 240

A cinque anni dalla scomparsa di Antonino Buttitta viene pubblicato questo libro che sviscera i temi della storia e della memoria. Il titolo, ripreso da una raccolta di poesie di Arturo Onofri, ne riassume bene il contenuto: Vincere il drago, affermare la vita oltre la morte: nella dimensione laica della vita, l'unica immortalità possibile è affidata alla memoria che salva le parole e le azioni degli uomini. Muovendosi tra Borges - «al di là della nostra morte corporale rimane la nostra memoria, rimangono i nostri atti, i nostri gesti, i nostri atteggiamenti» - e Agostino - «il presente del passato è la memoria» - questo libro affronta il tema attraverso vari saggi nati in occasioni e tempi diversi ma che si leggono come una ininterrotta riflessione. Nel suo argomentare su storia e memoria, il volume non poteva non includere una densa analisi sulla Sicilia e sulla sua complessa vicenda culturale, sui miti e le utopie, sulle stratificazioni etniche dell'Isola, crocevia di attraversamenti umani e di contraddizioni.
18,00 17,10

L'uomo e il suo ambiente. Al di là dell'opposizione natura/cultura

Claude Calame

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2021

pagine: 140

Un «saggio militante» che affronta da una prospettiva antropologica storica e critica le ragioni di quella che va sempre più assumendo le forme di una catastrofe: una catastrofe di dimensioni planetarie e globali che investe l'ambiente, inteso come milieu in cui si inserisce la vita degli uomini e di tutti gli altri esseri viventi, e più concretamente gli ambienti a misura dei quali tutti i viventi si conformano. Posto «al cospetto della catastrofe», l'ellenista sembra avere quasi una marcia in più, perché in grado di posare sul presente e sulle prospettive del futuro uno sguardo altro, alternativo, a partire dal concetto greco antico di physis. Esso, inteso come processo dinamico, permette di superare il paradigma moderno di una natura opposta alla cultura. Di fronte alla catastrofe, l'Autore non si accontenta dello sguardo rassicurante dei classici, ma li interroga nel vivo confronto con i filosofi dei Lumi e con il pensiero antropologico della modernità, per valorizzarne il ruolo di rottura: nei confronti del sistema politico e finanziario imperante, nei confronti dei modi di pensare e di agire quotidiani delle singole persone, senza infingimenti e concessioni ad una ipocrita green economy. L'ostacolo non è di facile superamento: si tratta di passare dal modello di ambiente e di natura concepiti come insieme di risorse da sfruttare al servizio dell'uomo, ad un modello antropo- ed eco-poietico, che tenga conto della complessità delle relazioni tra le società degli uomini, le loro pratiche tecniche e gli ambienti in cui vivono. Ciò significa porre le premesse perché si attui l'auspicato cambio di paradigma sociale ed ecologico, ossia ecosocialista. È in gioco la sopravvivenza degli uomini e dei loro ambienti. Insomma, la natura non può che essere cultura.
16,00 15,20

Antropologia e letteratura

Antonino Buttitta, Emanuele Buttitta

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2018

pagine: 243

«Lo scrittore, cercando l'uomo, trova gli uomini; l'antropologo, ma anche il sociologo, lo storico, etc., osservando gli uomini, troppo spesso perdono l'uomo. Il mondo si trasforma in un regno di astrazioni quantitative. I vivi e i morti si contano in numeri e dispare quanto di attese e passioni, gioia e pena, sostanzia e rende reale la loro esistenza. Si perde insomma l'identità e si dissolve la tensione invisibile che, pur occultandosi nei loro atti, di fatto li anima e li fa vivere. Si tratta però di rare eccezioni. Quale antropologo, ma anche sociologo, storico ha restituito la società russa o centro e sudamericana, di un preciso tempo, come Gògol e Tolstoj, Carpentier e García Márquez? Nel generale dissenso ho spesso affermato che gli uomini non producono e consumano cose ma simboli. È questo il segreto inarrivabile della loro specificità in quanto umani. Resta da capire che cosa è il simbolo» (A. Buttitta). Sono raccolti in questo libro (l'ultimo del grande antropologo ideato insieme al figlio Emanuele) gli scritti di Antonino Buttitta sul tema che maggiormente lo ha appassionato e interpellato negli ultimi anni: il rapporto tra antropologia e letteratura, ovvero come gli umani raccontano di sé, ovvero come provano a vincere la morte. Un interesse in cui si esprimeva l'immenso, ironico e tollerante, scettico e simpatetico amore che lui sentiva per tutte le manifestazioni del vivere. Realizzato attraverso la capacità di spaziare nella cultura e nelle culture con acutezza e invenzione, e "cercare connessioni tra cose tra loro lontanissime" (Vico). E, dunque, "un libro che testimonia - scrive il figlio Emanuele - la sua ricerca di senso, per tutta la vita, nella letteratura". Questo "Antropologia e letteratura" è il primo volume pubblicato dopo la morte di Antonino Buttitta nella collana da lui fondata e diretta per oltre quarant'anni.
18,00 17,10

Mito, fiaba, rito

Antonino Buttitta

Libro

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2016

pagine: 240

Antropologo, semiologo, studioso di folklore tra i più noti, Antonino Buttitta ha sempre accompagnato all'interesse teorico ricerche sull'immaginario popolare, in particolare quello siciliano. Il volume raccoglie saggi di epoche diverse offrendo una complessiva panoramica della sua opera. Sono presenti tanto analisi di fiabe e miti, quanto risultati di ricerche su riti e feste popolari. Le forme di espressività popolare, sia quella mitico-fiabesca sia quella rituale, costituiscono, per Buttitta, l'esito della volontà persistente dell'uomo di superare la finitudine del tempo e dello spazio, mediante una assiologia finalizzata a negare le fondamentali opposizioni umane: essere-apparire, vita-morte, bene-male. L'idea che emerge è una riflessione sui miti, le fiabe e i riti, consistente nell'interrogarsi sulle ragioni che hanno spinto gli uomini di ogni tempo a inseguirsi in aldilà insistentemente fantasticati.
22,00 20,90

Prometeo genetista. Profitti delle tecniche e metafore della scienza

Claude Calame

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2016

pagine: 167

"Tutte le arti ai mortali vengono da Prometeo". Nella lettura classica Prometeo è l'eroe culturale che fa accedere i mortali alle arti tecniche, ma anche colui che permette agli umani di leggere il mondo fornendoli degli strumenti della decifrazione dei segni. È colui che quindi permette agli uomini di "farsi" tali, di ricrearsi in qualche modo, uscendo dallo stato ferino. Il mito che rappresenta la scienza, e insieme la superbia umana che supera i limiti, non solo strappando agli dei la creazione ma anche contrastando i capricci del Caso. In parallelo, se pur a distanza di millenni, scienze della vita e biotecnologie, l'ingegneria che permette la manipolazione del codice genetico, presentano caratteri che a quel racconto rimandano. Di nuovo, attraverso una semiotica (il DNA è tradizionalmente inteso appunto come un codice), all'uomo è dato di crearsi da solo: un'"antropopoiesi", un'autocreazione che consentirebbe alla scienza umana di sostituirsi anche alle leggi deterministiche del caso. "Dal punto di vista scientifico - scrive l'autore - si potrebbe verosimilmente ammettere che l'uomo prenda il posto di Prometeo, ossia quello di Zeus. Ci si può domandare se l'uomo sia in grado, se non in diritto di sostituirsi alla potenza del caso che, nella tragedia greca, agisce spesso sotto la forma della tyche, della sorte, buona o cattiva".
16,00 15,20

La mappa e il territorio. Ripensare l'educazione fra strada e scuola

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2014

pagine: 287

"Per necessità professionale molti insegnanti si aggrappano alle proprie mappe, all'ordine immutabile delle proprie discipline nel tentativo di ordinare la caotica realtà di una classe di giovani che apprendono (accettate provvisoriamente che gli allievi siano a scuola per apprendere e che lo facciano realmente). Ma non si può amare una mappa: nel momento stesso in cui il nostro sguardo perde di vista la realtà a cui la mappa si riferisce tutto il sapere viene devitalizzato e con esso la relazione tra gli allievi ed il proprio insegnante. Se vogliamo fare il mestiere di educatori dobbiamo amare il mondo e, se questo accade, anche le mappe più improbabili, meno colorate, acquisteranno bellezza, profondità e significato. Dunque noi Maestri di Strada ci siamo collocati saldamente dalla parte del territorio e da quella posizione pretendiamo di dare delle indicazioni ai cartografi del sapere e dell'educazione avendo come guida sicura il cuore che ama il mondo e una mente che ha imparato a compiere continui viaggi tra mappa e territorio". In questo libro, a cura di Cesare Moreno, Santa Parrello e Ilaria Iorio, sono raccontate significative esperienze dei Maestri di Strada nella loro relazione con il territorio, discutendo le emergenti questioni psicopedagogiche della responsabilità educativa nella complessità sociale e culturale dell'oggi.
18,00 17,10

Le quattro geografie. Habitat 2

Leonardo Urbani

Libro: Copertina morbida

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2013

pagine: 442

"Le quattro geografie. Habitat 2" è il secondo volume di un vasto lavoro di pensiero in cui il tema urbanistico e ambientale è situato dentro quello che l'autore denomina "elaborazione della Terra". Dimostrare il prezzo, in tutti i termini, della perdita di questo orizzonte di complessità, con la conseguente sovversione delle priorità centrate sulla persona umana, è uno degli scopi finali dell'opera, assieme alla proposta di una nuova appropriazione di complessità e organicità. In una parola: è la perdita dell'ilemorfismo (unità di materia e forma) nella visione della Terra messa in questione da Leonardo Urbani, con la proposta di una sua riattualizzata prospettazione nell'impegno urbanistico. Questo secondo volume problematizza direttamente l'idea e la cultura del progetto e si divide in quattro parti. Nella prima si affrontano tematiche di cui l'autore dichiara la necessaria eterogeneità d'approccio: "Ma questi sono oggi i materiali che riguardano la città, il territorio, e la loro vita" dato che dal semplice rapporto città campagna del secolo scorso, oggi tutto è diventato più complesso. La seconda parte riguarda il dualismo che separa le scienze e le azioni dell'uomo nell'elaborare la terra La terza parte si occupa del recupero dell'ilemorfismo, "osservando come sia pericoloso il suo abbandono". Nella quarta parte si analizzano le cosiddette quattro Geografie: Geografia delle economie finanziarie, delle economie reali, del territorio (natura+storia), dell'uomo, della famiglia e della comunità.
24,00 22,80

Pensare e ripensare le migrazioni

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2011

pagine: 324

Il risultato del Convegno i cui Atti sono raccolti in questo volume, prende le mosse da una concezione dinamica dei processi migratori e procede utilizzando gli strumenti della statistica, dell'analisi economica, della sociologia e della antropologia in termini sincronici. I testi qui raccolti discutono alcuni temi presenti nel dibattito più recente; le nuove configurazioni delle migrazioni; le migrazioni femminili, senza che ancora ne siano state studiate tutte le implicazioni; infine le più attuali metodologie di analisi. L'autorevolezza degli autori e la consistenza delle proposte avanzate fanno di questo volume una indispensabile base per ulteriori approfondimenti. Scritti di: Alberto Baldi, William Berthomière, Antonino Buttitta, Sebastiano Ceschi, Paola Corti, Andreina De Clementi, Luca Di Sciullo, René Gallissot, Marie-Antoinette Hily, Claudio Marta, Adelina Miranda, Mirjana Morokvasic, Giustina Orientale Caputo, Carla Pasquinelli, Franco Pittau, Enrico Pugliese, Patrizia Resta, Annamaria Rivera, Matteo Sanfilippo, Amalia Signorelli, Alain Tarrius, Anna Maria Zaccaria.
20,00 19,00

Filologia e identità nazionale. Una tradizione per l'Italia unita (1840-1940)

Francesco Sberlati

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2011

pagine: 359

A centocinquanta anni dall'unità politica è significativo che ancora costituiscano temi di discussione anche vivaci le vicende attraverso le quali si è giunti a definire l'identità vera o supposta dell'Italia. Con gli strumenti della storiografia e della filologia sostanzialmente si è cercato di individuare una tradizione linguistica e letteraria nella quale l'intera popolazione, da Nord a Sud, potesse idealmente riconoscersi. Il fatto stesso che tra la metà dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento si sia realizzata una considerevole produzione di opere e di storie letterarie, affiancate da un intenso dibattito sulla lingua nazionale, dimostra quanto intensa fosse la volontà di dare un senso unitario alla storia culturale del Paese. Nell'appassionata ricerca di questa comune tradizione notevole impegno spesero soprattutto studiosi di linguistica e di filologia per operare una selezione di testi destinata a divenire canonica fino ai nostri giorni. L'idea da cui muoveva il loro non facile e ingrato lavoro consisteva nella convinzione che una volta determinata la tradizione in una misura storiograficamente omogenea, il problema dell'identità nazionale si sarebbe automaticamente risolto. Occorreva quindi assicurare all'Italia un patrimonio intellettuale condiviso e accettato. Attraverso un'accurata lettura di autori e testi, riscoprendo anche figure rimaste finora nell'ombra, questo libro si propone di individuare le dinamiche ideologiche tra storia e letteratura...
22,00 20,90

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