Soldiershop: Quaderni Cenni
I soldati italiani con Napoleone (1796-1815)
Luca Stefano Cristini
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2018
pagine: 80
Subito dopo l'entrata di Napoleone in Italia, il 10 aprile 1796, le truppe francesi occuparono i territori sotto il dominio austriaco, ovvero il Ducato di Milano, i territori del Ducato di Modena e Reggio, e parte dello Stato della Chiesa, ossia Ferrara e Bologna. Con l'appoggio dei simpatizzanti italiani della rivoluzione (localmente chiamati "giacobini") sorsero quindi nella penisola, tra il 1796 e il 1799, una serie di Stati repubblicani sul modello francese: Repubblica di Alba, Repubblica Anconitana, Repubblica Bergamasca, Repubblica Bolognese, Repubblica Bresciana, Repubblica Cremasca, Repubblica Astese, Repubblica Piemontese, Repubblica Reggiana, Repubblica Tiberina e Repubblica Ligure.contro l'Austria. Molte di queste repubbliche l'anno successivo si unirono nella Repubblica Cisalpina con capitale Milano. Nacque proprio in questo ambito la bandiera tricolore italiana che prendeva ad esempio il tricolore rivoluzionario francese adottando i colori verde bianco e rosso. La repubblica diverrà poi il Regno Italico sempre gravitante nella sfera napoleonica.
Soldati d'Italia dall'era antica al XVII secolo
Luca Stefano Cristini
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2018
pagine: 84
Nell’ambito del proprio impegno nei confronti del collezionista olandese dott. Viskuezzen, il nostro Quinto Cenni realizzò anche una serie di “quaderni” dedicati ai soldati delle cosiddette epoche buie o tarde. Addirittura una prima tavola è definita dell’era preistorica. Vi sono poi disegni relativi alle antiche popolazioni italiche fino agli etruschi e ai soldati romani. Si passa poi agli armati di tutto il periodo medievale, alto e basso evo fino ad arrivare al Rinascimento e ai soldati di Venezia, Napoli e Piemonte. Per finire con fantaccini e dragoni del tardo Seicento e dei primi anni del Settecento. Raccolta assai curiosa del grande artista emiliano, conosciuto sopratutto per i suoi studi sulle uniformi ottocentesche e risorgimentali. In appendice una raccolta di figurini dedicati all’impero romano della collezione Cenni-Viskuezzen.
Soldati dell'esercito messicano (1862-1906)
Luca Stefano Cristini
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2018
pagine: 98
La raccolta di figurini realizzata da Quinto Cenni per la collezione del dottor Viskuezzen si compone di due cartelle per un totale di una sessantina di soggetti, compresi alcuni disegni non del Cenni. Essi fanno riferimento al periodo dal 1862 durante le guerre causate dall’intervento francese a sostegno del secondo impero messicano di Massimiliano d’Asburgo, fino agli anni della presidenza di Porfirio Diaz. Nel 1861, l'Esercito Repubblicano messicano era costituito da dieci battaglioni di linea regolare, esso contava circa 12.000 uomini. In seguito al ritiro francese e al rovesciamento del regime imperiale di Massimiliano, la Repubblica Messicana venne ripristinata nel 1867. Nel 1872, Porfirio Diaz, un generale leader delle forze anti-massimialianiste, divenne presidente. Nel 1906, l'esercito contava circa 25.000 uomini, in gran parte militari di leva di origine indiana comandati da 4.000 ufficiali bianchi. Generalmente ben equipaggiato, l'esercito federale sotto Diaz non seppe tuttavia offrire un'opposizione efficace alla rivoluzione del 1910.
Soldati dell'esercito di San Marino. XIX sec.
Luca Stefano Cristini
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2018
pagine: 94
I primi elenchi di soldati sammarinesi risalgono al 1204, ma è del 1406 un documento che, con certezza, elenca un significativo numero di uomini cui erano affidati compiti di difesa e di ordine pubblico. Nel 1543 l'esercito sammarinese venne riformato per la prima volta in modo organizzato, ma è a partire dalla metà del '700 che prese inizio la moderna organizzazione delle forze armate della Repubblica. Nella seconda metà dell'800 si provvide a una ulteriore e nuova riorganizzazione dei corpi militari sammarinesi, pur tenendo fermo lo spirito delle tradizioni. Come era lecito attendersi, lo stile delle uniformi ricalcava assai quello del vicino esercito italiano, non senza qualche variazione di colore e di foggia. L’imolano Quinto Cenni era quasi di casa rispetto alla piccola Repubblica, per tale motivo non si sottrasse all’impegno di realizzare diverse decine di ottimi figurini di questo che è forse l’esercito più piccolo del mondo... In appendice le ultime tavole di Cenni sulla campagna del 1859, gli stati preunitari e le truppe di Garibaldi.
Soldati dell'esercito italiano 1861-1910
Luca Stefano Cristini
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2018
pagine: 120
Il Regio Esercito Italiano fu l'esercito del Regno d'Italia dal 4 maggio 1861 al giugno 1946. Nato dalla Armata sarda, è stato impiegato in tutte le vicende belliche che hanno visto coinvolto il Paese, inclusa la terza guerra di indipendenza e soprattutto la prima e la seconda guerra mondiale. Fu inoltre protagonista del colonialismo italiano. L'Armata Sarda, dopo la spedizione dei Mille incorporò l'Esercito delle Due Sicilie e quello garibaldino, e subito dopo la proclamazione dell'unità d'Italia assunse il nome di Regio Esercito Italiano, ai sensi del decreto Fanti, emanato in data 4 maggio 1861. Ai 20 reggimenti di fanteria sardi esistenti se ne aggiunsero 46, ai 9 di cavalleria altri 10, e 26 battaglioni ai 10 di bersaglieri. La lotta al brigantaggio e la terza guerra di indipendenza italiana (che causò 1.886 perdite) furono i primi impegni operativi del nuovo esercito, composto da 320.000 soldati ed 11.000 ufficiali raggruppati in 18 divisioni.
L'esercito del Ducato di Modena. Volume Vol. 2
Luca Stefano Cristini, Quinto Cenni
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2017
pagine: 136
I due volumi previsti sul Ducato di Modena possono avvalersi del supporto di un manoscritto del Cenni, fornito al collezionista olandese H. J. Vinkhuijzen, insieme a tutte le belle tavole allegate delle truppe estensi, certamente fra i lavori migliori dell’artista modenese che forse ha voluto cosi omaggiare, almeno in parte, la sua amata patria d’origine! Questo “quaderno” montato come spesso gli capitava su normali quaderni scolastici a quadretti, è formato da oltre ottanta pagine, che noi riportiamo più o meno equamente divise sui due volumi che andiamo a presentare.
L'esercito del Ducato di Modena. Volume Vol. 1
Luca Stefano Cristini, Quinto Cenni
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2017
pagine: 136
I due volumi previsti sul Ducato di Modena possono avvalersi del supporto di un manoscritto del Cenni, fornito al collezionista olandese H. J. Vinkhuijzen, insieme a tutte le belle tavole allegate delle truppe estensi, certamente fra i lavori migliori dell’artista modenese che forse ha voluto cosi omaggiare, almeno in parte, la sua amata patria d’origine! Questo “quaderno” montato come spesso gli capitava su normali quaderni scolastici a quadretti, è formato da oltre ottanta pagine, che noi riportiamo più o meno equamente divise sui due volumi che andiamo a presentare.
L'esercito dello Stato della Chiesa 1683-1870
Luca Stefano Cristini
Libro: Libro in brossura
editore: Soldiershop
anno edizione: 2017
pagine: 106
1870, sono gli ultimi spasmi del Risorgimento, l’obiettivo finale rimane Roma. La città eterna è destinata nei disegni del nuovo stato italiano a diventare la capitale della nuova Italia. Nell’ultima ora del potere temporale pontificio, sono migliaia i giovani che accorrono da ogni parte d’Europa per arruolarsi nell’esercito di Pio IX. Storicamente possiamo affermare che lo Stato della Chiesa ha sempre cercato di difendere i beni materiali e la sua autonomia religiosa, soprattutto facendo ricorso, al potere religioso, specie a quello della scomunica, basandosi quindi sulla devozione generale dei popoli del tempo. Spesso il papa, a mali estremi ricorreva alle armi, ma soprattutto facendo ricorso a complessi giochi di strategia e di alleanze con questa o quella nazione. Ciò non impedì tuttavia che lo Stato pontificio si dotasse anche di un suo piccolo esercito che resse fino a Porta Pia per conservare oggi solo le guardie svizzere a rappresentare una storia lunga e comunque non povera di glorie militari.