Squilibri: Archivi di etnomus. Acc. naz. S. Cecilia
Musiche tradizionali in Abruzzo. Le registrazioni di Giorgio Nataletti (1948-49)
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Squilibri
anno edizione: 2023
pagine: 176
Compositore e ricercatore, Giorgio Nataletti il 20 dicembre del 1948 è San Giovanni Teatino (CH) per una prima ricognizione in Abruzzo dove ritorna ancora il 15 marzo del 1949, raccogliendo una significativa documentazione sonora. Ballate, stornelli a dispetto, saltarelli, canti di lavoro o legati a diverse occasioni, dalla festa di Sant’Antonio Abate al Carnevale, e musiche strumentali per organetto e fisarmonica testimoniano la vivacità di una cultura musicale contadina ancora integra, di cui si documentano anche le prime trasformazioni nei brani raccolti nella frazione Sambuceto, più esposta a contaminazioni perché dislocata in pianura a pochi chilometri da Pescara. Nel corso della seconda spedizione, Nataletti si spinge fino a Teramo per registrare le musiche della locale comunità rom, tra le più antiche di tutto il territorio italiano: dieci brani che offrono una testimonianza unica su una cultura musicale del tutto originale. Con saggi di Nazzareno Guarnieri, Andrea Scala e Giovanni Agresti, un significativo corredo fotografico e un CD allegato
Rosa di maggio. Le registrazioni di Luigi Colacicchi e Giorgio Nataletti in Ciociaria (1949-1950)
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Squilibri
anno edizione: 2019
pagine: 228
Nel 1949 un gruppo di suonatori, cantanti e danzatori di Villa Latina rappresentò il Lazio al Festival e Congresso Internazionale di Musiche Folkloriche, organizzato a Venezia dall’ENAL e dall’International Folk Music Council. Giorgio Nataletti, artefice dell’evento, curò anche la catalogazione, presso il neonato Centro Nazionale di Musica Popolare dell’Accademia di S. Cecilia, di quattro brani per concertino di zampogna e pifferi che vengono qui riprodotti nel primo CD. L’anno dopo Nataletti affiancò Luigi Colacicchi nella raccolta di musiche di tradizione agro-pastorale della Ciociaria. Il viaggio cominciò da Villa Latina e dalla vicina Atina dove registrarono anche ballarelle e stornelli con accompagnamento di organetti o fisarmoniche. In questa raccolta Colacicchi ripercorse alcune tappe delle sue ricerche pre-belliche, registrando brani di Anagni a lui cari come la Ninna nanna e gli struggenti canti polivocali narrativi e d’amore delle donne di Roccasecca e di Pontecorvo. Preziosi sono anche i canti rituali e di questua registrati a Ceprano. In appendice è ripubblicato il saggio di Colacicchi, Canti popolari di Ciociaria (1936), completo delle trascrizioni musicali.
Em. Rivista degli archivi di etnomusicologia dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia. Nuova serie. Volume Vol. 1
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Squilibri
anno edizione: 2019
pagine: 200
Musiche tradizionali del Ponente ligure. Le registrazioni di Giorgio Nateletti e Paul Collaer 1962, 1965, 1966
Mauro Balma, Giuliano D'Angiolini
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Squilibri
anno edizione: 2019
pagine: 132
Musica e religione
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Squilibri
anno edizione: 2019
pagine: 297
Musiche tradizionali in Abruzzo. Le registrazioni di Diego Carpitella in provincia di Chieti (1970)
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Squilibri
anno edizione: 2019
pagine: 128
Musiche tradizionali del Molise. Le registrazioni di Diego Carpitella e Mario Alberto Cirese (1954)
Maurizio Agamennone, Vincenzo Lombardi
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Squilibri
anno edizione: 2019
pagine: 200
Nei primi giorni del maggio 1954 Diego Carpitella e Alberto Mario Cirese raccolsero in Molise un imponente corpus di musiche vocali e strumentali nel corso di una rilevazione che riguardò Fossalto, in occasione del rito primaverile della Pagliara, e le comunità albanesi di Ururi e Portocannone. Di grande interesse anche dal punto di vista linguistico, la Raccolta 23 del Centro Nazionale Studi di Musica Popolare, oggi Archivi di Etnomusicologia dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, consente di rievocare la vita di una comunità rurale in un contesto largamente preindustriale, fornendo una testimonianza sonora di repertori, di preponderante afferenza femminile, oggi in disuso quali espressioni cantate nell'azione ludica e magica o nell'interazione con i bambini, ninne nanne, inni devozionali, canzoni narrative, canti di lavoro, forme rituali del pianto e, di esecuzione maschile, monodie satiriche e musiche cerimoniali per le corse dei carri. La musica della Pagliara prevedeva in particolare l'uso, ormai estinto, di una zampogna di piccole dimensioni, con due chanter e un bordone, sconosciuta nel resto d'Italia.
Musiche della tradizione ebraica a Venezia. Le registrazioni di Leo Levi (1954-1959)
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Squilibri
anno edizione: 2018
pagine: 144
Tra il 1954 e il 1959 Leo Levi è a più riprese a Venezia per raccogliere, spesso solo dalla memoria dei più anziani, il repertorio del più antico ghetto ebraico del mondo, originariamente concepito quale luogo di residenza coatta per le comunità degli ebrei ashkenaziti e di rito italiano ma diventato poi un microcosmo eterogeneo e variegato, luogo di incontro delle diverse anime della Diaspora e, a dispetto dei divieti della legge, anche di confronto tra ebrei e cristiani. Di notevole interesse sia musicologico-rituale che storico, i brani contenuti nei due cd allegati al volume documentano parte del rito sinagogale veneziano, già all'epoca ridotto per lo più alla sola componente sefardita, sia ponentina che levantina, e una parte non irrilevante dell’antico rito ashkenazita, oggi completamente sparito. Con la trascrizione dei canti, un significativo corredo fotografico e saggi di Walter Brunetto, Donatella Calabi, Piergabriele Mancuso e Francesco Spagnolo, uno strumento fondamentale per conoscere le tradizioni musicali e rituali dell’ebraismo italiano
Musiche della tradizione ebraica a Venezia. Le registrazioni di Leo Levi (1954-1959)
Libro
editore: Squilibri
anno edizione: 2018
pagine: 136
Il canto a tenore di Orgosolo
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Squilibri
anno edizione: 2018
pagine: 208
Cantare a tenore ad Orgosolo è un pratica musicale complessa e vivace nei contenuti, nei comportamenti esecutivi e nei significati anche simbolici, di cui gli attori locali possiedono una piena consapevolezza: una pratica conosciuta ed ammirata da tutti i cantori della Sardegna, rinomata fra gli "appassionati ascoltatori" anche al di fuori dell’isola e variamente documentata a partire dal secondo dopoguerra. Le registrazioni realizzate per il CNSMP, dal 1955 al 1961, da studiosi e ricercatori come Diego Carpitella, Franco Cagnetta, Giorgio Nataletti e Antonio Santoni Rugiu, offrono un’ampia rappresentazione della varietà di stili e modalità esecutive del tempo. Una documentazione di straordinario interesse storico, indispensabile per comprendere il canto a tenore di Orgosolo e apprezzarne la raffinatezza di pensiero musicale che ad esso si accompagna.
Musiche tradizionali in Brianza. Le registrazioni di Antonino Uccello (1959-1961)
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Squilibri
anno edizione: 2016
pagine: 484
Nel 1959 e nel 1961 Antonino Uccello realizzò due campagne di ricerca in Lombardia che, toccando marginalmente il territorio bergamasco, interessarono in particolare le province di Como, Lecco e Monza Brianza, con 265 brani rilevati a Cantù, Caslino d'Erba, Ceriano Laghetto, Figino Serenza, Lurago d'Erba, Mariano Comense, Montevecchia, Rovagnate, Seveso e Seregno. Confluiti nelle raccolte 49 e 61 del Centro nazionale studi di musica popolare, i brani raccolti da Uccello costituiscono la prima documentazione di ampio respiro di musiche tradizionali lombarde, realizzata a pochi anni di distanza dalle esigue registrazioni di Alan Lomax e Diego Carpitella e dalle più consistenti rilevazioni di Roberto Leydi, circoscritte però al mondo dei cantastorie di area settentrionale. Ninne nanne e filastrocche, favole e proverbi, canti rituali e d'osteria, satirici e di lavoro, ballate e brani strumentali per flauto di Pan delineano nella sua integrità il panorama musicale di un'area non ancora travolta dai processi di modernizzazione che stavano investendo il resto della regione.