Stamperia del Valentino: I cinquecento
Dal mare. Notazioni sull’antica marineria napoletana. Regole, storie e sentimenti della gente di mare
Carlo Bruno
Libro: Libro in brossura
editore: Stamperia del Valentino
anno edizione: 2020
pagine: 132
Il titolo dato a questo volume, non osserva la raccomandazione espressa qualche anno dopo da Leo Longanesi, secondo la quale un libro che parla di Napoli dovrebbe sempre riportare il nome della Città in copertina. Non ne ha colpa il bravo Autore, come non l’aveva Virgilio allorché il Padre Dante gli inibì l’accesso al suo Paradiso: solo una questione di diacronie… Sapendo quanto fossero rari gli scritti sulla marineria napoletana, e quanto fosse ristretta la cerchia - quasi iniziatica - all’interno della quale venivano e vengono prodotti, è stata davvero una felice sorpresa la riscoperta di questo lavoro del 1911, che tocca aspetti davvero non comuni sull’argomento, spaziando - in un arco di cinquecento anni - dalle regole sulla pesca, a quelle che regolamentavano l’attività delle Coralline di Torre del Greco, per poi tracciare un accurato elenco dei legni armati del Re Borbone, con le rispettive caratteristiche, le storie tormentate di uomini e bastimenti, fino al disarmo della potente flotta militare delle Due Sicilie, passando per la Napoli del 1799 e gli emblematici personaggi “marinari” che si agitavano in quella tumultuosa temperie...
L'arte di far peti
Pierre Thomas Nicolas Hurtault
Libro: Libro in brossura
editore: Stamperia del Valentino
anno edizione: 2020
pagine: 85
Pierre Thomas Nicolas Hurtault, figlio di un mercante di cavalli, fu professore di latino presso la scuola militare e pubblicò il suo primo libro, Le Voyage d’Aniers, nel 1748. Interessato ai misteri del corpo umano, scrisse diversi libri tra cui L’arte di petare ed Essai de médecine sur le flux menstruel. È stato anche uno storico e membro della Société du bout du banc, durante le cui riunioni si tenevano cene condite “da idee geniali e scoppiettanti battute”. Il sodalizio veniva così chiamato perché gli esterni al gruppo che erano talvolta invitati a parteciparvi, pur di essere presenti a questa sorta di cena-spettacolo, si adattavano ad accomodarsi anche alle estremità delle panche poste intorno al tavolo, in posizione particolarmente scomoda. Se qualcuno ritenesse futile una simile aggregazione, sappia che vi facevano stabilmente parte personaggi come Duclos, Rousseau, Voltaire, Saint-Lambert, Marivaux, il conte di Caylus, il marchese d’Argenson, d’Alembert e Madame d’Épinay.
Il Carnevale a Napoli. Negli scritti di A. Goudar, G. Miranda e Archenolz
Libro
editore: Stamperia del Valentino
anno edizione: 2020
pagine: 82
Tra le festività che - non solo a Napoli - propongono ormai di loro unicamente diafani simulacri, c'è il Carnevale. Ma non è stato sempre così. In tempi lontani fu ammortizzatore sociale, escamotage politico ma anche fonte di divertimenti quanto di luttuosi eventi. Questo libro, riproponendo scritti rari o addirittura introvabili sull'argomento, ne traccia i trascorsi fasti: una ricostruzione delle celebrazioni carnascialesche a Napoli, tra Cinque e Settecento.
Passeggiate in via Toledo. 1922-1923
Ferdinando Russo
Libro: Libro in brossura
editore: Stamperia del Valentino
anno edizione: 2019
pagine: 100
Questo volumetto - che raccoglie una serie di articoli giornalistici scritti da Ferdinando Russo tra il 1922 e il 1923 - ha ad oggetto storie di vita vissuta e aneddoti relativi alla popolare via Toledo, brulicante palcoscenico di una realtà ironica e scanzonata di cui oggi, purtroppo, resta solo un'eco lontana. La sua lettura - immersione in quegli anni ruggenti, coniugati alla partenopea - è una preziosa finestra su fatti e storie ormai dimenticati ma sopraggiunti nel tempo fino a noi, grazie alla spumeggiante scrittura del mitico Don Ferdinando.
Ricordi di Napoli 1854 - 1869
Marchesa di Sassenay
Libro: Libro in brossura
editore: Stamperia del Valentino
anno edizione: 2019
pagine: 138
Luci ed ombre nella Napoli dei grandi sconvolgimenti politici. Il prima e il dopo messi a confronto. Gli anni su cui si schiude questa preziosa finestra, sono quelli che vanno dal 1854 al 1869. Ad osservarli è una nobile francese che amò la bella Sirena ma che, inevitabilmente, dovette godere di un punto d'osservazione privilegiato, lontano dalle agitazioni politico sociali, dal cataclisma risorgimentale che travolse l'Ancien Régime partenopeo. Come in un'odierna ricostruzione cinematografica, la Sassenay visse da osservatrice quegli eventi, e come tali li ha tramandati a noi. Una narrazione tragica e tenera, una fonte sorprendente di fatti a noi oggi sconosciuti, una storia infinita di malversazioni politiche e militari, che sembrano, ahimé, troppo simili a scenari a noi più vicini... Il testo originale risulta completamente sconosciuto a qualsiasi pubblica o privata raccolta.
Via Tribunali. La strada, le chiese e i palazzi
Ferdinando Russo
Libro: Libro in brossura
editore: Stamperia del Valentino
anno edizione: 2019
Una approfondita, documentatissima guida storico-aneddoticoartistica sul Decumano maggiore, che va a completare la trilogia dedicata ai decumani napoletani. Un libro da leggere come un racconto, o da stringere tra le mani in una passeggiata per l'antica arteria partenopea.
Quel che si scrive di Napoli
Alberto Marghieri
Libro: Libro in brossura
editore: Stamperia del Valentino
anno edizione: 2018
pagine: 70
La querelle odierna sulle esternazioni dei detrattori della Città di Napoli, la lotta ai luoghi comuni retaggio di una propaganda postunitaria che oggi, a distanza di un secolo e mezzo dai fatti risorgimentali, riprende ad agitare le coscienze, i falsi ideologici indotti fin da quei tempi, hanno oggi ripreso ad agitare gli animi, ed anche in modo molto incisivo. Ebbene, come ci dimostra il Marghieri in questo suo pamphlet del 1879, i luoghi comuni sull’argomento non sono soltanto una piaga che inquina il pensiero di sedicenti storici odierni: le loro radici giacciono lì, a ridosso della annessione del Regno delle Due Sicilie. Marghieri, con un’attualità sconcertante, ce ne dà contezza: già allora sedicenti cronisti non facevano che additare, in modo non documentato, unicamente le presunte “brutture” della Napoli borbonica. Demagogia senza tempo...
Napoli ribattezzata. Memorie patrie del Marchese...
Francesco Costa
Libro: Libro in brossura
editore: Stamperia del Valentino
anno edizione: 2018
pagine: 50
La condanna all’oblio di una grandezza perduta, passa anche attraverso una drastica revisione dei valori e delle tradizioni del soccombente. Uno dei tanti tasselli dell’operazione, nella Napoli postunitaria, fu quello di ribattezzare i luoghi della città: un modo tristemente efficace per celare alle coscienze la tradizione, le proprie radici. E così Toledo divenne Via Roma e il “Vicolo dei Sei” fu dedicato alla pur meritevole memoria di Basilio Puoti. Il Marchese Costa però non ci sta e sottolinea, in questo suo raro libello, la dignità perduta di una città e di un popolo. Ora che, a distanza di tanti anni, il revisionismo storico incide anche sulle scelte toponomastiche dei vincitori, possiamo comprendere quanto l’autore avesse visto giusto e precorso i tempi.
Razzullo e la Sibilla. Il presepe: alle radici pagane della sacra rappresentazione
Claudio Canzanella
Libro: Copertina morbida
editore: Stamperia del Valentino
anno edizione: 2017
pagine: 176
Una passeggiata nell'aspetto immaginario e simbolico che ha generato l'idea del presepe napoletano. In questo lavoro vengono rivelate le matrici pagane della sacra rappresentazione, e analizzati i significati di ciascuna scena e di ciascun elemento che sono presenti, o che lo sono stati all'origine, per cedere poi il passo a nuovi componenti. La Sibilla, o le anime purganti, ad esempio, erano parti imprescindibili delle antiche composizioni presepiali, prima ancora che sulla scena apparissero i magi. Ma anche i personaggi anacronistici come il prete o la monaca, o quelli legati alla cronaca e all'attualità che vediamo ogni anno mutare sulle bancarelle di San Gregorio Armeno rispondono ad antiche e imperiture logiche compositive. Tutto questo verrà svelato al lettore, perché si sappia che la composizione del presepe non è affidata all'estro di chi lo assembla, ma deve rispondere a precisi schemi simbolici.