Stylos: Fantastylos. Poesia
Recita natalizia. Versi liberi, qualche rima e alcune poesie, forse
Gianni Barbieri
Libro: Copertina morbida
editore: Stylos
anno edizione: 2004
pagine: 116
Daniela senza luna
Federico Gregotti
Libro: Copertina morbida
editore: Stylos
anno edizione: 2003
pagine: 200
"La riflessione poetica di Federico Gregotti muove dalla necessità non di elaborare il lutto per la morte di Daniela, quanto di ricreare uno spazio, attraverso la scrittura, per renderne inalienabile la presenza: trasformarla in un ricordo interminabile e in una fonte di poesia. La vita, in tutte le sue manifestazioni, ha nel suo centro questo buco nero, che non può avere alcun risarcimento se non quello di essere detto, per cui anche la rievocazione di altri paesaggi porta impressi i segni del presagio di sventura. La morte di Daniela rappresenta per il poeta la fine delle illusioni giovanili, come per Leopardi la morte di Silvia, che addita una "tomba ignuda" al posto del futuro sognato insieme." (dalla Nota critica di Tiziano Salari)
I colori dell'acqua
Umberto Druschovic
Libro: Copertina morbida
editore: Stylos
anno edizione: 2003
pagine: 109
La vita che ti entra dentro, nel cuore e nella mente, nelle vene attraverso i colori. Colori delle stagioni, di un tempo concluso e di un tempo che si annuncia, colori di un viso e di una voce, di un suono, di un profilo di mondo. Colori che raccontano memorie e attese, suscitano domande, regalano gioie e dilatano angosce. Sono "i colori dell'acqua", protagonisti delle poesie di Umberto Druschovic, istantanee di una realtà quotidiana che, grazie alla forza evocatrice della parola che scalpella le immagini, ci avvolge con struggente malinconia. L'autore costruisce un microcosmo di sensazioni che scendono con passi lenti nel profondo dell'anima, suscitando echi dimenticate e ricognizioni rinviate.
Vento in quota
Sofia Cossard
Libro: Copertina morbida
editore: Stylos
anno edizione: 2002
pagine: 139
I celebri versi de "Il Porto Sepolto" di Giuseppe Ungaretti bene introducono nel clima iniziatico, autenticamente ermetico, e di religiosità misterica che permea le poesie di Sofia Cossard. Sono testi "scabri ed essenziali", squarciati da improvvise epifanie di volti, luoghi e oggetti che assumono un valore simbolico di personalissima testimonianza esistenziale, tradendo, nelle durezze e nelle asperità di certi suoni e certe immagini, una sensibilità poetica in continuo travaglio e mai pacificata.