Transeuropa: Pronto intervento
Edward W. Said. Letteratura, umanesimo e critica del potere
Libro: Libro in brossura
editore: Transeuropa
anno edizione: 2014
pagine: 200
Edward W. Said è considerato, ormai unanimemente, uno degli intellettuali più importanti del secolo scorso. La sua ricezione nel nostro Paese è però contrassegnata sovente da luoghi comuni e da facilitazioni storiografiche. Questo volume restituisce la ricchezza dell'avventura intellettuale del grande studioso palestinese, tracciando traiettorie, postulando sinergie e puntando l'attenzione sulla dimensione interdisciplinare del suo lascito. Ne emerge il ritratto di uno degli ultimi umanisti, la cui vocazione critica e oppositiva si lega a doppio filo al rilancio di una prospettiva politica che guarda alla risoluzione dei conflitti nel rispetto delle identità sociali. La letteratura è, in questa direzione, uno strumento di comprensione e lotta culturale: lo spazio in cui convergono interessi, strategie, volontà, mistificazioni, che il critico ha il dovere di smascherare e rigettare nell'arena del dibattito pubblico.
L'album di famiglia. Gli anni di piombo nella narrativa italiana
Gabriele Vitello
Libro: Libro in brossura
editore: Transeuropa
anno edizione: 2014
pagine: 208
A trent'anni dal caso Moro, gli Anni di piombo sono diventati una vera e propria moda letteraria e cinematografica. Quali sono le ragioni della nostra attrazione verso quel decennio buio e luttuoso? Cosa sono in grado di dirci gli scrittori su di esso? E, soprattutto, perché non esiste un grande romanzo sul terrorismo? L'album di famiglia cerca di rispondere a tutte queste domande prendendo in esame un cospicuo corpus di romanzi scritti negli ultimi quarant'anni.
L'inferno del romanzo. Riflessioni sulla postletteratura
Richard Millet
Libro: Copertina morbida
editore: Transeuropa
anno edizione: 2011
pagine: 220
"Uno spettro ossessiona la letteratura: il romanzo, diventato a tal punto egemonico che tutta la produzione letteraria sembra doversi ridurre a esso. Nello specifico è il romanzo internazionale, insipido, senza stile, immediatamente traducibile in inglese o tradotto dall'inglese, l'unico oggetto di una letteratura senza altra storia se non il gioco dei suoi simulacri, dei suoi plagi, della sua moneta falsa. La questione di fondo, qui, non riguarda la decadenza della letteratura né la fine del genere romanzesco, bensì ciò che è nato con Omero e che dipende da ciò che noialtri scrittori continuiamo a chiamare letteratura." Personalità controversa, sulla scia di intellettuali come Celine, Millet si è guadagnato un ruolo ambivalente in Francia: da una parte editor del bestseller "Le benevole" di Jonathan Littell, dall'altra critico severo dell'industria culturale e della letteratura contemporanea, di cui "L'inferno del romanzo" è l'esito più originale e incandescente. "L'Inferno del romanzo è un libro che chiunque oggi abbia a cuore la letteratura e la produzione di libri dovrebbe leggere e tenere caro. Le parole di Millet hanno davvero il raro potere di destare dal sonno dogmatico chi le legge." Dalla nota al testo di Carlo Carabba.
Il disincanto della letteratura
Richard Millet
Libro: Copertina morbida
editore: Transeuropa
anno edizione: 2010
pagine: 58
Un saggio "sopra le righe" questo di Richard Millet, che affronta di petto la questione del ruolo della letteratura nel nostro sistema culturale. Da una posizione difficile, quella di uno scrittore che si definisce cristiano in un'Europa che pare aver abdicato alla sua tradizione religiosa e umanistica, Millet esamina la fase storica attuale, facendo riferimento alle posizioni nietzschiane sul progressivo dominio sociale del nichilismo e a quella dei grandi intellettuali del secolo scorso sul valore delle opere letterarie contro la barbarie. Ma oggi ben poco di quel valore sembra rimanere ancora: chi scrive poesie o romanzi di successo ha perduto di vista il ruolo essenziale della creatività linguistica, mentre i letterati contro corrente vengono emarginati o bollati come stravaganti se non pericolosi. Contro questa democratizzazione verso il basso, Millet esalta in maniera provocatoria la figura dello scrittore che, nonostante tutto, crede e vuole che si creda nell'immortalità della sua opera, sulla scia di Celine o di Hofmannsthal o di Kafka o di Leopardi. Si può ridere vicino al baratro, ma quel riso deve essere preso tremendamente sul serio.
Sinistra cattiva. Frammenti di un discorso (non) amoroso
Leonardo Caffo
Libro: Libro in brossura
editore: Transeuropa
anno edizione: 2026
pagine: 96
Quando la sinistra ha smesso di essere pericolosa? Questo pamphlet nasce da una domanda scomoda e urgente: come e perché la sinistra, nata come forza rivoluzionaria, è diventata un linguaggio del potere che avrebbe dovuto combattere. Tra appunti, lampi polemici e frammenti di Theory Fiction, Caffo intreccia pensiero critico e scrittura narrativa per indagare la perdita di radicalità della sinistra contemporanea, oggi prigioniera del politicamente corretto e delle battaglie moralistiche che la rendono indistinguibile dalle grandi corporation. Mentre le destre, nella loro follia, hanno almeno saputo generare visioni e antieroi, la sinistra sembra aver smarrito la propria immaginazione politica. Come tornare a essere “cattivi”, cioè pericolosi per lo status quo? Come ritrovare la potenza originaria di un pensiero che non teme il rischio di essere distrutto pur di cambiare le cose? "Sinistra Cattiva" è un testo breve, affilato e necessario: una provocazione intellettuale che fonde filosofia e narrativa per restituire alla sinistra la sua vocazione più autentica – quella di disturbare, rischiare, trasformare. Introduzione di Davide Bregola. Postfazione di Giulio Milani. Con un'intervista inedita a Toni Negri.

