Venturaedizioni: Parole madri

"“Saluta Emanuele e la Elena!” E’ così che chiudevi sempre le tue conversazioni con me; ormai da un po’ di tempo mi ero fatta la mia famiglia e se non venivo a trovare te e mamma vi telefonavo. Eri di poche parole, babbo, e quelle che usavi sapevano di solido e di concreto. Come eri tu nella vita. Ho trascorso la mia infanzia a vegliare su di te come un soldato fedele. Soprattutto di notte. Ricordo che trattenevo il respiro per ascoltare il tuo, segno di vita e di sollievo. Tu e mamma eravate troppo vecchi ai miei occhi perché io potessi lasciar scorrere serenamente i miei giorni di bambina e figlia. Ultima di quattro."

Un atto di ribellione e coscienza sessuale: il discorso sullo squirting è un'occasione di conoscenza del corpo e del piacere femminile oltre i limiti e gli steccati del maschilismo e dei moralismi facili e superficiali. Non comprarlo se non vuoi sapere. Non comprarlo se non vuoi ascoltarti. Non comprarlo se non vuoi crescere. Non comprarlo se non vuoi avere cura di te. Comprarlo se vuoi ascoltare come chiacchiera la tua vagina.

Una madre al collasso, Roberta vede portarsi via dalle braccia il figlio Matteo Maurizio. Il piccolo, infatti, dopo aver contratto il Covid-19, sviluppa una patologia intestinale che lo porta quasi alla morte. Roberta, in quarantena assieme al figlio in ospedale, decide di prendere in mano una penna ed il proprio cuore, mettendo su carta tutta una serie di eventi che segneranno la vita di entrambi. Questo piccolo volume mette a nudo i sentimenti di una neomamma alle prese con un nemico invisibile, nel bel mezzo di una pandemia globale.

Uno scambio di messaggi su un social fa rincontrare due vecchi amici di scuola. Le loro vite si intrecciano in un idillio d’amore sullo sfondo di paesaggi dolomitici e marini. Nel libro il racconto si deduce dai ricordi di Camilla seduta su una panchina ad attendere Riccardo. Una storia concettuale, che se si traducesse in realtà aggiungerebbe ancor più emozioni a quanto concede la fantasia. Un’avventura tra due cinquantenni alla ricerca dell’amore, ma soprattutto alla ricerca di loro stessi nell’amore. Un percorso che può tradursi in realtà in qualsiasi istante della vita di ciascuno di noi.

Poche righe. Sono bastate solo poche righe per convincermi a cercare un editore che raccogliesse questi ricordi arrivati in poco tempo e che hanno fatto emergere un mondo di intime emozioni raccontate dai miei amici dell’Università di Bologna che man mano che arrivavano mi hanno suggerito di raccoglierne i contenuti in una pubblicazione, leggibile su carta, dove gli spunti della memoria potessero essere custoditi insieme ai sentimenti che appartengono a una storia che non è di singoli ma di tutto un popolo. Un pur modesto libro può fissare nel tempo e stimolare per il futuro, può aiutare a non disperdere e soprattutto a conservare e aprire a nuove riflessioni e a nuovi pensieri. Voler conservare significa soprattutto affidare alla memoria di tutti il segno tangibile di una traccia dove le singole motivazioni personali si mescolano e si intrecciano in una cornice continua di ricordi e di sentimenti che diventa “corale".

Non sempre l'artista è una creatura speciale, dedito all'arte che vive come impegno assoluto. È il nostro immaginario collettivo che ha fatto dell'artista un mistico della bellezza, una figura ideale e romantica. Il tempo che passa, poi, frapponendosi tra gli artisti e noi, favorisce la loro mitizzazione. Ma non è possibile, né sarebbe giusto, separare l'attività artistica dall'uomo che la compie, dalle sue esperienze, dai suoi sentimenti, dal contesto in cui è vissuto. Accade allora che quelle "divinità" scendano dal loro piedistallo e mostrino le loro umane debolezze. È il caso degli artisti di cui ho scritto in questo libro, uno scultore e un pittore. Il primo, affermato, il secondo ambizioso e quasi sconosciuto, entrambi uxoricidi, che riempiono le cronache del loro tempo per l'orrendo delitto che compirono.

"Impegnati come siamo a erigere muri, dimentichiamo che sono le porte e le finestre a salvarci la vita, che sono i ponti che ci aiutano ad attraversare fiumi e strade, che sono le aperture che ci permettono di r/esistere. [...] La nostra storia è intessuta di scambi che da sempre superano i muri. [...] Le testimonianze qui raccolte narrano piccole storie di incroci linguistici e culturali, di ibridazioni e progetti che passano, a un certo punto, per l’Italia: un paese piccolissimo se guardiamo il mappamondo, un punto invisibile se guardiamo la Terra dallo Spazio". Postfazione di Ben Pastor.

È il ritratto di una Venezia magica, sconosciuta alla maggior parte dei visitatori, quello che fa da sfondo a questo romanzo e contemporaneamente è uno dei personaggi principali della storia. Chiara vi si stabilisce alla ricerca del ricordo di un amore finito e nello stesso tempo dei luoghi in cui tutto è accaduto, una specie di pellegrinaggio per rivedere e rivivere. Fin dall’inizio tutto si ammanta di mistero, dal ritrovamento di uno strano biglietto agli incontri con personaggi al limite tra la realtà e l’illusione. L’amica Marina sarà guida fedele e il vecchio Tita Nane, col suo brontolante veneziano, l’aiuterà a chiarire il mistero. Perché quando si parla di Venezia il mistero, la magia, l’incantamento sono ingredienti immancabili in qualunque vicenda.

Il filo conduttore del libro si snoda dalla “Carnia” nel Friuli da cui provengo, iniziando con la mia nascita avvenuta a casa. Ricordando la famiglia, le radici, fino ad arrivare alla professione di ostetrica (raccoglitrice di nascite a casa), che attualmente ancora svolgo, propongo un viaggio introspettivo sulla nascita, sulla memoria, nella profonda convinzione che il destino è già scritto prima di noi e continua dopo di noi. In balia di emozioni e sentimenti, racconto storie, favole, poesie, per grandi e piccini sulla vita, sulla morte, in un altalenarsi di realtà e fantasia. Il libro è inoltre corredato da 32 disegni da me eseguiti in varie tecniche pittoriche con il nome d’arte Marilaria48.

Il cosmo non ha pensieri, così lì mi abbandono: disgregandomi: abbiano i mondi spazi per raccogliermi. The universe has no concerns, so therein I abandon myself: breaking apart: may the worlds have spaces to gather my dispart.

“Il libro che ho scritto è una sorta di diario di viaggio che esplora nuovi stili alternativi di vita in giro per l’Italia. È una specie di romanzo autobiografico dove si mescolano le storie delle persone che ho conosciuto, la bellezza dei luoghi che ho visitato, il mio vissuto personale, riflessioni sul senso della vita.” @anna_cascone_scrittrice @anna_cascone_vegan_chef

L’amore mai vissuto tra due ragazzini li lascia legati al passato e chiede di essere risolto. Bobby e Diego si sono salutati a sedici anni e mai più visti. Lei gira il mondo e inizia mille storie ma non riesce a trovare il suo posto. Lui prova a costruirsi una vita senza pretese, ma la vita riserva sempre sorprese inaspettate. E come l’erba murella, che appare nei posti più impensati con una forza tale che sembra inarrestabile, così spinte, ispirazioni e decisioni della vita a volte spuntano impreviste, quasi insperate. E come si strappa l’erba murella per gioco, a volte si rischia di strappare le occasioni. Ma non in questo caso. Le storie dei due giovani si intrecciano così quando Bobby decide di tornare a Fano per chiudere il cerchio che ha lasciato aperto con Diego. I frequenti salti temporali di cui il testo è composto raccontano antefatti e forniscono al lettore un quadro che piano piano si va ricomponendo, spesso all’oscuro dei personaggi che lo animano. Lo scenario composto dalla città di Fano è un quadro dolce e intriso di particolari storici.