Arcana: Musica
Getting better. Le 250 migliori canzoni dei Beatles classificate, valutate, commentate
Leonardo Tondelli
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 415
Delle canzoni dei Beatles ormai sappiamo tutto, o no? Chi le ha scritte, chi le cantava, chi suonava il pianoforte, il colore dei calzini di Ringo. Ogni canzone ha il suo aneddoto che passa di libro in libro: ecco, in questo saggio troverete anche qualcos’altro. I Beatles come inventori di un nuovo modo di far musica, ma anche come prima boy band a invertire i tradizionali di genere, e intonare gioiosamente ritornelli concepiti fino a quel momento soltanto per gruppi vocali di ragazzine. I Beatles grandi interpreti, ma anche esecutori maldestri, costretti a sperimentare continuamente per ovviare ai propri limiti. Nati sotto i bombardamenti, simbolo del boom, proiettati verso il futuro ma insidiati dagli spettri del passato; protagonisti di un mito della Caduta che si dipana canzone dopo canzone.
Being Janis. Il diritto di essere se stessi
Marika Lucciola
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 172
Vi chiedete mai cosa sarebbe successo se Janis Joplin non fosse morta? O se il suo successo fosse esploso negli anni Duemila? Per anni è stata la portavoce di una sofferenza tutta al femminile, un simbolo per donne di ogni epoca che vedevano in lei una sorta di paladina di genere. La donna/bambina che era riuscita a fare della propria diversità un punto di forza, l’unica capace di farsi strada in quel club di soli uomini che era il rock system, nonostante le sue fragilità. Ma a distanza di 50 anni dalla sua morte, qualcosa è andato perduto. In un mondo completamente diverso dai tumultuosi anni Sessanta, tra i giovani del ventunesimo secolo la sua immagine non gode più dell’autorevolezza di un tempo, e l’eco di certi giudizi continuano a perseguitarla anche nella tomba. Il suo “essere Janis” ha fatto sì che nella memoria collettiva moderna venisse associata a un certo stereotipo di artista, e non più al simbolo che negli anni è diventata. Che sia colpa del periodo storico, o di una nuova concezione del termine “diverso”, è stata in parte accantonata, alla ricerca di nuovi idoli a cui tendere. Being Janis cerca adesso un punto di incontro tra passato e presente. Non è solo la descrizione del mito artistico, ma racconta una storia. Una storia che forse già conoscete, e che vi sembrerà familiare perché, anche se in un’altra epoca e in minor misura, avete vissuto anche voi.
Isolation rock. Storie di musica, quarantena e coronavirus
Fabrizio Barabesi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 176
Il libro che avete tra le mani, mentre c’è chi continua a combattere il contagio in prima linea e chi si sta lentamente abituando al nuovo mondo in compagnia del Coronavirus, è il tentativo di utilizzare la musica per inventare delle playlist strettamente collegate all’isolamento. Uno spunto insolito per “ascoltare” con occhio differente la nuova realtà che ci circonda e che qualcuno aveva già profetizzato. E così si scopre infatti che di distanziamento sociale già parlava nel 1982 Renato Zero. Sì, proprio lui: il re dei sorcini nel pezzo Contagio cantava “Pericolo di contagio, che nessuno esca dalla città… l’isolamento è un dovere oramai… dare la mano è vietato”. Un volume in note dedicato a quelle categorie di persone che con la loro dedizione finiranno nei libri di storia come i veri protagonisti di quest’emergenza planetaria. Il tutto passando attraverso decenni di rock’n’roll e scomodando anche delle icone come Giorgio Gaber che nel 1974, nel brano La peste, ispirandosi al flagello manzoniano intonava “Un bacillo che saltella / che si muove un po’ curioso / un batterio negativo / un bacillo contagioso”. Fino agli eccessi del black metal di gruppi come Pandemia o alla parodia di Bella ciao trasformata nella Canzone dell’amuchina: “Un’amuchina / mi son comprato / virus ciao / virus ciao / virus ciao ciao ciao”. E su tutto aleggiano, per ricordare la gravità di ciò che ha cambiato per sempre molte delle nostre abitudini, le sonorità misteriose e ipnotiche di Björk che in Virus sussurra “Come un virus ha bisogno di un corpo… io busso alla tua pelle ed entro”. Fortunatamente lei parlava d’amore.
Viva i pirati! La storia delle radio pirata offshore
Lorenzo Briotti
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 239
Le radio pirata offshore: emittenti clandestine che negli ormai lontani anni Sessanta diffondevano nell’etere la rivoluzione musicale portata dai Beatles, dando così spazio alla nascente “cultura pop” giovanile. In un momento in cui i monopoli pubblici passavano solo musica da camera e orchestre, in Gran Bretagna e nel Nord Europa c’erano dei bucanieri che stavano più o meno inconsapevolmente facendo nascere la radio moderna in Europa. Queste emittenti sono state le prime a proporre le classifiche dei dischi più venduti, le prime ad avere i jingle, il segnale orario e i notiziari brevi. Radio che hanno dato spazio alla figura del disc jockey, che con il suo stile plasmava e condizionava le scelte del pubblico. Il fenomeno ebbe uno sviluppo immenso con alcune emittenti ancora oggi mitizzate: fra tutte Radio Caroline e Radio London. Oltre al mito, però, la grande illusione. Dietro all’apparente libertà si nascondevano grandi gruppi statunitensi che avevano trovato un canale di sbocco per pubblicizzare i loro prodotti. Il libro comincia dedicando spazio alla nascita della radio sia negli Stati Uniti sia in Inghilterra, per poi raccontare alcuni esempi di radio innovative europee (Radio Lussemburgo su tutte). Dopo la storia completa della pirateria offshore e dei suoi protagonisti, una parte è dedicata alla cultura pop degli anni Sessanta che vedrà nella radio la base del suo sviluppo. Infine, alcuni spunti su Radio Rai, su Radio Montecarlo e sulla radio italiana, per comprendere quanto il fenomeno dei pirati dell’etere abbia favorito e influenzato anche la nostra radio.
Jimi Hendrix. Una foschia rosso porpora
Harry Shapiro, Caesar Glebbeek
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 528
Il primo agosto 1967, mentre le classifiche di tutto il mondo erano infiammate da “Purple Haze”, da “Hey Joe” e dal primo magico album della Experience, un ragazzo olandese fondava timidamente un fan club dedicato al suo idolo: Jimi Hendrix, il nuovo fenomeno della chitarra rock. Tanti anni dopo, quel ragazzo, diventato nel frattempo il massimo esperto hendrixiano al mondo, apre gli archivi del suo “Information Centre” e, con l’aiuto di uno storico famoso, Harry Shapiro, costruisce, dettaglio su dettaglio, un mosaico di dati. “Una foschia rosso porpora” è uno sterminato affresco che si estende dalla musica a immagini mai viste, ai dischi, a quella labirintica “Discoteca di Babele” che fra opere ufficiali, antologie e bootleg conta centinaia di pezzi e che gli autori qui, per la prima volta, hanno sistemato con precisione.
L'incompiuta di Jimi Hendrix
Alberto Rezzi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 144
Non c’è solo il Jimi Hendrix di Monterey, di are you experienced, di axis... C’è anche un Hendrix controverso, quello del dopo electric ladyland, il suo capolavoro: un Jimi più vulnerabile, attraversato da dubbi e incuneato in una particolare fase storica in cui la sua arte, la musica, era destinata a evolvere verso nuove dimensioni ancora tutte da decifrare. La sua morte improvvisa ha lasciato una serie di cose “incompiute”: non solo abbozzi di nuovi dischi, canzoni, nastri, ma anche progetti, idee, aspirazioni... Gran parte di questo materiale caratterizza il suo ultimo anno e mezzo di vita, sul quale queste pagine si soffermano. È un periodo di grande intensità e fascino, segnato da forti esigenze di rinnovamento, pressioni insostenibili, collaborazioni avviate o abortite sul nascere, altalenanti esibizioni dal vivo, ma soprattutto da un grande lavoro in studio che andrà poi a comporre una copiosa quanto magmatica discografia postuma, diventata per decenni terreno fertile per alterazioni e appropriazioni indebite. Come in un gioco di specchi, ogni capitolo si struttura attorno a un aspetto lasciato in sospeso, legato a una precisa cornice cronologica e a una o più canzoni pubblicate post-mortem. L’obiettivo è delineare quella che potremmo chiamare L’Incompiuta di Jimi Hendrix, non solo in riferimento all’opera che stava ultimando ma anche al suo disegno di una nuova forma di musica e di un suo ruolo più prominente come compositore. Con un’intervista a Giuseppe Scarpato.
Italian thrash metal militia
Giorgio Monaco
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 224
Siamo agli albori degli anni Ottanta, quando un gruppetto di metallari inglesi, brutti, sporchi e cattivi, pubblica un paio di album destinati a cambiare la storia del metal. La semina dei Venom attecchisce in breve tempo negli Stati Uniti con Metallica e Slayer, ma sarà l’Europa – insieme al Brasile – a offrire la declinazione più brutale e violenta per sonorità, testi e immagine proposti. L’Italia si inserisce alla perfezione nel contesto europeo dominato da gruppi tedeschi e scandinavi, fornendo un contributo fondamentale e universalmente riconosciuto allo sviluppo in senso estremo del metal di quegli anni. Autentici capofila del movimento sono i milanesi Bulldozer, cui non a caso è dedicata la prima scheda di questo testo, e i genovesi Necrodeath, seguiti a stretto giro dai catanesi Schizo, anche a dimostrazione che l’intero territorio nostrano è in pieno fermento. Un posto di rilievo in questa storia lo guadagnano anche i bresciani In.si.dia, i più orientati verso il sound Bay Area, tra i grandi, nonché i soli ad aver raccolto un ampio seguito, pur optando per testi in italiano. Ma come dimenticare il thrash tecnico dei piemontesi Broken Glazz, lo speed dei romani Fingernails, il groove/thrash dei milanesi Extrema o ancora l’hardcore degli emiliani Raw Power? E questo solo per citare i nomi più noti della rassegna. Tuttavia, questo testo si propone di affondare la propria ricerca anche nelle pieghe della storia, recuperando numerosi demo, a volte colpevolmente dimenticati. Incontreremo così nomi imprescindibili come Nuclear Simphony, Creepin’ Death, Deathrage e Furious Barking, fino a spingerci agli anni più recenti, al cospetto di Hyades e Ultra-Violence. Prefazione di Francesco Gallina.
Music business. La grande guida
Alessandro Liccardo
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 176
Cosa ci vuole per vivere di musica? Basta il talento? Che differenza c’è tra fare successo e avere una carriera, e come è possibile prendere il controllo del proprio destino professionale nell’industria musicale? Queste domande accomunano tanto lo studente che muove i primi passi nel mondo dello spettacolo, quanto il musicista esperto che si confronta con gli scenari odierni del mondo della musica, tra nuove piattaforme digitali e opportunità promozionali spesso difficili da identificare con chiarezza. “Music Business – La Grande Guida” racconta con tono informale ma preciso tutto quello che oggi l’aspirante professionista ha bisogno di sapere per vivere di musica e orientarsi nell’intricato universo del music business. Il testo è pensato per offrire, per la prima volta in italiano, tutti gli strumenti critici e strategici indispensabili a muoversi con successo nel moderno mondo dell’industria musicale. Dall’utilizzo consapevole dei social network alle nuove piattaforme di diffusione e streaming musicale, al lettore è offerto un prontuario completo di consigli e tecniche per promuoversi e sviluppare connessioni di valore nell’ecosistema del professionismo musicale. “Music Business – La Grande Guida” è pensata anche per gli studenti delle nuove classi di musica moderna e jazz dei conservatori, dei licei musicali e della miriade di scuole ed accademie private italiane, proponendosi come un testo utile per comprendere le mutate condizioni tecnologiche dell’industria musicale all’indomani della rivoluzione digitale.
La morte mi fa ridere, la vita no. Maledetti e dimenticati della canzone italiana
Elisa Giobbi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 239
Quattordici artisti italiani, sette “maledetti” (Fred Buscaglione, Piero Ciampi, Luigi Tenco, Franco Califano, Gabriella Ferri, Mia Martini e Rino Gaetano) e sette “dimenticati” (Daniele Pace, Ugolino, Franco Fanigliulo, Enzo Del Re, Stefano Rosso, Guido Toffoletti e Massimo Riva), accomunati dal divario tra grande talento e poca fortuna. Le loro gesta artistiche e umane sono raccontate in queste pagine attraverso testimonianze e interviste e in una veste narrativa che finalmente rende merito ai grandi artisti sfuggenti, ingiustamente snobbati, ignorati o cristallizzati nella loro condizione di eterni outsider, di cantanti non allineati verso cui noi tutti – musicisti e musicofili – abbiamo accumulato un debito. “Dobbiamo pagar pegno a Piero Ciampi” disse Fabrizio De André. Gli fece eco Guccini: “Tutti noi cantautori dobbiamo a Buscaglione l’invenzione di un nuovo genere musicale”. Questo libro è un tardivo ma doveroso omaggio diretto a quei poeti che hanno arricchito di suggestioni, ombre, intuizioni, sfumature o innovazioni la storia della canzone italiana dagli anni Cinquanta del Novecento in poi, nei suoi decenni di maggior splendore, e l’hanno fatto nonostante le traversie di esistenze spesso brevi, sfortunate, sbilenche oppure troppo intense, senza mezzi termini, comunque malate, ferite. Autori controcorrente e controversi, maledetti dal destino ma benedetti dalle muse, dimenticati indimenticabili in eterno credito. Con i contributi di Attilio Pace, Vito Vita, Timisoara Pinto, Giò Alajmo e Claudia Riva.
The drummers's book. Metodo completo per batteria. Volume Vol. 1
Diego Stacchiotti
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 176
La principale caratteristica di questo metodo consiste nell'organizzazione delle materie in sezioni distinte: Solfeggio — Snare Drum — Drum Set. Tutti gli argomenti sono organizzati partendo dallo studio della sezione "solfeggio ritmico", che diventa la guida per poi accedere alle sezioni dedicate alla tecnica degli arti superiori e allo strumento. L'andamento dei contenuti è costantemente lineare e progressivo. Lo studente o l'insegnante che desideri avvalersi di questa metodologia potrà riscontrare sin dalle prime pagine il carattere dinamico e divertente dello studio proposto. Sezione solfeggio: organizzata in ordine progressivo di difficoltà, pensata per l'assimilazione delle figure ritmiche e il potenziamento dell'abilità di lettura. Questa, sin dal primo capitolo, diventa una guida per poter accedere in modo immediato e chiaro allo studio delle sezioni successive. Sezione snare drum: ideata per lo sviluppo della coordinazione degli arti superiori, la velocità, il controllo dinamico e il fraseggio. Sezione drum set: rappresenta il punto di arrivo del testo, ossia l'applicazione pratica sullo strumento attraverso lo sviluppo dei concetti elaborati nelle sezioni Solfeggio e Snare Drum. Con video-lezioni online.
Madonna. Un'icona di musica, moda, arte, stile, cinema e cultura popolare
Massimiliano Stramaglia
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 143
Il fenomeno Madonna investe molteplici ambiti della cultura contemporanea: il sistema della musica pop (o commerciale), con le sue forme subculturali di matrice rock, punk e underground; il sistema della moda, che include il transito dallo street style sino al culto delle griffe e del glamour più eccentrico e smodato; il sistema socio-politico, con una chiara inclinazione alla lotta contro il patriarcato, il sessismo, l’ageismo e l’esaltazione dei temi del post-femminismo e della solidarietà fra popoli e nazioni. Non da ultima, la cultura universitaria, dal momento che gli intellettuali scrivono di Madonna almeno dal 1992 e la riflessione critico-accademico-giornalistica sul suo personaggio non si è mai arrestata, includendo analisi di tipo sociologico, psicologico, economico-aziendale e, infine, pedagogico. Questo libro propone una chiave di lettura nuova e insolita dell’icona del pop più amata degli ultimi decenni: l’approccio transdisciplinare prescelto conduce a delle griglie di interpretazione suggestive e altamente attendibili, quali la teoria dei codici affettivi, quella linguistica, socio-linguistica e della comunicazione, e la teoria sociologica pura, all’interno di una cornice di indubbia marca pedagogica. Il risultato complessivo non è solo di rilievo scientifico, ma pure, in parte, cronachistico: il lettore scoprirà, infine, il segreto di Madame X. Quello che, forse, nemmeno Madonna stessa avrebbe potuto mai raccontare, perché nel segno di una maternità tanto amata, quanto verginale. Prefazione di Vanni Codeluppi.
Alfio Antico. Il dio tamburo. Storia di un pastore entrato nell’Olimpo della musica
Giuseppe Attardi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 175
Non è un romanzo, né una favola. Non è una biografia, nemmeno un’auto-biografia. È, forse, tutte e quattro queste cose. O, piuttosto, non è niente di tutto questo. È, soprattutto, una storia. Quella di Alfio Antico, “u picuraro” diventato il dio del tamburo. «Alfio Antico è un patrimonio dell’umanità, dovrebbe essere riconosciuto dall’Unesco», diceva Carmen Consoli. Perché il musicista lentinese non è un semplice ricercatore, né soltanto l’ultimo aedo di una cultura popolare. Alfio Antico è la “radica” di una cultura ancestrale. È anche il ta-ta-boum del “Don Raffaè” di Fabrizio De André. La sua vita sembra un romanzo verista di Verga, ma al contrario dei personaggi dello scrittore di Vizzini, Alfio non è un vinto. Un’infanzia povera, dura, di un ragazzo costretto a crescere in fretta per dare una mano alla famiglia a causa di un padre malato. L’asprezza di un’adolescenza solitaria, trascorsa sulle montagne, ad ascoltare il vento, il suono della pioggia o delle campane del suo gregge. Per rifugiarsi nello scialle della nonna che con il suo magico tamburello scacciava i mostri della solitudine e della paura. Quei tamburi sarebbero diventati i suoi burattini. Perché Alfio Antico è il Mastro Geppetto della world music. I suoi strumenti parlano. Dalle transumanze sui monti ai grandi teatri con Maurizio Scaparro e Peppe Barra; dall’Olimpo della musica con Eugenio Bennato, De André, Dalla, Branduardi, Arbore, Capossela, Carmen Consoli, Colapesce, Cesare Basile, sino alla cucina dello chef Carmelo Chiaramonte e al cinema di Pasquale Scimeca.