Biblion: Adriatica moderna. Testi
La giovinezza
Francesco De Sanctis
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2017
pagine: 418
Nel 1881, per l'aggravarsi della malattia agli occhi, Francesco De Sanctis, dopo essersi dimesso da ministro della Pubblica Istruzione del ministero Cairoli, inizia a dettare alla nipote Agnese i suoi Ricordi degli anni della giovinezza, destinati a rimanere incompiuti per la sua morte prematura. Pubblicata postuma con il titolo di “La giovinezza”, frammento autobiografico, per il decisivo intervento di Pasquale Villari, l'ultima opera del critico irpino è frutto della sua forte "vocazione autobiografica", già sperimentata, con successo, in “Un viaggio elettorale”. L'azione di scavo nella memoria consente al De Sanctis di riscoprire la terra natale, la sua Morra, l'ambiente e gli affetti familiari; di ricreare il clima di serenità della sua spensierata fanciullezza. Interessato soprattutto a risalire ai fatti della sua giovinezza, il De Sanctis sposta l'obiettivo della sua operazione di scandaglio mentale alla vecchia Napoli, ma anche alla bellezza naturale e artistica della città, che lo affascina per il suo mondo culturale, le numerose scuole private e lo "Studio" del marchese Puoti, che assurge a luogo di formazione culturale e politica di un'intera generazione di intellettuali.
La Dalmazia
Giuseppe Prezzolini
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2010
pagine: 141
Nel giugno del 1915, Giuseppe Prezzolini intervenne nell'acceso dibattito sulla guerra e sulle mire espansionistiche dell'Italia nell'area adriatico-balcanica con lo scritto La Dalmazia, pubblicato dalla "Libreria della Voce", la casa editrice da lui fondata. In questa prima nuova edizione dell'opera, Giovanni Brancaccio ricostruisce il fitto intreccio della "questione dalmatica", contestualizzando lo scritto del Prezzolini nel pieno della esplosione del nazionalismo adriatico. Medievale e moderno.
Lettere slave e altri scritti
Giuseppe Mazzini
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2007
pagine: 175
Nel giugno del 1857, Mazzini pubblica su "l'Italia del Popolo" le "Lettere slave", rielaborazione del saggio 'On the Slavonian Movement', che Mazzini ha dato alle stampe nel 1847 sul "Lowe's Edinburgh Magazine", durante il suo esilio a Londra, contribuendo a rendere più effervescente il dibattito politico-culturale sul panslavismo, sul quale sono intervenuti uomini politici e intellettuali di vari paesi, tra cui Marx ed Engels. L'analisi di Mazzini, fondata sulla idea di patria e sul legame inscindibile tra il principio di nazionalità, l'aspirazione all'unità e l'indipendenza nutrita dai popoli europei senza Stato, si configura come una puntuale ed appassionata ricostruzione della storia dei popoli slavi e del coevo risorgere del loro spirito nazionale. Mazzini non si sofferma soltanto sulle sollevazioni politiche degli Slavi e sulla eroica resistenza armata da loro opposta agli oppressori, ma rivolge la sua attenzione al valore profetico-religioso della poesia nazionale, alla sua incidenza nella formazione della coscienza dell'identità nazionale ed al moto di ricupero della produzione letteraria del passato, dei canti popolari, dei piesmas, delle tradizioni etniche, degli usi, dei costumi e dei sistemi linguistici, messo in atto da intellettuali polacchi, russi, boemi, slovacchi, croati, serbi, dalmati e montenegrini. Nel saggio introduttivo Giovanni Brancaccio ripercorre le coordinate di fondo della vita dell'Esule, del suo pensiero e della sua azione politica.