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Bietti: I libri di Inland

Lars Von Trier. La luce oscura

Elisa Battistini

Libro: Libro in brossura

editore: Bietti

anno edizione: 2025

pagine: 639

Dici Lars von Trier e pensi a capolavori come Dogville, Le onde del destino e Melancholia. Ma pensi anche alle accuse di misoginia che di frequente gli sono state rivolte. A quando il Festival di Cannes lo bandì dopo che una sua battuta malriuscita su Hitler divenne marchio d'infamia. Allo scandalo rappresentato dalle 5 ore e mezza di Nymphomaniac, con le sue locandine orgasmiche e le sue immagini pornografiche. Quando si parla del regista danese è quasi impossibile rimanere neutrali, tenere separato l'artista dalla sua arte cinematografica, che si è espressa sin dagli esordi con una originalità e una crudeltà di pensiero, di forma e di storie più uniche che rare, e la cui parabola parrebbe essersi conclusa. L'autrice di questa monografia fluviale – su cui lo stesso von Trier ha apposto il sigillo, entusiasta che a scriverla fosse una donna, per di più italiana, con la quale ha accettato di parlare a lungo di sé, della sua carriera e della sua "filosofia" – la scandaglia per intero, con un'acutezza e una profondità degne del suo (s)oggetto di studio. Controverso, geniale e rivoluzionario da oltre 30 anni, cioè da quando scosse il mondo del cinema e non solo con il suo manifesto Dogma 95.
25,00 23,75

David Lynch. Una vita d'arte e meditazione

Alessandro Lonardo

Libro: Libro in brossura

editore: Bietti

anno edizione: 2025

pagine: 225

Il programma di meditazione trascendentale che pratico da 33 anni ha svolto un ruolo fondamentale per il mio lavoro nell'ambito del cinema e della pittura e per ogni sfera della mia vita; è stato il modo per immergermi in acque più profonde a caccia del pesce grosso. (David Lynch, In acque profonde) Alla notizia che David Lynch era morto, il 15 gennaio del 2025 – cinque giorni prima del suo 79° compleanno – le bolle social degli appassionati di cinema di tutto il mondo si sono all'istante riempite di addolorati messaggi di cordoglio. Ricorrenti, al loro interno, le parole di ringraziamento per il regista – ma anche attore, sceneggiatore, scrittore, musicista, pittore e produttore – e i suoi film. I fan sono rimasti fedeli al Maestro anche se il suo ultimo lungometraggio, Inland Empire, risale al 2006. Da allora, Lynch si è dedicato più intensamente ad altre forme di creatività e alla meditazione trascendentale. Il regista l'ha praticata ogni giorno, fino all'ultimo, dal 1973. Nel 2005 ha creato una fondazione per promuoverla nel mondo a cui hanno aderito, tra gli altri, Clint Eastwood, Nicole Kidman, Jim Carrey e l'attrice italiana Monica Nappo, che firma l'affettuosa prefazione a questo libro. Il primo, in Italia – e l'unico, tra i numerosi saggi critici dedicati a Lynch regista – ad analizzare in modo sistematico l'influenza decisiva che la meditazione trascendentale, e in generale le filosofie orientali, hanno avuto sull'opera di Lynch. Perché se film come Velluto blu, Mulholland Drive o Strade perdute mettono in scena mondi più vicini all'incubo che al sogno, dove i personaggi rimangono spesso incastrati in karma di violenza, il tentativo costante di David Lynch – artista calato nella realtà esterna e meditante calato nella sua realtà interiore – è stato quello di trovare e diffondere la chiave di accesso ad altre, più illuminate possibilità.
18,00 17,10

L'ultimo sguardo. Vita e morte di Gian Maria Volonté

Stefano Loparco

Libro: Libro rilegato

editore: Bietti

anno edizione: 2025

pagine: 175

Presso la Bibliomediateca di Torino è conservata la trascrizione di uno stralcio del copione di Lo sguardo di Ulisse, film del 1995 di Theo Angelopoulos con Erland Josephson e Harvey Keitel. La pagina è vergata a mano da Gian Maria Volonté, che il 6 dicembre 1994 morì di infarto nella stanza di un albergo di Florina, dove riposava dopo una giornata di riprese sul set dello stesso film. Perché era Volonté l'attore scelto dal regista greco per interpretare Ivo Levi, il responsabile della cinemateca di Sarajevo che corre e cade per le strade della città martoriata dalla guerra, tentando di salvare preziosi reperti cinematografici. Sul suo quaderno Gian Maria poco prima di morire scrive: «Poi è scoppiata la guerra... mi sono dedicato alla protezione della cinemateca... che ne resti... la memoria. Era tutta la mia vita... ormai che senso potrebbe avere qualsiasi cosa? Che senso potrebbe avere adesso? Nel mezzo di questo massacro». Assieme alla sceneggiatura, al contratto e a pochi metri di girato con tre sue pose, questi appunti su Lo sguardo di Ulisse sono quanto rimane dell'ultima interpretazione di Gian Maria, che Loparco trasforma in spunto di partenza per un racconto dell'attore; del cittadino per cui tutto era politica, che richiamava sé stesso e gli altri a tenere l'anima e il pensiero all'erta; dell'uomo inquieto sempre alla ricerca, che amava far da mangiare insieme alle donne della sua vita. Tra loro Giovanna, l'unica figlia, che ha aperto a Loparco le porte della sua casa sulla Maddalena e raccontato ricordi con il padre e del padre. Secondo il piano di lavorazione del film, "Ivo Levi" sarebbe dovuto morire negli ultimi giorni di dicembre 1994. Invece è stato Gian Maria a morire, privando il pubblico di questo suo ultimo personaggio intenso e disperato. Per quella corsa tragica, con taniche riempite all'inverosimile, che gli ha spezzato il cuore.
18,00 17,10

Gudrun Ensslin

Ilaria Floreano

Libro: Libro in brossura

editore: Bietti

anno edizione: 2024

pagine: 250

Gudrun Ensslin fu, con Andreas Baader, la vera fondatrice della “banda Baader-Meinhof”. Fu lei a battezzarla RAF, Rote Armee Fraktion. Attrice in erba, dottoranda, redattrice editoriale, moglie, madre e militante politica con un rigoroso senso di giustizia e di assoluto, a un certo punto decise di fare tabula rasa di radici, educazione, studi, marito, figlio per darsi alla lotta armata nella Germania degli anni Settanta. Questo libro – il primo a lei dedicato in Italia, con la preziosa prefazione di Barbara Sukowa, che la interpretò nel capolavoro di Margarethe von Trotta Anni di piombo, vincitore del Leone d'Oro a Venezia 1981 – ne racconta la biografia e tenta di capire cosa può averla spinta a una scelta simile, a partire dai film che l'hanno come protagonista o ispiratrice (e da alcuni film e personaggi cinematografici che la sfiorano per affinità o ne mostrano, per contrasto, i limiti). Parlare di Gudrun Ensslin è una sfida del e al pensiero, soprattutto per chi non riesce a immaginare di poter rinunciare in toto alla comodità di una vita “normale” per sacrificarla sull'altare di una velleitaria battaglia contro “Il Sistema”. Gudrun Ensslin è morta suicida a trentasette anni, dopo averne trascorso gli ultimi cinque a difendersi in tribunale, a fumare in cella, a discutere di massimi sistemi con con i suoi compagni, Baader e Ulrike Meinhof su tutti. Parlare di lei, riflettere sui film che la mettono in scena – mai giunti in Italia, come Die Reise (“Il viaggio”) e Wer wenn nicht wir (“Chi se non noi”), o capolavori come Germania in autunno, o ancora frammenti inediti in cui è Gudrun stessa a recitare – significa cercare di conoscere una donna dimenticata, aprire un dialogo con lei sul materno e sul femminile, ragionare su come e se sia possibile conciliare vita pubblica e privata.
19,00 18,05

Il gruppo Baader-Meinhof. Storia della Rote Armee Fraktion

Stefan Aust

Libro: Libro in brossura

editore: Bietti

anno edizione: 2024

pagine: 800

La prima edizione di Der Baader-Meinhof Komplex – da cui sono stati tratti soggetto e sceneggiatura del cult "La banda Baader Meinhof" di Uli Edel, candidato agli Oscar 2009 come miglior film straniero – non era completa come questa, che arriva in libreria a 50 anni dalla morte in carcere di Holger Meins, promettente studente di cinematografia, tra i primi membri della RAF. Aust – giornalista, sceneggiatore, autore per la tv, memoria diretta e storica in quanto collaboratore di Ulrike Meinhof prima che l'editorialista di punta di konkret si desse alla lotta armata, colui che salvò le di lei figlie evitando che finissero in un campo profughi, come da desiderio materno – diede alle stampe il libro nel 1985. Da allora ha continuato a fare ricerca, raccogliendo materiali di tutti i tipi, di volta in volta aggiornando la versione tedesca. Come racconta nella sua premessa a questa nuova, integrale, edizione, ci sono «centinaia di pagine nuove con tutta una serie di importanti informazioni», a partire dalle registrazioni dei prigionieri a Stammheim e dai documenti desecretati dai servizi segreti tedeschi. «Dopo 40 anni e oltre, posso dire che non è rimasto molto da aggiungere». Impreziosiscono il tomo la prefazione di Volker Schlöndorff, regista di Germania in autunno e Il silenzio dopo lo sparo, e l'introduzione di Claudio Bartolini dedicata ai lavori per il cinema e la tv di Aust.
33,00 31,35

Invasion USA

Pier Maria Bocchi

Libro: Libro in brossura

editore: Bietti

anno edizione: 2024

pagine: 237

Pubblicato la prima volta nel 2016, “Invasion USA” è il primo testo italiano a occuparsi del cinema americano degli anni ’80 in prospettiva sia storica sia teorica. Gli eighties cinematografici americani rappresentano infatti un’epoca e un mercato ancora sottovalutati, tuttavia fondamentali per capire l’evoluzione di una nazione e di un immaginario, e per comprendere altresì il nostro presente, sia industriale, sia di spettatori. In un clima di profondissime trasformazioni socio-politiche, il cinema americano degli anni ’80 modifica dinamiche e abitudini, idee e ideologie: dopo quel decennio famigerato, niente sarà più come prima. L’autore affronta la Storia degli Stati Uniti dal punto di vista dei film: a rivelarsi è uno scenario culturale dove Reaganomics, produzione hollywoodiana e indipendente, generi e realtà si influenzano reciprocamente, all’interno di un universo cinematografico complesso e contraddittorio, dove non sono soltanto le cifre (da capogiro) a parlare.
18,00 17,10

Studio Ghibli

Enrico Azzano, Andrea Fontana

Libro: Libro in brossura

editore: Bietti

anno edizione: 2024

pagine: 380

Un vento di dolce poesia attraversa la storia dello Studio Ghibli dalla sua fondazione nel 1985 fino a quello che, per ora, è l’ultimo capitolo della sua epopea, il più recente film di Hayao Miyazaki “Il ragazzo e l’airone” (2023). L’edizione aggiornata e con una nuova veste grafica, ripercorre questa storia, partendo dagli albori, là dove la carriera dei due fondatori, Isao Takahata e Hayao Miyazaki, è iniziata. Attraversando titoli come “Una tomba per le lucciole”, “Il mio vicino Totoro”, “Pioggia di ricordi”, “La città incantata”, fino agli addii struggenti di “La storia della principessa splendente” e “Si alza il vento”. Questa edizione rivista ed ampliata è impreziosita da contributi prestigiosi, tra cui la prefazione di Jurij Norštejn, la postfazione di Tomm Moore, interventi di Michaël Dudok de Wit, Manuele Fior, Manlio Castagna e tanti altri.
20,00 19,00

Pablo Larraín

Emanuele Rauco

Libro: Libro in brossura

editore: Bietti

anno edizione: 2023

pagine: 124

A 50 anni dal golpe che portò al potere Augusto Pinochet, Pablo Larraín è forse il più famoso, amato e premiato dei registi sudamericani, che alla dittatura in Cile ha dedicato buona parte dei suoi film. Figlio ribelle e provocatore di una famiglia di destra, vicina al regime dittatoriale, Larraín ha raccontato i lati oscuri del suo Paese d’origine, gli orrori di quel mondo ma anche gli eroi che hanno cercato di tirarlo fuori dalle tenebre, come Pablo Neruda o i pubblicitari che fecero cadere il regime. Larraín però è anche il principale narratore delle grandi figure della storia recente, autore capace di reinventare le biografie con tagli e sguardo assolutamente originali. Ecco perché ha raccontato Jacqueline Bouvier Kennedy (Jackie) o Lady Diana (Spencer) come nessun altro. Ecco perché in El Conde, suo ultimo film – visto in anteprima esclusiva dall’autore del libro, selezionatore alla Mostra del Cinema di Venezia – il protagonista, Pinochet (infine), è… un vampiro. La monografia di Emanuele Rauco è finora la più completa analisi critica, supportata da un’intervista esclusiva a Larraín in persona, regista che sa riscrivere la Storia, raccontare le persone che l’hanno vissuta e nel frattempo regalarci grande Cinema.
16,00 15,20

De Sica, io e il giardino dei Finzi Contini. Diario inedito del protagonista

Lino Capolicchio

Libro: Libro in brossura

editore: Bietti

anno edizione: 2022

pagine: 190

Lino Capolicchio è cresciuto con la volitiva mamma Eufemia – stesso sguardo celeste, stessa pelle algida e lucente – e l’adorata nonna Anna, che «era una contadina abbiente, e ha sempre creduto in me; all’Oscar il mio pensiero è volato a lei, con cui andavo al cinema da bambino, senza mai pensare che un giorno su quello schermo ci sarei stato io». L’Oscar che rievoca Lino è quello vinto nel 1972 come Miglior film straniero da Il giardino dei Finzi Contini, diretto da Vittorio De Sica e tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani, che di Lino era stato docente all’Accademia Silvio D’Amico. Le pagine di questo diario finora inedito – Capolicchio ne ha compilato uno per la maggior parte della propria esistenza – raccontano di quel capolavoro prima, durante e dopo la lavorazione. A intercalare la “presa diretta” di allora, l’ampia intervista raccolta negli ultimi due anni da Nicole Bianchi per Cinecittà SpA, a ripercorrere con sguardo fresco le tappe e i retroscena, privati e pubblici, di un’opera cinematografica che per Capolicchio – scomparso durante la lavorazione, seguita con cura gioiosa fino all’ultimo – rimane «un miracolo. Un film di una bellezza in cui ancora ti rispecchi». Dalle pagine che il grande attore (anche regista e sceneggiatore) scriveva con penne di diversi colori, prendono vita la vivace dialettica tra set e quotidianità, la lievità insaziabile degli amori (con annessi sensi di colpa tardivi), la passione per la musica, la pittura e il cinema (anche da spettatore), la dedizione a un mestiere intrapreso per talento naturale, sempre coltivato con umiltà e reverenza.
15,00 14,25

Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano

Con la rabbia agli occhi. Itinerari psicologici nel cinema criminale italiano

Fabrizio Fogliato

Libro: Libro in brossura

editore: Bietti

anno edizione: 2022

pagine: 762

Il cinema criminale è un incrocio di letteratura (Gadda, Pasolini, Albinati), storia (Piazza Fontana, i “golpi bianchi”, la P2), cronaca nera (“la Banda della Magliana”, il massacro del Circeo). Matura e prende forma nel conflitto tra cittadini e delinquenti che squarcia la società italiana dal Secondo dopoguerra e genera sperequazione, fame, delatori, profittatori e parassiti. Lo stato criminale di Sciascia, il sentire mafioso, la dimensione occulta del Potere imbrattano la celluloide e travolgono il Belpaese a suon di complotti, intrighi, logge massoniche, raffiche di mitra, “stragi di Stato”, stupri collettivi, rapine a mano armata, pallottole vaganti e vittime innocenti: da tutto questo il cinema italiano trae linfa vitale per oltre mezzo secolo mostrando sullo schermo la psicologia di massa di un Paese che agisce come una belva… con la rabbia agli occhi. Accumulando trame, battute di sceneggiatura, stralci di romanzi o verbali della polizia, resoconti psicanalitici, dichiarazioni di giudici e commissari (veri e finzionali) Fogliato assembla un tomo definitivo e caleidoscopico sulla Storia del nostro Paese, così come si è originato da una “scena primaria” felice e insidiosa: il boom del benessere ha creato mostri che ancora imperversano.
24,00

Strade di fuoco. La città nel cinema criminale americano anni '80

Strade di fuoco. La città nel cinema criminale americano anni '80

Matteo Berardini

Libro: Libro in brossura

editore: Bietti

anno edizione: 2022

pagine: 165

Sono molti i grandi film che il cinema di genere statunitense degli anni Ottanta ha dedicato alla metropoli, su cui si rovesciano decisioni politiche e crisi economiche, sogni e bisogni di un decennio che è cresciuto sotto l’egemonia ideologica di Reagan e dentro (e contro) quell’identità ha plasmato l’immaginario contemporaneo: da Taxi Driver a Manhunter, da Vivere e morire a Los Angeles e I guerrieri della notte a L'anno del dragone e Blade Runner. Tra ricostruzione storica e indagine urbanistica, si guarda ai fantastici e devastanti Eighties per studiare l’immagine della città nel cinema a stelle e strisce. Attraverso cult, capolavori d’autore e schegge di b-movie, si racconta la storia di un cinema che cambia e dei film che, entrati nella Storia, hanno formato la nostra identità di spettatori.
14,00

Kill Baby Kill! Il cinema di Mario Bava

Kill Baby Kill! Il cinema di Mario Bava

Libro: Libro in brossura

editore: Bietti

anno edizione: 2021

pagine: 411

I Manetti Bros. hanno dovuto aspettare un anno per vedere al cinema il loro Diabolik, con il magnetico Luca Marinelli nei panni del ladro mascherato e l’esplosiva Miriam Leone in quelli della bionda Eva Kant (in sala a metà dicembre). Ma l’impresa di trasformare il celebre fumetto delle sorelle Giussani in pellicola era già stata compiuta da Mario Bava nel 1968. Il risultato? Un manifesto pop della visionarietà plastica di Bava, che aveva acceso di cromatismi estremi una trama da “007 all’amatriciana”, la splendida Marisa Mell (insieme a lei nel cast anche Michel Piccoli e Adolfo Celi) e le musiche di Ennio Morricone. Per l’occasione ripubblichiamo il libro cult di Gabriele Acerbo (Sky Cinema) e Roberto Pisoni (Sky Arte) arricchito da nuove interviste, tra cui una proprio ai Manetti Bros. Kill Baby Kill! ripercorre la carriera del geniale effettista e innovatore dei generi più disparati (dall’horror al giallo, dal peplum alla fantascienza) attraverso le testimonianze dirette dei registi da lui influenzati. Le interviste a Tarantino, Raimi, Dante (che scrive la prefazione), Del Toro, Argento, i compianti Christopher Lee, Daria Nicolodi, Mario Monicelli si intrecciano agli interventi di autorevoli critici e ai ricordi dei familiari di Bava, tra cui il figlio Lamberto, per comporre il ritratto appassionante del “papà” di Reazione a catena e La maschera del demonio.
22,00

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