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Bompiani: Grandi tascabili. Agone

La casta dei casti. I preti, il sesso e l'amore

Marco Marzano

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2021

pagine: 272

Il celibato del clero è oggetto di discussione da secoli all’interno della Chiesa cattolica. In questo inizio del XXI secolo è tornato prepotentemente di attualità, non solo per gli scandali sessuali e i casi di abusi contro minori ma per un dibattito più ampio e necessario sul senso stesso del voto di castità. Marco Marzano ha raccolto in anni di ricerca le testimonianze di appartenenti al clero che hanno condiviso le esperienze personali dolorose, oneste, piene di dubbi e paure. Il quadro che emerge è uno spaccato della vita più intima di una comunità aperta al mondo ma anche profondamente costretta a tacere o nascondere una parte dell’esistenza invece che viverla pienamente. Questo saggio documentato che compare nella collana di saggistica diretta da Antonio Scurati fornisce spunti di riflessione per capire la condizione umana contraddittoria e talvolta difficile del clero cattolico.
13,00 12,35

Il romanzo-saggio

Stefano Ercolino

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2017

pagine: 304

Il romanzo-saggio emerse in Francia nell'ultimo quarto dell'Ottocento e raggiunse la piena maturità in Austria e Germania nel periodo tra le due guerre. Discutendo autori come Dostoevskij, Tolstoj, Zola, Huysmans, Strindberg, Proust, Mann, Musil e Broch, Stefano Ercolino inquadra l'emergenza del romanzo-saggio nell'ambito della crisi ideologica che si abbatté sull'apparato simbolico della modernità negli ultimi decenni dell'Ottocento e che raggiunse il culmine a seguito dei disastri della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Genere cruciale per una rinnovata comprensione della storia letteraria europea e della varietà dello spettro morfologico del modernismo, il romanzo-saggio costituisce l'ultimo e decisivo capitolo del discorso letterario sulla modernità.
13,00 12,35

Dal tragico all'osceno. Raccontare la morte nel XXI secolo

Antonio Scurati

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2016

pagine: 268

Nel paesaggio mediatico contemporaneo il tragico è stato sostituito dall'osceno. Il trionfo dell'oscenità di massa sull'arte tragica rende impossibile una rappresentazione partecipe e catartica della sofferenza umana. Questo profondo rivolgimento culturale precipitò negli ultimi decenni del Novecento. Mai come a partire da quel momento le occasioni di assistere allo spettacolo della sofferenza altrui sarebbero state tanto quotidiane e immediate. Ben presto l'uomo che abitava il mediascape di fine millennio si trasformò in un animale anfibio, capace di vivere simultaneamente in due ambienti opposti: all'asciutto del proprio mondo pacifico e protetto ma anche immerso nella palude insanguinata da vittime di apocalissi lontane. La nostra pelle squamata si sarebbe presto dimostrata perfettamente impermeabile a entrambi gli ambienti. Qualsiasi tragedia altrui ci sarebbe scivolata addosso. Analizzando e comparando romanzi, film, fotografie e televisione, questi saggi di Scurati scavano sotto il fasullo senso umanitario di una società gaudente, ludica, stupidamente euforica, arrogantemente dimentica dell'angoscia del morire, una cultura che nella panacea della visibilità elettronica s'illude di poter mettere a morte la morte.
13,00 12,35

Il romanzo massimalista

Stefano Ercolino

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2015

pagine: 290

Il romanzo massimalista è un nuovo genere della narrativa contemporanea, nato al crocevia tra l'estetica modernista e quella postmoderna. È una forma letteraria che si è sviluppata negli Stati Uniti a partire dai primi anni '70 del XX secolo e si è diffusa in Europa all'alba del XXI, illuminata da autori come Thomas Pynchon, David Foster Wallace, Don DeLillo, Zadie Smith, Jonathan Franzen, Roberto Bolaño e Babette Factory. Stefano Ercolino propone una mappa per muoversi in questo territorio, individuando dieci elementi che definiscono il romanzo massimalista come il genere che ha rivoluzionato la letteratura degli ultimi quarant'anni.
15,00 14,25

Ignorantocrazia. Perché in Italia non esiste la democrazia culturale

Gianni Canova

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2019

pagine: 292

Gianni Canova tocca uno dei nervi scoperti del dibattito culturale in Italia, senza sconti per nessuno dei soggetti coinvolti: L'Italia del XXI secolo è diventato un paese culturalmente anoressico: dopo il neorealismo dell'immediato dopo-guerra mancano riferimenti culturali riconosciuti a livello internazionale e un paesaggio di consumo culturale degno di un paese sviluppato. Mentre l'intellettuale progressista-elitarista si gongola tra i suoi idoli (denaro, mostre e popolarità), l'unica vera rivoluzione culturale del XX secolo sembra rimasta quella del cinema. La domanda di fondo del saggio rimane: è possibile rianimare o costruire una nuova democrazia culturale nel Belpaese?
14,00 13,30

Il nostro ampio presente

Hans Ulrich Gumbrecht

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2019

pagine: 192

Disneyland, una piccola città della Louisiana, il centro di Vienna durante i campionati europei di calcio, la Silicon Valley: tutti luoghi apparentemente slegati che in questo saggio coesistono temporalmente tra un passato e un futuro che esperiamo quotidianamente come presenti. Nell'età dell'ipercomunicazione l'accesso immediato al mondo della cultura e della letteratura, dello spettacolo e delle relazioni modifica la nostra percezione del tempo e della storia. Questi aspetti della presenza diventano espressione del nostro ampio presente, di cui Gumbrecht offre una lucida diagnosi attraverso gli strumenti della filosofia e della storia culturale, dell'estetica e della critica letteraria.
12,00 11,40

L'eroe imperfetto

L'eroe imperfetto

Wu Ming 4

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2010

pagine: 164

Negli ultimi tempi è in corso una profonda riflessione sulla figura dell'eroe, come ci è stata tramandata dai miti classici e dalla "Poetica" di Aristotele: sulla sua crisi, sulla sua decadenza o esaurimento, sul suo "lato oscuro" e nondimeno sulla sua necessità. Smontare la figura dell'eroe nei suoi aspetti odiosi e deteriori, per riconnotarla, sembra necessario e soprattutto stimolante. Chi è, in fondo, l'"eroe" oggi? Come raccontare di un eroe che però non sia... quell'eroe? Che possa, cioè, essere identificato e ricalato nell'agire sociale quotidiano? Si tratta di riempire quella "sfera d'azione" (anche etica) con gesti sensati, emblematici, fecondi per la comunità. Ma dove trovare le basi per ricostruire l'eroe/eroina? Con quale lanterna farci luce mentre lo/la cerchiamo? Porre queste domande è fondamentale, ed è il campo d'azione di questo volume di Wu Ming 4. L'obiettivo è di verificare se gli elementi classici in base ai quali la storia e la mitologia hanno identificato il profilo dell'eroe abbiano ancora un senso per noi, possano cioè ancora parlare alla nostra ragione, ai nostri sentimenti, anche in relazione alla drammaticità del vivere contemporaneo, che richiede sempre più prese di posizione in prima persona. Una ricerca sul campo, densa di echi letterari, sociali, psicologici, etici, un libro a tutto tondo firmato Wu Ming 4.
10,90

L'idea fissa. Una malattia dell'immaginario

Vanessa Pietrantonio

Libro: Copertina morbida

editore: Bompiani

anno edizione: 2023

pagine: 244

"I demoni esistono," diceva Dostoevskij, anche se il modo di concepirli da parte di ciascuno di noi "può essere molto diverso". Lo conferma quel tipo particolare di formazione psichica che nell'Ottocento la tradizione medica denomina come "idea fissa". Ma è in quel laboratorio privilegiato della narrativa che nel corso dello stesso secolo un simile modello immaginativo si articola secondo la più varia e complessa fenomenologia. Partendo da alcuni luoghi cruciali dell'opera di Balzac e Maupassant, soffermandosi poi su Poe e Melville per arrivare a Henry James e Conrad, il saggio propone, in un fitto dialogo con la psicoanalisi e l'estetica, una campionatura di alcuni dei nodi figurali più significativi, e insieme più incandescenti, attraverso i quali l'idea fissa prende corpo.
16,00 15,20

Empatia negativa. Il punto di vista del male

Stefano Ercolino, Massimo Fusillo

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2022

pagine: 400

La storia delle arti è ricca di personaggi, figure, performance, oggetti e spazi connotati negativamente con cui i fruitori stabiliscono un tipo di relazione empatica ambivalente e destabilizzante, fatta di attrazione e di repulsione: l’empatia negativa. Da Medea al carnefice di san Matteo dipinto da Caravaggio e dalla fotografia di Mapplethorpe, fino ai Sette Palazzi Celesti di Kiefer e al Joker folle e derelitto di Phillips, c’è qualcosa, nel punto di vista del male, che ci conquista e ci obbliga a interrogarci su noi stessi molto più di quanto siano in grado di fare espressioni artistiche edificanti. Questa ampia e affascinante ricerca, che spazia dalla letteratura al cinema, dal teatro alle arti figurative, indaga il cuore nero dell’empatia.
14,00 13,30

La Shoah oggi. Nel conflitto delle immagini

Arturo Mazzarella

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2022

pagine: 304

Nella cultura contemporanea la memoria della Shoah mantiene uno statuto speciale, che altri eventi storici non hanno. Lo si vede dalle molteplici rielaborazioni: alcune necessarie altre profondamente futili. Il saggio di Arturo Mazzarella, seguendo un originale e ramificato percorso teorico, ci mostra come la centralità della Shoah, in particolare nella cultura letteraria e visuale (da Levi, Améry, Celan, Sebald a Lanzmann, Godard e Boltanski, per fare solo alcuni nomi), ruoti fin dal principio intorno al “conflitto delle immagini” che ne fu insieme lo strumento e la posta in gioco. Alla lettera, una questione di vita o di morte.
13,00 12,35

Grand hotel Abisso

Igino Domanin

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2014

pagine: 196

Negli anni Novanta si aveva un sogno, quello di una finanza capace di sostituirsi all'economia reale e di garantire benessere e crescita illimitata. Ma il sogno è crollato. Il nostro mondo ha perso credibilità, si è ridotto a un involucro artificiale: si fa mostra di corpi dopati dalla chimica e dal fitness o rimodellati iperbolicamente dalla chirurgia estetica, mentre soccombe la vita privata esposta in vetrina e messa all'asta. Le ragioni dell'individuo scompaiono nell'individualismo di massa, spopola la coercizione del narcisismo da facebook e da twitter o dei pomeriggi da flàneur forzati all'Ikea e da Abercrombie. Il mito occidentale sembra migrare a Dubai, dove i ricchi occidentali fanno i profughi volontari in Oriente, ma è un espatrio fallimentare e incapace di autentico esilio. Chi rimane invece si specchia, con sguardo consapevole e sbigottito, nell'allucinante iperrealtà dell'architettura di oggi: il delirio verticale dei grattacieli si converte nella regressione infantile dell'Ovest del mondo. Forse è dalle rovine, in quanto simboli della memoria, che dobbiamo ripartire. Igino Domanin, con la violenza verbale di chi non si rassegna, invita i vivi a ricostruire la loro genealogia, a riconnettersi con il proprio passato, per fare piazza pulita, si spera, di tutta questa infinita deriva concettuale, morale, politica.
12,00 11,40

Italia Revolution. Rinascere con la cultura

Italia Revolution. Rinascere con la cultura

Christian Caliandro

Libro: Libro in brossura

editore: Bompiani

anno edizione: 2013

pagine: 254

Siamo abituati a raccontare gli anni Ottanta come un periodo dominato dal glamour e dalla leggerezza. In realtà, è stato un decennio molto più pesante, duro e livido di quanto comunemente si pensi. Dalla diretta della tragedia di Vermicino alla nascita delle Tv private, nulla è più stato come prima: i processi di trasformazione, rimozione e riflusso si intrecciano e si sovrappongono, nascono i fantasmi che ci visiteranno nei successivi decenni. Il nostro Paese è quindi preda da almeno trent'anni di una forma di schizofrenia: si è raccontato un'altra verità, stretto nel conflitto generazionale tra i "vecchi" che avevano vissuto la ricostruzione e il boom e i "giovani" sessantottini, che di quei drammi e di quegli slanci non sapevano nulla ed erano cresciuti nel benessere. Oggi quindi - esattamente come nel secondo dopoguerra - il nostro Paese va ricostruito, riportando al centro la realtà: solo la cultura potrà dare origine alla grande rivoluzione di cui abbiamo bisogno.
12,00

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