Carocci: Biblioteca medievale. Saggi
Da Enid a Guinevere. Le storie arturiane di Tennyson
Grazia Rusticali
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2004
pagine: 239
Con gli "Idylls of the King" Tennyson si colloca nel solco del revival medievalista. Tra gli elementi innovativi della materia arturiana, spicca l'attenzione prestata alla caratterizzazione dei personaggi attraverso l'approfondimento psicologico. Ed è su questo aspetto distintivo degli "Idylls" che si sofferma principalmente il presente lavoro: una lettura del poema incentrata sulla ricomposizione di alcune sue figure femminili, da Enid a Ginevra. Anche quando il personaggio può richiamare una tipologia sociale o morale significativa per il contesto vittoriano la specificità del suo ritratto è tale da non appiattirlo mai in quel tipo. La sua ricchezza e la sua complessità gli danno "profondità" e verità umana, rendendolo unico e nuovo.
Viaggi e visioni di re, sufi e profeti
Carlo Saccone
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 1999
pagine: 308
La narrativa del Medioevo inglese
Piero Boitani
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 1998
pagine: 480
Metafora medievale. Il «libro degli amici» di Mario Mancini
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2011
pagine: 274
Per festeggiare i settant'anni di Mario Mancini - uno dei maggiori medievisti italiani, ideatore e condirettore della "Biblioteca Medievale" - alcuni amici hanno pensato di dedicargli questo volume di scritti che affrontano temi a lui cari e familiari. Il titolo, "Metafora medievale", rispecchia quello di uno dei più significativi libri di Mancini, Metafora feudale, e allude alla visione di un medioevo che - per lui come per i suoi amici - non è solo oggetto della ricerca filologica e storica, ma anche "luogo" simbolico, "arca" che sormonta le acque dei secoli e ci riporta un patrimonio di forme, modelli, ideali ancor oggi ricchissimi di insegnamenti e di fascino. I saggi qui raccolti toccano infatti non soltanto testi e autori appartenenti all'ambito delle letterature romanze del medioevo, ma allargano la prospettiva a quelle orientali, a temi antropologici ed estetici, ai revivals e agli studi medievistici in epoca moderna. In questo modo, il "libro degli amici" di Mario Mancini si presenta come una sorta di piccolo compendio o di "mise en abyme" della stessa "Biblioteca Medievale", che dei suoi interessi porta così forte l'impronta.
Sulle rune tedesche
Wilhelm Grimm
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2011
pagine: 320
Ueber deutsche Runen ("Sulle rune tedesche"), pubblicato nel 1821, s'inserisce nell'intento di produzione globale dei fratelli Grimm di scrivere un'ideale storia della letteratura (e della cultura) nazionale tedesca che facesse sentire ai Tedeschi, non legati da uno stato unitario, di costituire comunque un unico popolo. L'opera si prefigge un duplice scopo: dimostrare che anche presso le popolazioni germaniche continentali era stata impiegata in passato la scrittura runica, sebbene soltanto fonti letterarie secondarie e non fonti primarie, vale a dire iscrizioni runiche, confortassero tale ipotesi; fornire un manuale di runologia, una trattazione a tutto campo, secondo le conoscenze del tempo, della scrittura runica. L'impostazione prettamente germanistica e l'impianto comparatistico-diacronico costituiscono i presupposti metodologici (non esplicitati) che guidano l'analisi: delle attestazioni latine della scrittura runica negli autori classici e alto-me-dioevali; dell'affinità tra la scrittura runica e l'alfabeto gotico; dell'origine e dei nomi delle rune; del significato e dell'etimologia del termine runa nelle lingue germaniche; dei runica manuscripta; delle rune epigrafiche; del confronto tra le diverse tradizioni runiche; dei poemetti runici; del possibile impiego delle rune per la divinazione. La traduzione è preceduta da una prefazione del runologo tedesco Klaus Diiwel.
Il romance spagnolo va in scena. Strategie di riscrittura nel teatro di Luis Vélez de Guevara
Daniele Crivellari
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2008
pagine: 254
Il "Romancero" medievale, uno dei fenomeni più caratteristici della lirica ispanica, attinse ad ambiti eterogenei, da quello storico a quello letterario, dalle "Crónicas" alle leggende, e ne rielaborò in modo peculiare i materiali, costituendo nei secoli un patrimonio di componimenti (i "romances") che crearono nella realtà culturale iberica una sorta di "tessuto memoriale popolare", un insieme di temi, vicende, personaggi e situazioni collettivamente condiviso. A questo retaggio mnemonico i drammaturghi barocchi, consci delle possibilità offerte dai processi di riscrittura della materia tradizionale, attinsero con frequenza per la composizione delle loro opere. Il volume, partendo da un'analisi delle vicende legate alla trasmissione dei materiali "romanceriles" dal Medioevo all'epoca aurea, e dal genere lirico tradizionale a quello drammatico della "Comedia Nueva", affronta gli aspetti salienti delle tecniche di trasposizione intergenerica dei "romances", concentrandosi principalmente su temi e dinamiche della riscrittura teatrale. Il corpus preso in esame è quello della produzione drammatica di Luis Vélez de Guevara (1579-1644), autore la cui opera risulta fortemente permeata dall'impiego di questi meccanismi, che divengono autentiche forme di rappresentazione della realtà e costituiscono in definitiva un vero e proprio modo di "fare teatralità".
L'alfabeto simbolico degli animali
Francesco Zambon
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2001
pagine: 292
Il medioevo e il fantastico
John R. R. Tolkien
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2000
pagine: 341
"John Ronald Reuel Tolkien, il professore che amava i draghi, filologo insigne ed estroso, subcreatore della Terra di Mezzo e dei suoi miti cosmogonici, conservatore, cattolico, tradizionalista, antimoderno al punto tale da preferire i fulmini ai lampioni, i cavalli alle automobili, ha insegnato ormai a diverse generazioni ad amare il Medioevo e il Fantastico e a non considerarli come qualcosa di negativo, di cui vergognarsi o addirittura di "pericoloso". Tolkien della Evasione del Prigioniero dal carcere della Modernità, ne ha fatto un atteggiamento positivo e costruttivo, indispensabile per uscire indenni mentre si superano tutti gli ostacoli che si frappongono alla libertà." (G. de Turris)
La curiosità. Apuleio e Agostino
Maria Tasinato
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2000
pagine: 120
La gaia scienza dei trovatori
Mario Mancini
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2000
pagine: 160
I trovatori hanno inventato l'eros come distanza, l'adorazione della donna idolo, ma anche le forme leggere e audaci della galanteria, della schermaglia sentimentale, del parlare d'amore. Nei saggi di questo volume si ripercorrono alcuni momenti centrali di questa storia - rappresentata in modo esemplare dal canzoniere di Bernart de Ventadorn e dal principe-trovatore Guglielmo IX - recuperando i sibillini enunciati di Jacques Lancan sull'amore cortese e soprattuto le straordinarie pagine della "gaia scienza" provenzale di due affini spiriti liberi, Stendhal e Nietzsche.