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CEDAM: Centro italiano Sviluppo della Ricerca

18,00 17,10

Il modello della democrazia partecipativa tra aspetti teorici e profili applicativi. Un'analisi comparata

Gabriele Pepe

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2020

Negli ordinamenti contemporanei il rafforzamento del principio partecipativo all'interno dei procedimenti decisionali discende dalla finalità di rigenerare le Istituzioni rappresentative attraverso rinnovate forme di consultazione del 'quisque de populo'. Il modello della democrazia partecipativa individua, a riguardo, pratiche ed esperienze di inclusione sociale, oltre le consuete formule della partecipazione politica, normativa ed amministrativa della tradizione novecentesca; ciò determina principalmente interventi istruttori degli stakeholders dagli effetti non vincolanti, anche se in grado di influenzare l'elaborazione delle scelte pubbliche, in virtù dell'attenzione politico-mediatica ad essi dedicata. Pur ricevendo applicazione presso tutti i livelli di governo, il paradigma della democrazia partecipativa privilegia l'ambito regionale e locale – nei Paesi tanto di common law quanto di civil law – per la vicinanza tra decisore e destinatari. In particolare, l'avvento di internet tende, sempre più, a potenziare la partecipazione democratica che, tuttavia, deve svolgersi all'interno degli schemi della rappresentanza -e non in contrapposizione ad essi- onde accrescere l'orizzonte valutativo delle Istituzioni con la varietà degli interessi sociali.
22,00 20,90

Costituzione e diritti a Singapore. Tra modello Westminster e tradizione confuciana

Pino Pisicchio

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2020

pagine: 280

Solo recentemente la cultura giuridica occidentale ha cominciato ad emanciparsi da una visione che per lungo tempo ha sottovalutato le complessità culturali, religiose, antropologiche, economiche e dunque anche giuridiche dell’Estremo Oriente. Una nuova sensibilità, favorita dall’attenzione per l’irrompere della Cina sulla scena politica mondiale, ha, infatti, favorito un’analisi capace di cogliere le specificità di ordinamenti che, pur dichiarando un debito nei confronti dei sistemi giuridici occidentali di common law e di civil law introdotti nella stagione coloniale, offrono allo studioso la possibilità di analisi delle evoluzioni originali conseguite, imprimendo nella norma un nuovo esprit che ne ha fortemente modificato la portata, creando un nuovo interesse per il valore unificante rappresentato dagli “Asian Values” ispirati dalla dottrina confuciana. In questo contesto si propone ricca d’interesse l’esperienza giuridica di Singapore, città-stato multietnica ma con forte incidenza della cultura sinica. L’ordinamento costituzionale singaporiano, che aderisce al modello Westminster per autodefinizione, in realtà, sotto la patina di norme forgiate nell’orma del colonizzatore britannico, appare fortemente ispirato dal modello confuciano, che conferisce ai singoli istituti giuridici modalità espressive peculiari, a cominciare dalla legislazione sull’ordine pubblico tendente a conferire effettività al principio del mantenimento dell’armonia sociale, anche al prezzo di forti limitazioni dei diritti fondamentali formalmente richiamati nella stessa Costituzione. La ricerca proposta nella monografia, partendo dall’analisi dell’ordinamento costituzionale di una città-stato che si affaccia sulla scena globale come una delle maggiori potenze finanziarie asiatiche, affronta anche il tema del confronto fra culture giuridiche diverse sulla nuova scena globale.
32,00 30,40

Il regionalismo identitario. Recenti tendenze dello Stato regionale in Spagna, Italia e Regno Unito

Giuliana Giuseppina Carboni

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2019

pagine: 312

L'identità regionale è un tipo particolare di identità collettiva, che accomuna e unisce gli individui di un territorio, i quali percepiscono di avere radici comuni e alimentano questo legame per diversificarsi da altre realtà simili alla loro. Nel terzo millennio le identità regionali hanno ricevuto un'attenzione crescente nel dibattito pubblico e costituzionale, divenendo un valore da includere nelle costituzioni territoriali e un riferimento necessario per tutti coloro che hanno inteso portare avanti processi di riforma del regionalismo. Complice la globalizzazione e la crisi, con i loro effetti sulle istituzioni nazionali, i cittadini percepiscono l'identità regionale come condizione essenziale della cittadinanza, ma non ne avvertono le ricadute giuridiche.
30,00 28,50

La forma di governo della grande coalizione. Il modello parlamentare austriaco tra incompletezza e trasformazione

La forma di governo della grande coalizione. Il modello parlamentare austriaco tra incompletezza e trasformazione

Ulrike Haider-Quercia

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2019

pagine: 569

Nella panoramica comparata delle forme di governo il modello parlamentare austriaco si contraddistingue per alcune caratteristiche specifiche che per un lungo tempo hanno garantito una particolare stabilità dei rapporti di Governo, stabilità che ha comportato la difficoltà del sistema di operare l'alternanza politica. La forma di governo austriaca ha funzionato nel secondo dopoguerra all'interno di un sistema politico che per lunghi periodi è stato guidato dalla Grande coalizione tra i due maggiori partiti. La struttura partitica ed associativa di rappresentanza degli interessi settoriali, sulla quale sono radicati i Governi di Grande coalizione, ha realizzato un assetto di poteri particolare, basato anche su regole e convenzioni non previste dal Bundes-Verfassungsgesetz, in cui la dottrina individua la vera Realverfassung del Paese.
45,00

Stabilità finanziaria, Unione bancaria europea e Costituzione

Stabilità finanziaria, Unione bancaria europea e Costituzione

Fiammetta Salmoni

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2019

pagine: 496

La crisi economico-finanziaria iniziata negli Stati Uniti nel 2007 ha rapidamente contagiato banche e Stati membri dell'Unione europea. Per farvi fronte, le Istituzioni sovranazionali hanno inseguito l'emergenza, adottando tre macro misure, tutte volte a garantire la stabilità finanziaria, il super valore che si affianca al dogma del libero mercato, cui si devono ispirare le politiche nazionali ed europee: il principio del pareggio di bilancio, la sottoscrizione del trattato MES e l'istituzione dell'Unione bancaria europea. In tale contesto, normativo e giurisprudenziale, questo saggio dopo aver ripercorso le tappe che hanno portato alla politica dell'austerità, esamina l'istituzione dell'Unione bancaria europea, approfondendo, in particolare, la risoluzione bancaria e l'istituto del bail in, analizzandone i profili di dubbia costituzionalità, relativi al principio di uguaglianza, al diritto di proprietà, alla tutela del risparmio e alla tutela giurisdizionale. Ciò che assume maggiore rilievo, naturalmente, è la violazione dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, che esigerebbero di azionare la teoria dei controlimiti, a garanzia dei grandi principi di civiltà giuridica di ogni sistema democratico del nostro tempo.
51,00

La toga scaligera. Momenti di avvocatura veronese tra le due guerre

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2019

pagine: 147

L'analisi della documentazione dell'Ordine degli Avvocati di Verona tra le due guerre mondiali appare legata alla microstoria, approccio sempre necessario per "verificare sul campo" alcune questioni aperte che, specialmente in questi ultimi anni, hanno coinvolto storici e giuristi, i quali ovviamente - e in modo del tutto condivisibile - hanno tuttavia preferito rivolgere le loro attenzioni alla macrostoria, quella cioè dei grandi Ordinamenti giuridici che sono stati il traino indiscusso del pensiero giuridico moderno e contemporaneo.
34,00 32,30

La libertà di associazione in prospettiva comparata. L'esperienza costituzionale europea

Francesco Clementi

Libro

editore: CEDAM

anno edizione: 2018

pagine: 280

Al pari della libertà personale, la libertà di associazione è pietra angolare delle società democratiche avendo accompagnato, lungo le varie epoche, nel corso dei secoli, sotto diversi regimi e sistemi politici, tanto la nascita e lo sviluppo delle potenzialità relazionali dell’individuo quanto il grado di maturazione democratica di un ordinamento. Per queste ragioni, storicamente, ha avuto una vita complessa; sebbene, a partire dal secondo dopoguerra, dopo l’esperienza dei totalitarismi, la libertà di associazione sia divenuta patrimonio comune del costituzionalismo che rinasceva e, oggi, sia cardine e parametro principale di tutte le Carte e le Dichiarazioni internazionali dei diritti, oltre che elemento qualificante anche dell’agire di molti soggetti internazionali. Tuttavia, la crisi generalizzata del sistema rappresentativo nelle nostre democrazie e del valore stesso del pluralismo in sé - che tocca oggi addirittura alcuni dei Paesi dell’Unione europea - ha indebolito progressivamente anche i tradizionali soggetti e gli strumenti dell’associarsi. Si può rispondere a questo problema anche dando valore rinnovato alla libertà di associazione, a maggior ragione in una nuova dimensione europea, tramite il metodo e le tecniche del diritto comparato? Questa è la domanda di fondo che sottende questo studio che, articolato in quattro capitoli, mira da un lato a rintracciare ed evidenziare gli elementi utili per far emergere un filo conduttore comune europeo dell’associarsi per come è stato concepito e realizzato, a livello costituzionale, negli ordinamenti europei e nella stessa Unione, tenendo in conto pure dell’esperienza statunitense, posta a confronto. E, dall’altro, a valorizzare le linee di tendenza evidenziate verso un modello comune europeo.
29,00 27,55

Quarant'anni da Osimo

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2018

pagine: 258

Gli anniversari sono sempre un'occasione per ricordare ed un momento di utile riflessione. Il Trattato di Osimo, sottoscritto nel 1975, venne a sancire lo stato di fatto di separazione territoriale creatosi nel confine orientale prima con il Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, cui seguì la parziale, zoppicante attuazione del Territorio Libero di Trieste (T.L.T.) e l'infelice spartizione dell'Istria e del Quarnaro e, quindi, a seguito del Memorandum di Londra del 1954, rendendo definitive le frontiere fra l'Italia e l'allora Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. Oggi, in un contesto radicalmente differente, con lo smembramento dell'area balcanica, la caduta dei blocchi e l'impatto dell'Unione Europea i confini hanno un sapore differente. Ma dietro al problema politico si celano anche questioni culturali e sociali molto delicate che non devono essere dimenticate.
27,00 25,65

Dissenso e dialogo nella giustizia costituzionale

Elena Ferioli

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2018

pagine: 288

Anche i giudici costituzionali nordamericani sanno che «if you want to make sure you're read, you do it together and you do it short». Eppure la loro storia insegna che la traduzione di certi conflitti politici in conflitti giuridici è facilitata dall'uso di un motivato dissenso, così come possono esserlo la pubblica comprensione e accettazione della soluzione adottata dalle corti. Questo studio nasce dall'intento di ripensare il tradizionale canone della contrapposizione fra il consensualismo praticato nelle corti che si attengono alla segretezza e l'individualismo di quelle che, invece, lasciano spazio alla singolarità interpretativa dei propri membri. Infatti, l'analisi comparativa offre un panorama più complesso, nell'ambito del quale si sono verificate numerose convergenze. Da un lato, i sistemi anglosassoni hanno ridimensionato la natura individuale del dissenso per valorizzarne la portata propriamente istituzionale; tale svolta è testimoniata dalla frequenza di decisioni unanimi e/o anonime, dal collaudo di pratiche istruttorie propizie a una sostanziale verifica collegiale delle possibili opzioni interpretative, dalla neutralizzazione stilistica delle opinioni separate e dalla tendenza a incoraggiarne la polarità a discapito della frammentazione dell'atavica pronuncia seriale. Dall'altro lato, le corti di stampo kelseniano hanno rinunciato all'equivalenza tra univocità dimostrativa e autorevolezza del giudicato accogliendo, nei limiti di precise cautele procedimentali, la prospettiva di formalizzare l'eventuale disarmonia sul dispositivo mediante una motivazione dialettica e confutatoria.
29,00 27,55

Giustizia genetica e tutela della persona. Uno studio comparato sull'uso (abuso) delle banche dati dna a fini giudiziari

Giustizia genetica e tutela della persona. Uno studio comparato sull'uso (abuso) delle banche dati dna a fini giudiziari

Lucia Scaffardi

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2017

pagine: 336

La costante crescita di reati a livello terroristico e di criminalità organizzata ha reso sempre più concreta l'esigenza di dotare le Forze di polizia di adeguati strumenti di prevenzione e contrasto, intensificando così lo scambio di informazioni tra gli Stati. Per rispondere a tali richieste, l'utilizzo del DNA fingerprint e lo sviluppo dei database genetici per fini giudiziari paiono essere tra le risposte più efficaci. Il volume si propone, attraverso un'analisi in ottica comparata e in chiave multidisciplinare, di comprendere quale sia il bilanciamento possibile tra ragioni securitarie e tutela delle libertà individuali in un contesto che deve tener conto di una crescente biologizzazione della sicurezza. Se molti Paesi da tempo possiedono una Banca dati del DNA, ci si chiede se tale strumento possa essere fonte di nuove forme di discriminazione o addirittura, come ipotizzato da alcuni, condurre verso una over surveillance society. I Paesi individuati fra le democrazie liberali per questa analisi sono stati selezionati sulla base di parametri oggettivi: alto numero di abitanti; adozione di leggi specifiche sulle banche dati; numero di profili contenuti nei database. Il libro, suddiviso in quattro capitoli, prende avvio da un excursus storico-tecnico legato alla rilevanza giuridica del dato genetico, nella non facile dicotomia tra scienza e diritto. Dopo aver analizzato il tema della raccolta e utilizzabilità dei dati genetici per scopi forensi nella normativa internazionale ed europea alla luce del Trattato di Prüm e i successivi recepimenti della normativa comunitaria, vengono approfondite le esperienze di Regno Unito, Germania, Francia e Portogallo, per terminare con gli Stati Uniti. Il quarto capitolo entra infine nella dimensione italiana, a partire dal faticoso iter normativo della legge 85/2009 istitutiva della Banca dati, conclusosi con l'approvazione dei regolamenti attuativi e di vari decreti ministeriali fra 2016 e 2017, anche se solo il 2018 vedrà la piena operatività della Banca dati nazionale.
34,00

Tutela giurisdizionale dei diritti e metodo comparato. Esperienze dagli antipodi

Carla Bassu

Libro: Libro in brossura

editore: CEDAM

anno edizione: 2017

pagine: 202

22,00 20,90

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