Edda Edizioni

Per Labriola (e per Marx) la filosofia è essenzialmente esercizio della ragion critica intorno alla condizione umana, alle condizioni di vita degli uomini. Non quindi disciplina speciale, non metafisica, non sistema. Per il giovane Gentile invece tutto il contrario. È scienza dotata di contenuti non solo speciali ma privilegiati, universali, infiniti. La ragione diviene così strumento indirizzato alla costruzione d’un’ontologia, che ha da ritenersi compiuta solo in un tutto complessivo e omogeneo, rigorosamente concepito. Un simile compimento è però ancora di là da venire per il nostro personaggio e solo alcuni dei caratteri anzidetti paiono in suo possesso. Per i rimanenti resta da fare un gran lavoro, cui egli s’accinge con determinazione e impegno. Lo fa, per ora, senz’affrontare di petto le tematiche classiche, senza principiare da ricerche intorno al mondo, all’io e all’assoluto, ma appressandosi ad esse per l’entrata secondaria della gnoseologia. (dalla Postfazione)

Queste pagine non si limitano a spiegare entrate e uscite: disegnano una mappa che racconta come nascono e si trasformano le nostre città e i nostri paesi. Ogni voce di bilancio è una scelta, una priorità, una storia concreta: il parco dove i bambini corrono liberi, la scuola che apre le porte al futuro, il centro anziani che accoglie con calore. Capire il bilancio significa vedere il filo invisibile che tesse la vita della comunità, collegando i bisogni di oggi alle speranze di domani. È un invito a guardare oltre le cifre, a riconoscere il significato profondo delle decisioni che plasmano il nostro vivere insieme (dalla prefazione di Gianni Cipriani)

"Gioco di squadra" è un romanzo volutamente ibrido: giallo, spy story, umoristico. La trama si svolge per lo più entro il perimetro di alcuni isolati di una grande città italiana, in particolar modo in un garage condominiale. L’unico omicidio “privato”, di tipo passionale, è trattato con una certa serietà dall’autrice, in segno di rispetto per l’evento tragico che sconvolge la vita dei personaggi, ma si interseca e si avviluppa con le contemporanee vicende di agenti segreti assolutamente improbabili e grotteschi. Questi eventi sono visti con un’ottica ironica e dissacrante sia dalla narratrice sia dal detective ispettore Consalvi, perseguitato dalla ossessiva presenza di quello che potrebbe definirsi l’ignaro, involontario protagonista della storia, ovvero l’ineffabile ingegner Squadra...

Con una voce unica e audace, l’Autrice alterna immagini poetiche raffinate a pungenti incursioni nella realtà politica e sociale. L’ironia tagliente e l’originalità dei temi erotici e spiritosi si intrecciano a momenti di profonda introspezione. Da Ode al Calippo, con il suo erotismo giocoso, a Democratika-Mente e Normotici, una riflessione sarcastica sui paradossi della società contemporanea, ogni componimento sorprende e provoca, spingendo il lettore a riflettere con un sorriso. (dalla Prefazione)

Come in ogni favola che si rispetti è sottesa una morale che aiuti i fanciulli a privilegiare i valori positivi della vita, educandoli all’impegno instancabile per far trionfare il bene sul male. Età di lettura: da 10 anni.

È dunque possibile che si siano amati per anni senza mai dirselo? Alberto ripensa a tutta la scena vista in basilica, a come Lukas abbia voluto interrompere a quel modo la cerimonia, non di impeto, alzandosi dalla panca, ma organizzando tutto: il suo ingresso al momento giusto, gli uomini di scorta già all’interno, la fuga, l’elicottero. Perché quella pianificazione? E le sue parole? Alberto si domanda se quell’interruzione sia stata allestita per amore di Lisa o non piuttosto per punire Henrik, perché per quello che sa lui, non meritava un addio del genere…

Forse la poesia è l’unico sentimento vivo e puro che resta a offrire un po’ di luce in questo clima di tetro nichilismo che impera. Ed è pure strumento di indagine per decifrare il mistero di Natura che ci governa, perché l’anelito di verità non è mai sopito nell’animo dell’uomo, l’altra verità, quella che è nascosta tra le pieghe della mistificazione. A volte si ha la sensazione di vivere come un’ombra prodotta dalla luce quando questa raggiunge la polvere. Ed ecco il perché del titolo alla silloge poetica. Ci si sente come un rimasuglio metafisico tra malinconia e debolezza. A questa connotazione negativa ci affianca non di meno l’idea di ombra come preannuncio di luce. Ombra e luce vano mano nella mano come il nulla del nichilismo risoluto e l’essere dell’eterno ritorno.

Su quali istanze Gracchi e Kennedy sovvertirono la tradizione di famiglia privilegiata e quale fu il movente che li orientò sul fronte opposto alle prerogative di nascita. Forse un nobile afflato altruistico o la più smodata ambizione? Al fine d’una prospettiva compiuta delle vite, narrate nei precedenti volumi, sia consentita all’autore una licenza interpretativa. Chimerica, forse, ma non arbitraria. Un’opera d’impianto teatrale suddivisa in atti e scene in cui Gracchi e Kennedy parlano in prima persona e raccontano sé stessi interagendo, in un immaginario simposio tenuto di là della barriera spazio/tempo, tra illustri personaggi dediti alla politica in epoche e luoghi lontani.

Lunedì 6 novembre 2023 Mia riceve uno strano messaggio mail alla casella di posta elettronica della Biblioteca Universitaria, strano messaggio perché contiene una non velata minaccia con la quale il mittente annuncia che ruberà il CODICE COSPI, uno dei pochissimi manoscritti mesoamericani precolombiani oggi esistenti al mondo, realizzato tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500, giunto a Bologna nel 1533 e ora conservato nella biblioteca, uno dei documenti più preziosi della collezione in essa custodita. Questo sarà il primo di sette messaggi che Mia riceverà da parte di un misterioso mittente che continuerà a nascondersi nell’anonimato e che pian piano coinvolgerà Mia in uno strano gioco a due, in cui ciascuno muoverà la propria pedina come su una scacchiera...