EDIFIR
Argenti senesi dal 1781 all'unita' d'Italia
Paolo Torriti
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2019
pagine: 231
“Varie e articolate sono ormai le testimonianze dell'ultima stagione dell'arte orafa a Siena, che sono andate emergendo nel tempo in saggi sulla cultura visiva locale o in cataloghi di musei e di mostre di più ampio respiro: ma solo con questo volume siamo finalmente di fronte a un primo organico repertorio di oggetti, di marchi e di maestri. La straordinaria fioritura legata all'elaborazione e diffusione della tecnica dello smalto traslucido a partire dalla fine del Duecento ha finito infatti per fare identificare Siena come protagonista assoluta di quella fase medievale dell'arte orafa, ponendo in ombra quanto poi era seguito, soprattutto dopo l'inclusione nel dominio fiorentino, nonostante le evidenti tracce di notevoli emergenze anche in tempi successivi. Così gli studi che, a partire dall'edizione nel 1958 del primo volume del repertorio dedicato da Costantino Bulgari a Roma e ai territori dello Stato della Chiesa, hanno portato a precisare la storia delle argenterie marcate in Italia - con la pubblicazione negli anni Settanta delle ricerche avviate sin dagli anni Venti in Sicilia da Maria Accascina e contemporaneamente il concretizzarsi di indagini sistematiche in pratica in tutte le altre aree degli antichi stati preunitari - avevano finora lasciato da parte la realtà senese. Questo volume - il primo dei tre che porteranno a risalire fino alla produzione rinascimentale e barocca - è dunque doppiamente significativo, perché non solo colma un'oggettiva lacuna bibliografica, ma riporta in attualità ed esalta il lavoro metodico animato per decenni da Costantino Bulgari, il cui archivio è giunto in dono proprio all'Università di Siena ed è conservato nella sua sede di Arezzo, in fortunata connessione con quello che nel Novecento è diventato il più importante comprensorio imprenditoriale orafo toscano.” (Antonella Capitanio)
Architettura & industria
Mauro Cozzi, Francesco Lensi
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2019
pagine: 160
Nella letteratura architettonica italiana non sono numerosi gli studi sugli esordi dell'industria edilizia e sulla prefabbricazione. Ancora meno quelli che analizzano le ricadute di tali fenomeni nella penisola nel corso del XIX e dell'inizio del XX secolo. A cominciare dai materiali e dalle industrie tipiche della rivoluzione industriale, dal ferro e dal vetro ma anche dalle strutture lignee delle "portable houses" che l'Inghilterra esporta in tutto il mondo, e proseguendo con le strutture avanzate e talvolta grandiose inglesi, francesi e americane, il libro si spinge a considerare i brevetti e le produzioni architettoniche civili e industriali realizzate col conglomerato cementizio armato, nonché le industrie di varia natura che da questo scaturiscono all'inizio del Novecento.
Conservare la memoria. Vent'anni di restauri a Settignano
Libro: Libro rilegato
editore: EDIFIR
anno edizione: 2019
pagine: 96
Il volume ripercorre vent'anni di attività della parrocchia di Santa Maria a Settignano, insieme alla Misericordia e al Trentesimo, dedicati alla cura delle opere d'arte mobili e immobili sul territorio di questo piccolo borgo, sulle colline a nord est di Firenze. Fortemente voluti dal parroco Don Giorgio Tarocchi, con il quale Francesca Baldry ha collaborato nella tutela e conoscenza dei beni, i restauri che vengono illustrati in questa agile guida rivelano opere d'arte di grande interesse, come il Crocifisso di Pietro Tacca e l'Ultima Cena di Andrea Commodi. La pubblicazione, che include un testo introduttivo del funzionario responsabile alla tutela Lia Brunori e un saggio dei restauratori Andrea e Giacomo Granchi, è arricchita da un glossario tecnico e da due piantine che la rendono un apparato didattico utile anche ai non addetti ai lavori.
Signori e castelli nel Val di Pesa medievale
Libro
editore: EDIFIR
anno edizione: 2018
pagine: 176
Il volume raccoglie i testi di sei conferenze tenute tra marzo e giugno 2017 in occasione di un ciclo di incontri dedicato alla scoperta della storia del territorio della Val di Pesa. I contributi di Franco Cardini, Anna Guarducci, Italo Moretti, Giuliano Pinto, Paolo Pirillo e Claudia Tripodi analizzano da angolazioni storiche, geografiche e storico-architettoniche il territorio della valle concentrandosi sull’età medievale. Il volume illustra le dinamiche che, nel corso di buona parte dell’età medievale, inserirono la valle, i suoi signori e la sua popolazione all’interno del sistema territoriale del nascente Stato fiorentino. In questo contesto vengono esaminate le vicende di famiglie e castelli, gli interventi del Comune fiorentino e dei vescovi cittadini, inquadrandoli nella storia del territorio vista anche attraverso le sue emergenze architettoniche, le scelte politiche che dettero vita all’abitato di San Casciano, le strategie di grandi e piccole famiglie originarie della valle in un costante equilibrio tra i luoghi e i castelli di origine e il contesto sociale, politico ed economico cittadino.
Firenze, la trasformazione del centro antico
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2018
pagine: 191
Interrogarsi sui problemi che il centro più antico della città soffre fino a vederne messa in discussione la vivibilità e proporre soluzioni di visione sull'intero organismo urbano sono i temi del volume Firenze, la trasformazione del centro antico, che ripercorre uno dei temi prioritari dell’Unità di Ricerca Paesaggio, Patrimonio culturale, Progetto – PPcP dell’Università di Firenze; con questo rapporto sulle ricerche in atto il gruppo di lavoro dell’Unità di Ricerca PPcP intende presentare alla comunità scientifica, agli amministratori e ai cittadini tutti, alcune riflessioni, idee e progetti utili ad instaurare un confronto positivo con e per la città di Firenze.
Carmi. Museo Carrara e Michelangelo. Ediz. italiana e inglese
Emanuela Ferretti, Davide Turrini
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2018
pagine: 80
Glorificato ancora in vita dai suoi contemporanei, Michelangelo rappresenta una vera e propria icona dell'arte del Rinascimento e, più in generale, un riferimento imprescindibile per qualsiasi riflessione sul percorso della cultura figurativa e architettonica nel contesto europeo degli ultimi cinque secoli. Il dialettico coesistere di elementi simbolici e di indagini sul reale, di visionarie prefigurazioni e piena padronanza della tecnica è alla base dell'operosità di una personalità caleidoscopica, caratterizzata da molteplici valenze che emergono con vivida chiarezza a seconda del taglio critico, di volta in volta, privilegiato. Nella vasta attività di Michelangelo - pittore, scultore, architetto e poeta - possono essere infatti selezionati alcuni elementi rispetto ad altri, che in ogni caso convergono a definire un profilo compiuto che si presenta in forme assolutamente atemporali, riferibile a una peculiare capacità di lettura e restituzione di temi complessi - come la condizione umana, la religione, la guerra - mai semplicistica e sempre capace di dar corpo a opere dal valore universale. L'esposizione permanente del Carmi comunica una selezione di tali tematiche e suggestioni, creando un itinerario fisico e concettuale originale e chiarificando alcuni aspetti dell'intensa e multiforme attività del Buonarroti: il binario principale è rappresentato dal profondo rapporto con la materia, litica in primis, che passa attraverso capolavori architettonici o scultorei come il Davide che proprio a Carrara trova la sua più autentica concretizzazione. E Carrara, che ieri come oggi, accoglie artisti da ogni parte del mondo, non poteva non volgere il proprio sguardo anche agli intrecci fra Michelangelo e la Contemporaneità, cercando di illuminare e annodare fili sottili, e talvolta trascurati, fra il portato dell'eredità del maestro e i molteplici esiti dell'arte del XX secolo. Un progetto museologico che abbia al centro Michelangelo è un'operazione molto complessa in assoluto, ma ancora di più quando debba assolvere alla funzione di selezionare aspetti che illustrino il legame fra l'operosità artistica e il territorio, in orizzonte cronologico ampio, tenendo al contempo ben presente il ruolo assolto dal curatore, ovvero quello di cerniera fra ricerca scientifica e divulgazione. Quando si persegue come obiettivo l'ampliamento dell'accesso alla conoscenza di temi così articolati e stratificati è fondamentale definire un asse principale sui cui strutturare l'itinerario. La definizione di focus mirati su argomenti specifici, che possano trasversalmente evidenziare peculiarità, caratteri denotativi o permanenze e innovazioni, materializza l'approccio curatoriale dell'esposizione permanente del CARMI, che vorrebbe in primis indurre il pubblico alla riflessione. L'opera michelangiolesca viene infatti decostruita in singole aree tematiche, per consentire esperienze soggettive differenti elaborate individualmente dal visitatore, che si confronta con fotografie, video, ologrammi, fac-simili dei disegni del Buonarroti e di altri artisti, ricostruzioni tridimensionali e opere originali. La ricomposizione, nel procedere della narrazione espositiva, dei molteplici tasselli che compongono l'arte di Michelangelo è essa stessa un'operazione di conoscenza, che il visitatore è inviato ad esperire per forgiare una personale e specifica chiave d'accesso allo straordinario universo michelangiolesco.
Progetto Giotto. Tecnica artistica e stato di conservazione delle pitture murali nelle cappelle Peruzzi e Bardi a Santa Croce
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2018
pagine: 255
La straordinaria importanza dei dipinti murali di Giotto nelle cappelle Bardi e Peruzzi nella Basilica di Santa Croce per la storia dell’arte di tutti i tempi è unanimemente riconosciuta. Il cospicuo corpus degli studi sui capolavori giotteschi si arricchisce oggi dei risultati delle ricerche frutto di indagini compiute dall'Opificio delle Pietre Dure, in collaborazione con l’Opera di Santa Croce e il sostegno finanziario della Getty Foundation di Los Angeles. Le due cappelle, infatti, non erano mai state indagate modernamente e i risultati, presentati In questo volume, danno conto di scoperte importantissime, relative alla tecnica originaria e alle successive vicende conservative che hanno pesantemente inciso sull'aspetto dei dipinti. Nel volume saggi di impostazione storico artistica si affiancano ai contributi dei restauratori e dei tecnici per dare conto delle nuove conoscenze maturate nell’ambito di questo significativo progetto. Presentazioni di Marco Ciatti, Irene Sansesi, Deborah Marrow, Isabella Lapi Ballerini.
Paesaggi giardini e alberi. Sei storie intorno alla cultura del verde in Toscana e oltre
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2018
pagine: 158
I sei interventi sono maturati nell'alveo di percorsi professionali condivisi e sono il risultato corale della sedimentazione di riflessioni sviluppatesi nel tempo, in diverse occasioni. Si parla di "paesaggi", "giardini", "alberi" e "fiori rari" che sono stati, in periodi distinti, descritti, visitati, disegnati per la gloria della casata ma anche con intento collezionistico e scientifico, o semplicemente goduti per la loro intrinseca bellezza e potenza evocativa. Attorno al "verde", nel tempo, si è incentrato uno sforzo speculativo ricco, multidisciplinare e dalle molteplici sfumature, che è entrato a far parte del nostro bagaglio culturale e identitario.
Timo Bortolotti 1884-1945. Le sculture, i disegni e il Fondo documentario dell'artista
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2018
pagine: 231
Questo secondo volume della Collana Cassero Collezioni è dedicato a Timo Bortolotti (Darfo – BS, 1854; Milano, 1884), scultore apprezzato dai suoi contemporanei e impegnato in eventi espositivi nazionali e internazionali. La Collezione dell'artista, giunta al Museo per donazione privata, è composta da 108 sculture, 192 disegni, oltre 180 documenti fotografici e d'archivio e da un importante fondo emerografico.
Guido Andloviz. Forme e decori per la ceramica. I disegni dall'archivio «ritrovato» della Società Ceramica Italiana di Laveno (1923-1961)
Laura Casprini Gentile
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2018
pagine: 528
Protagonista indiscusso della ceramica industriale italiana tra le due guerre e oltre, fu chiamato nel 1923 a rinnovare la produzione della Società Ceramica Italiana di Laveno, sul Lago Maggiore. Sofferente per un eccessivo ritardo stilistico, la terraglia lavenese era diventata suo malgrado esempio di quelle "resurrezioni artificiose di un gusto oltrepassato" aspramente criticate in occasione della prima Biennale delle Arti Decorative di Monza. Bastarono, tuttavia, soli due anni perché, ai serviti decorati con bordure e vignette all'uso della terraglia inglese, fosse affiancata una nuovissima linea di manufatti, la cui progettazione fu affidata appunto ad Andloviz. In effetti, fu proprio grazie alla sua sensibilità d'artista, capace di cogliere, nel vivace panorama di cultura mitteleuropea cui apparteneva, le più feconde suggestioni, che riuscì a tradurre in nuove forme e nuovi decori una tradizione che era giusto non rinnegare. Dal 1925 in poi, la S.C.I. di Laveno partecipò a tutte le Biennali monzesi ed alle Triennali di Milano, sempre meglio definendo il suo carattere d'industria d'arte all'avanguardia, sia nell'estetica del prodotto che nelle tecnologie impiegate. Unico artefice di questo rinnovamento repentino ed efficace fu proprio Guido Andloviz, così come Gio Ponti, attivo per la Richard-Ginori, lo fu per la porcellana della Manifattura di Doccia e per la terraglia di San Cristoforo. Tuttavia, mentre Gio Ponti ha avuto un'immensa fortuna critica, Andloviz, uomo di proverbiale riservatezza, è rimasto un po' ai margini di una storia della ceramica che dovrebbe annoverarlo tra i padri indiscussi del design italiano. Il recente, fortuito ritrovamento di parte dell'archivio dello studio artistico di Andloviz ha però finalmente permesso di approfondire e riscrivere questa lunga vicenda progettuale in parte già dimenticata.
From the flood to new life: restauration of the Last Supper by Giorgio Vasari. Santa Croce fifty years after (1966-2016)
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2018
pagine: 198
La grande “Ultima Cena” di Giorgio Vasari, dipinta per il convento fiorentino detto “delle Murate”, poi spostato in Santa Croce, su cinque pannelli lignei che raggiungono un’ampiezza eccezionale di 262×580 cm, all’epoca dell’alluvione del 1966 fu gravemente danneggiata dalle acque: la tavola rimase per più di 48 ore immersa nell’acqua e nel fango. Nonostante la graduale asciugatura, l’azione combinata delle deformazioni del supporto ligneo e il forte degrado degli strati della preparazione causarono una perdita di coesione di quest’ultima, con il conseguente cedimento di adesione fra le tre parti costituenti: supporto-preparazione-colore. Il dipinto, rimasto quindi per quarant’anni nei depositi è dal 2006 in cura presso l’Opificio delle Pietre Dure. Nel volume si presenta il restauro che ha avuto come scopo la ricomposizione di un’unitarietà visiva e materica, evitando tutte le operazioni invasive, un tempo utilizzate in casi così disastrati, quali la separazione tra colore e supporto (il cosiddetto “trasporto”). Il volume dà conto dell’intervento di restauro inteso nella sua globalità, dalla fase diagnostica, conoscitiva e progettuale, alle prove sperimentali e i test necessari alla definizione del progetto, alla fase operativa. I risultati della miracolosa rinascita verranno celebrati ed esposti insieme al capolavoro in una mostra che avrà luogo a Firenze nel novembre 2016.
Restauro in accademia. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2018
pagine: 224
In occasione della prima sessione di diploma del corso quinquennale della Scuola di restauro, l'Accademia di Belle Arti di Bologna inaugura la pubblicazione dei quaderni "Restauro in Accademia" dedicati alle migliori tesi di diploma, facendosi così interprete capofila delle frequenti sollecitazioni riguardanti la necessità di rendere pubblici i risultati della didattica, emersi più volte nelle periodiche riunioni del Tavolo Tecnico sul Restauro presso il MIUR, presieduto dalla prof.ssa Giovanna Cassese.