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I.S.R.Pt Editore

Il De Martino. Volume 32

Libro: Copertina rigida

editore: I.S.R.Pt Editore

anno edizione: 2022

pagine: 248

Nel caleidoscopio di voci che aprono il n.32, Indira Chowdhury, fondatrice e presidente dell'Associazione indiana di storia orale, ci porta alle pendici dell'Himalaya, in una complicata realtà storica e geopolitica. Lorenzo D'Orsi ci spiega la storia del martirologio di Grup Yorum in sciopero della fame sino alla morte per protestare contro l'oppressione del governo guidato da Erdo?an mentre Alfiero Boschiero tratteggia il paesaggio industriale della via Castellana, dove scoppia il caso dello schiavismo tra i lavoratori pakistani della prestigiosa industria Grafica Veneta. La storia narrata da Luigi Vergallo ci porta invece nel cuore di una palestra milanese di arti marziali dove la pratica dello sport favorisce l'incontro con un'umanità sofferente e in cerca di riscatto che trova negli sport estremi e clandestini e nel reclutamento nella guard labor una difficile e inquietante via di inserimento nella società post-industriale dominata dalla centralità della logistica. Roberta Garruccio contestualizza queste storie nello scenario complesso del capitalismo finanziario facendo dialogare proficuamente la scrittura creativa con la ricerca storico-economica. Francesca Socrate presenta un ampio saggio con i primi risultati della ricerca in corso su memorie, vissuti e percezioni della vecchiaia durante la pandemia da Covid-19. Nicolò Angius ci parla invece di Isola Posse All Stars, esperienza cruciale della stagione delle Posse. Le voci, le storie e i suoni della mobilitazione della Gkn di Campi Bisenzio sono al centro degli interventi di Stefano Bartolini e Antonio Fanelli che provano a ricucire alcune trame complesse che si addensano in questa straordinaria lotta operaia. Dal problema della guard labor e dei costi sociali delle delocalizzazioni alle forme espressive della comunicazione operaia, il cantiere di ricerca, tuttora in corso, prova a focalizzare alcune delle questioni più rilevanti per un rilancio degli studi sulle culture operaie. Il dossier tematico "Storie e memorie del Pci: voci, suoni e miti del comunismo italiano" vuole contribuire al centenario del Pci mostrando la fecondità dello studio delle testimonianze soggettive per capire alcuni tasselli della storia del partito e dei suoi militanti (come nel contributo di Maria Luisa Righi sulla biografia di Gramsci) e soprattutto per cogliere la dimensione antropologica del vissuto quotidiano, del sogno collettivo e dell'utopia concreta, tra mito e immaginario, come suggerisce Alessandro Portelli. Le storie di vita (come quella di Luciano Dei registrata dal figlio antropologo Fabio Dei) sono degli strumenti cardine di questa prospettiva di ricerca dal basso nelle pieghe delle memorie collettive e individuali. Anche gli archivi storici si aprono a una lettura più ampia e penetrante del rapporto complesso tra soggettività, esperienze locali e storia nazionale e internazionale (si vedano il contributo di Andrea Borelli sulla Calabria e i giovani sessantottini, la densa nota di Mariamargherita Scotti sull'archivio Secchia e la sua mitopoiesi rivoluzionaria e l'originalità dei materiali video conservati alla Fondazione Isec di Sesto Giovanni e analizzati da Primo Ferrari e Sara Zanisi). I suoni e le forme espressive, i dischi e i canti del Pci - al centro del contributo di Jacopo Tomatis e Antonio Fanelli - aprono un ulteriore terreno di ricerca per valutare il radicamento dei comunisti nella società italiana e il contributo originale quanto contrastato allo sviluppo dei consumi culturali e alla modernizzazione dei sistemi di comunicazione.
20,00 19,00

Una vicenda del Novecento. Nazionalismi, foibe ed esodo tra storia e narrazione pubblica. Atti del seminario «Il confine non è una semplice linea. Storie e memorie tra antislavismo, foibe ed esodo». (Pistoia, 10 febbraio 2021)

Libro: Copertina rigida

editore: I.S.R.Pt Editore

anno edizione: 2022

pagine: 76

Con un testo molto ambizioso e certo non esente da critiche, la legge fondativa del Giorno del Ricordo si presentava idealmente come un'operazione sana, mirata a individuare e dare forma istituzionale alle violenze del confine nordorientale italiano (le foibe) e alla drammaticità dell'esodo istriano e giuliano-dalmata. A fronte di tali premesse, tuttavia, il risultato della legge fu quello di consegnare al grande pubblico e soprattutto all'iniziativa dei partiti politici - certo non degli storici - un tema particolarmente ostico, spesso travisato a favore di una narrazione acritica e finalizzata a «privilegiare la spettacolarizzazione degli avvenimenti»; il tutto a sfavore di una corretta presa di consapevolezza collettiva basata sul lavoro degli studiosi. Per l'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea di Pistoia questo piccolo volume rappresenta una parziale risposta al quadro appena descritto: uno strumento utile a sondare il tema delle violenze e delle complesse vicende dell'Alto Adriatico con l'ausilio degli storici, ai quali va il merito di aver tradotto le proprie conoscenze in una serie di interventi puntuali e di agevole lettura.
10,00 9,50

La grande casa

Carla Vannucci Frati

Libro: Copertina rigida

editore: I.S.R.Pt Editore

anno edizione: 2021

pagine: 128

La vicenda si svolge durante la Seconda guerra mondiale, nelle campagne vicino a Pistoia; in parte è tratta dai racconti ascoltati in famiglia, in parte è frutto di fantasia. È la storia di una casa, un grande e antico casolare di campagna che in tempi remoti era stato un convento. Ma è anche la storia dei suoi abitanti, di gente abituata al lavoro, alla fatica, alle privazioni e che affronta con dignità il dolore e il lutto che irrompono nella loro esistenza, in quel particolare e difficile periodo storico. Arriva la guerra, con la perdita di braccia per il lavoro, la disperazione per chi è scomparso, disperso, ucciso e con tutto ciò che comporta la presenza di un esercito nemico nel territorio. Sono rimaste solo nonna Ebe e la nipote Gemma, i cui familiari sono partiti per la guerra. In seguito, si unisce a loro Oliviero, un parente che ha perso moglie e casa durante uno dei bombardamenti della città. Il ritorno dalla Russia del fratello Antonio è una gioia inattesa e uno sprazzo di luce; è stato provato da esperienze durissime, da inimmaginabili sofferenze vissute assieme ai suoi compagni. Antonio però non tollera a lungo questa situazione di comodo nascondimento, avvertendo impellente l'impulso di servire il suo Paese e per questo entra a far parte delle forze partigiane. Anche Gemma ed Ebe imparano a fidarsi, a credere nella necessità di aiutare chi ha bisogno, accogliendo così nella grande casa partigiani feriti da curare e nascondere. Poi il colpo di scena: la casa viene requisita dai tedeschi, deve essere abbandonata immediatamente. Gemma ed Ebe partono con le poche cose racimolate e con il cane Poldo in braccio ferito con noncuranza da un tedesco perché abbaiava. Vengono accolte dalla famiglia Talini, contadini che abitano nei paraggi. A Oliviero viene imposto di rimanere come factotum ma, in seguito, riesce a fuggire e a ritrovare dei familiari; più avanti ritrova anche Gemma insieme a Renzo, un partigiano che ella sposerà poco dopo. Con i tedeschi in ritirata arrivano ulteriori devastazioni, distruzioni, ripetute cannonate per fare "terra bruciata" all'avanzare degli Alleati. La grande casa è ridotta ad un cumulo di macerie ma le persone sono vive e pronte a ricominciare. La nonna non ce la fa lasciando i nipoti nello sgomento. Ma la vita continua, perché dopo le tenebre torna la luce, nella terra incolta e inaridita può rinascere un seme. La speranza e la fiducia nel futuro ritornano.
10,00 9,50

Farestoria. Volume 1

Libro: Copertina rigida

editore: I.S.R.Pt Editore

anno edizione: 2021

pagine: 104

Tra il 1999 e il 2003 lo scenario politico mondiale fu attraversato dal cosiddetto movimento "altermondista", un soggetto composito e internazionale che muoveva da istanze economico-sociali rivendicando una globalizzazione diversa e alternativa da quella che si stava imponendo dopo la fine della Guerra fredda, sintetizzata nello slogan "Un altro mondo è possibile". Definita anche come "il movimento dei movimenti", questa ondata di attivismo si caratterizzò per aver posto con forza una critica di sistema al modello di globalizzazione neoliberista (da cui l'altra definizione di "No global", utilizzata dai media e in certi casi fatta propria dagli attivisti) ma anche per una certa dose di indeterminatezza di prospettive. Al suo interno furono presenti numerosi aspetti, anche non lineari fra loro: dai Social forum agli "assedi" contro le grandi assisi degli organismi internazionali (WTO, G8, Consiglio europeo, Davos ecc.); componenti cattoliche, marxiste, ecologiste e anarchiche; uso dei nuovi media all'epoca emergenti (video e internet) e persistenza di forme di comunicazione politica novecentesca (volantini, musica attraverso la nuova formula dei sound system ecc.); un approccio spaziale alla dimensione dell'attivismo che tentava di coniugare la consapevolezza dell'interdipendenza planetaria con i limiti geografici di azione riassunta sempre con uno slogan, "Pensa globale agisci locale". Crinale fra l'ultima mobilitazione del Novecento e la prima del nuovo secolo ed incubatore di una nuova "estetica" della protesta e di forme di attivismo che si sarebbero poi manifestate di nuovo dopo la crisi economica del 2008 in Grecia e in movimenti come Occupy Wall Street e 15 Mayo (Indignados), questo movimento non sempre, e non ovunque, ha lasciato un'eredità e si è trasformato successivamente in una qualche forma di progetto e/o di organizzazione politica. Farestoria ha voluto cogliere l'anniversario dei fatti del G8 di Genova del luglio 2001, evento segnante e simbolico tra i più importanti di quel periodo e impressi nella memoria pubblica, per iniziare a storicizzare quella fase a cavallo fra i due secoli e quei movimenti politico-sociali.
8,00 7,60

Farestoria. Società e storia pubblica. Volume Vol. 2

Libro: Libro rilegato

editore: I.S.R.Pt Editore

anno edizione: 2021

pagine: 176

L'emergenza sanitaria provocata dalla pandemia di Covid-19 ha determinato mutamenti profondi nella società, portando a ripensare il nostro rapporto con i concetti di salute e malattia, con inevitabili ricadute sulla ricerca storica e sui modi di interfacciarsi con il passato. Stimolati da un'opinione pubblica che cercava nel passato termini di paragone all'attuale pandemia, gli storici hanno mostrato crescenti attenzioni per questioni inerenti alla storia della medicina, fino ad allora sostanzialmente trascurate e rimaste ai margini della riflessione storiografica, specie in Italia. Sulla scia di questo rinnovato interesse, questo numero di «Farestoria» si pone l'ambizioso obiettivo di affrontare, integrando e intrecciando approcci storiografici tra loro diversi, il nesso società-malattia durante l'età contemporanea, focalizzando l'analisi sulla fase che va dal XIX secolo alla metà del XX secolo. Un arco cronologico ampio, ma di capitale importanza per comprendere gli sviluppi successivi e il presente, in cui affezioni note, nuove minacce "globali" (come il colera e la febbre gialla) e malattie emergenti convivono e si sovrappongono ai problemi connessi all'aumentata incidenza sulla mortalità delle affezioni croniche e degenerative, al proliferare di malattie professionali (legate allo sviluppo industriale), all'insorgere di patologie correlate all'inquinamento ambientale. Prestando attenzione alle dinamiche di circolazione del sapere e delle pratiche sanitarie, che tra XIX e XX secolo conoscevano un inedito processo di accelerazione e istituzionalizzazione, il fascicolo si propone di indagare la malattia nelle sue molteplici dimensioni: quella temporale di evento, di insorgere improvviso in un territorio, o di permanenza e quotidianità all'interno di un dato spazio (territoriale od organico); quella sociale e culturale del vissuto del malato di fronte all'esperienza della malattia, intesa come evento individuale o collettivo; quella delle risposte governative, professionali e profane all'insorgere delle affezioni. Il numero presta inoltre attenzione alle modalità con cui la storia della medicina si è costituita come disciplina, ai nessi locali e globali in cui il rapporto malattie-società prende forma tra XIX e XX secolo e alla dimensione pubblica che accompagna e struttura tale relazione. Analizza infine i processi di formazione della memoria privata e pubblica della malattia, dei mutamenti che il ricordo dell'esperienza di sofferenza e di cura conosce nel tempo individuale e collettivo.
8,00 7,60

Il De Martino. Volume 31

Libro: Copertina rigida

editore: I.S.R.Pt Editore

anno edizione: 2021

pagine: 234

Una rivista che mette al centro della sua agenda la storia orale, le culture e le musiche popolari, il mondo del lavoro e le trasformazioni della società contemporanea. Infatti nel numero 31 troverete interventi sui navigator e sulla memoria del G8 di Genova, su oralità e scrittura in Italo Calvino, e poi un ricordo di Alberto Sobrero, un ampio saggio sulla storia di vita di un rifugiato somalo a Torino, un racconto inedito sugli interstizi urbani, un'ampia sezione di Note e recensioni e due dossier tematici fortemente intrecciati tra di loro su temi che agitano le nostre vite e complicano il nostro tempo: le "Storie orali nel tempo del Covid-19" (con interventi da New York e dal Brasile) e lo "smart working" analizzato a partire da una ricerca dell'IRES Toscana.
20,00 19,00

Farestoria. Volume 2

Libro: Copertina rigida

editore: I.S.R.Pt Editore

anno edizione: 2021

pagine: 184

A partire dagli anni Novanta del secolo scorso i fenomeni migratori sono divenuti sempre più frequentemente oggetto di studio da parte delle scienze umane e sociali. Nei paesi occidentali questa attenzione è stata il frutto dei diversi flussi migratori, soprattutto in entrata, che ne hanno interessato le società. È stata prodotta una mole enorme di ricerche sui vari aspetti delle migrazioni, sui loro motivi, il loro impatto, le loro dinamiche interne e transnazionali ecc. Le ricerche hanno investito prevalentemente le scienze che lavorano "al presente", ma anche la storiografia progressivamente ha messo a fuoco la tematica, con un'ottica di lungo periodo, contribuendo alla produzione di studi che hanno aumentato la nostra conoscenza delle migrazioni nella storia delle società umane. In questo campo si sono cimentate la demografia storica, la storia del lavoro, la storia orale e la storia economica, con significativi apporti derivati dai postcolonial studies, dai subaltern studies e dall'antropologia culturale. Disponiamo oggi di studi storici che ricostruiscono le migrazioni in epoche storiche diverse, i loro legami con l'organizzazione economica, sociale e del lavoro delle geografie umane e di potere che le produssero, la loro interazione con le catastrofi, il carattere permanente, temporaneo o stagionale di quelli che sono stati individuati come circuiti migratori, i loro legami con le politiche imperialistiche, coloniali o persecutorie messe in atto dagli Stati. Questo numero di Farestoria dedicato alle migrazioni intende focalizzarsi su questi fenomeni per restituirne una lettura storica, tanto del passato più distante da noi che di quelli tutt'ora in corso e delle reazioni ad essi.
8,00 7,60

Guerra totale in Valdinievole. Monsummano Terme tra occupazione nazista, Resistenza e Liberazione. 1943-1944

Matteo Grasso

Libro: Copertina rigida

editore: I.S.R.Pt Editore

anno edizione: 2021

pagine: 224

«C'era poco da festeggiare nella nostra famiglia»: con queste parole Angiolo Fidi, superstite dell'eccidio del Padule di Fucecchio, ricorda la liberazione dal nazifascismo dopo un anno denso di episodi, iniziato nel settembre 1943 quando le truppe motorizzate tedesche fecero la loro comparsa a Monsummano e conclusosi il 4 settembre 1944 con la conquista della città da parte delle formazioni partigiane. Il libro, oltre ad analizzare il periodo nella sua complessità, affronta l'impatto che la guerra totale ha generato sulla società locale sotto gli aspetti militari, politici, culturali ed economici, individuando i nodi salienti e intrecciandoli al contesto regionale e nazionale. Un caso di studio di un microcosmo con echi e riferimenti di ampia portata: le conseguenze dell'Armistizio; la nascita e il consolidamento delle amministrazioni locali della Repubblica Sociale Italiana; l'occupazione nazista; l'arresto e la deportazione degli ebrei; lo sviluppo della Resistenza e dell'attività partigiana; il ruolo degli helpers; le incursioni angloamericane; lo sfollamento; le violenze e le stragi di civili; la Liberazione. Due parti distinte ("Guerra Totale" e "L'estate del '44 e la Liberazione") compongono la narrazione che si avvale di un ampio uso delle fonti, sia primarie che secondarie, principalmente archivistiche, orali e giornalistiche. Un ampio capitolo è dedicato all'eccidio del Padule di Fucecchio; completano il volume trentanove immagini e una vasta appendice.
15,00 14,25

Farestoria. Volume 1

Libro: Copertina rigida

editore: I.S.R.Pt Editore

anno edizione: 2020

pagine: 126

Periodico dell'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea in provincia di Pistoia, nuova serie (gennaio-giugno 2020). Riscoprire le radici storiche e le poste in gioco della scuola risulta tanto più importante in un periodo come questo, in cui la questione scolastica è drammaticamente salita alla ribalta e i suoi problemi, volente e nolente, sono diventati argomento di riflessione e dibattito collettivo. Il fascicolo affronta, in un'ottica interdisciplinare, alcuni nodi fondanti della storia della scuola e della didattica della storia: l'annosa questione tra accentramento e decentramento, la disoccupazione intellettuale, la posizione degli insegnanti nei confronti dello stato, le riforme degli anni Settanta e le loro ricadute sulla scuola d'oggi. La sezione di didattica della storia tematizza contenuti, strumenti e modalità d'applicazione, evidenziando le potenzialità della disciplina per la crescita dell'individuo e della collettività.
8,00 7,60

A cena col colonnello. Racconti di una guerra piccola piccola

Elettra Giaconi

Libro: Copertina rigida

editore: I.S.R.Pt Editore

anno edizione: 2020

pagine: 106

A sette anni di distanza dalla prima edizione di A cena col colonnello. Racconti di una guerra piccola piccola, I.S.R.Pt Editore ne pubblica una seconda edizione riveduta e ampliata che raccoglie nove racconti tratti dall'esperienza di vita personale di Elettra Giaconi. Le memorie dell'autrice scorrono precise, eleganti e ben disegnate attraverso un linguaggio ricco di termini appartenuti a quel tempo e a quei luoghi. Le vicende illustrate iniziano dalla sua vita di bambina e dalla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, con i ricordi dei generi alimentari razionati e la tessera annonaria ("La mia gonna a mongolfiera"), poi le estati in campagna da sfollati con i contadini ("Pane e lardo"), seguendo un filo temporale che giunge a narrare, dopo il bombardamento di Livorno del maggio 1943, gli eventi della SMI di Campo Tizzoro e del periodo successivo all'8 settembre '43 ("La guerra tra castagne e necci", "Fra tre fuochi"). Il periodo di occupazione nazista sarà quello più difficile, con "La scuola" a Campo Tizzoro e poi "La grotta", con lo smarrimento dei tedeschi in ritirata e la spericolata "Gita a Calci" per acquistare un po' d'olio. Infine, l'arrivo degli americani con il racconto che dà il titolo al volume, "A Cena col colonnello": un colonnello angloamericano che scatena la grande delusione dei bambini perché non regala la cioccolata, come facevano gli altri soldati, ma solo un galante mazzo di fiori alla padrona di casa. L'ultimo racconto, "I portici di Bologna", è ambientato nel 1946 e riporta il ritorno all'agognata normalità con il proseguimento degli studi scolastici.
10,00 9,50

L'influenza spagnola del 1918-1919. La dimensione globale, il quadro nazionale e un caso locale

Francesco Cutolo

Libro: Copertina rigida

editore: I.S.R.Pt Editore

anno edizione: 2020

pagine: 320

«Si muore senza medici, senza preti, senza suono di campane, senza visita di parenti per paura di infettazione. Speriamo che cessi altrimenti quando vieni a casa non troverai più nessuno abitante», sono le parole utilizzate da un contadino molisano per descrivere l'infierire della "spagnola". Sono scene drammatiche che si ripetono in altre parti d'Italia, d'Europa e del globo. «Mai dalla "Morte nera" una tale piaga aveva invaso il mondo», scriverà il «New York Times». La pandemia del 1918-1919 ha effetti devastanti sulla popolazione mondiale, già provata dalla Grande Guerra. La quotidianità di donne e uomini viene sconvolta. I morti nel mondo sono 100.000.000, secondo alcune stime, in gran parte ventenni e trentenni. Eppure, l'influenza ha lasciato flebili tracce nella memoria pubblica. «Le cifre della "spagnola" sono incomparabilmente superiori», ha scritto Bianchi nel saggio introduttivo, alle statistiche di altre tragedie novecentesche «mentre le pagine dedicate all'umanità colpita dalla pandemia di un secolo fa restano nettamente inferiori. La quantità è anche qualità. Quella lunga «fila di zeri» attende giustizia in sede storica. Il libro di Francesco Cutolo serve anche a questo». L'autore ricostruisce la storia della "grande pandemia del Novecento" soffermandosi su aspetti sociali, culturali ed economici. Legando assieme più piani: la dimensione globale della malattia, le conseguenze dell'influenza a livello nazionale, l'impatto della "spagnola" in un territorio locale come quello di Pistoia.
15,00 14,25

Le cicatrici della vittoria. Frammenti di storia del primo dopoguerra italiano

Libro: Copertina rigida

editore: I.S.R.Pt Editore

anno edizione: 2019

pagine: 238

La realizzazione del presente volume, frutto della collaborazione tra l'associazione "Storia e Città" e l'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea di Pistoia, si inserisce all'interno di un percorso di ricerca e approfondimento avviato in corrispondenza del Centenario della Grande guerra. I saggi di questa pubblicazione hanno l'obbiettivo di proporre dei frammenti di storia del complesso mosaico del primo dopoguerra italiano, seguendo e illuminando dei casi traccianti che alternano la ricerca tra la dimensione della microstoria locale e quella della macrostoria nazionale e sovranazionale. I contributi sono stati offerti da studiosi di generazioni differenti, provenienti da diversi contesti di studio e ricerca, elemento che ha consentito «l'approccio interdisciplinare e multidisciplinare che caratterizza l'opera, nella quale le più tradizionali tematiche politico-sociali si combinano con l'attenzione per gli aspetti antropologici e psicologici, che ebbero un peso centrale nelle vicende post-belliche. Assai opportuno appare poi l'utilizzo delle chiavi di lettura offerte dalla storia dell'arte, della letteratura e del cinema che disvelano scorci inediti e, come ormai insegna la nuova storia culturale della politica, si rivelano decisive per decrittare i complessi meccanismi attraverso i quali si formarono le memorie collettive, più o meno conflittuali, nel periodo fra le due guerre mondiali» (dalla presentazione di Fulvio Conti).
15,00 14,25

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