La Quercia (Napoli)
Viktor Ullmann. 26 critiche sulle manifestazioni musicali di Theresienstadt
Libro: Libro in brossura
editore: La Quercia (Napoli)
anno edizione: 2015
pagine: 216
Le 26 critiche, redatte da Viktor Ullmann tra il 1943 e il 1944, che recensirono e accompagnarono le manifestazioni musicali dei Ghettoinsasse del campo di Theresienstadt.
Gli spazi invisibili
Cristiana Buccarelli
Libro: Libro in brossura
editore: La Quercia (Napoli)
anno edizione: 2015
pagine: 60
Luoghi incantati come Acireale con le sue antiche tradizioni di pupi e pupari, Favignana isola selvatica che racconta il cuore più antico del mediterraneo, Sant'Agata dei Goti famosa per le sue profezie, una comune ad Ebenau in Germania nel pieno dell'inverno, una misteriosa villa della Napoli liberty, una chiesa nel centro antico di Napoli in cui ancora si celebra il culto pagano delle "capuzzelle", un'antica casa procidana, il viaggio rocambolesco di una ragazza e un poeta attraverso il Salento. Luoghi quotidiani, testimoni di storie diverse, che si svolgono in una manciata di settimane, di giorni o di ore.
Il piccolo principe e il mercante
Carolina Sala
Libro: Libro in brossura
editore: La Quercia (Napoli)
anno edizione: 2014
pagine: 130
Manuale divulgativo di prevenzione delle tossicofilie e tossicodipendenze.
Contributi a una nuova immagine di Descartes
Riccardo De Biase
Libro
editore: La Quercia (Napoli)
anno edizione: 2014
pagine: 204
Athanor
Libro: Libro rilegato
editore: La Quercia (Napoli)
anno edizione: 2014
pagine: 154
Dall'arabo ath-Thannkr, "il forno", l'Athanor è un termine usato nel linguaggio alchimistico per designare il recipiente in cui si bruciavano le impurità dei metalli sino a trasformarli in oro. Attraverso la forma del forno con i suoi svariati involucri, piani e strati l'Athanor è considerato la metafora semplificata del complesso delle qualità mentali, spirituali e fisiche dell'individuo da un lato, e dell'universo dall'altro. Al pari del mistico e oscuro recipiente alchimistico, anche questa antologia (titolata difatti Athanor) si configura come una sorta di "magico e tetro raccoglitore": "raccoglitore", perché si tratta di una raccolta di racconti brevi; "magico e tetro", perché allude alla sfumatura noir, che è il filo conduttore dei dieci racconti.
Conservazioni intorno ad una arancia meccanica
Libro: Libro rilegato
editore: La Quercia (Napoli)
anno edizione: 2014
Un giorno nuovo
Annamaria Ciardi
Libro: Libro in brossura
editore: La Quercia (Napoli)
anno edizione: 2014
Una madre ossessionata dal primogenito, un padre per niente affettuoso, un fratello maggiore prepotente, bullismo, sono le componenti principali che fanno crescere la protagonista insicura, inadeguata. Poi i soliti stereotipi femminili, magre, bionde, formose nei punti giusti, praticamente... "perfette", proprio come la bambola preferita da Annamaria, la "barbie". Così giorno dopo giorno si fa largo in lei l'idea di un modello di società in cui per essere amati bisogna essere come le donne che vede in TV. La sua errata valutazione cognitiva la porta a mangiare sempre meno ad essere sempre più metodica, ossessivamente perfetta, fino a cadere nell' anoressia di cui sperimenterà gli atroci e devastanti effetti. Per niente aiutata dalla sanità Partenopea, la quale è totalmente impreparata ad affrontare questa patologia, tragicamente inconsapevole di quante vittime ogni giorno lasci cadere nelle fila del drammatico disturbo. La protagonista, dopo una faticosa consapevolezza di ciò che le stava accadendo, riuscirà a dare uno sprono significativo alla propria vita e a circoscrivere la sofferenza, conducendo finalmente un esistenza "umana", sorretta anche da una fede incrollabile.
Latte di iena
Antonio Mocciola
Libro: Libro in brossura
editore: La Quercia (Napoli)
anno edizione: 2013
pagine: 104
I personaggi che popolano questi racconti agiscono sovrappensiero. Nessuna motivazione reale sta dietro le loro azioni (quando ci sono), persi in quel limbo in cui la volontà non parte dal cervello, e tantomeno dal cuore. Come quando lo sguardo si perde a fissare un punto, e si crea quel momento di pura sospensione, di astratta nolontà. E se fosse proprio in quegli istanti in cui "non siamo" la verità vera del nostro essere? E se l'amore, e l'odio, non fossero che decisioni prese a freddo, o condizionate dalla società, o dalla famiglia, o peggio ancora dalla religione? Una sorta di dovere? Cosa c'è di "naturale" in tutto questo? Niente mi sembra più vero della catatonia. Sovrappensiero siamo veri. Facciamo le cose che dovremmo fare, prima che la vita ci riporti all'eterna bugia della - diocenescampi - spontaneità.