Lombardo Edizioni
Milazzo 1943. Casematte, campi volo e cronache dal fronte
Italia Nostra Milazzo
Libro: Libro rilegato
editore: Lombardo Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 168
«Si presentano come cilindri di calcestruzzo sormontati da una cupola. Più o meno grandi, ma tutti molto presenti e determinanti nel paesaggio. Molti tra il terrapieno di ponente e la spiaggia, altri arretrati e magari in alto sul costone roccioso, altri dentro il centro urbano, o sui moli del porto, o dentro la zona industriale. Testimoni di guerra, ieri, costruiti nell'inverno 1942/1943, per proteggere il porto, l' idroscalo, la ferrovia e resistere ad eventuali sbarchi degli Alleati. Sembra non abbiano sparato un colpo perché lo sbarco avvenne molto lontano dalle nostre coste. Testimoni di memoria, oggi, che ci ricordano gli anni terribili della guerra, quando la nostra Città fu pesantemente bombardata, pochi edifici restarono in piedi e, come in ogni occasione, la popolazione del centro si spostava al Capo e quella della Piana sulle colline per salvare la pelle: era il 1943, quando la guerra passò da noi, 80 anni fa esatti. Possono, devono diventare ammonitori SEMI DI PACE ricordandoci l'art.11 della nostra bella Costituzione: "L' Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali", tanto valido oggi che nel mondo sono in corso oltre 50 conflitti locali o tra nazioni. Impossibile per chiunque non aver visto queste strutture almeno una volta lungo le coste della nostra penisola. Ci domandiamo se hanno suscitato curiosità o interesse, se sono state oggetto di uno sguardo attento e stimolato oppure uno sguardo distratto e indifferente. Proprio dalla curiosità è nata due anni fa la nostra avventura. Abbiamo iniziato con il censirle e ne abbiamo riscontrate 27 ancora visibili, quasi tutte emerse su terrapieni costieri, una all'interno nella Piana, altre scavate nella roccia. Tante non ci sono più....» (Guglielmo Maneri)
Il villaggio. Museo di carta riciclata
Gino Conti
Libro: Libro in brossura
editore: Lombardo Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 326
Che c’è di reale in un museo?! Le cose sono tratte, più spesso sottratte, dal loro luogo naturale e proposte come vere giustapponendole per tipologia, provenienza, età, genere o logiche ancora più complesse, astruse, virtuali. Persino ricreandone gli ambienti inevitabilmente posticci, improbabili il più delle volte. Tuttavia i musei servono, sono didascalicamente utili, strumenti di conoscenza imprescindibili, fonti di meraviglia e pure incentivi per studi più articolati e profondi. Alcuni di essi, quelli, per esempio, a tema artistico, antropologico o storico, a volte restituiscono un sentimento di lontananza ma pure, nello stesso tempo, di continuità; propongono un filo rosso che è legame e appartenenza, accendono risonanze e riverberi in profondità buie e sconosciute della nostra più intima essenza. Servono dunque. E non per la loro inconsistente autenticità, ma piuttosto per tutto ciò che di vero e profondo riescono a generare nella nostra coscienza. Quello che propongo è un piccolo museo che, l’abbiamo già detto, nulla ha a che fare con la verità e tantomeno con la realtà. È comunque un modo per rammentare a ciascuno di noi che in fondo abbiamo un legame comune se ci riconosciamo, un poco con la ragione ma assai di più con il senso, in immagini e storie che sono invenzione letteraria alimentata tuttavia da una vena profonda unica e riconoscibile per chi vuole che lo sia. La disposizione proposta, come nei musei, ha un ordine apparente, non sostanziale; e non potrebbe essere diversamente se nella falsità di fondo altro non si può fare al di là di accostare brani seguendo criteri astratti che fanno capo a categorie, cronologie, geografie o a quello che vi pare. Nel caso specifico a bozzetti, ritratti giocosi, aneddoti seguono vicende di personaggi appena più delineati ma pur sempre reinventati, direi quasi affettuosamente, per giungere infine a storie che ben poco hanno a che vedere con la realtà concreta, effettuale e tuttavia rilanciano un ambiente, un mondo che in qualche modo è stato e forse ancora è, se in qualcuno propongono un riflesso, un sentimento di appartenenza, un riconoscersi propaggine viva e vitale. Non ci sono pretese letterarie in queste pagine nate in un arco di tempo molto ampio e senza intenti divulgativi; pertanto alcune conservano una freschezza giovanile, altre invece sono più meditabonde e controllate, ma tutte hanno la spontaneità del fine in sé, del raccontare, specie a me stesso, un mondo com’era e com’è ancora nel magico, evanescente, attualismo della memoria. Dato il contesto non è forse nemmeno il caso di ricordare che la letteratura non riproduce la realtà, la inventa; e che nei musei, specie in quelli di carta riciclata (e riciclabile), c’è ben poca realtà e pertanto i riferimenti a persone, fatti e cose, sebbene in apparenza precisi, altro non sono se non un gioco della pur icastica immaginazione.
Milazzo (la tonnara antica - il nome bizantino - le «metamorfosi» della città)
Pietro M. C. Adamo
Libro: Libro in brossura
editore: Lombardo Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 60
Quel giorno. Considerazioni pindariche sulle cose della vita
Renato Girlando
Libro: Libro in brossura
editore: Lombardo Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 86
Ritorno dall'abisso. Storie di milazzesi sopravvissuti alla seconda guerra mondiale
Maria Rita Della Candelora
Libro: Libro in brossura
editore: Lombardo Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 194
Il volume rispetta i canoni della non-fiction, genere letterario inteso come narrazione di fatti realmente avvenuti, collocati nella storia recente; l’intervento dell’autrice è servito ad “annodare” gli eventi al tessuto storico e, in sostanza, alla nostra vita. La narrazione di queste esperienze risulta più toccante e commovente perché compilata da scrittori occasionali, i quali hanno trasportato in diari, in ricordi o in quaderni di appunti le vicende vissute con un linguaggio semplice proprio dei protagonisti minori degli eventi storici. Il carattere descrittivo delle memorie di ognuno dei protagonisti si rivela inoltre essere una lettura dell’anima, dei ricordi, dei momenti importanti della vita di ognuno di loro. La prima testimonianza perviene attraverso il ricordo delle parole raccolte dall’autrice stessa, nuora di Rocco Picciolo, seguita da un’attenta ricerca di eventi e di documenti che portano altresì all’attenzione del lettore una pagina di storia poco nota, quella della resistenza dei militari italiani nella Jugoslavia dopo l’Armistizio. La seconda è costituita dalla raccolta di ricordi contenuti in un quaderno di memorie di Ezio Martinez, milazzese di adozione, in cui ha rievocato le vicende personali e dei suoi familiari, che vissero la condizione di profughi per ben due volte, prima dalla Tunisia nel 1940, poi dall’Istria - Dalmazia nel 1945, scampati all’eccidio delle Foibe solamente grazie alla baby sitter slava, che, con un gesto generoso riuscì a mettere in salvo la sua famiglia grazie all’affetto che nutriva per i bambini che aveva visto nascere e crescere. La terza testimonianza ci arriva dal diario di Giovanni Giardina, che di sua mano stilò questa dettagliata cronaca dei bombardamenti su Milazzo del 1943, facendone poi dono alla Biblioteca Comunale di Milazzo; il volumetto fu poi consegnato nelle mani dei nipoti, a ricordo perenne dei drammatici avvenimenti di quell’estate di guerra vissuta dai Milazzesi. La quarta testimonianza perviene dal diario tenuto da Stefano Di Natale, prezioso documento custodito dai figli ed integrato dalla minuziosa ricostruzione degli avvenimenti effettuata dalla nuora Gianna Fuduli, insegnante di lettere; una drammatica narrazione di sette anni di prigionia nell’Isola giapponese di Honshu, da cui il suocero della signora Gianna ritornò solo nel 1947. Il “discorso letterario” è stato integrato con un corrispettivo fotografico e storico per presentare visivamente al lettore società e contesto storico, con la precisa funzione di connettore scrittura - immagine; pertanto il dispositivo iconotestuale assolve ad una precisa funzione retorica in cui l’uso delle foto è ausiliaria della scrittura autobiografica, completando la ricostruzione integrale della memoria.