L'orma
Autobiografia di mio padre
Pierre Pachet
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2019
pagine: 155
Si può raccontare la vita di un altro come se fosse la propria? È la sfida, paradossale e ambiziosa, che Pierre Pachet ha scelto di raccogliere nel ricostruire la voce di suo padre, Simkha Opatchevsky, per farne il narratore in prima persona di questo strabiliante romanzo che ci consegna, dal di dentro, la figura a tutto tondo di un esule ebreo del Novecento. Dai pogrom di Kishinev ai rastrellamenti nella Parigi dell’Occupazione, questo inaudito io narrante attraversa la Storia d’Europa, emigrando dall’agonizzante Impero russo per approdare a una Francia sconvolta da due guerre mondiali, il tutto anelando a poco più che all’incolumità sua e dei suoi, e alla dignità del proprio mestiere di medico. Simkha, del resto, non ha la stoffa del protagonista, e il tono tragico non gli si addice. Eppure qualcosa di eroico ce l’ha, nella ritrosia che gli vieta gli abbandoni sentimentali, nel rigore intellettuale che ne fa un osservatore esattissimo, acuto conoscitore della psicologia umana e fustigatore degli psicologismi, costretto in tarda età a testimoniare con precisione da miniaturista il lento sgretolarsi delle proprie facoltà mentali.
Imprenditori. Una favola famigliare
Matthias Nawrat
Libro: Copertina morbida
editore: L'orma
anno edizione: 2019
pagine: 148
Lipa ha tredici anni ed è da poco stata eletta dipendente del mese in quell'impresa molto particolare che è la sua famiglia. In un mondo in cui il lavoro è scomparso, il padre ha deciso di mettersi in proprio e crescere i figli come quadri di un'azienda, educandoli alla più rigida disciplina imprenditoriale, con esiti spesso surreali. A differenza dei loro coetanei «disoccupati», Lipa e il fratellino Berti non hanno mai conosciuto i banchi di scuola, ignorano cosa sia il tempo libero e disprezzano la gratuità dei giochi e dell'arte. Ma infanzia e adolescenza s'insinuano comunque nelle loro esistenze alimentando il fumettistico eroismo di Berti e le prime inquietudini amorose di Lipa. Sordi alle ragionevoli proteste della madre, questi sedicenti «imprenditori» si lanciano in avventurose esplorazioni di fabbriche dismesse in cerca di rottami e reperti industriali, con una misteriosa impresa rivale sempre alle calcagna. Animata da una lingua originale e inventiva, "Imprenditori" è una favola commovente e visionaria sulle peripezie di una famiglia a conduzione aziendale e, al tempo stesso, una lucida e ironica riflessione sulla natura del lavoro.
Prigione
Emmy Hennings
Libro: Copertina morbida
editore: L'orma
anno edizione: 2019
pagine: 158
Emmy è una giovane donna piena di impegni e di talento, e ha una gran fretta; fretta di partire, di uscire per le strade assolate, di brillare assieme alla sua voce tra le luci sfavillanti dei cabaret. Ma quando d'improvviso viene arrestata la sua vita diventa un susseguirsi di attese: del processo, della sentenza, del trasferimento, e poi dei pasti, dell'ora d'aria, della libertà. Per spezzare l'immobilità sospesa dei giorni, Emmy ha come uniche risorse la fervida vivacità del suo mondo interiore e un'inesausta empatia per il tragicomico campionario di miserie e splendori delle sue compagne di sventura. Ecco dunque che le insicurezze di Anna, la giovinezza tradita della signora Hafner, la rassegnazione di Marie, le speranze di Therese si trasformano in altrettante testimonianze di inalienabile dignità. Le pagine di questo romanzo autobiografico - pubblicato nel 1919 e finora inedito in Italia - sono una scuola di indignazione e solidarietà in cui trovano spazio le esperienze di una donna in strabiliante anticipo sul proprio tempo: lo shock della reclusione, l'incapacità di percepirsi come umani di fronte alla perdita della sfera privata; ma anche il disperato bisogno di resistere, di rintracciare la varietà dei colori nel grigio della cella.
Una profonda invidia per la musica. Invenzioni a due voci con Paolo Terni
Giorgio Manganelli, Paolo Terni
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 160
Nell'ambito di un ciclo dal titolo "La musica e i dischi di...", dal 14 al 18 luglio 1980, Paolo Terni si trovò a ospitare negli studi di Radio 3 uno scrittore che mai aveva fatto sospettare una particolare inclinazione per la musica: Giorgio Manganelli. E invece, come un appuntamento a lungo atteso, rappresentò un'esplosione pirotecnica l'incontro fra il Manga (che alla sua morte lascerà una collezione discografica non meno ricca della sua leggendaria biblioteca) e una serie di brani incontournables del Canone Occidentale — da Haydn a Mahler, passando per Schubert e Verdi: senza trascurare le operette di Gilbert and Sullivan o la musica tradizionale del Giappone. La reazione chimica fra ascolto e commento a caldo produce un monumento all'arte della conversazione — brillante come poteva essere, forse, in un salotto del Settecento. Ma anche l'affondo più rivelatorio nella poetica di un autore pervicacemente astratto, quale voleva essere Manganelli, che a sorpresa fa i conti con «l'onta del significato» e la sua «ferita»: che il miracolo della forma traduce in «un contrassegno nobiliare». Sette anni dopo, all'ascolto e alla sua interpretazione Manganelli dedicherà uno dei suoi capolavori: "Rumori o voci". In appendice al presente volume, sono raccolti cinque articoli di Manganelli a tema musicale, pubblicati fra il 1976 e il 1989; mentre Paolo Terni, in un saggio-excursus autoanalitico scritto per l'occasione, riflette da par suo sull'esperienza dell'ascolto. Nell'intreccio di voci di questi due «ascoltatori maniacali» si compone così una specie di trattato, involontario quanto misteriosamente esaustivo, su come entra la musica nella nostra vita — e come si scopre che è impossibile farla uscire.
Una bambina da non frequentare
Irmgard Keun
Libro: Copertina morbida
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 180
«Quando sarò grande cambierò tutto» proclama in uno dei suoi furenti monologhi la piccola peste protagonista di questo romanzo. Sono troppe le cose degli adulti che non le vanno a genio: inutili cattiverie, evidenti bugie, imperdonabili meschinità. Eppure il mondo potrebbe essere così divertente, a volerlo cogliere di sorpresa. Ad esempio battendosi con un denutrito orso del circo, o scrivendo all'imperatore per dirgli che «la guerra è durata già abbastanza ed è una vera porcheria». Imprese impareggiabili tra fioretti e misfatti, che costano a questa «bambina da non frequentare» esasperate ramanzine ma che segnano anche le tappe esemplari di un lungo addio all'infanzia. In questo effervescente romanzo, Keun lascia libere le briglie del suo estro comico, dando vita a una creatura adorabile, sfrontata e ribelle, che non ha paura di sfidare le convenzioni della società né di assaggiare i primi frutti, ancora molto acerbi, dell'amore. Un personaggio memorabile - un po' Gian Burrasca, un po' Huck Finn, un po' Zazie - che dalle strade della Colonia del 1918 continua a insegnarci quanto può essere esilarante imparare a vivere.
Acque strette
Julien Gracq
Libro: Copertina morbida
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 73
La vicenda narrata in questo libro è semplice: un'escursione in barca sull'Èvre, piccolo fiume che si getta nella Loira. Paesaggi, campi, scogliere, boschi, ginestre accompagnano un tragitto familiare, ripetuto nelle diverse stagioni della vita, che qui trascende in viaggio iniziatico nel cuore stesso della creazione letteraria. E a pelo d'acqua si attiva la memoria, si accendono fantasticherie associative che collegano in un'unica costellazione i diversi astri del personale firmamento artistico di Gracq: il profilo di un castello sulla riva richiama alcuni versi di Nerval, e su quelli si innerva un immaginario poetico in un magistrale mescolarsi di ricordo e percezione, esperienza e chimere. Sono pagine esigenti, che subito ripagano con l'ineffabile bellezza di un tramonto dopo un giorno di pioggia, di un odore terroso, di un vento d'aprile. La prosa vi scorre sinuosa, ora limpida ora più torbida, sempre incantatoria come le acque dell'amato Èvre. Forse mai quanto in questa densissima rêverie il grande scrittore francese si è rivelato così compattamente pervaso dalla sua caratteristica ispirazione, in grado di fermare il tempo con la limpida forza dello stile.
Veniva da Mariupol
Natascha Wodin
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 380
Navigando quasi sovrappensiero su un sito internet russo, una scrittrice ritrova – per un caso che ha del miracoloso – una traccia della madre, morta da decenni, di cui ignora pressoché tutto. Inizia così un’indagine appassionante che ripercorre l’incredibile destino di una donna e della sua famiglia dispersa durante gli smottamenti politici e bellici del Novecento: dalla Rivoluzione d’ottobre alla crisi dei Paesi postsovietici. Così, senza mai alzarsi dalla scrivania, Natascha Wodin lascia che la Storia colmi a poco a poco i vuoti della memoria, imbarcandosi in un viaggio a ritroso fino alla città ucraina di Mariupol, da dove i suoi genitori vennero deportati come forza lavoro al servizio del Terzo Reich. "Veniva da Mariupol" è allo stesso tempo rielaborazione di una biografia incandescente e ricostruzione rigorosa di un crimine che ha segnato, nel silenzio dei popoli, milioni di individui: l’internamento dei lavoratori slavi. Tra false piste e colpi di scena Wodin restituisce un volto alle vittime rievocando personaggi memorabili. Una vicenda struggente che cambia rotta pagina dopo pagina dando forma a quella materia spesso inverosimile che è la realtà di ogni vita.
L'affare Mayerling
Bernard Quiriny
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 275
Quale imperscrutabile mistero si cela dietro i cancelli del condominio Mayerling? Tra le mura di questa «dimora di pregio» sorta nel centro di Rouvières con una promessa di pace e benessere per i suoi inquilini, i contorni del possibile si slabbrano e la realtà prende una piega inattesa: la famiglia Lequennec è attanagliata dai mefìtici attacchi di un impianto idraulico in rivolta; l'attempata signora Camy si ritrova a insidiare la virtù di giovani e nerboruti traslocatori; il placido signor Paul pianifica lo sterminio dei suoi chiassosi vicini di casa; mentre nei meandri del seminterrato una macchina infernale sembra risvegliarsi... Con un tono divertito cui fa da contraltare un'implacabile critica dell'ipocrisia e della pusillanimità borghese, Quiriny stila l'esilarante cronaca di un palazzo che prende vita e tenta in tutti i modi di fagocitare i propri ospiti. In un crescendo di situazioni grottesche e perturbanti - nelle quali risuona la voce di Perec e Ballard, e si assapora il piglio comico di Wodehouse e Daninos - "L'affare Mayerling" compone tessera dopo tessera il variopinto mosaico di un'umanità prigioniera dell'assurdo, messa in scacco dai suoi stessi sogni.
Nell'angolo di quiete
Eduard von Keyserling
Libro: Copertina morbida
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 122
Estate 1914. Un'aristocratica villa tra le montagne bavaresi ospita la villeggiatura della famiglia von der Ost: il rigido padre Bruno, banchiere devoto all'esatta legge dei numeri; la sentimentale madre Irene, rapita da un amore segreto; il solitario figlio Paul, undicenne insicuro sulla soglia delle prime confuse inquietudini del desiderio. Tra quelle valli placide i clangori della Guerra appena scoppiata giungono attutiti come l'eco di un lontano rimbombo, ma di fronte alla mobilitazione generale i già labili equilibri s'incrinano svelando quanto sia fragile la pace che regna in quell'«angolo di quiete». Mentre le irreprimibili leggi della vita stridono con i doveri nei confronti dei morti, il bambino - incapace di comprendere la portata degli eventi, ma determinato a «esercitarsi ad avere coraggio» - parte all'insaputa di tutti per un fronte che non riuscirà mai a raggiungere. Questo gioiello di classica bellezza di Eduard von Keyserling offre al lettore, tra visioni oniriche e sfumato realismo, un delicato dipinto ad acquerello capace di ritrarre un'epoca crepuscolare, tesa fra il tramonto di un'imperturbabilità ormai perduta, ma ancora vagheggiata, e l'alba di nuove, terribili e forse folli responsabilità.
La libreria della Rue Charras
Kaouther Adimi
Libro: Copertina morbida
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 195
Algeri, oggi. Ryad, studente universitario a Parigi, ha un compito ingrato davanti a sé: svuotare e chiudere la libreria Les Vraies Richesses. Questo polveroso negozio di quattro metri per sette, stipato di volumi ingialliti, foto sbiadite, quadri e mille altri cimeli editoriali, nasconde la storia di un'eccezionale avventura umana e letteraria. Algeri, 1936. Edmond Charlot, ventenne entusiasta, ha una grande idea in testa: fondare una libreria-casa editrice che pubblichi scrittori di entrambe le sponde del Mediterraneo. Apre quindi al 2 bis della rue Charras un luogo accogliente che presto diviene sede delle mitiche Éditions Charlot, frequentate da aspiranti scrittori come da figure del calibro di Saint-Exupéry e Gide. Da quella stanzetta, intitolata alle «vere ricchezze» della vita, escono le prime edizioni di testi memorabili, tra cui l'esordio di un giovane di genio: Albert Camus. Mescolando passato e presente, realtà e invenzione, Storia e intima quotidianità, Adimi ci conduce per le viuzze di una città immaginifica e dà vita al romanzo di un traghettatore di libri e di idee che fu il segreto artefice di molta della migliore letteratura del Novecento.
Conto su di te per il vino. Lettere a Engels
Karl Marx
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 125
La vita e le lotte del padre del comunismo in quarant’anni di lettere – intime e vibranti – indirizzate al suo più fervido sodale, Friedrich Engels. Le peripezie di un’amicizia avvincente come una rivoluzione raccontate dalla voce ruvida, divertita e tonante di Karl Marx. Allo specchio del rapporto con l’amico di sempre, tra gusto del pettegolezzo e scoppi di risa, il filosofo che ha cambiato il mondo dà sfogo ai suoi lucidi furori consegnandoci un sorprendente e vivacissimo autoritratto.
Una donna
Annie Ernaux
Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 99
Pochi giorni dopo la morte della madre, Annie Ernaux traccia su un foglio la frase che diventerà l’incipit di questo libro. Le vicende personali emergono allora dalla memoria incandescente del lutto e si fanno ritratto esemplare di una donna del Novecento. La miseria contadina, il lavoro da operaia, il riscatto come piccola commerciante, lo sprofondare nel buio della malattia, e tutt’attorno la talvolta incomprensibile evoluzione del mondo, degli orizzonti, dei desideri. Scritte nella lingua «più neutra possibile» eppure sostanziate dalle mille sfumature di un lessico personale, famigliare e sociale, queste pagine implacabili si collocano nella luminosa intersezione tra Storia e affetto, indagano con un secco dolore – che sconvolge più di un pianto a dirotto – le contraddizioni e l’opacità dei sentimenti per restituire in maniera universale l’irripetibile realtà di un percorso di vita.

