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Marinotti

Silenzi eloquenti. Borges, Mies van der Rohe, Ozu, Rothko, Oteiza
18,00

Alla scoperta dell'Engadina

Alla scoperta dell'Engadina

Matteo Lampertico

Libro: Libro in brossura

editore: Marinotti

anno edizione: 2025

pagine: 200

Nonostante l’Engadina sia molto amata e frequentata, anche e forse soprattutto, dagli italiani, non esiste di questi luoghi una guida storico-artistica nella nostra lingua. Per colmare questa lacuna si è voluto fornire uno strumento utile sia a chi si accinge a visitare la valle per la prima volta, sia a chi la frequenta da anni ma, in mancanza di adeguati strumenti bibliografici, ne ha solo una conoscenza superficiale. Il volume, in formato tascabile e di agevole consultazione, si prefigge lo scopo di fornire le informazioni essenziali su ciò che è meritevole di essere visitato, dalle piccole chiese affrescate tardo rinascimentali ai grandi alberghi della 'belle époque', dalle più belle case engadinesi del Sei e Settecento agli esempi più significativi di architettura contemporanea. Ne esce un ritratto per molti versi inedito, molto distante da quello propagandato dalle riviste patinate e dagli opuscoli di viaggi. La guida è inoltre corredata da un folto apparato fotografico a colori appositamente realizzato dalla nota fotografa Laura Ceretti, oltre che da cartine che permettono di individuare facilmente i luoghi e le opere più interessanti.
30,00

Falso, ma vero. Crisi dell’originale e ricerca del vero

Libro: Libro in brossura

editore: Marinotti

anno edizione: 2025

pagine: 170

"Non è detto che un quadro falso debba esser sempre peggiore dell’originale. Anzi, se il falsario ci mette dell’estro, può fare opere più vive e interessanti di certe opere autentiche insignificanti e prive di invenzione. Talvolta un pittore è spinto dal mercato a ripetere se stesso. Per esempio, Morandi ha fatto duemilasettecento opere uniche, che uniche non sono per il fatto della loro estrema ripetitività." (Enrico Baj)
23,00 21,85

Conversazione tra scultori

Edoardo Chillida, Anthony Caro

Libro: Libro in brossura

editore: Marinotti

anno edizione: 2025

pagine: 104

Un libro, meglio, un quaderno di riflessioni di due scultori che confrontano idee, impressioni, esperienze. Ma che scultori e che idee! Due tra i massimi maestri della scultura contemporanea – Anthony Caro ed Eduardo Chillida – discutono sui temi nodali dell’arte e soprattutto della loro arte, la scultura. A partire dall’incontro fortuito con Chillida a Bilbao nasce in Anthony Caro la curiosità per un reciproco scambio di vedute e di progetto. Sulla scorta della simpatia, dell’intesa immediata e della stima che scaturiscono da quel primo e fugace incontro, Chillida accondiscende con favore all’idea di Anthony Caro, che dà incarico di annotare le conversazioni all’amico che lo condusse in viaggio a Bilbao, il critico Andrew Dempsey. Dempsey ci si dedicò con cura quasi maniacale, seguendo i due “colleghi” scultori come un’ombra, registrando i loro dialoghi mentre erano in macchina o stavano passeggiando nella campagna basca o, ancora, seduti su una panchina di fronte alla baia di San Sebastian. Ne esce uno spaccato di pensiero e d’arte senza precedenti. Due scultori della stessa generazione, nati entrambi nel 1924, l’uno dei Paesi Baschi, l’altro inglese, entrambi cresciuti sulle sponde dell’Atlantico, entrambi forgiatori del ferro, seppure con dinamiche e posture differenti.
16,00 15,20

Fenomenologia della città. Spazi, emozioni, atmosfere

Jürgen Hasse

Libro: Libro in brossura

editore: Marinotti

anno edizione: 2025

pagine: 212

Puntando l’accento su una disciplina filosofica in prima persona, Jürgen Hasse presenta un’autopsia del mondo urbano in cui la città viene vista come uno spazio affettivamente connotato, attraversato da atmosfere molteplici e mutevoli, che coinvolgono in forme diverse sia il singolo sia la collettività. Mediante un percorso guidato in sei tappe, l’autore propone qui una fenomenologia della città, in cui l’attenzione all’esperienza soggettiva travalica l’aspetto semplicemente urbanistico, geometrico e misurabile, dando spazio al radicamento emotivo nei nostri spazi vissuti urbani, dove ciascuno di noi non è più (o non soltanto) un attore, ma un soggetto patico che si abbandona alle atmosfere e agli stati d’animo che la città stessa evoca e genera. Il libro invita quindi a riflettere sulle dinamiche percettive e le pratiche sociali ed estetiche insite nell’abitare, indagando non solo lo spazio urbano collettivo, ma anche quello più circoscritto e personalissimo della propria casa, facendo emergere le radici del nostro attaccamento ai luoghi, nonché il significato esistenziale che anche un atto come il trasferimento in un’altra casa può assumere nella nostra vita. Le città sono, insomma, un agglomerato composito di situazioni e tonalità emotive in continuo movimento, che dovremmo perciò imparare a pensare come vere e proprie entità viventi che si trasformano e ci trasformano. La presente opera in questa veste non è mai apparsa sino ad ora, nemmeno in Germania, e vede la luce per la prima volta ed in lingua italiana per i tipi della Christian Marinotti Edizioni.
24,00 22,80

La città ostile. Realtà dell'architettura urbana nelle sue contraddizioni storiche

Attilio Pizzigoni

Libro: Libro in brossura

editore: Marinotti

anno edizione: 2025

pagine: 108

"Questo libro di Attilio Pizzigoni è attraversato da qualche interessante e cruciale paradosso: anzitutto il ragionare sulla canonica e non pacificata dialettica città-metropoli (e pure megalopoli) su cui aleggiano le ombre di Georg Simmel, Max Weber e Heinrich Tessenow, da un osservatorio fortemente caratterizzato e non ostile come Bergamo, una delle più belle e spettacolari città di provincia italiane. Una di quelle che pertengono alla dimensione territoriale e storica dell'antica civiltà italiana e che nelle pagine di due grandi storici dell'arte — Francesco Arcangeli e Andrea Emiliani — hanno trovato mirabile ricordanza novecentesca, nel nome di un moderno, necessario e forse disperante umanesimo. Altro il mondo che oggi si impone a chi, come Pizzigoni, architetto, ma anche uomo di cultura e docente universitario, deve confrontarsi con temi della contemporaneità che impongono più eccitati riferimenti e cronache differenti. Sempre paradossalmente, i saperi del Pizzigoni, rogersiana-mente homme de lettres, allievo nel Politecnico milanese di Mario De Micheli e bastantemente prossimo ad Aldo Rossi per non averne dimenticato il capitale L'architettura della città, hanno trovato intelligente e non serena sintesi nelle pagine problematiche e interrogative del presente saggio. Esse si confrontano con quelle di altri autori, prevalentemente anglosassoni ma pure francesi e anche con altri strumenti che concorrono al dialogo fra architettura e ingegneria. Ciò nel nome di un'idea di progetto e di ricerca di forma che tenga conto di condizioni di Luogo, di Spazio e di Tempo, cui si deve addirittura l'esistenza di un'architettura atopica alla quale corrispondono abitatori di identità debole, segnata soprattutto dalla funzione del consumare pervasivo, che tuttavia non riesce a sopprimere del tutto ciò che rende tale un cittadino. Le dottrine si confrontano e la deterritorializzazione è fenomeno in atto o forse solo preteso oppure profetizzato qualche decennio fa (No stop city) nel nome di qualche utopia radicale. E allora sociologia e geografia, matematiche e informatiche, non che teorie dei frattali. Ma il destino del paesaggio reclama attenzione, con memoria di stagioni pregresse che Pizzigoni sa leggere mediante aggiornati strumenti critici, concludendo nel nome di una visione etica e minimamente ironica e-malinconica con il gustoso ingorgo narrativo de Il fiume perduto, che poi sarebbe un Morla alquanto modesto ma a Bergamo decisivo. Anche questo è Genius Loci." (Gianni Contessi)
12,00 11,40

Capogrossi. Le drammaturgie del Segno. Una rilettura

Gianni Contessi

Libro: Libro in brossura

editore: Marinotti

anno edizione: 2025

pagine: 144

Non una nuova monografia ma un libero saggio che affronta oggi e in chiave minimamente eterodossa, a poco più di mezzo secolo dalla morte, temi e interrogativi sollecitati dalla complessità della singolare esperienza pittorica di Giuseppe Capogrossi (1900-1972), uno dei grandi maestri dell'arte italiana del dopoguerra e, per altro, uno dei più noti ed originali artisti attivi sulla scena internazionale, le cui opere fanno parte delle collezioni di importanti musei. Una doppia vita, notoriamente, quella di Capogrossi: raffinato esponente del tonalismo romano lungo gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, come testimoniato da notevoli dipinti di figura e paesaggio; poi, dopo un non breve periodo di riflessione e ricerca, la definizione del Segno proverbiale, databile al 1950, la sua personalissima cifra che, in Italia, non tutti seppero comprendere e apprezzare ma la cui reiterata invenzione, attraverso i meccanismi di imprevedibili ripetizioni, sempre differenti, alla fine si impose. Dando vita a forme di autentica narrazione e drammaturgia. Anche per ragioni molto personali del suo autore, questo libro cerca di ripensare l'uomo e l'artista che l'autore stesso conobbe e frequentò in gioventù. E lo fa senza ricorrere a documenti, accontentandosi di lavorare sulle fonti secondarie, tentando di individuarvi spunti meno praticati o addirittura indizi trascurati da pure eccellenti colleghi e maestri in storiografia e critica. Ciò, eventualmente, cercando di far interagire le fonti secondarie suddette con altre non strettamente legate alla vicenda capogrossiana. Sempre nel nome del voler cercare una possibile verità diversa sull'oggetto della propria indagine, magari osservandolo da un'altra sponda.
22,00 20,90

L'invenzione della casa. L'ordine domestico della polis

Valeria Pezza

Libro: Libro in brossura

editore: Marinotti

anno edizione: 2025

pagine: 112

Quando è stata inventata la casa urbana? Quella a schiera, ripetibile e aggregabile, che identifica la città come luogo del vivere sociale? A partire dall'insediamento urbano di Agrigento (Magna Grecia – VI secolo a.C.) si delinea l'ipotesi che l'invenzione della casa plurifamiliare non sia stata opera dei più illustri teorici, pensatori e governanti della Grecia antica, dei suoi artisti e dei suoi architetti, bensì dei tanti migranti che dall'VIII sec. a. C. da quella terra dovettero partire verso l'Occidente, soprattutto verso l'Italia meridionale, i cui insediamenti divennero le colonie di Magna Grecia. Furono loro a incarnare la tensione a costituirsi come collettività con uguali diritti e a individuare principi e strumenti che consentissero di realizzarla, costruendo la comunità politica e nello stesso tempo lo spazio che l'accoglie.
20,00 19,00

Il fiume. Disegnare il corso dell'Aire a Ginevra

Giulia Cazzaniga

Libro: Libro in brossura

editore: Marinotti

anno edizione: 2024

pagine: 140

I paesaggi che amiamo per la loro bellezza, per il loro insostituibile valore ecologico-ambientale, il benessere che generano quando ci accolgono, non sono “natura originaria” bensì “natura trasformata” per effetto dei processi spontanei e di interventi progettati per rendere possibile l’esistenza umana nel mondo. Il fiume ne rappresenta un esempio molto evidente: questo libro racconta il progetto – apprezzato e celebrato dalla critica – per la rinaturazione del fiume Aire a Ginevra, da tempo canalizzato per esigenze agricole e ridurre il rischio di inondazioni con conseguente perdita di biodiversità. Lo studio Descombes-Rampini con il team Superposition ha proposto un intervento per fasi, che ricompone gli elementi costitutivi di questo paesaggio in un disegno efficace sul piano tecnico, spaziale ed ecologico. Un disegno capace di rigenerare l’alveo del fiume nelle sue forme e dinamiche originarie senza cancellare le tracce degli interventi umani, espressioni di una cultura tecnica e di una storia collettiva, riproposte in un nuovo disegno di parco. Il volume inaugura la collana "Drawing Landscapes", monografie su opere di architettura, ciascuna dedicata a un progetto emblematico che interviene su un elemento primario del paesaggio.
18,00 17,10

Il colonialismo è un sistema. Colonialismo, neocolonialismo e post-colonialismo

Jean-Paul Sartre

Libro: Libro in brossura

editore: Marinotti

anno edizione: 2024

pagine: 250

La presente raccolta propone per la prima volta in Italia di una serie di scritti di Jean-Paul Sartre su colonialismo, migrazioni, schiavitù e razzismo. Si tratta di contributi che, pubblicati dal grande filosofo francese nel pieno della lotta anticoloniale tra gli anni Sessanta e Settanta, hanno influenzato diverse generazioni di intellettuali, militanti e politici in tutto il mondo, ma che di recente sono stati riletti e rivalorizzati secondo diverse prospettive teoriche internazionali emergenti - come gli studi postcoloniali, la critica decoloniale e anche i black studies americani - che così hanno gettato nuova luce sia sul suo sistema filosofico e politico complessivo, sia sul suo rapporto con le altre tradizioni di pensiero non europee. Gli scritti anticoloniali e antirazzisti di Sartre risultano infatti ancora sorprendentemente attuali e possono offrire sia nuove chiavi di lettura della storia odierna, sia nuove risposte ai conflitti di questo drammatico presente.
24,00 22,80

Anomalie domestiche. Scenografie dell'intimità nella casa moderna

Fernando Espuelas

Libro: Libro in brossura

editore: Marinotti

anno edizione: 2024

pagine: 144

Questo testo studia le relazioni esistenti tra le diverse modalità dell'abitare a partire dalle forme della casa e dai modi di progettarla. Non si tratta però di un manuale di architettura domestica, il testo non vuole essere una riflessione sulle tecniche progettuali bensì sui modi di abitare, di appropriarsi dello spazio privato e, per estensione, dello spazio pubblico: una riflessione, dunque, sulla qualità dell’abitare. Per questo l’autore ha utilizzato un linguaggio non specialistico e, soprattutto, riferimenti che appartengono più alla cultura in senso generale che all’ambito strettamente disciplinare.
19,00 18,05

Elogio della continuità in architettura. Scritti scelti

Bernard Huet

Libro: Libro in brossura

editore: Marinotti

anno edizione: 2024

pagine: 192

In un momento di profondo smarrimento dell’architettura, perduta nel dare valore a una natura meramente estetizzante del costruito, nella quale spesso si accettano linguaggi già noti e immagini condivise, si avverte la necessità di prendere le distanze da azioni di puro maquillage naturalistico o da approcci dell’abitare improntati su un’urbanistica dello zooning, per esplorare percorsi di progetto che attingano dalle storie dei luoghi, sapendo scegliere un passato che perdura come elemento vivo e inscindibile dal nuovo. Quest’azione di contrasto alla ‘solitudine degli edifici’ può essere perseguita attraverso la ‘continuità’ come categoria critica e punto di osservazione dei luoghi di rogersiana memoria, a cui Bernard Huet, fondatore degli studi urbani in Francia, ha fatto costante riferimento nella sua opera. Coltivando questo concetto, egli dimostra il superamento della pratica tardo moderna della giustapposizione di oggetti, per riscoprire la Città come luogo privilegiato dell’Architettura, prodotto della Storia e luogo in cui la Storia è prodotta. Nelle sue realizzazioni, infatti, riesce a cogliere, nella lettura dei territori, l’autonomia delle diverse espressioni formali per poter pensare una «Architettura urbana». Questo testo, dunque, accompagna il lettore a comprendere i significati della costruzione della città attraverso l’architettura, mostrando – con il supporto di alcuni scritti originali – le affinità progettuali tra la cultura francese e quella italiana, richiamando gli insegnamenti di E.N. Rogers, A. Rossi e L. Kahn. Il volume, infine, propone lo studio di due realizzazioni significative, mettendo in evidenza tre caratteri della sua attività progettuale: ‘l’evidenza contestuale’, ‘la permanenza formale’ e la ‘continuità architettonica’, a dimostrazione del fatto, come scriveva Cesare Pavese, che «… lo stupore vero è fatto di memorie, non di novità». (G.B.C.)
23,00 21,85

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