Nemapress
Nassaioli. Pescatori di aragoste
Carlo Catardi
Libro: Libro rilegato
editore: Nemapress
anno edizione: 2002
pagine: 197
“Carlo Catardi con quest'opera ha voluto raccontare l'aspetto sociale del lavoro sulle barche, nel mare, ma non ha dimenticato i sentimenti più privati, le storie minime, "quotidiane", che affiorano attraverso i ritratti delle donne, dei bambini, di una vita semplice fatta di attese e speranze, ma anche di tradizioni popolari rispettate e radicate. In questa prospettiva, “Nassaioli” offre una nutrita esemplificazione di terminologia marinaresca, lessico preciso e ampiamente documentato per chi ama riscoprire, attraverso le parole, abitudini e vita dei pescatori di mezzo secolo fa, conoscenze che oggi rischiano di perdersi. Nel libro è presente anche la riproduzione di antiche fotografie di Alghero e dei suoi pescatori, arricchite da alcuni disegni del pittore Sergio Serratrice. Soprattutto per gli amici di Alghero, ma anche per gli altri pescatori sardi, sarà una scoperta affascinante ritrovare nelle pagine del libro di Carlo Catardi il nome del proprio nonno, magari capobarca nassaiolo, o di qualche parente o conoscente di cui si è spesso sentito parlare o il riferimento ad una famiglia ancora oggi nota, le cui origini sono affidate al mare”. (dalla nota critica di Neria De Giovanni)
Poesie
Giuseppe Dessì
Libro: Libro rilegato
editore: Nemapress
anno edizione: 1995
pagine: 47
«Giuseppe Dessì, un petit maître della narrativa europea, come ebbe a definirlo Giacomo Debenedetti, scrisse e pubblicò versi. Ad ospitare la poesia di Dessì furono le riviste “Il Campano” di Pisa conosciuto durante il periodo universitario, “Il corriere padano” cui si avvicina quando insegna a Ferrara, “La Tradizione” che si pubblicava a Catania. […] Le poesie sono divise in due sezioni: la prima per quelle già pubblicate in riviste, di cui si forniscono complete indicazioni bibliografiche; la seconda per liriche inedite fornitemi dalla moglie Luisa Dessì. [...] Nelle poesie di Giuseppe Dessì, scritte lungo l’arco dell’intera vita anche se rese pubbliche solamente nei primi anni della “carriera” letteraria, si leggono i sentimenti dell’amore, dell’amicizia, del ricordo, della tensione artistica. E la decisione di non pubblicarle in vita forse ci parla anche di umiltà, attitudine spirituale che soltanto i forti praticano senza rossore”.» (dalla prefazione di Neria De Giovanni)

