Rosabianca

Giugno 2002. La quarantenne Chiara Blasetti, arredatrice d’interni, accetta un incarico dal suo amante Adam Rezbovic e parte da sola alla volta dell’isola di Creta. Qui troverà una realtà di lavoro e di vita molto diverse: la ristrutturazione del rudere a Polyrrìnia, paese abbandonato, rivela lati oscuri. Di pagina in pagina si scopre la malavita legata all’edilizia, ma anche gli amici che ruotano intorno alla “Pensione Eleni” dove Chiara ha trovato alloggio: Giorgos, Dafni, Melissa, Elena, Dimitri. Su tutto, l’insopprimibile voglia di scoprire le bellezze naturali di un’Isola misteriosa, inaccessibile. Chiara è il fulcro su cui ruota l’intera vicenda: da vittima consenziente si trasforma in protagonista della propria vita.

“Non sarà mai tardi per cercare un mondo migliore, se nell'impegno poniamo coraggio e speranza”, Lord Alfred Tennyson. Lo stesso coraggio che aveva portato Francesca a diventare psicologa e ad abbandonare il suo nido caldo e sicuro per un ignoto che da tempo la attraeva ammiccante. Il suo desiderio era mettersi in ascolto, poco importava se ciò che avesse udito avrebbe potuto farle del male. Nel suo percorso tanti incontri, tra cui Romeo, esile ragazzo che portava su di sé il peso di un mondo che lo aveva sbeffeggiato; Fatima e il racconto del suo viaggio della speranza per arrivare in Italia, occhi scuri e profondi in cerca di rivalsa. In una realtà come quella del Sud Africa, Cape Town, dove il contrasto regna sovrano, ricchezza e povertà, agiatezza e profondo degrado, omofobia e spirito Ubuntu fanno da cornice alle vicende di uomini e donne alla ricerca della propria identità.

Questa è la storia di Elisabetta, intrappolata tra due mondi: quello terreno e quello soprannaturale. A cinque anni si trasferisce con i genitori in Puglia dove conosce una misteriosa bambina sua coetanea e il suo gatto nero; ben presto diventano compagni di giochi. Dopo varie vicissitudini, Elisabetta e la sua famiglia si trasferiscono ancora una volta ma la vita è imprevedibile e non si sfugge mai al proprio destino; non importa la distanza né il tempo, ciò che è destinato a essere sarà.

John Henry Maxwell si sveglia in un'area di servizio, completamente insanguinato, a fianco di un cadavere di donna; convinto di averla uccisa, si costituisce. È l'ultimo di una serie di delitti che vede coinvolte donne, i cui corpi recano indizi riconducibili alla stessa mano. Le indagini verranno affidate alla coppia di detective Dave ed Amy, i quali, gestendo situazioni familiari non sempre facili, scopriranno ben presto che niente è come appare. È davvero Maxwell l'autore dei delitti? O è solo una delle tante pedine mosse sulla scacchiera? Ma allora chi è lo scacchista?

Trasferitasi a Los Angeles per questioni di studio, Dyana conduce la tipica vita universitaria. Non sa che presto la sua routine verrà stravolta dall'incontro con un ragazzo dagli occhi color ghiaccio. Non lo immagina nemmeno Tristan, anima alla costante ricerca di quel brivido che solo la velocità sa donargli. Quando il destino deciderà di intrecciare le loro strade, entrambi realizzeranno di essere indispensabili l'uno per l'altro. Accesi dalla passione e guidati dalla complicità, la loro sembra la storia perfetta. Finché il passato di Tristan, costellato di scelte sbagliate, torna a chiedere il conto, distruggendo ogni loro certezza. Una storia d'amore, di riflessioni e di coraggio raccontata attraverso gli occhi dei protagonisti. Occhi azzurri e occhi neri, così diversi ma ineffabilmente complementari.

Pallina, Enrico e Giuggio, tre ragazzi, amici da sempre, sono nati e cresciuti nella periferia ovest di Roma, Ostia. Sono gli anni Ottanta, periodo di grandi cambiamenti, i tre poco più che ventenni, sono alla ricerca della propria strada, ognuno inseguendo il proprio destino, ognuno guidato dal proprio sentire. Poi un giorno, all’improvviso, Pallina sparisce e di lei non se ne sa più nulla. “Eravamo dei ragazzi nati su un lembo di terra limacciosa, scura zolla infuocata, lavica, nera, strappata con il sudore della fronte all’acqua salata e alla foresta mediterranea. Ci chiamavamo, romani di mare, figli di una lupa minore e di un impero che da noi distava chilometri”. "Romani di mare" è una storia di riscatto e redenzione.

Quando sentiamo parlare di reti, oggi, immediatamente pensiamo a quelle invisibili dei nostri smartphone. E invece no, questo libro ripercorre la storia di un ragazzo che, negli anni Ottanta, dispone di una rete ben diversa: quella dei binari ferroviari. Pesante, in acciaio, meno veloce e meno delicata, ma che permetteva alle persone di toccarsi, di abbracciarsi, di sentire il cuore dell’altro battere per davvero. Il protagonista, zaino in spalla e chitarra come unica compagna di viaggio, attraversa in treno diverse città europee, utilizzando un biglietto Interrail e provando la magica sensazione della libertà. Poco prima della scadenza, il ragazzo azzarda una tratta insolita, oltre i confini dell’Europa, conscio del fatto che superare i limiti possa essere, nella vita come in viaggio, tanto un rischio quanto un’opportunità.

Ettari di terreno piantati a vite, sulle incantevoli colline irpine, sono lo scenario suggestivo di una passione proibita, ostacolata e condannata. Davide e Francesca vivono il loro amore in gran segreto, poiché per il resto del mondo, e i loro familiari, sono fratelli, nonostante nelle loro vene non scorra lo stesso sangue. Quando la verità sul loro legame, travolgente e inaspettato, sarà svelata, una tela d'odio verrà intessuta. Può l'amore sopravvivere alla mortificazione, allo svilimento, alle avversità, agli ostacoli del cuore e al desiderio di vendetta? Può una libellula, simbolo della mutevolezza della vita, incarnare anche la volubilità dei loro sentimenti? Davide e Francesca potranno lasciarsi andare oppure vivranno, per sempre, nel ricordo di un amore che li consuma?