Santi Quaranta
Il capitano della Torre di Galata
Cristiano Caracci
Libro: Libro in brossura
editore: Santi Quaranta
anno edizione: 2018
pagine: 152
Il silenzio di Veronika
Mariapia De Conto
Libro: Libro in brossura
editore: Santi Quaranta
anno edizione: 2018
pagine: 200
Una sognatrice a Trieste
Claudio Segat
Libro: Libro in brossura
editore: Santi Quaranta
anno edizione: 2017
pagine: 184
Lettere intime e lettere agli amici
Antoine de Saint-Exupéry
Libro: Libro in brossura
editore: Santi Quaranta
anno edizione: 2017
pagine: 152
La bambina che non parlava
Luigina Battistutta
Libro: Libro in brossura
editore: Santi Quaranta
anno edizione: 2017
pagine: 168
L'infanzia di Katherine. «Alla baia» e «La casa delle bambole»
Katherine Mansfield
Libro: Libro in brossura
editore: Santi Quaranta
anno edizione: 2016
pagine: 136
Lagunario
Isabella Panfido
Libro: Libro in brossura
editore: Santi Quaranta
anno edizione: 2016
pagine: 192
I mercanti di stampe proibite
Paolo Malaguti
Libro
editore: Santi Quaranta
anno edizione: 2013
Un intrigo internazionale che coinvolge i merciai ambulanti tesini, i Remondini, i Gesuiti, la Spagna, Venezia e il Papa.
Magnus
Sylvie Germain
Libro: Libro in brossura
editore: Santi Quaranta
anno edizione: 2010
pagine: 208
La sfida delle fionde
Italo Facchinello
Libro: Libro in brossura
editore: Santi Quaranta
anno edizione: 2010
pagine: 200
Sul Grappa dopo la vittoria
Paolo Malaguti
Libro: Libro in brossura
editore: Santi Quaranta
anno edizione: 2009
pagine: 168
Dopo la fine della grande guerra, un ragazzo sale sul monte Grappa, per ordine del padre, a recuperare rame, piombo, viveri in scatola; il proposito è quello di aiutare la famiglia in ristrettezze economiche, in realtà le "escursioni" del giovane recuperante sono un viaggio di maturazione che gli fa conoscere profondamente la vita. Il Grappa s'impone attraverso tutto il romanzo come un gigante inerme: come orizzonte della tradizione contadina comunitaria, arcadia dei malgari, poi come campo di battaglia dove i militari distruggono e uccidono. Quindi come immenso serbatoio di raccolta e recupero di materiali, presidiato dall'esercito italiano; come monte sacro alla patria voluto dal fascismo. Infine come monte naturale al quale ritornano i gufi e i corvi reali dopo la bufera, e dove riprende la vita semplice e vera animata dallo sbocciare dei fiori di montagna.