Edizioni di Storia e Letteratura: Edizioni Gobettiane
Religione e politica
Vito G. Galati
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2020
pagine: 256
"Religione e politica" di Vito Giuseppe Galati (1893-1968) ben rappresentava nella prospettiva di Gobetti la «funzione liberale» del popolarismo all'interno dello schieramento aventiniano. Rivalutando l'apporto dei cattolici - Gioberti, Manzoni, Rosmini, Capponi, Tommaseo, Balbo - al Risorgimento, il libro criticava il mondo liberale del dopoguerra e in particolare Giolitti per esser rimasto prigioniero di anacronistici «steccati» che avevano impedito l'affermarsi un'«ideologia di coalizione». D'altra parte, quella di Galati era anche una presa di distanze dall'iniziale collaborazione del PPI con Mussolini, un'indagine critica nella genesi della resistenza democratica del popolarismo. Il riconoscimento della distanza irriducibile tra cattolicesimo e ideologia mussoliniana, agli antipodi del «clerico-fascismo» che appoggiò il regime ed esiliò Sturzo, porterà Galati, unico ex-popolare, a essere attivo collaboratore del «Baretti» tra il 1925 e il 1928, dopo la morte del suo fondatore.
L'opera di Nitti
Vincenzo Nitti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2019
pagine: 304
Quando, nel 1924, Vincenzo Nitti diede alle stampe il libro dedicato all'attività di governo del padre Francesco Saverio, la sua famiglia era già in esilio per sfuggire alle persecuzioni fasciste. Proprio nello stesso anno Gobetti scriveva: «Il programma di Nitti fu il solo programma conservatore serio della borghesia italiana». Pubblicato a ridosso della guerra, quel «torbido e travagliato periodo» che aveva provocato una crisi politica e una crisi morale di eguali dimensioni, e riprendendo con grande felicità di sintesi l'analisi svolta nei lavori paterni, Vincenzo Nitti traccia un ampio quadro dell'operato interno ed estero dello statista nel corso della sua presidenza del consiglio, dalla Conferenza di pace di Parigi all'impresa di Fiume. È nelle considerazioni conclusive che si delinea il motivo ispiratore della politica nittiana: l'ideale di una «Italia forte, lavoratrice e democratica in una libera Europa». Postfazione di Luigi Mascilli Migliorini.
La divina tragedia
Henry Wadsworth Longfellow
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2019
pagine: 233
Henry Wadsworth Longfellow (1807-1882), traduttore di Dante negli Stati Uniti e prolifico poeta, ebbe una straordinaria fortuna anche in Europa, soprattutto nell'Inghilterra vittoriana. "La divina tragedia" mette in scena la vita di Cristo dalle tentazioni alla resurrezione, unendo a situazioni e persone del Nuovo Testamento personaggi d'invenzione letteraria. L'idea di riprendere una buona traduzione italiana apparsa nel 1902 fu di Vito Giuseppe Galati, esponente calabrese del popolarismo di sinistra, che aveva pubblicato con Gobetti Religione e politica. Per le Edizioni del Baretti, Galati la corredò di un'ampia introduzione, nella quale traccia la biografia di Longfellow, analizza i valori estetici e i limiti dell'opera e auspica che La divina tragedia contribuisca a rendere vivo il messaggio evangelico anche per i cattolici più «frettolosi». Postfazione di Gregory Dowling.
Socialismo e cultura
Alfredo Poggi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2019
pagine: 268
«Applicate le parole di Kant e sarete socialisti; date ad esse un fondamento economico e avrete il socialismo». Così sintetizzava Alfredo Poggi (1881-1974) il rapporto per lui indissolubile tra militanza, materialismo storico ed etica kantiana. In questa prospettiva, Socialismo e cultura ripercorre gli approcci al problema del'educazione a partire dall'Illuminismo, mettendo in luce i limiti del fatalismo economicista comune nel socialismo quanto quelli dell'idealismo volontaristico in voga fra gli intellettuali contemporanei. L'importanza di un'istruzione, pubblica e laica, delle classi popolari si fonda invece per Poggi - che attinge a principi tratti da Croce, Sorel e soprattutto Mondolfo - su un'idea di uguaglianza come diritto a base morale, coerentemente con il primato, nella prassi, del valore etico del socialismo, simboleggiato dalla tragica esperienza di Giacomo Matteotti. Prefazione di Maurizio Torrini.
La prima difesa del Grappa 13-26 novembre 1917
Clemente Assum
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2019
pagine: 138
"La prima difesa del Grappa" fu parte del progetto gobettiano di contrapporre una ricostruzione storica attendibile della Prima guerra mondiale alle letture demagogiche di parte fascista. Clemente Assum, militare di carriera e scrittore prolifico di libri su figure di Casa Savoia, fu tra coloro che esercitarono un ruolo decisivo nel corso della guerra, quando, dopo Caporetto, gli fu affidata la responsabilità della difesa del settore occidentale del massiccio del Grappa: per la tenacia dimostrata nell'impresa ricevette la croce di Cavaliere, poi commutata in quella di Ufficiale. Tra le opere di memorialistica più interessanti e appassionate dedicate al tema il suo, scrisse «La Rivoluzione Liberale», è un «volume limpido, vivace e documentato, con senso di religioso amore per quei prodi che primi combatterono sul Sacro Monte e primi vi morirono». Postfazione di Paolo Pozzato.
Fissazioni liberali
Novello Papafava
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2019
pagine: 172
«Revisione totale del liberalismo», importante anche se non del tutto coincidente con l'idea della «rivoluzione» gobettiana, Fissazioni liberali uscì nel 1924. Raccoglie gli scritti di Papafava sulla crisi dell'assetto liberale e l'avvento del fascismo comparsi su «La Rivoluzione Liberale» e su «L'Unità» di Salvemini, e si chiude con una riflessione sulle elezioni politiche del 6 aprile 1924, premessa della fascistizzazione del paese. Al centro del libro la necessità di un liberalismo aperto nei confronti del socialismo riformista e del popolarismo democratico e l'urgenza di una comune difesa della Costituzione e dello Stato liberali.
Passatismi
Ubaldo Riva
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2017
pagine: 160
La guerra, la montagna, gli affetti familiari e una profonda religiosità sono i temi di una poesia da cui emana un'amarezza spesso schermata dal sorriso e dall'ironia. L'autore, Ubaldo Riva (1888-1963), avvocato a Bergamo, appassionato di musica, era stato volontario tra gli Alpini e fu ferito e decorato nella prima guerra mondiale. Nell'aprile 1924 incontrò a Milano Gobetti, il quale su «La Rivoluzione Liberale» gli rimproverò l'adesione a un sindacalismo incline a compromessi con il fascismo. La divergenza non incrinò però il progetto di dar vita al volume di versi "Passatismi".
Ossi di seppia
Eugenio Montale
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2015
pagine: 120
Per un volume di eccezione e di gusto come il suo c'è in Italia uno scarso pubblico", scriveva Piero Gobetti a uno sconosciuto poeta ventottenne che gli aveva fatto giungere una sua raccolta di versi. Quel poeta era Eugenio Montale, e la raccolta "Ossi di seppia", che sarebbe uscita nelle edizioni Gobetti il 15 giugno 1925 segnando la strada della poesia italiana del Novecento. È una storia fatta inizialmente anche di diffidenza; quindi di crescente stima reciproca, attesa febbrile del poeta, richieste tipografiche ("abbondanza di spazi e vuoti"), silenzi dell'editore ("Caro tiranno, mi lasci senza notizie. Che è avvenuto delle bozze?") accanto a improvvise accensioni d'entusiasmo: la storia insomma - qui ricostruita nell'accurata appendice di Alessia Pedio - di un esordio luminoso nel punto d'incontro di due giovinezze tra le più alte della cultura italiana.
Matteotti
Piero Gobetti, Giacomo Matteotti
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2014
pagine: 58
"Giacomo Matteotti vide nascere nel Polesine il movimento fascista come schiavismo agrario, come cortigianeria servile degli spostati verso chi li pagava; come medioevale crudeltà e torbido oscurantismo verso qualunque sforzo dei lavoratori volti a raggiungere la propria dignità e libertà. C'erano in Matteotti, ancor più alla radice, una fondamentale incompatibilità etica e una antitesi istintiva con Mussolini e il fascismo". Quanti di noi sanno oggi chi fu veramente Giacomo Matteotti, la sua personalità, la sua azione politica, il suo modo effettivo e peculiare di propugnare la causa del socialismo, prima di diventare il primo grande martire del fascismo? Dietro questa immagine ormai oleografica, ecco un ritratto composto da Piero Gobetti a ridosso dei fatti, che ha l'asciutta solennità di una "Vita" di Plutarco e nel quale noi oggi, a distanza di novant'anni esatti, non possiamo non scorgere la terribile forza di premonizione nei confronti del suo stesso giovanissimo autore, anche lui perseguitato e colpito dalla violenza fascista. Postfazione di Marco Scavino.
Il fascismo visto da un solitario. Batti ma ascolta
Mario Vinciguerra
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2014
pagine: 112
'Il fascismo visto da un solitario' del giornalista napoletano Mario Vinciguerra, composto di sei articoli apparsi in sedi diverse fra il marzo 1921 e il dicembre 1922, fu pubblicato nel 1923 nelle edizioni di Piero Gobetti. L'autore, che voleva offrire un'analisi senza prevenzioni del nuovo fenomeno politico, non riduceva il fascismo all'espressione di interessi agrari e industriali, e sottolineava come in esso confluisse il nuovo proletariato trascurato dai socialisti: quello creato dalla guerra, formato da piccoli borghesi impoveriti, da reduci e disoccupati. In un periodo in cui era difficile fare previsioni sui suoi possibili sviluppi, Vinciguerra si domandava se il fascismo sarebbe stato riassorbito nei compromessi parlamentari e se Mussolini, diventato capo del governo, avrebbe saputo sbarazzarsi della componente rivoluzionaria del suo partito.
Interpretazioni del petrarchismo
Mario Vinciguerra
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2025
pagine: 144
Individualismo privo di valore costruttivo, evasione e ripiegamento fuori dalla realtà, disimpegno. Questo è il petrarchismo nei saggi di Mario Vinciguerra che, già usciti in gran parte su «Conscientia», la rivista del neoprotestantesimo italiano diretta da Giuseppe Gangale, dopo la morte di Gobetti apparvero raccolti in questo volume. Dietro l’indagine sull’imitazione di Petrarca dal Trecento al Novecento, Vinciguerra denunciava l’inerzia della cultura italiana e dei suoi intellettuali, nei secoli incapaci di cogliere in forma sintetica il significato dei fenomeni politici e storici e, quindi, a metà degli anni Venti, di riconoscere e contrastare efficacemente il regime fascista.
Perché la vita è cara
Marco Viana
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2025
pagine: 132
"Perché la vita è cara?" è una sintesi divulgativa delle posizioni a favore del libero mercato europeo contro il protezionismo montante negli anni Venti del Novecento. L’autore, Mario Viana (1883-1976), si rifaceva agli insegnamenti di Luigi Einaudi e dell’imprenditore serico Edoardo Giretti, proponeva la creazione di un’unione doganale europea e polemizzava in particolare contro le politiche di tutela dell’industria siderurgica e della produzione di zucchero, responsabili del carovita negli anni successivi alla Prima guerra mondiale. «Sono stato – aveva scritto presentandosi al suo editore – l’iniziatore del movimento nazionalista in Italia: ma di un nazionalismo antisiderurgico e di un imperialismo basato sulla espansione proletaria italiana nel mondo». Nel 1923 non aveva condiviso la fusione dell’Associazione Nazionalista Italiana con il Partito Nazionale Fascista e nel 1925 il suo libro per Gobetti rappresentò una critica ‘europeista’ ante litteram alla politica economica che il governo di Mussolini andava preparando.

