Edizioni ETS: Philosophica
«Il primo filosofo tedesco». Il misticismo di Jakob Böhme nell'interpretazione hegeliana
Cecilia Muratori
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 422
Jakob Böhme "è propriamente il primo filosofo tedesco" - scrive Hegel al suo ex-studente van Ghert. Certamente il ciabattino Böhme è uno spirito incolto e barbaro, ma allo stesso tempo straordinariamente profondo e addirittura violento nell'aver creato una sua lingua filosofica, con la quale ha tentato di esprimere il nucleo più speculativo del suo pensiero: il rapporto simbiotico tra il Divino e il suo opposto luciferino, ovvero l'origine del Male da Dio stesso. Questo studio ricostruisce per la prima volta nei dettagli le ragioni dell'interesse di Hegel per la filosofia mistica di Böhme, a partire dal contesto storico, dalle diverse concezioni di 'misticismo' negli scritti hegeliani, e dal confronto con l'approccio di altri famosi lettori di Böhme, tra cui Schelling. Nelle "Lezioni sulla storia della filosofia", Böhme viene paragonato ad Ariel, che ne "La Tempesta" di Shakespeare è rinchiuso in una nodosa quercia, fino a che non viene liberato dal mago Prospero: ma il mago in questo caso è lo stesso Hegel, giunto a liberare il pensiero böhmiano sia dalle sue stesse limitazioni, sia dalla quercia di pregiudizi in cui è stato rinchiuso, per sottrarlo all'oscurità dell'esoterismo e porlo finalmente nel territorio della filosofia.
Separazione e relazione. Prospettive etiche nell'epoca dell'indifferenza
Mario Vergani
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 214
Oggi è urgente pensare quali siano le ragioni della lenta e inesorabile avanzata del veleno dell'indifferenza, il fenomeno della cecità morale, l'abbandono degli ultimi. Sullo sfondo delle dinamiche della presa di distanza, dell'incomunicabilità e dell'esclusione sociale prodotte dal sistema consumistico, il volume sviluppa, con taglio fenomenologico, un percorso che passa attraverso i temi dell'attenzione e dell'ascolto, dell'espressione vocale, dello scambio delle memorie, della prossimità, del dono, dei valori e della partecipazione. Abbiamo bisogno di riformulare categorie concettuali quali quelle di separazione e relazione per comprendere quanto accade tra uomini impastati di carne e sangue, coscienze incorporate che si confrontano a partire da desideri e bisogni. Si configura così un modello di etica della relazione che non intende prescrivere, quanto piuttosto descrivere in che modo tra noi, separati dallo spessore dei corpi e al contempo chiamati in causa dai bisogni da essi espressi, si produce un legame che non annulla la slegatura per la precisa ragione che di essa si alimenta; forse un insperato incontro tra quegli assoluti plurali che siamo. Miracoloso spiazzamento dell'ordine etico: quanto è più impotente obbliga a sé ciò che avrebbe titolo e potere per essere sovranamente indifferente.
Il principio ricostruttivo. Comunicazione ed etica nel pensiero di Jean-Marc Ferry
Graziano Lingua
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 338
Per non restare indifferente ai problemi posti dalle società tecnologicamente avanzate la filosofia ha bisogno di dare nuove figure al proprio compito critico. A questa sfida sembra rispondere la sensibilità "ricostruttiva" che caratterizza il pensiero di alcuni protagonisti dell'attuale panorama filosofico europeo, i quali non si lasciano irretire nel gergo della infinita decostruzione dei significati, né si limitano alla celebrazione delle differenze, ma si impegnano a elaborare un nuovo concetto di razionalità pubblica. La filosofia della comunicazione e l'"etica ricostruttiva" di Jean-Marc Ferry rappresentano bene questo sforzo di ripensare il progetto filosofico della modernità. In esse Ferry si impegna a risemantizzare il senso di alcune categorie centrali del moderno, a partire dalle questioni etiche e politiche poste dalla società contemporanea. Al centro della sua proposta filosofica vi è lo sforzo di concepire la "ricostruzione" come un vero e proprio principio in grado di contribuire alla ridefinizione del compito stesso della filosofia. Il presente studio affronta l'intero arco della produzione di Ferry a partire dal nesso tra comunicazione ed etica. Attraverso un dialogo tra il suo pensiero e le proposte di altri protagonisti del dibattito attuale, tra cui Habermas, Apel, Ricoeur, Rawls e Honneth, il libro tocca così alcuni dei temi più stimolanti della ricerca filosofica contemporanea.
Ragione pratica. Kant, Reinhold, Fichte
Marco Ivaldo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 358
Per Kant e per Fichte la ragione pratica è la ragione in quanto ha - o meglio in quanto è - un rapporto intenzionale con un Devi (Soll) categorico, il quale a partire da se stesso inaugura la posizione della libertà. La ragione pratica è la ragione della libertà. Sul nesso fondamentale fra la ragione pratica e la libertà, è significativo ascoltare anche la voce di Reinhold, con la sua elaborazione intesa a illustrare e difendere la libertà della volontà, contro interpretazioni per lui riduttive della grande apertura d'orizzonte suggellata dalla Critica della ragione pratica. Differente, ma non separata dalla conoscenza teoretica in una teoria integrata della ragione, la ragione pratica si presenta in queste tre personalità fondamentali della filosofia tedesca classica come la capacità che l'essere umano ha di determinare se stesso alla luce di un appello incondizionato, che gli rivela la responsabilità radicale che compete alla sua libertà e gli apre un nuovo punto di vista sul mondo. La ragione pratica è in definitiva la ragione stessa in quanto è impegnata nell'esistenza e con l'esistenza. La ragione pratica siamo noi stessi in quanto esseri riflessivi, valutativi e liberi, che dall'appello della coscienza morale siamo messi a confronto con il problema decisivo di che tipo d'uomo giudichiamo degno d'essere.
Necessità e contingenza in Gregorio da Rimini
Daniela Ciammetti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 304
Quando giunge a confrontarsi con i temi della prescienza, della volontà e della potenza divine, Gregorio da Rimini non si limita a scandagliare i tratti distintivi dell'essenza creatrice, ma si sofferma sugli intricati risvolti che scaturiscono da simili problematiche e da questi prende spunto per esaminare il dispiegarsi delle dinamiche umane in relazione a Dio e alla creazione. Riflettendo sui rapporti che gli individui intrecciano con gli agenti naturali e soprattutto con le molteplici manifestazioni dell'onnipotenza divina, il teologo agostiniano mostra come l'esperienza di ciascuno si snodi attraverso le maglie di una realtà regolata da leggi che si rivelano ora necessarie, ora contingenti. L'analisi dei caratteri costitutivi delle categorie modali diventa perciò un prezioso strumento grazie al quale indagare gli aspetti peculiari dell'infinita potenza divina, in se stessi e in riferimento alla sfera creaturale, per scoprire quali siano le ripercussioni sul libero arbitrio umano e sul suo effettivo ambito di applicabilità. Seguendo Gregorio in questo percorso si comprende come l'onniscienza, certa e infallibile, e la volontà inimpedibile di Dio non mettano a repentaglio la libera iniziativa individuale e non comportino il rischio di deleteri esiti deterministici, costituendo piuttosto la condizione imprescindibile e la garanzia della sua espressione responsabile.
Nient'altro che l'essere. Ricerche sull'analogia e la tradizione aristotelica della fenomenologia
Emanuele Enrico Mariani
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 384
Né la "costituzione", né tantomeno la "distruzione" della metafisica sarebbero concepibili senza l'analogia. Ecco l'assunto di base da cui procede la nostra indagine, nel tentativo di ridisegnare i limiti di un intreccio che si estende su tutto l'arco della storia del pensiero occidentale: l'analogia rende possibile la realizzazione del progetto della metafisica, abbozzato da Aristotele e inizialmente confinato nell'anonimato di una scienza senza nome. E, per riflesso, la realizzazione di tale progetto trasforma l'analogia in analogia entis, vale a dire in un'analogia dell'essere o, meglio, dell'ente, predisposta a regolarne i molteplici significati. Qual è, allora, la portata di questa alleanza che l'analogia va stringendo con la metafisica? Di quale filosofema si fa portavoce? E soprattutto fin dove si spinge la sua gittata? La nostra ipotesi di ricerca consiste nell'orientare lo sguardo verso Husserl, considerando con particolare interesse il suo rapporto di filiazione nei confronti di Brentano. È nella fenomenologia husserliana, infatti, che assisteremo all'atto finale dell'analogia - atto che risulterà tanto più paradossale alla luce della rottura esplicitamente dichiarata da parte della fenomenologia vis-à-vis della storia della metafisica.
Io che sono uno solo. Giudicare il male dopo Eichmann
Daniela Belliti
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 304
Il concetto di banalità del male fu coniato da Hannah Arendt nell'occasione del processo Eichmann a Gerusalemme. A lei, che assistette al processo in qualità di inviata del "New Yorker", l'ex gerarca nazista parve un individuo privo di pensiero e incapace di giudizio, l'opposto del mostro espressione del male radicale. Iniziò da lì una ricerca sui rapporti tra morale e pensiero, che alimenta tutt'oggi il dibattito filosofico e politico sul male. Questo libro ripercorre la genesi del concetto di banalità del male nel pensiero di Hannah Arendt, dall'analisi storico-politica del fenomeno totalitario fino alla discussione filosofica che approderà alla teoria del giudizio politico, per poi tentare di darne una rielaborazione critica nel confronto con le diverse fenomenologie del male contemporaneo. Sotto questa lente di filosofia morale e politica vengono passati in rassegna i conflitti identitari del mondo globale; le sfide ambientali causate dal modello occidentale di sviluppo; i problemi della biopolitica; la questione morale esplosa nella nostra società.
Le radici del tempo. Saggio sull'umanità europea nel pensiero di Edmund Husserl
Piero Marino
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 224
Emergentismo. Le proprietà emergenti della materia e lo spazio ontologico della coscienza nella riflessione contemporanea
Andrea Zhok
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 176
In un universo materiale governato da leggi fisiche, quale può essere lo spazio proprio di tutti quei fenomeni che non paiono esprimibili in termini fisici? Quale sarebbe, in questa cornice, lo statuto ontologico attribuibile alla coscienza umana e alla vita? A queste domande le teorie emergentiste rispondono lungo le seguenti linee: per preservare uno spazio ontologico autonomo per la mente, la vita e la varietà fenomenica non è necessario né introdurre una visione dualistica, né negare la fondamentalità della materia. È sufficiente ammettere che la realtà si dà in diversi livelli di complessità ascendente a partire dal livello elementare descritto dalla fisica; e che al crescere della complessità delle strutture del reale emergono proprietà e relazioni nuove rispetto a quelle investigate sul piano fisico. In queste pagine viene presentato un modello di proprietà emergente che ne mostra il ruolo ontologico necessario ed ubiquo. Attraverso una rivalutazione della nozione di qualità ed una critica dell'idea di causalità efficiente si mostra da un lato come in un'ontologia monistica qualità irriducibili devono essere causalmente efficaci e dall'altro come l'emergere di proprietà nuove non richieda alcuna violazione delle leggi fisiche.
La scena del senso. A partire da Wittgenstein e Derrida
Nicola Perullo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 220
Trattato politico. Testo latino a fronte
Baruch Spinoza
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2010
pagine: 250
Questa edizione italiana del Trattato politico di Spinoza fa seguito, ma in forma completamente riveduta, all'edizione e traduzione del testo già offerte dallo stesso curatore e per la stessa casa editrice ETS nel 1999 (con ristampa 2004). Rispetto alla precedente versione qui si dà l'originale latino nella forma di un'edizione filologicamente rigorosa corredata dall'apparato critico, in continuazione ed in conformità con i criteri che hanno presieduto all'edizione dell'Etica pubblicata di recente dallo stesso curatore (ETS 2010). Il lavoro critico sul testo è stato effettuato tenendo conto oltre che della tradizione filologica dei due secoli passati, di due importanti edizioni uscite in Francia e in Germania nel decennio in corso, e degli studi critici più aggiornati, con cui è stato qui svolto un confronto accurato, costante e documentato. La traduzione a fronte è stata in più luoghi rinnovata nello spirito di un uso quanto più possibile agile e moderno della lingua italiana.