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Edizioni ETS: Philosophica

L'immagine e la mimesis. Arte, tecnica, estetica in Theodor W. Adorno

L'immagine e la mimesis. Arte, tecnica, estetica in Theodor W. Adorno

Elena Tavani

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 204

La proposta filosofica ed estetica di Adorno appare di nuovo, dopo l'esaurirsi della forza propulsiva del post-modernismo e del linguistic turn, in grado di fornire un lessico alla riflessione estetica, nella direzione di una 'nuova ecologia del pensiero'. Tesi del libro è che una questione di ecologia del pensiero, e cioè di sostenibilità del pensiero stesso come orientamento, conoscenza e critica dell'esperienza, è riscontrabile in tutte le questioni centrali della riflessione adorniana, quali la dialettica negativa, il linguaggio della filosofia, la metacritica della gnoseologia, la razionalità estetica, il contenuto di verità dell'arte. Ciascuna di esse nomina, per Adorno, una dimensione spirituale, o teoretica, da ri-orientare per via di un insieme di violazioni specifiche dei modi, delle strategie e degli obiettivi della tradizione filosofica. I saggi raccolti nel volume si soffermano su tutte le parole chiave di questo lessico ecologico-estetico: dominio, immagine, mimesis, conoscenza, arte, tecnicizzazione, rivelando un Adorno non più solo alle prese con l'ideologia dell'industria culturale, ma impegnato nella sfida di misurare la sua teoria estetica sulla nuova antitesi di arte autonoma e arte tecnologica, che prende il posto di quella - per lui più usuale e maneggevole - tra arte tradizionale e arte moderna.
17,00

L'origine e l'inizio. Hans Urs von Balthasar e Massimo Cacciari

L'origine e l'inizio. Hans Urs von Balthasar e Massimo Cacciari

Isabella Guanzini

Libro

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 306

Quando si vuole cercare il filo d'Arianna per uscire dal labirinto è necessario un nuovo inizio. A "chi" o a che "cosa" è annodato il capo del filo? A partire da traiettorie molto diverse, la filosofia di Massimo Cacciari e la teologia di Hans Urs von Balthasar si incontrano pensando l'origine. Cercano entrambi la segnatura dell'arcaico, non in quanto paradiso lontano e perduto, ma in quanto più prossimo all'arché, che pulsa nella loro attualità: qui si trova infatti il segreto di ogni destinazione. L'uno, il filosofo, è voce indocile di una singolarità proveniente dall'Aperto e aperta a ogni possibile. L'altro, il teologo, si lascia ispirare dal lampo di un Logos che sta en arché presso Dio e si è fatto storia. Per il filosofo, la luce dell'Inizio non è mai senza il buio, che l'accompagna fino alla fine del tempo. Per il teologo, è la Luce che viene nel mondo, che riscatta la sua destinazione per sempre. Per entrambi, la scelta decisiva è una: ossessiva auto-conferma del sé o liberi legami di prossimità. Nel punto di sovrapposizione tra i due, che si è cercato di illuminare in questo saggio, si decide il senso del nostro tempo, fra il mondo ereditato dalla tradizione che precede e quello promesso alla generazione che viene.
24,00

La realtà e i suoi sensi. La costituzione fenomenologica della percezione e l'orizzonte del naturalismo

La realtà e i suoi sensi. La costituzione fenomenologica della percezione e l'orizzonte del naturalismo

Andrea Zhok

Libro

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 274

Oggetto del presente lavoro è l'essenza del percepito in quanto realtà oggettiva primaria. Metodologicamente il lavoro si rifà all'impianto della fenomenologia husserliana, di cui adotta parte dell'apparato concettuale. Le analisi husserliane vengono fatte interagire con temi ed argomenti che compaiono oggi nel contesto delle scienze cognitive e della filosofia della mente contemporanea. Prendendo le mosse dall'elaborazione husserliana, l'analisi si sviluppa inizialmente confrontandosi con le indagini percettologiche di J.J. Gibson, S. Gallagher e della psicologia della Gestalt, che inducono a porre il problema della costituzione trasmodale della realtà percettiva. Tale problema viene elaborato investigando la dimensione 'istintuale' operante, tanto sul piano etologico che ontogenetico, nell'esplorazione, nel gioco e nell'imitazione. Da ultimo, l'analisi converge nuovamente sul senso ontologico della costituzione percettiva con particolare riferimento ai processi costitutivi di spazio, tempo e causalità. Le conclusioni sviluppano il problema del rapporto tra fenomenologia e naturalismo alla luce dell'idea di mondo come orizzonte di senso, declinando l'ontologia scientifica sia come realizzazione che come violazione di tale orizzonte.
24,00

Hegel e le incertezze del senso

Hegel e le incertezze del senso

Gianluca Garelli

Libro

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 186

Con il manifestarsi del sapere assoluto irrompe una nuova concezione del tempo, scrive Hegel nel capitolo finale della "Fenomenologia dello spirito". Che cosa significa questa affermazione? In che senso l'autocoscienza, una volta concluso il suo cammino, dovrà ricominciare la sua generosa ascesa, ritornando con spirito nuovo alla dimensione del sentire? Chi vuole cercare una risposta a queste domande deve seguire le tracce della complessa relazione che lega, nella "Fenomenologia", sapere speculativo e religione cristiana. Così come deve interrogarsi sull'interesse di Hegel da un lato per l'ideale del classico, dall'altro per le premesse ideologiche di due discipline allora nascenti, e propriamente moderne: estetica ed economia politica. In un mondo ormai irrimediabilmente più complesso della realtà in cui venne concepita la "Fenomenologia", questa lettura vorrebbe mostrare perché molte delle sue folgoranti intuizioni continuino oggi a sollecitare la nostra attenzione.
16,00

Crisi e rinascita del liberalismo classico

Crisi e rinascita del liberalismo classico

Antonio Masala

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 340

Dopo una lunga crisi, che ne aveva non soltanto deteriorato l'immagine ma soprattutto snaturato le fondamenta, il liberalismo, a partire dagli anni Quaranta, rinasce come una teoria politica capace di dare una risposta forte e innovativa ai problemi della società. L'intento di questo lavoro è dunque cercare di capire in cosa consista la filosofia politica del liberalismo classico e in che termini la sua rinascita, che talora coincide con la riscoperta di radici dimenticate, configuri anche una risposta al problema dell'"ordine politico buono" e una ricerca dei modi in cui perseguirlo. Nella ricostruzione di tale percorso, che prende le mosse da alcune critiche al liberalismo come corresponsabile dei mali della modernità, i passaggi chiave sono rappresentati dall'analisi della crisi e della trasformazione della teoria liberale, dalla riflessione sulla natura e sulle cause del totalitarismo, e dalla chiarificazione del controverso legame tra liberalismo e democrazia. Muovendo da questi temi gli esponenti del liberalismo classico configurano così un modello di "ordine spontaneo" che, rifiutando di identificare la politica con lo stato e con le scelte collettive, giunge a mettere in discussione il ruolo della coercizione nella vita politica.
30,00

La città nell'anima. Leo Strauss lettore di Platone e Senofonte

La città nell'anima. Leo Strauss lettore di Platone e Senofonte

Alessandra Fussi

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 328

Leo Strauss, uno dei pensatori più controversi del Novecento, è stato un grande interprete degli antichi. Critico dei paradigmi interpretativi e storiografici dominanti, si è interrogato sul carattere enigmatico dei dialoghi di Platone e Senofonte proponendo un modello di lettura attento al rapporto fra autore e scrittura e in grado di tematizzare il rapporto fra argomentazione filosofica e forma letteraria in modo originale e profondo. In questa monografia, la prima in Italia su Strauss lettore di Platone e Senofonte, si analizza il metodo esegetico di Strauss evidenziandone le premesse teoriche e chiarendo perché egli ritenga necessario ritornare agli antichi per ripensare i fondamenti della filosofia morale e politica. Che relazione c'è fra verità, storia e giustizia? La filosofia e la città potranno mai venire ad essere in armonia? Qual è il legame fra città e anima, fra legge e giustizia, fra libertà e riconoscimento, fra indagine dei fondamenti e obbedienza religiosa, fra desiderio filosofico e attaccamento a una particolare comunità politica? Questi gli interrogativi fondamentali che Strauss ritrova nei testi classici e di cui in questo libro si ricostruiscono l'articolazione e l'intreccio.
25,00

«Il primo filosofo tedesco». Il misticismo di Jakob Böhme nell'interpretazione hegeliana

«Il primo filosofo tedesco». Il misticismo di Jakob Böhme nell'interpretazione hegeliana

Cecilia Muratori

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 422

Jakob Böhme "è propriamente il primo filosofo tedesco" - scrive Hegel al suo ex-studente van Ghert. Certamente il ciabattino Böhme è uno spirito incolto e barbaro, ma allo stesso tempo straordinariamente profondo e addirittura violento nell'aver creato una sua lingua filosofica, con la quale ha tentato di esprimere il nucleo più speculativo del suo pensiero: il rapporto simbiotico tra il Divino e il suo opposto luciferino, ovvero l'origine del Male da Dio stesso. Questo studio ricostruisce per la prima volta nei dettagli le ragioni dell'interesse di Hegel per la filosofia mistica di Böhme, a partire dal contesto storico, dalle diverse concezioni di 'misticismo' negli scritti hegeliani, e dal confronto con l'approccio di altri famosi lettori di Böhme, tra cui Schelling. Nelle "Lezioni sulla storia della filosofia", Böhme viene paragonato ad Ariel, che ne "La Tempesta" di Shakespeare è rinchiuso in una nodosa quercia, fino a che non viene liberato dal mago Prospero: ma il mago in questo caso è lo stesso Hegel, giunto a liberare il pensiero böhmiano sia dalle sue stesse limitazioni, sia dalla quercia di pregiudizi in cui è stato rinchiuso, per sottrarlo all'oscurità dell'esoterismo e porlo finalmente nel territorio della filosofia.
24,00

Separazione e relazione. Prospettive etiche nell'epoca dell'indifferenza

Separazione e relazione. Prospettive etiche nell'epoca dell'indifferenza

Mario Vergani

Libro

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 214

Oggi è urgente pensare quali siano le ragioni della lenta e inesorabile avanzata del veleno dell'indifferenza, il fenomeno della cecità morale, l'abbandono degli ultimi. Sullo sfondo delle dinamiche della presa di distanza, dell'incomunicabilità e dell'esclusione sociale prodotte dal sistema consumistico, il volume sviluppa, con taglio fenomenologico, un percorso che passa attraverso i temi dell'attenzione e dell'ascolto, dell'espressione vocale, dello scambio delle memorie, della prossimità, del dono, dei valori e della partecipazione. Abbiamo bisogno di riformulare categorie concettuali quali quelle di separazione e relazione per comprendere quanto accade tra uomini impastati di carne e sangue, coscienze incorporate che si confrontano a partire da desideri e bisogni. Si configura così un modello di etica della relazione che non intende prescrivere, quanto piuttosto descrivere in che modo tra noi, separati dallo spessore dei corpi e al contempo chiamati in causa dai bisogni da essi espressi, si produce un legame che non annulla la slegatura per la precisa ragione che di essa si alimenta; forse un insperato incontro tra quegli assoluti plurali che siamo. Miracoloso spiazzamento dell'ordine etico: quanto è più impotente obbliga a sé ciò che avrebbe titolo e potere per essere sovranamente indifferente.
18,00

Il principio ricostruttivo. Comunicazione ed etica nel pensiero di Jean-Marc Ferry

Il principio ricostruttivo. Comunicazione ed etica nel pensiero di Jean-Marc Ferry

Graziano Lingua

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 338

Per non restare indifferente ai problemi posti dalle società tecnologicamente avanzate la filosofia ha bisogno di dare nuove figure al proprio compito critico. A questa sfida sembra rispondere la sensibilità "ricostruttiva" che caratterizza il pensiero di alcuni protagonisti dell'attuale panorama filosofico europeo, i quali non si lasciano irretire nel gergo della infinita decostruzione dei significati, né si limitano alla celebrazione delle differenze, ma si impegnano a elaborare un nuovo concetto di razionalità pubblica. La filosofia della comunicazione e l'"etica ricostruttiva" di Jean-Marc Ferry rappresentano bene questo sforzo di ripensare il progetto filosofico della modernità. In esse Ferry si impegna a risemantizzare il senso di alcune categorie centrali del moderno, a partire dalle questioni etiche e politiche poste dalla società contemporanea. Al centro della sua proposta filosofica vi è lo sforzo di concepire la "ricostruzione" come un vero e proprio principio in grado di contribuire alla ridefinizione del compito stesso della filosofia. Il presente studio affronta l'intero arco della produzione di Ferry a partire dal nesso tra comunicazione ed etica. Attraverso un dialogo tra il suo pensiero e le proposte di altri protagonisti del dibattito attuale, tra cui Habermas, Apel, Ricoeur, Rawls e Honneth, il libro tocca così alcuni dei temi più stimolanti della ricerca filosofica contemporanea.
25,00

Ragione pratica. Kant, Reinhold, Fichte

Ragione pratica. Kant, Reinhold, Fichte

Marco Ivaldo

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 358

Per Kant e per Fichte la ragione pratica è la ragione in quanto ha - o meglio in quanto è - un rapporto intenzionale con un Devi (Soll) categorico, il quale a partire da se stesso inaugura la posizione della libertà. La ragione pratica è la ragione della libertà. Sul nesso fondamentale fra la ragione pratica e la libertà, è significativo ascoltare anche la voce di Reinhold, con la sua elaborazione intesa a illustrare e difendere la libertà della volontà, contro interpretazioni per lui riduttive della grande apertura d'orizzonte suggellata dalla Critica della ragione pratica. Differente, ma non separata dalla conoscenza teoretica in una teoria integrata della ragione, la ragione pratica si presenta in queste tre personalità fondamentali della filosofia tedesca classica come la capacità che l'essere umano ha di determinare se stesso alla luce di un appello incondizionato, che gli rivela la responsabilità radicale che compete alla sua libertà e gli apre un nuovo punto di vista sul mondo. La ragione pratica è in definitiva la ragione stessa in quanto è impegnata nell'esistenza e con l'esistenza. La ragione pratica siamo noi stessi in quanto esseri riflessivi, valutativi e liberi, che dall'appello della coscienza morale siamo messi a confronto con il problema decisivo di che tipo d'uomo giudichiamo degno d'essere.
28,00

Necessità e contingenza in Gregorio da Rimini

Necessità e contingenza in Gregorio da Rimini

Daniela Ciammetti

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 304

Quando giunge a confrontarsi con i temi della prescienza, della volontà e della potenza divine, Gregorio da Rimini non si limita a scandagliare i tratti distintivi dell'essenza creatrice, ma si sofferma sugli intricati risvolti che scaturiscono da simili problematiche e da questi prende spunto per esaminare il dispiegarsi delle dinamiche umane in relazione a Dio e alla creazione. Riflettendo sui rapporti che gli individui intrecciano con gli agenti naturali e soprattutto con le molteplici manifestazioni dell'onnipotenza divina, il teologo agostiniano mostra come l'esperienza di ciascuno si snodi attraverso le maglie di una realtà regolata da leggi che si rivelano ora necessarie, ora contingenti. L'analisi dei caratteri costitutivi delle categorie modali diventa perciò un prezioso strumento grazie al quale indagare gli aspetti peculiari dell'infinita potenza divina, in se stessi e in riferimento alla sfera creaturale, per scoprire quali siano le ripercussioni sul libero arbitrio umano e sul suo effettivo ambito di applicabilità. Seguendo Gregorio in questo percorso si comprende come l'onniscienza, certa e infallibile, e la volontà inimpedibile di Dio non mettano a repentaglio la libera iniziativa individuale e non comportino il rischio di deleteri esiti deterministici, costituendo piuttosto la condizione imprescindibile e la garanzia della sua espressione responsabile.
25,00

Nient'altro che l'essere. Ricerche sull'analogia e la tradizione aristotelica della fenomenologia

Nient'altro che l'essere. Ricerche sull'analogia e la tradizione aristotelica della fenomenologia

Emanuele Enrico Mariani

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2012

pagine: 384

Né la "costituzione", né tantomeno la "distruzione" della metafisica sarebbero concepibili senza l'analogia. Ecco l'assunto di base da cui procede la nostra indagine, nel tentativo di ridisegnare i limiti di un intreccio che si estende su tutto l'arco della storia del pensiero occidentale: l'analogia rende possibile la realizzazione del progetto della metafisica, abbozzato da Aristotele e inizialmente confinato nell'anonimato di una scienza senza nome. E, per riflesso, la realizzazione di tale progetto trasforma l'analogia in analogia entis, vale a dire in un'analogia dell'essere o, meglio, dell'ente, predisposta a regolarne i molteplici significati. Qual è, allora, la portata di questa alleanza che l'analogia va stringendo con la metafisica? Di quale filosofema si fa portavoce? E soprattutto fin dove si spinge la sua gittata? La nostra ipotesi di ricerca consiste nell'orientare lo sguardo verso Husserl, considerando con particolare interesse il suo rapporto di filiazione nei confronti di Brentano. È nella fenomenologia husserliana, infatti, che assisteremo all'atto finale dell'analogia - atto che risulterà tanto più paradossale alla luce della rottura esplicitamente dichiarata da parte della fenomenologia vis-à-vis della storia della metafisica.
25,00

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