Edizioni ETS: Philosophica
Il volto fragile del potere. Religione e politica nel pensiero di Tommaso Campanella
Alessio Panichi
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 248
Attorno al tema, che da Machiavelli ai trattatisti della ragion di Stato attraversa la letteratura politica italiana, della funzione civile della religione. Campanella sviluppa una riflessione che, fra le altre cose, ambisce ad aiutare i governanti nella lotta per il mantenimento del potere, insegnando loro come prevenire o reprimere le congiure e le ribellioni. Valorizzando in tal senso il ruolo sia del pontefice, dei sacerdoti e dei predicatori, sia del timore di Dio e dell'inferno, egli - oltre a esplorare le molte potenzialità politiche della religione - mostra di aver appreso e assimilato la grande lezione di realismo impartita da Machiavelli e Guicciardini. Una lezione concernente il dovere, da parte dell'uomo politico, di muoversi sul terreno accidentato della psicologia umana, di conoscere e saper manipolare i sentimenti che spingono gli uomini ad agire, spesso a dispetto di ogni rischio e pericolo, e quelli che ne inibiscono l'azione.
I Grundrisse di Karl Marx. Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica 150 anni dopo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2015
pagine: 456
Redatti nel 1857-58, i Grundrisse furono la prima bozza preparatoria de Il Capitale. Questo manoscritto, rimasto inedito in Italia fino al 1968, contiene numerose riflessioni su questioni che Marx non ebbe la possibilità di sviluppare successivamente e, pertanto, è estremamente rilevante per l'interpretazione complessiva del suo pensiero. Il presente volume è articolato in tre differenti parti. La prima consiste in otto capitoli, dedicati ad alcuni dei principali argomenti che emergono dalla lettura dei Grundrisse: metodo, relazione tra denaro e capitale, alienazione, surplus-valore, materialismo storico, contraddizioni ecologiche, emancipazione umana e, inoltre, una comparazione tra i Grundrisse e Il Capitale. Nella seconda sono ricostruiti il contesto storico e biografico nel quale Marx redasse i Grundrisse; mentre la terza presenta un completo resoconto della disseminazione e della recezione dei Grundrisse in tutte le lingue in cui sono stati tradotti integralmente. In questo lavoro collettivo, alcuni tra i principali studiosi internazionali di Marx riesaminano il valore dei Grundrisse e presentano un autore per molti aspetti differente da quello conosciuto attraverso le correnti dominanti del marxismo novecentesco.
Deduzione generale del processo dinamico
Friedrich W. Schelling
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2013
pagine: 138
Uscita nel 1800, la "Deduzione generale del processo dinamico" ambisce a esporre dal punto di vista della filosofia della natura quel che nel contemporaneo Sistema dell'idealismo trascendentale viene invece dispiegato dal punto di vista trascendentale. Mentre in quest'ultimo, in particolare nel contesto della trattazione della prima epoca dell'autocoscienza, Schelling si concentra sui primi tre atti dell'Io - il quale, costruendo la materia, costruisce se stesso -, nella "Deduzione generale del processo dinamico" egli affigge lo sguardo sui tre corrispondenti atti della natura, e cioè, sui tre momenti logici che la materia attraversa nel suo costituirsi come spazio riempito in modo tridimensionale e sui più elevati processi che ne scandiscono la ricostruzione. In questo modo la natura è colta nel suo farsi, dunque come produttività infinita che instancabilmente riproduce il proprio produrre, fino a raggiungere quel compiuto riflesso mediante cui essa ritorna nella propria infinità. La traduzione integrale della "Deduzione generale del processo dinamico" è stata condotta sul testo dell'edizione critica delle opere di Schelling curata dall'Accademia delle Scienze di Monaco.
L'evento e l'osservatore. Ricerche sulla storicità della conoscenza
Alfonso Maria Iacono
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2013
pagine: 152
L'inclusione dell'osservatore nel contesto dell'osservazione e l'autonomia sono i due temi dominanti che percorrono questo lavoro sulla storicità della conoscenza. Nella biologia che si richiama al concetto di autorganizzazione, l'osservatore-interprete è messo in gioco dalla nozione di autonomia del sistema vivente. Nelle scienze storico-sociali vale ancora quel che aveva scritto Vico, il quale dichiarava che la storia possiamo conoscerla proprio perché siamo noi a farla. Ma si è spesso trascurato di aggiungere che questa conoscenza soffre della distanza: noi non possiamo "fare" e "conoscere" nello stesso tempo. Ed è proprio dentro tale distanza che ci si dibatte con la coscienza del limite. L'evento e l'osservatore uscì nel 1987, e fu tradotto in francese per l'Harmattan nel 1998. All'epoca della prima edizione l'orientamento epistemologico della complessità stava mettendo in discussione la tradizionale distinzione tra scienze naturali e scienze storiche e sociali. Da allora la riflessione e la discussione si sono sviluppate e arricchite, ma sono ben lungi dall'essere esaurite.
Potenza come potere. La fondazione della cultura moderna nella filosofia di Hobbes
Carlo Altini
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 230
Sebbene con potenza si intenda spesso la sfera concettuale che rimanda all'idea di forza o di potere, esiste anche un'altra interpretazione che rimanda all'idea di possibilità o facoltà. Si tratta di due paradigmi filosofici alternativi che in Hobbes si incontrano e scontrano con un esito che determina larga parte della modernità. È infatti l'incontro tra meccanicismo e determinismo - e non tanto il presunto "assolutismo" politico che determina la riduzione della potenza a potere nel pensiero hobbesiano, che così fornisce un fondamento metafisico al modello galileiano di scienza. Potenza, in Hobbes, non indica allora ciò che ha la possibilità di diventare, ma è ciò che ha il potere e la necessità di diventare, sul terreno sia metafisico e teologico che antropologico e politico. Questa interpretazione della potenza ha avuto rilevanza all'interno di un elemento della vita moderna che Hobbes aveva intravisto, ma che non poteva aver immaginato nella forma in cui essa si è poi realizzata: la tecnica, con il suo corrispettivo politico nella figura dello Stato come machina machinarum, attraverso cui la dimensione deterministica del divenire ha spesso messo in crisi le ipotesi di mutamento sociale e politico. È però necessario ricordare che - se non vogliamo chiudere ogni spazio di progettualità per vivere in un "eterno presente" deterministicamente indotto - è con una diversa concezione di potenza che la filosofia dovrebbe oggi fare i conti.
Variazioni su Vico
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 226
Non tutto ciò che non è vero è falso. È a partire da questa constatazione apparentemente banale che Vico individua nell'indagine del verosimile, intermedio tra il vero e il falso, la dimensione più congeniale alla propria riflessione. Restituendo piena dignità all'universo poetico e fantastico escluso da Cartesio dall'ambito dell'indagine scientifica, si apre di fronte a Vico il mutevole e incerto continente dell'agire umano, all'interno del quale trovano posto miti, poesie, credenze, finzioni. I contributi che compongono questo volume, frutto di un lavoro seminariale, costituiscono altrettanti tentativi di seguire le tracce delle esplorazioni vichiane di questo continente, articolando un percorso dove trovano posto sia gli autori con i quali Vico si è effettivamente confrontato sia quelli che potrebbero essere considerati alcuni tra i suoi interlocutori ideali.
Hegel e le incertezze del senso
Gianluca Garelli
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 186
Con il manifestarsi del sapere assoluto irrompe una nuova concezione del tempo, scrive Hegel nel capitolo finale della "Fenomenologia dello spirito". Che cosa significa questa affermazione? In che senso l'autocoscienza, una volta concluso il suo cammino, dovrà ricominciare la sua generosa ascesa, ritornando con spirito nuovo alla dimensione del sentire? Chi vuole cercare una risposta a queste domande deve seguire le tracce della complessa relazione che lega, nella "Fenomenologia", sapere speculativo e religione cristiana. Così come deve interrogarsi sull'interesse di Hegel da un lato per l'ideale del classico, dall'altro per le premesse ideologiche di due discipline allora nascenti, e propriamente moderne: estetica ed economia politica. In un mondo ormai irrimediabilmente più complesso della realtà in cui venne concepita la "Fenomenologia", questa lettura vorrebbe mostrare perché molte delle sue folgoranti intuizioni continuino oggi a sollecitare la nostra attenzione.
Poter agire. Letture kantiane
Mariannina Failla
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2012
pagine: 124
Il titolo "Poter agire" fa da filo conduttore alla lettura di tre luoghi kantiani: quello antropologico, quello storico ed infine quello teoretico. In ambito pragmatico das Können, il poter fare ed agire si esprimono nella civiltà e nel costume, dunque nell'ethos. L'io posso in questo contesto si lega alla prassi dell'uomo prudente. La Prima lettura mette in evidenza quegli elementi fondamentali della prudenza, presenti in Locke, Voltaire e Kant, che rendono possibile il passaggio dalle passioni dell'io alla comunità; si tratta della sollecitudine per gli altri e del benessere comune. La Seconda lettura è dedicata allo scritto del 1786 Inizio congetturale della storia degli uomini e al commento antropologico fornito da Kant alla Genesi veterotestamentaria. Dalla lettura dello scritto del 1786 nascono prospettive molto interessanti per guardare alla comunità mirando non più al benessere (prudenza), ma al riconoscimento dell'altro come fine in sé (morale). La Terza lettura si concentra sul tema dell'azione libera spostando la visuale dagli ambiti antropologico e storico a quello teoretico. La lettura muove dall'analisi della dialettica trascendentale e cerca una possibile soluzione all'antinomia della libertà nella visione compatibilista dell'agire.
Introduzione alla «Scienza nuova» di Vico
Leonardo Amoroso
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 182
Il capolavoro di Giambattista Vico, i "Princìpi di scienza nuova d'intorno alla comune natura delle nazioni" (1744), è un'opera affascinante e ricchissima, che spazia attraverso i campi della metafisica e della religione, della società e della storia, del linguaggio e della poesia. Ma è un testo di non facile lettura già solo per la lingua in cui è scritto (un italiano oggi non immediatamente comprensibile) e poi perché tutt'altro che lineare nella struttura e nelle argomentazioni e invece stracarico di rimandi eruditi, oltretutto poco attendibili. Quest'introduzione si propone di aiutare il lettore a penetrare in tale opera "mostruosa", nella speranza di condurlo a provare almeno qualcosa di quel "divin piacere" che Vico prometteva a chi l'avesse compresa.
Hölderlin e la rivoluzione. Il socialismo oggi tra libertà e destino
Claudio Bazzocchi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 122
Come fare perché la rivoluzione non si tramuti in oppressione? Perché con la Rivoluzione francese trionfa la frammentazione borghese e il nuovo ordine capitalistico della divisione del lavoro? Per Hölderlin, la rivoluzione non deve essere solo abbattimento della tradizione, ma equilibrio tra innovazione e tradizione: elaborazione dello scarto tra libertà e destino e allo stesso tempo consapevolezza di quello scarto - che nessuna autonomia illuministica potrà rimuovere - per il quale ci sarà sempre bisogno di una risposta simbolica. Destino mortale e grande politica si tengono, oltre ogni vuoto moralismo repubblicano e titanismo violento. La grande politica non può che avere allora carattere mitico, poiché in essa è coinvolto un intero popolo che elabora collettivamente l'attraversamento del destino, senza rassegnarsi a esso e senza tentare scorciatoie violente. E non a caso il libro si conclude con una suggestione gramsciana. Per il pensatore sardo, si acquista coscienza della propria subalternità nel piano della sovrastruttura e, tramite l'ideologia, si costruiscono gli strumenti per conquistare l'autonomia dai dominanti. Alla fine del suo percorso da Hölderlin a Gramsci, per l'autore il socialismo si configura non solo come una teoria economica o politica per la giustizia sociale, ma anche e soprattutto come quell'ethos che tiene nella sfera pubblica la questione dell'essere, ampliando la comprensione dell'umano, anche nella dimensione privata del rapporto con se stessi.
Il segreto interdetto. Eliade, Cioran e Ionesco sulla scena comunitaria dell'esilio
Giovanni Rotiroti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 230
Da leggersi quasi più come un romanzo che come una ricostruzione storica, il presente studio propone un confronto faccia a faccia tra Mircea Eliade, Emil Cioran e Eugène Ionesco a partire dall'orizzonte associativo di Criterion. Questo irripetibile trio, pur nelle differenze, ha un'origine comune, la Romania, il luogo geografico, storico e intellettuale che ha segnato un vero incontro, un primo reale contatto per molti versi fatale e dagli esiti imprevedibili che ancora oggi deve essere degnamente valutato nella sua complessità. Tale evento ha determinato per alcuni versi anche il destino della loro opera futura, più famosa e conosciuta all'estero, nelle terre dell'esilio. È un libro sulla condizione umana. I temi affrontati seguono i fili del legame comunitario attorno al reale del "malinteso" politico, attraversano la difficile questione del perdono, l'inestricabile rapporto dell'etica con la responsabilità, il lavoro infinito del lutto, la questione dell'amore e della follia in un inedito scenario del segreto condiviso.