Edizioni ETS: Res litteraria
Calvino e i classici italiani
Eraldo Bellini
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2019
pagine: 194
Gli studi qui raccolti intendono sondare i tempi e i modi con cui Italo Calvino, nella sua decennale attività di scrittore, ha stabilito e mantenuto un legame profondo con la più ampia tradizione letteraria, dai classici antichi fino ai classici moderni, destinati a permanere pur nel mutare dei canoni. Accanto alla ‘funzione-Manzoni’, sempre attiva come modello anche quando discussa, e riconsiderata dopo le iniziali resistenze ideologiche ed estetiche, agisce sin dai tempi della vigilia prebellica la lettura di Montale, riferimento per una scrittura esatta capace di opporsi alla deriva linguistica della comunicazione di massa e insieme esempio di integrità morale e civile. A essi si aggiunge, a partire dagli anni ’60, la scoperta di Galileo, che a Calvino suggerisce argomenti decisivi per la riflessione sulle ‘due culture’, umanistica e scientifica, e, all’ingresso della stagione ‘cosmicomica’, fornisce un rinnovato serbatoio di immagini e metafore. Rispetto alla bibliografia a oggi più diffusa, disposta soprattutto a cogliere le innovazioni del Calvino ‘sperimentale’, proiettato in un orizzonte latamente ‘postmoderno’, il volume assume dunque una prospettiva diversa, tesa a riconoscere nel dialogo con i grandi del passato un tratto sintomatico della ricerca dell’autore, sui piani complementari dello stile e del pensiero.
Tradizione, imitazione, modernità. Tasso e Marino visti dal Seicento
Clizia Carminati
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2020
pagine: 180
Il volume prende le mosse dalla riflessione critica secentesca, quella occasionale che si espresse in lettere, lezioni accademiche, commentari, postille, relazioni di censura, per avviare un’indagine sul rapporto con la tradizione, sull’imitazione e sulla modernità delle opere di Tasso e di Marino. Prendendo in esame testi antichi e moderni (da Omero a Góngora, da Plutarco a Lope), il libro segnala nuove fonti e analizza il «modo dell’imitazione», ravvisando lo scarto che rende il testo dell’imitatore sostanzialmente diverso da quello imitato e che, su larga scala, contribuisce a definire la sfuggente modernità di Tasso, di Marino e dei loro contemporanei, la nuova dimensione poetica che creano, il nuovo valore che attribuiscono alla letteratura, i nuovi occhi con cui guardano e conoscono. Nelle pieghe del modo di imitare si scorgono linee di una evoluzione del gusto e suggerimenti per tracciare la mappa di tutta una stagione della letteratura italiana ed europea, nella convinzione che la storia letteraria debba farsi e rinnovarsi procedendo dal dettaglio, spesso minimo, all’insieme.
Voci umane e celesti. Forme ed effetti dei discorsi diretti nella Gerusalemme liberata
Yuji Murase
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2025
pagine: 164
Torquato Tasso fa un uso sistematico e funzionale del discorso diretto nella Gerusalemme liberata. Le enunciazioni contribuiscono a rendere vivida la scena, a porre in primo piano il personaggio parlante e a trasmettere al lettore un tono di voce o un gesto con realismo efficace. Diversi per volume e contenuto, i discorsi diretti producono effetti specifici sul contesto, anche in relazione alla loro collocazione nell’ottava. Il saggio analizza dati raccolti e classificati in base a numero, estensione e disposizione, confrontandoli con quelli estrapolati dall’Inamoramento de Orlando e dall’Orlando furioso, per individuare le caratteristiche peculiari delle varie posizioni del discorso diretto nella Liberata. Tali configurazioni permettono di osservare con chiarezza gli effetti propri delle enunciazioni, in particolare nel loro inizio e nella loro chiusura, offrendo nuove prospettive di lettura dei brani e approfondimenti sulla funzione mimetica del discorso diretto, capace di esprimere dignità, ansia o inquietudine dei personaggi nel poema tassiano.
Ripartendo da Vittoria Colonna (e dintorni). Il contributo femminile alla lirica cinquecentesca
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2024
pagine: 180
Il progetto, di antica data, da cui è venuto alla luce il presente volume nasceva dall'esigenza di riconsiderare il vistoso fenomeno della produzione lirica femminile, a partire dall'esperienza fondativa di Vittoria Colonna, sia in se stesso, nella sua specificità, che all'interno dell'evoluzione del linguaggio lirico lungo il secolo XVI, e, più in generale, all'interno della cultura letteraria nell'età del petrarchismo. A tale esigenza, ancora valida e, per così dire, rilanciata dal progredire degli studi sull'argomento negli anni recenti, rispondono i saggi qui raccolti, disposti lungo un itinerario che muove dalla figura e dall'opera della marchesa di Pescara per esplorarne i 'dintorni', alla ricerca di una possibile 'funzione Colonna' nella storia della lirica medio-cinquecentesca.
Dal Barocco a Manzoni. Percorsi nella narrativa tra Sei e Ottocento per Quinto Marini
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2024
pagine: 308
Il libro nasce dalla volontà di celebrare l'impegno accademico di Quinto Marini mettendo in dialogo i due secoli su cui si è principalmente concentrata la sua attività critica: il Seicento e l'Ottocento. Nella varietà dei percorsi e dei nessi tematici proposti, gli autori dei saggi conversano con Marini sui temi portanti della sua ricerca, entro un campo d'indagine che rilegge il Seicento alla luce delle sue persistenze ottocentesche (non solo manzoniane) fino a valutarne le rifrazioni nel Novecento, affrontando argomenti e questioni di un discorso critico più che mai vitale e aperto a nuove investigazioni.
Leggere il «libro aperto». Saggio sul Cannocchiale aristotelico
Maicol Cutrì
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2024
pagine: 240
Il Cannocchiale aristotelico di Emanuele Tesauro è un capolavoro riconosciuto del Seicento europeo, non solo italiano: a quasi 370 anni dalla sua pubblicazione, gli viene dedicato per la prima volta un saggio complessivo che ne indaga nel dettaglio gli aspetti storici, filologici e letterari. L’opera si dimostra unica nel suo genere per la capacità di conciliare un patrimonio culturale immenso di fonti, idee, spunti con un sistema di pensiero rigoroso e sistematico. Il saggio ne affronta la complessità e la ricchezza, fornendo strumenti utili al lettore per orientarsi e per interpretare correttamente il testo. Intende inoltre valorizzare il lavoro attento dell’autore mirato a renderlo un «libro aperto», quasi interattivo, non un semplice manuale.
Dante: la parola dell'esilio, l'esilio della parola
Giuseppe Chiecchi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2022
pagine: 240
Diviso in cinque capitoli e una introduzione, il libro pone l'esperienza dell'esilio nella fase genetica della letteratura dantesca posteriore al 1302, compresi i trattati e l'epistolario, e riconosce allo status di esule del poeta la funzione di acceleratore del processo inventivo-esecutivo della "Commedia". Come suggerisce la struttura chiastica del titolo, alla doppia natura, immanente e trascendente, dell'itinerario rappresentato nel "poema sacro" corrisponde il doppio viaggio, del personaggio e della parola. L'effetto sul piano poematico è doppio: da una parte, la ricchissima affabulazione con la quale, per lettera o per traslato o per senhal, si rappresenta la storia dell'Io e dell'intera umanità; dall'altra il paradosso della parola che si nega e che, negandosi, rivela la sua tragica prossimità all'Ineffabile.
«Io per me sono un’ombra». Giovan Battista Strozzi il Giovane tra poesia e riflessione letteraria
Rossini Francesco
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2022
pagine: 463
II letterato fiorentino Giovan Battista Strozzi il Giovane (15511634) godette di fama rimarchevole e di alta considerazione presso i contemporanei, i quali — governanti e pontefici, uomini di Chiesa e di potere — ne stimarono le non comuni qualità intellettuali e letterarie. La sua lunga parabola biografica lo condusse dalla corte medicea e dalla scuola di Pier Vettori sino ai fasti della Roma barberiniana, passando per i cenacoli capitolini degli Aldobrandini, degli Orsini, degli Umoristi, nonché attraverso la Milano di Federico Borromeo. Lo studio della fitta rete epistolare di cui fu al centro dimostra che il Giovane poté così intrecciare rapporti con i massimi esponenti della res publica litterarum nella stagione a cavaliere fra tardo Rinascimento e Barocco, dal Bargeo a Chiabrera, da Lionardo Salviati a Fulvio Testi, da Antonio Querenghi a Stigliani, da Guarini e Tasso fino a Marino e Galileo, i quali a lui si rivolgevano certi di ricevere autorevoli pareri in materia di scrittura volgare. Attraverso il vaglio e l'analisi di documenti inediti e rari, il volume intende offrire uno studio monografico che consenta di delineare con tratti fermi la biografia dell'autore e il ruolo di primo piano da lui ricoperto in seno alle accademie letterarie della città natale; fare il punto sulla sua ingente produzione in versi, per la maggior parte manoscritta e mai approdata ai torchi, nonché — tramite l'esegesi delle prose — evidenziare il non secondario contributo che egli apportò ai dibattiti di poetica che animarono gli ambienti intellettuali italiani in quei decenni; ripercorrendo in tal modo, dietro la sua scorta, un tratto significativo della nostra storia culturale e letteraria.
«Quel che è stato sarà». Un commento ai Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese
Giancarlo Pontiggia
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2022
pagine: 240
«Quel che è stato sarà» è il primo commento integrale riservato ai Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese, uno dei grandi libri del Novecento europeo. Il commento non segue l’indice stabilito dall’autore, ma l’ordine cronologico di composizione dei 27 dialoghi, indagati nella doppia prospettiva delle fonti greco-latine (da Omero e da Esiodo a Ovidio e Luciano, passando per la decisiva lettura dei tragici) e degli studi etno-antropologici novecenteschi (in particolare Frazer, Kerényi, Mario Untersteiner e Paula Philippson), nell’intento di cogliere i nessi fantastici e tematici, le improvvise correlazioni che muovono l’ispirazione di Pavese. Proprio l’attenzione sui meccanismi – immaginativi ed espressivi – che determinano il succedersi dei singoli dialoghi, illumina la natura, lirica e tragica, del libro più «caro» all’autore: il più «eretico», il più controverso nella storia critica dell’opera pavesiana.
Dal «mondo scritto» al «mondo non scritto». Studi di letteratura italiana per Eraldo Bellini
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2021
pagine: 168
Da Torquato Tasso a Italo Calvino, dalle novità dei moderni tardorinascimentali al 'classicismo' del prosatore novecentesco: i sei saggi qui riuniti, che raccolgono gli Atti della prima Giornata di studi per Eraldo Bellini (15 febbraio 2019), percorrono coerentemente la traccia indicata dalle ricerche dell'amico e collega che si è voluto ricordare. Posto al principio, quasi a rappresentare la meta delle indagini, verso il presente, apre il volume Italo Calvino lettore di Galileo, indagatore inquieto dei rapporti tra le 'due culture' in nome di una letteratura «alla ricerca della saggezza». Gli succede il grande cantiere della Roma primosecentesca, con i saggi dedicati all'Accademia dei Lincei e alla scuola galileiana, qui rappresentata dal matematico Benedetto Castelli. A fianco, formatesi in un unico organismo culturale, troviamo le maggiori voci legate alla Compagnia di Gesù, Agostino Mascardi e Sforza Pallavicino, con il loro aristotelismo non dogmatico e, soprattutto, con il loro classicismo letterario, sensibile e al contempo critico verso le novità in ambito retorico, poetico e storiografico. Proprio al papa poeta, Maffeo Barberini, è dedicato il contributo successivo, che, a partire da inediti epistolari, offre significative novità sulla storia della 'letteratura barberiniana', da retrodatarsi rispetto all'elezione del 1623. Il saggio conclusivo, analizzando una disputa svoltasi a metà secolo nell'Accademia romana degli Umoristi, misura la tenuta del messaggio di Tasso nell'ambito della scrittura storica, con un allargamento oltre la poesia che indica la portata e le conseguenze delle riflessioni tassiane intorno alla validità della parola, tra vero, verisimile, finto e falso. Chiudendo il cerchio, nell'eterno confronto tra 'parole' e 'cose', si torna così al titolo del volume, che, citando Calvino, ricorda motivi ben presenti al lavoro di Eraldo Bellini, fedele a un'idea di letteratura che non rinunci a guidare dal «mondo scritto» al «mondo non scritto».
Carteggi del tardo Rinascimento. Lettere di Giovan Battista Strozzi il Giovane e Girolamo Preti
Roberta Ferro
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 253
Nei decenni fra Cinque e Seicento due poeti, Giovan Battista Strozzi il Giovane e Girolamo Preti, indirizzarono le loro lettere a Federico Borromeo. Con il primo, fiorentino, noto soprattutto come madrigalista, il cardinale strinse una lunga amicizia epistolare, apprezzandolo per il suo stile poetico moderato e per la competenza linguistica. Il secondo, il bolognese sodale di Marino, destinato a divenire poeta di punta della Roma barberiniana, mosse i primi passi da lirico a Pavia, ospite del Collegio Borromeo, e, in seguito, mantenne quel legame operando per la Biblioteca Ambrosiana. Le lettere qui edite, ristrette nel triennio 1611-1613, lo colgono, come in un'istantanea, mentre si trova a Roma, segretario degli Umoristi. In questo punto le due biografie si incontrano, perché Strozzi venne assoldato da quegli accademici come revisore lirico. L'incontro non è segnalato dai carteggi, eppure non sorprende, non solo considerando il circuito delle rispettive relazioni, ma anche, in questo frangente, visto il comune interlocutore dei due poeti. Si è di recente valorizzato il progetto culturale di Federico Borromeo, edificato a Milano all'incrocio tra cultura umanistica, scientifica e artistica: le lettere pubblicate in questo volume, sinora inedite e qui accompagnate da puntuale commento e ampie introduzioni, ne documentano la presenza anche nel campo della letteratura italiana. Sull'altro fronte, nel suo doppio registro, il libro illustra nuovi aspetti sulla vita e sull'opera di due tra i principali protagonisti della scena letteraria del tardo Rinascimento.
«Invenzioni che somigliassero a qualche cosa di umano». Manzoni tra verosimile e verità
Federica Alziati
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 255
Declinando in proposito esegetico il modello degli «accozzi inusitati di vocaboli usitati» indicato nel Discorso Del romanzo storico, il volume torna a mettere a tema il legame tra verosimile e verità nell'esperienza autoriale di Alessandro Manzoni. L'obiettivo prende forma inseguendo la vivace intelligenza manzoniana nel suo confronto continuo con gli interrogativi sull'oggetto dell'invenzione poetica e sulle responsabilità connaturate al mestiere delle lettere, tradotti dall'autore in un anelito di verità unico nel suo rigore intellettuale e inedito nelle sue ricadute sociali. Il campo d'indagine si delimita progressivamente, focalizzando dapprima il contributo di Manzoni allo sforzo epocale di risemantizzare il termine di paragone della storia (consolidata pietra angolare di un'ininterrotta teoria di poemi, tragedie e romanzi), per poi meditare l'ideale di «invenzioni che somigliassero a qualche cosa di umano, e di reale», operante per due decenni nel cantiere rivoluzionario dei "Promessi sposi". Fino ad approdare alle conquiste consegnate nel Discorso "Del romanzo storico" e nel Dialogo "Dell'invenzione", vale a dire la definitiva affermazione dello statuto e dell'autonomia del vero letterario: «un vero, diverso bensì, anzi diversissimo dal reale, ma un vero veduto dalla mente per sempre».