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EGEA: Business e oltre

Community economy. Persone che trasformano mercati e organizzazioni

Community economy. Persone che trasformano mercati e organizzazioni

Marta Mainieri

Libro: Libro in brossura

editore: EGEA

anno edizione: 2020

pagine: 192

Era il 2013 quando la sharing economy faceva la sua comparsa in Italia: un modo nuovo di intendere l’economia, che promuoveva la condivisione del bene invece del possesso, il riuso invece dell’acquisto. Da allora molte cose sono cambiate e la collaborazione oggi non è più solo fra persone che condividono un bene, ma fra individui che partecipano alla costruzione di un brand e alla progettazione della sua offerta e, così facendo, trasformano mercati e organizzazioni. È la community economy, l’evoluzione più interessante della sharing economy, una nuova forma di economia composta da organizzazioni (i community brand) che pongono al centro della loro strategia di business la comunità. Grazie all’approccio basato sul co-design, i community brand immettono sul mercato servizi che hanno già un pubblico di riferimento e come tali sono potenzialmente più competitivi di quelli proposti dagli attori tradizionali. Per soddisfare le nicchie a cui si rivolgono e favorire la loro produzione di valore i community brand non possono utilizzare i vecchi modelli gestionali, ma devono costruire la propria identità secondo una logica «abilitante», non più lineare ma a piattaforma, che affidi ruoli e responsabilità ai membri della community, attivando canali di comunicazione che rendano sempre più fluidi e permeabili i confini fra l’interno e l’esterno dell’azienda. In questa direzione il libro, che si rivolge a imprenditori e manager, cooperatori sociali, istituzioni e a tutti coloro che vogliono innovare il proprio rapporto con ogni tipologia di stakeholder, offre strumenti concreti per progettare un community brand, avendone ben chiari il ciclo di vita e i requisiti di scalabilità e sostenibilità.
24,00

Company culture. Il sistema operativo che fa crescere le aziende

Company culture. Il sistema operativo che fa crescere le aziende

Alessandro Rimassa

Libro

editore: EGEA

anno edizione: 2020

pagine: 208

Gli smartphone funzionano grazie a iOS o Android, i PC grazie a Windows o Linux. E le nostre aziende? Sono regolate da infinite procedure che rischiano di mandarle in blocco, denunciando l’urgenza di un nuovo «sistema operativo» che, una volta installato, le renda più flessibili e innovative. Se infatti tutto cambia – lo scenario economico, la concorrenza, le generazioni al lavoro – e se tecnologia e trasformazione digitale hanno rivoluzionato ogni aspetto del vivere e del fare impresa, le aziende invece sono rimaste perlopiù immobili. Arretrando. E ora solo le persone possono farle uscire da questa situazione, a condizione tuttavia che chi governa le imprese sappia far leva sui valori giusti per far crescere la componente umana insieme al business, all’insegna del binomio produttività-felicità. A questo mira il framework della company culture proposto da Rimassa. Capitolo dopo capitolo, il libro illustra i valori imprescindibili da coltivare in azienda, ci aiuta a decodificare le fasi più complesse della trasformazione e ci spiega come installare il sistema operativo che può farla funzionare. Attraverso il racconto di modelli di successo, italiani e internazionali, dimostra come C-level, manager ed HR possano davvero interpretare una leadership nuova e guidare il cambiamento. Con una nota finale: solo le imprese che iniziano oggi potranno crescere domani.
30,00

Sostenibilità e comunicazione non convenzionale. Con 20 interviste impossibili

Sostenibilità e comunicazione non convenzionale. Con 20 interviste impossibili

Rossella Sobrero

Libro: Libro in brossura

editore: EGEA

anno edizione: 2020

pagine: 190

Quante volte in un giorno capita di sentire la parola sostenibilità? Da quando ho iniziato ad occuparmi di questo argomento sono passati venti anni e, anche se oggi il termine è forse troppo utilizzato, posso affermare che la consapevolezza delle persone e delle organizzazioni è decisamente cresciuta. Sono cambiati due fattori: da un lato è migliorata la conoscenza dei problemi del pianeta e della società e dall’altro è aumentata la volontà di modificare il nostro modo di vivere, consumare, produrre. Ma se le aziende stanno cambiando il modo stesso di fare impresa, come cambia la comunicazione dell’impegno sociale e ambientale? Quando la sostenibilità è veramente un driver strategico il primo segnale è la modifica della relazione con gli stakeholder che vede l’utilizzo di linguaggi e strumenti diversi. In questa fase di cambiamento cresce anche il marketing non convenzionale, tecnica che mette al centro di tutto l’interattività con l’obiettivo di stupire ma soprattutto di ingaggiare le persone. Il volume si chiude con 20 interviste impossibili, brevi colloqui con personaggi a cui dobbiamo essere grati per il ruolo che hanno avuto nella crescita della cultura della sostenibilità (anche se allora non si chiamava così). Nei miei colloqui immaginari ho coinvolto persone vissute molti anni fa ma anche scomparse da poco: Girolamo Azzi, Judi Bari, Howard Bowen, Berta Cacères, Rachel Carson, Antonio Cederna, Barry Commoner, Laura Conti, Alexander Langer, Ernst Haeckel, Julian Huxley, Alexandre King, Wangari Maathai, Danilo Mainardi, Chico Mendez, Giorgio Nebbia, Aurelio Peccei, Bertrand Russell, Luis Sepulveda, Dorothy Stowe.
25,00

L'industria alimentare italiana oltre il Covid-19. Competitività, impatti socio-economici, prospettive

Libro: Libro in brossura

editore: EGEA

anno edizione: 2020

pagine: 128

Nel pieno della crisi economica dell’ultimo decennio, il valore aggiunto prodotto dall’industria alimentare è cresciuto del 15%, mentre l’export è aumentato del 67%, registrando la seconda maggior crescita – dopo il farmaceutico – tra tutti i settori manifatturieri. Questa anticiclità si è manifestata anche durante l’emergenza da coronavirus, evidenziando ulteriormente la strategicità che connota il settore nell’ambito dell’economia nazionale. Un’emergenza che ha reso lo scenario di mercato più complicato e radicalmente diverso da come lo si conosceva, creando una “cesura” a livello globale nei consumi e nella distribuzione dei prodotti alimentari e costringendo così le imprese a rivedere le proprie strategie produttive e commerciali. Il libro affronta ed esamina queste sfide epocali a cui sono chiamate le nostre imprese del food&beverage attraverso un’approfondita analisi realizzata da Nomisma - per conto di Centromarca (Associazione Italiana dell’Industria di Marca) e Ibc (Associazione Industrie Beni di Consumo) - partendo da quello che era il posizionamento competitivo dell’industria alimentare italiana fino allo scoppio della pandemia e, soprattutto, quelle che saranno le prospettive per il settore nei prossimi anni, anche grazie al supporto di un’indagine diretta realizzata sulle stesse imprese alimentari italiane.
20,00 19,00

Il design delle idee. Progettare discorsi e presentazioni

Luca Baiguini

Libro: Libro in brossura

editore: EGEA

anno edizione: 2020

pagine: 208

L’etimologia della parola «design» risale al latino de-signare: dare significato, distinguere, tracciare la relazione tra cose o idee. Un’operazione, dunque, di costruzione di senso. La tesi alla base del metodo proposto da questo libro è che lo stesso principio vale per la comunicazione in pubblico. Il pubblico, infatti, quando partecipa a una conferenza, a una riunione, alla presentazione di un prodotto, al comizio di un politico, non cerca solo informazioni, dati o concetti ma anche interpretazioni e, appunto, un senso. Ecco allora l’invito del testo: imparare a «disegnare» la propria comunicazione innanzitutto come una costruzione di significato, da tradurre poi in tecniche, argomentazioni, materiali di supporto. Quest’idea si concretizza in un processo in nove fasi, che, a partire dall’obiettivo della presentazione, supporta operativamente il lettore nella realizzazione di una strategia di comunicazione coerente e solida.
25,00 23,75

Perché tanti uomini incompetenti diventano leader? (e come porvi rimedio)

Perché tanti uomini incompetenti diventano leader? (e come porvi rimedio)

Tomas Chamorro-Premuzic

Libro: Libro in brossura

editore: EGEA

anno edizione: 2020

pagine: 188

Guardatevi intorno quando siete al lavoro. Oppure accendete la tv. I leader incompetenti sono ovunque, ed è innegabile che nella stragrande maggioranza sono maschi. In questo libro, necessario e provocatorio, Tomas Chamorro-Premuzic pone due domande scomode: perché è così facile per gli incompetenti diventare leader? Perché è così difficile per le persone competenti – specialmente se sono donne – farsi largo? Padroneggiando decenni di rigorose ricerche, l'autore svela perché il potere continua a essere maschile anche se gli uomini forniscono prestazioni non all'altezza dei compiti e inferiori a quelle delle donne in posizioni di vertice. Il fatto è che le organizzazioni tendono a identificare il potenziale di leadership con alcuni tratti della personalità tipicamente maschili, come l'eccessiva sicurezza di sé e il narcisismo, che in realtà hanno effetti distruttivi. Questi tratti possono aiutare un candidato a essere selezionato per un ruolo di leadership, ma risultano controproducenti allorché quella persona prende possesso della posizione conquistata. Quando le donne competenti (e gli uomini che non corrispondono allo stereotipo dominante) sono ingiustamente messi da parte, ne soffriamo tutti le conseguenze. Il risultato è un sistema profondamente distorto che premia l'arroganza più dell'umiltà e i toni alti più della saggezza. Fare di meglio è possibile. Con chiarezza e vivacità, Chamorro-Premuzic mostra che cosa occorre per essere davvero leader e come nuovi sistemi e processi possono aiutarci a mettere le persone giuste nei posti chiave.
25,00

Di più con meno. La sorprendente storia di come abbiamo imparato a prosperare usando meno risorse

Andrew McAfee

Libro: Libro in brossura

editore: EGEA

anno edizione: 2020

pagine: 309

Nel corso della storia, per l’umanità l’unico modo di crescere è stato quello di depredare la Terra: abbattere le foreste, inquinare aria e acqua, estrarre risorse all’infinito. Fin dalla prima Giornata della Terra nel 1970, la convinzione dominante è stata che, per prendersi cura del pianeta, occorresse cambiare radicalmente rotta: ridurre i consumi, stringere la cinghia, imparare a condividere e riutilizzare, limitare la crescita. Ragionamento corretto? Assolutamente no! McAfee sostiene che per risolvere i problemi dell’ambiente non servono cambiamenti radicali. Al contrario, dobbiamo fare di più di quello che stiamo già facendo: far crescere economie di mercato tecnologicamente sofisticate in tutto il mondo. L’America, per esempio, grande paese ad alta tecnologia che rappresenta circa il 25% dell’economia globale, anno dopo anno utilizza progressivamente meno risorse, anche se la sua economia e la sua popolazione continuano a crescere; sta inoltre inquinando di meno l’aria e l’acqua, emettendo meno gas serra e ricostituendo le popolazioni animali in via di estinzione. E – come dimostra McAfee – l’America non è sola. Anche altri paesi stanno andando incontro a una trasformazione profonda. Che cosa ha reso possibile questa svolta? In primo luogo la collaborazione fra tecnologia e capitalismo. Ma anche governi capaci di rispondere in maniera reattiva e un’opinione pubblica consapevole sono stati fondamentali. Senza ignorare questioni irrisolte, come il riscaldamento globale, la pesca eccessiva e le comunità lasciate indietro mentre il capitalismo e il progresso tecnologico vanno avanti, il libro è un resoconto rivelatore e paradigmatico di come siamo incappati in un equilibrio con la natura inaspettatamente migliore. Un equilibrio che porta con sé la promessa di secoli più abbondanti e di un futuro più verde.
26,00 24,70

Fabbrica futuro. Lavoro, contratti smart, azienda a bassa gerarchia, rivoluzione della mobilità, tecnologie, FCA, gli operai 4.0 e l'Italia nell'era post-Marchionne

Fabbrica futuro. Lavoro, contratti smart, azienda a bassa gerarchia, rivoluzione della mobilità, tecnologie, FCA, gli operai 4.0 e l'Italia nell'era post-Marchionne

Marco Bentivogli, Diodato Pirone

Libro: Libro in brossura

editore: EGEA

anno edizione: 2019

pagine: 236

Questo libro racconta il caso Fiat-FCA dal punto di vista del lavoro in fabbrica. Di come si lavora in concreto lungo le linee di montaggio di un moderno plant automobilistico italiano, nei suoi aspetti positivi e nelle sue contraddizioni. Nell'immaginario collettivo quegli stabilimenti sono ancora "fabbriche inferno" mentre nella realtà sono paragonabili a sale chirurgiche. La realtà riferisce di una drastica compressione della fatica che si sta traducendo anche in un incremento dello "stress" mentale degli operai 4.0, chiamati a una maggiore attenzione e a far funzionare la mente e non solo le mani. In queste fabbriche sta crollando il muro fra lavoro manuale e intellettuale e nuove competenze stanno ricomponendo le mansioni di lavoratori e "capi". Gli Autori fanno emergere anche il messaggio "politico", rivolto implicitamente all'Italia immobile, della rivoluzione culturale frutto della nuova visione dell'azienda e del coraggio di una parte del sindacato. Un'azienda ben nota per la sua catena di comando rigidamente verticale e militarista si sta trasformando, fra mille difficoltà, in un'impresa orizzontale o a bassa gerarchia. Nella fabbriche FCA verticalismo e paternalismo sono oggi sostituiti da un'ampia responsabilità diffusa, non per generosità gratuita, ma per una nuova cultura industriale che deve saper cogliere la sfida reciproca tra le parti sociali sulla partecipazione dei lavoratori.
22,00

Provincia non periferia. Innovare le diversità italiane

Provincia non periferia. Innovare le diversità italiane

Paolo Manfredi

Libro: Libro in brossura

editore: EGEA

anno edizione: 2019

pagine: VIII-135

La provincia italiana è in crisi. Il problema tocca tutto il Paese e richiede di immaginare e praticare rapidamente una soluzione per invertire il declino. Lo sviluppo dell'economia digitale e l'urbanizzazione sempre più spinta, insieme alla lunghissima crisi economica, hanno sottoposto a uno stress mai sperimentato la «biodiversità» italiana e il suo biotopo principale: quella dimensione straordinariamente ricca e peculiare che è appunto la provincia. Sono venute meno le risorse per politiche redistributive attente alle esigenze del territorio e soprattutto l'economia digitale ha riscritto le regole della competizione globale attorno a piattaforme — virtuali e fisiche — tanto più efficienti e redditizie quanto più sono scalabili e in grado di ridurre le differenze, appiattendole. Nel secolo delle metropoli, l'Italia è fra i Paesi europei quello che cresce meno e la provincia, culla della nostra cultura e del made in Italy, rischia di ridursi a un anacronismo. Per riportare il Paese su binari virtuosi è necessario riprendere il cammino di modernizzazione dell'economia, delle istituzioni e della società italiana, con nettezza, intelligenza e soprattutto rispetto delle peculiarità locali. Il territorio diffuso rappresenta allora il laboratorio (o il campo di battaglia) per sperimentare un possibile nuovo paradigma di innovazione radicale, che punti all'inclusione degli esclusi e alla valorizzazione delle differenze in termini di competenze, culture e territori. Facendo leva su tre elementi: la modernizzazione digitale della manifattura come chiave di ingresso per la modernizzazione della provincia; l'attivazione di congiunzioni forti tra territori, persone e competenze chiave geograficamente lontani; l'attribuzione a Milano, unica città italiana che partecipa al gioco globale dello sviluppo, del ruolo di «città-acceleratore» dell'intero Paese.
17,00

L'architetto. Sette sfide manageriali per la crescita professionale

L'architetto. Sette sfide manageriali per la crescita professionale

Beatrice Manzoni, Leonardo Caporarello, Francesco Andrea Saviozzi

Libro: Libro in brossura

editore: EGEA

anno edizione: 2019

pagine: 208

Un buon management è fondamentale per una buona architettura. Molte delle sfide che l'architetto affronta nella sua attività sono infatti di natura imprenditoriale e manageriale. Grazie all'esperienza, unica, maturata dagli autori in una serie di workshop con architetti, designer e ingegneri, il libro suggerisce logiche e pratiche di management per affrontare in modo vincente le sette sfide che interessano la professione: la sfida imprenditoriale: come sviluppare imprenditorialmente uno studio di architettura? la sfida dei clienti: come generare valore per il cliente e attraverso il cliente? la sfida delle persone: come far crescere le persone in quanto risorse chiave dello studio? la sfida del team: come creare e gestire il team di lavoro in modo efficace? la sfida dei progetti: come applicare strumenti di project management a commesse piccole e grandi? la sfida dei numeri: come misurare e valutare i risultati economici dello studio? la sfida della crescita: perché crescere e quali strategie adottare? Guida esauriente sia per chi decida di avviare un'attività professionale in proprio sia per chi già lavori all'interno di uno studio di architettura in posizioni tecniche o con ruoli di gestione, il libro propone modelli di management e strumenti operativi declinati sulle specificità del settore. I casi di realtà professionali di dimensioni diverse e le interviste a partner e fondatori dei principali studi di architettura italiani per fatturato (Antonio Citterio Patricia Viel, Global Planning Architecture, Lombardini22, One Works, Progetto CMR, Renzo Piano Building Workshop) offrono una preziosa occasione di confronto, mentre la dettagliata checklist fornita nel capitolo conclusivo permette di fare un «check-up» del proprio studio e di applicare immediatamente nella gestione quotidiana del lavoro quanto proposto nel libro.
26,00

Età del paradosso. Perché chiediamo tutto e il contrario di tutto nelle imprese e nella società

Età del paradosso. Perché chiediamo tutto e il contrario di tutto nelle imprese e nella società

Paolo Iacci

Libro

editore: EGEA

anno edizione: 2019

pagine: 160

Il futuro sembra sempre meno prevedibile e il presente sempre meno governabile. Sempre più vogliamo una cosa e il suo contrario. II paradosso pare essere diventato il nuovo paradigma del futuro. Così chiediamo a gran voce una legislazione più protettiva in difesa della privacy e nel frattempo confessiamo senza pudore in rete i nostri fatti più intimi. Denunciamo la classe dirigente perché non meritevole e nel frattempo eleggiamo i più ignoranti su piazza. Analogamente nelle imprese gli azionisti richiedono specializzazione e diversificazione, tagli ai costi e persone più motivate, nuovi prodotti e riduzione degli investimenti in ricerca. Da parte loro i clienti pretendono prezzi più bassi e qualità più alta, servizio più personalizzato e maggiore garanzia sugli standard offerti… Insomma, sembra che abbiamo perso la bussola, incapaci come siamo di uscire dai paradossi che ci incatenano. Occorre passare da una cultura dell'aut… aut a una cultura che preveda costitutivamente l'et… et. Molto più facile a dirsi che a farsi. II volume presenta 25 paradossi che più di altri mostrano le contraddizioni sociali e gestionali in cui viviamo e ne ipotizza una possibile via di uscita.
24,00

Dove. La dimensione di luogo che ricompone impresa e società

Dove. La dimensione di luogo che ricompone impresa e società

Paolo Venturi, Flaviano Zandonai

Libro: Libro in brossura

editore: EGEA

anno edizione: 2019

pagine: 192

Una delle conseguenze della globalizzazione - solo in apparenza paradossale - è quella di aver fatto risorgere l'importanza della dimensione territoriale e comunitaria: oggi sono i territori, i quartieri e le periferie, i luoghi privilegiati dove si sperimentano le innovazioni sociali da cui provengono gli impulsi più significativi allo sviluppo e al benessere. Mai come adesso la creazione di valore si gioca a livello territoriale e il destino delle imprese è legato a quello del contesto in cui operano. La rigenerazione dei luoghi è un processo che arricchisce economie e relazioni, ed è qui che si disputa la partita decisiva: una sfida che chiama in causa beni intangibili come la partecipazione dei cittadini ai processi deliberativi e la coesione sociale, oggi sotto attacco a causa delle crescenti disuguaglianze e della tendenza al ripiegamento delle comunità in se stesse. Apertura e coesione fanno la differenza perché agiscono come meccanismi generativi di nuove infrastrutture sociali (scuole, ospedali, housing sociale, ma anche tutti quegli asset comunitari destinati a un uso comune), capaci di trasformare gli spazi in luoghi e ricreare quell'«ecologia delle relazioni» indispensabile alla vita in comune e allo sviluppo economico. L'obiettivo allora è dar vita a una nuova intelaiatura che possa contribuire a risolvere alcune delle grandi questioni del Paese: creare lavoro, ricostruire il tessuto e promuovere la mobilità sociale. In questa logica, il libro identifica le qualità distintive degli attori capaci di «produrre» nuovi luoghi e le caratteristiche dei modelli più efficaci di gestione e governo della dimensione di luogo. La proposta si sostanzia in un manifesto in tre punti, rivolti rispettivamente al mondo delle imprese, ai decisori politici e al terzo settore ridisegnato dalla recente riforma. Prefazione di Stefano Micelli. Postfazione di Elena Ostanel.
22,00

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