Einaudi: Vele
Elogio della depressione
Aldo Bonomi, Eugenio Borgna
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2011
pagine: 138
Lo sfarinamento dei legami sociali e familiari cosi come le ferite inferte dalla depressione, che segnano un numero crescente di individui, sono i sintomi contemporanei della fragilità. Eppure proprio la fragilità ci indica i valori che danno un senso all'esistenza. Come emerge dal dialogo tra un maestro della psichiatria e un eclettico sociologo, riconoscersi fragili, insicuri, malinconici, è la premessa per ritrovare quello slancio comunitario rigeneratore che solo ci mette in contatto con noi stessi e con il mondo aperto degli altri.
Pensare l'Italia
Aldo Schiavone, Ernesto Galli Della Loggia
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2011
pagine: 144
Due intellettuali, diversi per formazione, studi e storie culturali, ma uniti dalla volontà di capire, in un dialogo sul loro Paese. Ora che l'ondata di celebrazioni per l'anniversario dell'Unità italiana sta per concludersi, si avverte la necessità di un bilancio: dove siamo esattamente, e in che modo e perché ci siamo arrivati? Solo così potremo renderci conto di come sia forte e realistico il rischio di un declino già altre volte sperimentato nella nostra storia, e quanto sia ancora possibile mantenere aperte le porte del nostro futuro.
Il dono al tempo di Internet
Marco Aime, Anna Cossetta
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2010
pagine: 121
Gli esseri umani vivono di relazioni e ogni relazione è una forma di scambio. Tra i paradigmi più studiati dall'antropologia vi è quello apparentemente indecifrabile del "donare", un atto che dà vita a un legame tra gli individui che va ben al di là del puro scambio economico. Persino nella nostra società dominata dal mercato si annidano ancora molti momenti dove il dono è un protagonista fondamentale. Gli autori rintracciano nello scambio offerto dalla rete nell'era digitale alcuni equivalenti del paradigma "dono" (la cui natura multiforme e versatile non ha mai smesso di essere al centro degli interessi dell'antropologia fin dai tempi di Marcel Mauss), in quei "beni informatici" che viaggiano rapidamente da un computer all'altro: file musicali, programmi, informazioni, dati. E si interroga se gli scambi in rete (file sharing, peertopeer, free software, Wikipedia, i blog, i forum, i social network) siano dei nuovi promotori di socialità, e se i loro modelli relazionali abbiano ripercussioni sugli schemi e le dinamiche più tradizionali della società in cui viviamo.
Miracoli e traumi della comunicazione
Mario Perniola
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2009
pagine: 153
Come raccontare il periodo che va dalla fine degli anni Sessanta a oggi? Per comprendere quanto è avvenuto, le categorie tradizionali della cultura e della politica sembrano inadeguate. Ci si è trovati dinanzi a eventi, come il Maggio francese del '68, la Rivoluzione iraniana del 1979, la caduta del muro di Berlino del 1989 e l'attacco alle Torri gemelle di New York dell'11 settembre 2001, nei confronti dei quali tutti hanno esclamato: "Impossibile, eppure reale!" Questi fatti hanno avuto grandissime conseguenze su tutti gli aspetti della vita individuale e collettiva, destabilizzando radicalmente le istituzioni, i costumi sessuali e il modo di sentire di intere generazioni. È nato un nuovo regime di storicità, caratterizzato dall'esperienza di fenomeni che sono vissuti ora come miracoli e ora come traumi, perché sembrano inaccessibili a una spiegazione razionale e a una narrazione coerente. L'autore, che ha vissuto con partecipazione emozionale e con vigilanza intellettuale le vicende di questo periodo storico, prestando una continua attenzione ai mutamenti e interrogandosi sul loro significato, propone criteri di intelligibilità che aiutino a cogliere la sostanziale unità di questo quarantennio, nel quale la possibilità di una vera azione politica, sessuale e letteraria è venuta meno: in tutti questi ambiti il posto dell'azione è stato preso dalla comunicazione, con effetti insieme devastanti e comici.
Scienza e sentimento
Antonio Pascale
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 151
Qualcuno ricorderà il dilemma giornalistico lanciato sulle pagine di "Repubblica" da Pietro Citati secondo il quale il sapore dei pomodori non è più quello di una volta. Quale fondo di verità abbiano simili discorsi se lo chiede Antonio Pascale che, oltre a essere una delle voci sicure della narrativa italiana contemporanea, è anche agronomo. E da scienziato si misura con gli interrogativi e i timori della scienza che la grande discussione bioetica di questi ultimi anni ha portato tra di noi. Lo fa attraverso una riflessione originale e pragmatica, che parte dal dato quotidiano, per poi spingersi, con ironia e piedi in terra, attraverso le ossessioni, i timori, i luoghi comuni legati al mondo della scienza così come viene comunemente percepito.
Islam e libertà
Tariq Ramadan
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 141
Tariq Ramadan è un agente infiltrato in Occidente dalla "quinta colonna" del fondamentalismo o un traditore dell'Islam? Più semplicemente, è uno studioso di identità culturali, sociali e religiose che da anni si interroga sulla sfida civile che l'Islam europeo pone alla nostra rappresentazione dei diritti e della cittadinanza. Nulla ormai impedisce di essere al contempo europei e musulmani. Perché al di là delle apparenti diversità, sono condivisibili molti dei principi e dei valori a partire dai quali è possibile vivere insieme nelle società contemporanee pluraliste e multiculturali. Resistere ai tentativi di ridurre l'identità a una dimensione esclusiva e prioritaria, diversa da tutte altre, significa rivendicare lo spirito multiforme della civiltà europea. E ripensare il ruolo dell'Islam nell'Occidente contemporaneo equivale a guardare a come è cambiato il rapporto con la laicità, la separazione tra Chiesa e Stato: che non significa far scomparire le religioni, ma regolarne in maniera paritaria la presenza nello spazio pubblico plurale.
L'ambiguità
Simona Argentieri
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 123
L'ambiguità è una delle parole del disagio, un piccolo crimine quotidiano inscritto nella malafede o nella falsa coscienza, una nevrosi che sta dilagando. Dove? Innanzitutto nel linguaggio, nella politica, nei comportamenti pubblici e privati, nella sessualità (dove si sono indebolite le "differenze" dell'identità di genere). Ma pur senza considerare le figure limite (comprendenti transgender e perversioni patologiche), resta il fatto che l'ambiguità è un meccanismo che fa colludere anche le cosiddette persone per bene con le più trite ipocrisie: c'è chi è favorevole alla guerra, ma che poi ammette serafico di aver fatto di tutto per evitare il servizio militare al figlio, o il divorziato che sfila convinto al Family Day... Anche quando comportano un senso di responsabilità attenuato, sono atteggiamenti nei quali concorrono, più che la lotta inesausta tra il bene e il male, la discesa in campo di diverse identità simultanee, scisse e oggetto di rimozioni.
Nel labirinto dell'intelligenza
Hans Magnus Enzensberger
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 64
Tutto ha inizio con l'assillo positivista di Alfred Binet che all'inizio del Novecento decise di misurare nei bambini una cosa che fino allora non era mai stata misurata: l'intelligenza. Arrivò poi il Q.I. inventato dallo psicologo tedesco William Stern, che presto sarebbe stato adottato dall'esercito americano per arruolare soldati per la Prima guerra mondiale. Nella nostra società l'intelligenza è una delle virtù che sembra venire prima di tutte le altre. Per Enzensberger l'intelligenza è un'invenzione moderna di cui l'umanità ha fatto per secoli a meno. E poi, che peso dare alla creatività, all'ispirazione, all'empatia, all'intuitività? Come misurarle? Non certo con il Q.I. I test per di più esigono una sola risposta, cosa abbastanza rara, un'eccezione, non certo una regola: la complessità del reale, le scienze cognitive e le ricerche sul cervello dovrebbero convincere aziende, eserciti e pubbliche amministrazioni a smettere di basarsi, quando devono decidere chi è più capace, sui risultati infidi e parziali di quiz e test di intelligenza.
L'avvocato necessario
Fulvio Gianaria, Alberto Mittone
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2007
pagine: 107
L'avvocato è una figura difficile per la democrazia. Soprattutto quando difende i potenti, i ladri, i mafiosi, gli assassini o i terroristi. Non sembra un garante della giustizia, ma un soldato del nemico. Viene pagato, in molti casi profumatamente. Eppure proprio l'avvocato che difende il colpevole, magari lavorando d'astuzia e abilità fra le maglie del diritto, è garanzia essenziale per il cittadino onesto. Finché l'avvocato è libero di scegliere il cliente che vuole, il cittadino che non ha commesso reati sa che qualsiasi cosa gli accada, in qualsiasi circostanza si trovi, potrà avere un difensore. La garanzia che il colpevole sia difeso rassicura l'innocente. E alimenta la democrazia.
Perché corriamo?
Roberto Weber
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2007
pagine: VI-113
La corsa è un teatro del corpo, soprattutto quando è praticata senza agonismo, con un piacere che riscatta solo in parte grandi fatiche e sofferenze. Richiede maniacalità e rigorosa disciplina, l'incessante auscultazione del proprio corpo. Il libro di Roberto Weber è una riflessione sulle motivazioni che spingono lui e molti come lui a praticare questo sport, ed è anche un modo per raccontare l'Italia degli ultimi decenni, con l'aumentare del numero di donne che praticano jogging amatoriale o che entrano nel mondo nell'atletica leggera. Infine, è un'occasione per raccontare una galleria di piccoli e grandi eroi: i corridori noti e soprattutto quelli meno noti, chi pur fumando vinceva, chi sembrava non correre ma distanziava ogni antagonista.
La valigia di mio padre
Orhan Pamuk
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2007
pagine: 71
Qual è il senso della letteratura? Come nasce un romanzo? In tre appassionate conferenze tenute nell'arco di un anno, fino al discorso di accettazione del Premio Nobel 2006, Orhan Pamuk disegna un ritratto dello scrittore nel mondo contemporaneo. La letteratura inizia dal gesto di chi si chiude in una stanza, si ripiega in se stesso e tra le proprie ombre costruisce un mondo nuovo con le parole. Proprio quell'isolamento nasconde in realtà un'apertura, la certezza che tutti gli uomini si somiglino e che il mondo sia privo di un centro. Essere scrittori, infatti, significa prendere coscienza delle proprie ferite interiori, e raccontarle ai lettori che le riconoscono per averle provate in prima persona, magari senza esserne consapevoli. E poiché ricordano ai lettori la loro fragilità, la loro vergogna e il loro orgoglio, gli scrittori suscitano ancora oggi nel mondo "molta rabbia" e "inaspettati gesti di intolleranza". Ma i romanzi sono uno strumento indispensabile che le comunità hanno per riflettere sulla propria identità. "L'arte del romanzo mi ha insegnato che condividendo le nostre segrete vergogne diamo avvio alla nostra liberazione".