Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Euno Edizioni: Biblioteca della Fondazione Verga. Serie Studi

Adelaide Bernardini. La «chimera» della letteratura

Dora Marchese

Libro: Libro in brossura

editore: Euno Edizioni

anno edizione: 2024

pagine: 280

Ricordata di rado, e solo perché moglie di Luigi Capuana, Adelaide Bernardini è stata poetessa, narratrice, articolista, drammaturga, critica e librettista, tra le voci più note della cultura italiana tra la fine dell'Ottocento e il primo ventennio del Novecento. Eppure, i suoi scritti, cospicui e vari per generi e per temi, e il suo ruolo di collaboratrice e coautrice dell'opera del marito, sono stati pressoché ignorati. Umbra di nascita e siciliana d'adozione, Bernardini è stata testimone di anni cruciali della storia politica, culturale e sociale d'Italia, dal periodo postunitario fino al secondo conflitto mondiale, che ha raccontato in poesie, novelle e testi teatrali, forte della sua formazione di maestra e fervente lettrice, spinta da una ferrea ambizione e, inevitabilmente, corroborata dal fecondo humus culturale in cui si ritrovò a vivere grazie al marito, risiedendo prima a Roma e poi a Catania. La notevole differenza d'età con Capuana, le vicende da feuilleton da cui nacque il loro sodalizio umano e artistico, il carattere volitivo e piuttosto polemico che la mise in contrasto con nomi illustri dell'intellighenzia del periodo - Pirandello e Marinetti, tra gli altri - non avevano finora permesso una valutazione serena e obiettiva dell'opera di Bernardini. Questo volume la inserisce nella più ampia prospettiva della scrittura femminile tra Otto e Novecento, e quindi nel cruciale dibattito sui temi dell'emancipazionismo: istruzione, matrimonio, maternità, divorzio, adulterio. Attraverso un profilo biografico accuratamente documentato e una stringente analisi dei testi si ricostruisce con obiettività la figura della Bernardini donna e intellettuale.
24,00 22,80

La sintassi descrittiva nel «Mastro-don Gesualdo» tra realtà e fantasticheria

Elisabetta Mantegna

Libro: Copertina morbida

editore: Euno Edizioni

anno edizione: 2022

pagine: 502

La rappresentazione narrativa di luoghi, ambienti e paesaggi nelle due stesure del Mastro-don Gesualdo di Giovanni Verga (1888 e 1889) è analizzata con un approccio che integra al tradizionale approccio diegetico-letterario l'osservazione linguistico-stilistica e tipologico-testuale. A partire dal presupposto storico-critico che nel romanzo moderno lo spazio è il cardine della relazione tra sintassi, lessico d'autore, temi e contenuti, si è costruito e indagato un corpus di un centinaio di inserti descrittivi, consultabile in appendice al presente volume. Raffrontando sinotticamente le soluzioni testuali adottate nelle due edizioni del romanzo, si sono caratterizzate, in base a dati attendibili e oggettivi, le dinamiche di testualizzazione e di strutturazione dei dati spaziali e paesaggistici nel Mastro-don Gesualdo. Le rare enunciazioni teoriche verghiane sono state rapportate alle realizzazioni narrative, e si è appurato come, nel rappresentare la realtà nel secondo romanzo de I Vinti, Verga osservi il mandato zoliano di attagliare le descrizioni alla caratterizzazione ambientale dell'uomo-personaggio, senza tuttavia rinunciare a un descrittivismo liricheggiante e a volte soggettivizzato. L'articolata gamma di strategie sintattico-stilistiche ed elocutive - dal livello minimo di allitterazioni e onomatopee al livello più elevato di anafore, similitudini, antitesi, metonimie - conferma il costante connubio tra grammatica e retorica come cifra stilistica dei capolavori veristi.
28,00 26,60

Paralipomeni sul verismo

Domenico Tanteri

Libro: Libro in brossura

editore: Euno Edizioni

anno edizione: 2021

pagine: 236

Il presente volume si può considerare, in certo qual modo, come una continuazione del precedente lavoro "Le lagrime e le risate delle cose". Aspetti del verismo, accolto, nel 1989, nella prima serie degli Studi della Fondazione Verga di Catania. Protagonisti dei saggi di cui il libro si compone sono, sicuramente, anche in questo caso, i maggiori rappresentanti del verismo italiano: Verga, Capuana, De Roberto (inquadrati nel contesto storico-culturale di cui fanno organicamente parte); la ricerca si sviluppa, tuttavia, su un campo che si estende oltre i confini comunemente assegnati alla materia in oggetto, procedendo secondo linee e in direzioni che divergono - a volte - da quelle più "tradizionali" e addentrandosi in territori poco frequentati (come nel caso di Capuana "fantastico" e "fantascientifico") o del tutto inesplorati (nel caso dei rapporti tra Capuana e Maupassant).
14,00 13,30

La ferinità umana, la guerra, lo spatriare. Riletture verghiane

Andrea Manganaro

Libro: Libro rilegato

editore: Euno Edizioni

anno edizione: 2021

pagine: 190

La "terribilità", la sconvolgente capacità di guardare lucidamente la “verità effettuale” dell'agire umano, senza il velo di alcuna ipocrisia. È questa caratteristica di Verga a emergere da questo libro, che propone alcuni temi rileggendone l'intera opera: quello, machiavelliano, della ferinità come componente essenziale dell'umanità stessa; quello della guerra, dei conflitti, sia della Storia sia delle storie individuali; quello dello "spatriare", per necessità, che dalle sue pagine si proietta sugli infiniti drammi vissuti da moltitudini di esseri umani, sulle intere generazioni partite per "là dove muore il sole", e su chi, oggi, privo di tutto, giunge dal mare sulle stesse spiagge dei Malavoglia. Difficile questo sguardo di Verga sulle "cose" del mondo, che non arretra di fronte al male, ma che vuole conoscerlo e rappresentarlo, senza infingimenti e facili illusioni. Ma proprio per questo coraggioso riconoscimento, per questa amara consapevolezza, per le sue negazioni, profonde istanze possono sorgere in chi oggi voglia rileggere la sua opera, e riesca a "stare con lui", riscoprendone la voce immanente di autentica pietà per il dolore del mondo.
14,00 13,30

Dai documenti umani alle novelle di guerra. La poetica delle contraddizioni in De Roberto novelliere

Dai documenti umani alle novelle di guerra. La poetica delle contraddizioni in De Roberto novelliere

Giulia Lombardi

Libro: Copertina morbida

editore: Euno Edizioni

anno edizione: 2019

pagine: 329

Nella vastissima e poliedrica produzione letteraria di Federico De Roberto (Napoli, 1861-Catania, 1927), una considerazione adeguata meritano le novelle - circa un centinaio - composte tra il 1887 e il 1927. Nella sua pluridecennale attività di novelliere, l'autore de "I Vicerè" sviluppa una metodologia di scrittura sistematica e precisa volta all'osservazione e alla riproduzione esatta del reale, spinta oltre i modelli del verismo. La novella diventa il laboratorio di speculazioni teoriche e sperimentalismi letterari applicati, successivamente, nei ben più celebri romanzi dell'autore catanese. Partendo da un'analisi delle prefazioni alle raccolte di novelle, il presente studio analizza i due principali filoni narrativi della novellistica derobertiana. Nel primo, connotato dalla poetica dell'amore, è palese la contraddizione prospettica tra la concezione del sentimento come oggetto di studio e come oggetto di rappresentazione letteraria. Se dal punto di vista teorico l'amore risponde a una casistica precisa elaborata dall'autore, al momento della sua trasposizione narrativa si manifesta la sua assoluta e sfuggente contraddittorietà. Il secondo filone si sviluppa attorno a quelle che la critica ha battezzato le "novelle della guerra", scritte a ridosso del primo conflitto mondiale. Nate come rappresentazioni retrospettive ma fedeli di episodi emblematici del vissuto quotidiano dei combattenti, queste novelle diventano una concatenazione di signifiants polisemici che rinviano a una realtà terrificante. Pur nella riproduzione narrativa, la realtà bellica si presenta drammaticamente stravolta da fatti storici che rimettono in dubbio tutte le certezze acquisite e lasciano spazio a interpretazioni plurime. L'attrito tra le teorie esposte dall'autore nelle sue prefazioni e le risultanze dei suoi testi narrativi si risolve in una "poetica delle contraddizioni", dove le strategie narrative diventano strumenti essenziali per rivelare le discordanze della realtà. La parabola delle novelle derobertiane, qui indagata organicamente, permette di individuare le tappe di una vicenda letteraria intensa e singolare, spinta da una tensione continua tra veritas e fictio, ed estesa tra moduli veristi, modernisti ed espressionisti.
25,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.