Europa Edizioni: Chronos. Autobiografie di cittadini

Come prima cosa andai a rifugiarmi nella cappella principale del convento, uno dei miei luoghi dell'anima, dove riuscivo sempre a ritrovare la pace. Sulla parete principale svettava un quadro che fin dalla prima volta aveva attratto la mia attenzione. È lì ancora oggi e raffigura l'occhio nel triangolo, con alle spalle il cielo e la terra che attraverso di esso trovano congiunzione. «Perché mi guarda così? Cosa sta fissando?». Alla mia curiosità Suor Maurizia rispondeva allora raccontando l'immagine come una favola. «Vedi, quest'occhio così attento vuole congiungere tutte le cose belle». E mi ripeteva sempre che noi, con i nostri comportamenti, abbiamo il potere di unire gli elementi. Mi descriveva la bellezza, la bontà, le buone maniere come fatti necessari, ordinari, quotidiani, e per me quell'immagine fu da subito come un'esclamazione: iniziai a vedermi mentre camminavo su prati verdi, tra fiori belli e colorati. Mi guardavo esplorare i luoghi naturali, circondata da beltà e splendore. Nella mia testa allora si formò un'idea, tanto immaginaria quanto concreta: decisi di voler diventare come quell'occhio, che fissa e congiunge le cose belle. Al tempo frequentavo solo la seconda elementare, ma una mattina alla domanda rituale con cui l'educatrice ci dava il buongiorno, io diedi una risposta che sconvolse un po' tutti. Errore ortografico a parte, avevo appena tracciato il mio destino.

Rita è nata a Battipaglia agli inizi degli anni '50 in una famiglia borghese, molto conosciuta in città. Rita è intelligente, le piace studiare, ma è vivace, troppo vivace, forse… ribelle. E poi a casa la colpa è sempre sua. Le barriere tirate su dal padre, il momento storico di passaggio segnato dal '68 e il suo bisogno di affermarsi come persona e come donna, la conducono, inconsapevolmente, a fare delle scelte molto difficili e che vanno sempre - o quasi - contro i suoi desideri e le sue aspettative di futuro. Si ritrova così, con la valigia sempre in mano, pronta a spostarsi in giro per l'Italia prima e per l'Europa poi alla ricerca di se stessa e di un lavoro, seguendo sempre la necessità di indipendenza e autonomia. Il futuro? Riprendersi la sua vita!

Ognuno di noi ha un cassetto pieno di ricordi che a volte non apre per mancanza di tempo, per mancanza di voglia, per paura, perché è "il presente che conta". Ma quando decidi di aprire quel cassetto, allora capita che non si finisce più. Allora capita che i ricordi escano fuori come un fiume in piena, una nuvola di farfalle colorate a riempire il cielo di voli, che si resta incantati a guardare. Anche le emozioni legate a quei ricordi prendono il volo, raggiungono chiunque, chi di quei ricordi fa parte di già e anche chi non c'era. Questo il perché di scrivere un libro di ricordi. Per lasciarli andare, belli e meno belli.

Concretezza nella stravaganza è il racconto di una vita intensa, luminosa e sorprendente. Dall'infanzia serena in Sicilia al ritorno a Roma, dai primi amori alle sfide professionali, Faustina Fabbri ripercorre il suo cammino con lo sguardo di chi ha sempre scelto di vivere con entusiasmo e determinazione. Tra ricordi familiari, esperienze imprenditoriali, viaggi in ogni angolo del mondo e progetti umanitari, l'autrice ci offre la testimonianza di una donna capace di reinventarsi più volte, senza mai smettere di credere nella forza dei legami, nel valore della resilienza e nella bellezza della vita. Una storia vera che intreccia concretezza e visione, radici e orizzonti lontani, fragilità e rinascita. Un invito a riconoscere che, anche nelle prove più dure, "il sole dentro" può guidare ogni passo verso nuove sfide e nuove conquiste.

Posso dire di aver vissuto più di tre quarti di secolo a cavallo fra due millenni, alla ricerca della libertà di essere me stessa. Ho osato fare di tutto, partendo dall'adolescenza in Vietnam, in un ambiente confuciano impregnato di cultura francese, per poi scegliere di frequentare l'università in America e trascorrere una carriera ventennale alla Banca Mondiale, a Washington, prima di cambiare completamente vita e andare a fare il vino a Bolgheri, in Toscana, all'inizio del secondo millennio. Oggi, dopo aver passato venticinque anni da vignaiola, sto intraprendendo la strada artistica della pittura, a Roma: un percorso che avrei voluto seguire già alla fine del liceo, oltre mezzo secolo fa. Scrivere questi racconti è stato un modo per esprimere la mia gratitudine per il mio karma: bevi l'acqua e ricordati della sua fonte, come mia madre mi ha insegnato da piccola. Perché, durante queste vite diverse, ho avuto la fortuna di imparare a essere me stessa, di poter sognare e dare forma alle mie passioni. Oggi, a settantasette anni, ho ancora voglia di imparare e creare, perché l'età è solo uno stato dell'anima. Aude sapere: vale la pena scoprire il proprio sé sempre più a fondo, continuare a sognare senza aver paura di dare vita a nuove visioni, nuove strade per nuovi orizzonti. È una questione di carattere.

Un arcobaleno non è fatto solo di luce: porta con sé anche ombre, tempeste, sfumature che cambiano con il tempo. Così è la vita raccontata da Agnese Di Sarli in queste pagine intense e sincere. Dall'infanzia spensierata alle amicizie che diventano radici, dal coraggio di lasciare il proprio paese per ricominciare altrove, fino alle prove più dure dell'amore e della perdita, l'autrice intreccia ricordi, emozioni e riflessioni in un racconto che è insieme intimo e universale. Rosso Amarone è la testimonianza di una donna che ha scelto di rialzarsi sempre, anche quando la vita l'ha costretta a piegarsi. È la storia di chi crede ancora nella speranza, nella forza dei legami autentici, nella potenza di un amore che sa attraversare il dolore e trasformarlo in dono. Un libro che parla al cuore, e che ricorda a ciascuno di noi che, dopo ogni tempesta, torna sempre il sereno.

Renzo Ballardini svela il suo vissuto, un'esplorazione profonda dalle umili origini nella Romagna postbellica, un'era contraddistinta da privazioni e difficoltà economiche. Ribelle e instancabile fin da giovane, a 14 anni inizia a lavorare, desideroso di indipendenza. Negli anni '80, la sua anima irrequieta trova sfogo nel punk. Il cammino non gli risparmia perdite dolorose, eppure la sua intrinseca forza lo spinge a diventare un affermato imprenditore. Oggi, con la stessa energia che lo animava da ragazzo, Renzo si dedica alla ricerca della saggezza attraverso lo studio del passato e della politica, trasformando ogni ostacolo in un trampolino di lancio. Il racconto di un uomo che ha saputo forgiare il proprio destino, un navigante senza mappa, ma sempre in rotta verso nuove scoperte.

Una lettura intensa e ispiratrice, L'Amore? Sei tu è una testimonianza commovente e potente del potere dell'autoriflessione e del coraggio di amare senza riserve, soprattutto quando quella persona che impariamo ad amare siamo noi stessi. Attraverso un percorso arduo, l'autrice impara a discernere l'illusione dalla realtà, l'egoismo dal vero affetto. Ci racconta come quei giorni bui siano stati la base per la sua rinascita personale ed emotiva. La scoperta dell'amore per se stessa è il fulcro di questa trasformazione. Oggi, con gratitudine, condivide la gioia di essersi innamorata di una persona straordinaria, Francesca.

Nella Calabria degli anni '90, segnata da tensioni sociali e faide tra cosche, Fabio si trova inaspettatamente invischiato in un'indagine che lo accusa di associazione mafiosa. Un'accusa infamante, che sconvolge la sua vita e lo costringe a una scelta estrema: la latitanza. Il suo viaggio si trasforma in un'odissea attraverso l'Italia, un susseguirsi di incontri, peripezie e riflessioni: fra la generosità degli sconosciuti e l'ombra incombente delle forze dell'ordine, in un mondo in bilico tra la ricerca della verità e la necessità di sopravvivenza, dove ogni incontro può essere una trappola. Un racconto autobiografico che trascende i confini del genere, offrendo un intenso spaccato di vita di un uomo vittima della mala giustizia, da sempre convinto che la mafia è una montagna di merda.

Come dicevano i Braccialetti Rossi: "Le perdite possono essere delle conquiste." E forse era vero. Dalla più grande delle perdite era nato un amore nuovo, più grande, più consapevole: quello delle mie cugine, e di una famiglia ritrovata.

La vita di Ninuzzo è legata a doppio filo a quella di sua madre, Carmelina, donna segnata da segreti e sacrifici silenziosi. Cresciuta in una Sicilia rigida e tradizionalista, Carmelina ha amato Ninuzzo con la forza di chi sa che nulla è dato per scontato. Figura dolente ma tenace, ha affrontato l'inferno in silenzio, proteggendo sempre chi amava. Ninuzzo, figlio amatissimo, non ha potuto salvarla dalle ombre del passato. Uomo del nostro tempo, Ninuzzo vive diviso tra l'amore per la madre, la separazione dalla moglie e un'infanzia difficile. Cresciuto nel segno del sacrificio, cerca riscatto in un mondo spietato, affrontando la vita da padre con il cuore spezzato e una forza incrollabile. Il desiderio di riconciliarsi con il proprio passato (e non con la madre) e salvare la propria famiglia dà senso al suo percorso. Nel dramma che li unisce, Carmelina è la madre che ha dato tutto, Ninuzzo il figlio che non ha mai smesso di cercarla. La loro è una storia di dolore, segreti, perdono e rinascita. Questa biografia è un racconto intenso di amore filiale e verità, dove il riscatto arriva solo affrontando il passato.

Un'esistenza che muta spesso, la protagonista si adegua, lotta e va avanti. Porta il suo messaggio di cambiamento con ironia, leggerezza e tanta forza di volontà. Chi scrive forse nemmeno appartiene a questa terra, ma da quando è nata cerca di riappacificare tutti gli esseri viventi che le sono intorno. Nel mezzo ci sono tante coincidenze, solo apparenti, a ben vedere rientrano tutte in uno schema predefinito che passo dopo passo si va ricostruendo. Una trama di relazioni infinite che si amplia ogni giorno, anche mentre la si racconta.