Feltrinelli: Campi del sapere
Bartolomé de Las Casas. La conquista senza fondamento
Luca Baccelli
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 288
L'Europa del Cinquecento, scoperta l'America, stermina in pochi decenni gran parte dei suoi abitanti. Ma nello stesso periodo l'Europa diventa anche uno straordinario laboratorio di pensiero. Chi sono gli "altri", animali da macello, utili schiavi, buoni selvaggi, nostri simili? La Spagna di Cristoforo Colombo e dell'imperatore Carlo V, di Hernán Cortés e dei missionari offre a questo dibattito un terreno particolarmente fertile. Bartolomé de Las Casas (1484-1566) arriva nelle colonie a diciotto anni. Come cappellano dei conquistadores è testimone delle loro stragi e di infinite crudeltà. Inizia a interrogarsi con temeraria onestà sulla sua presunta missione, gradualmente si converte alla causa degli indigeni e spende il resto dell'esistenza per fermare il massacro. Mettendo a frutto i tesori della sua formazione giuridica e teologica e la sua abilità politica apre spazi di dubbio e introduce novità teoriche prima impensabili. Las Casas arriva a negare la legittimità di tutte le guerre di conquista, a riconoscere il pieno valore delle culture indigene, a teorizzare la necessità di restituire ai nativi la libertà e la terra. È stato dipinto ora come il diabolico traditore della missione evangelizzatrice spagnola, ora come l'apostolo e il cantore degli indios. Oggi alcuni lo ritengono un profeta della decolonizzazione, altri un ambiguo corresponsabile dell'etnocidio culturale degli indigeni. Questo libro indaga la sua straordinaria avventura umana, politica e intellettuale.
Oltre le passioni tristi. Dalla solitudine contemporanea alla creazione condivisa
Miguel Benasayag, Angélique Del Rey
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Miguel Benasayag riprende la celebre diagnosi formulata dodici anni fa con "L'epoca delle passioni tristi". La approfondisce, la radicalizza, ma ne fa anche un osservatorio da cui guardare al futuro con forza e speranze inedite. Benasayag descrive un paesaggio sociale devastato dal neoliberismo, dominato dall'individualismo sfrenato, dal mito della prestazione illimitata, dalla competizione senza quartiere. Tutto questo, ci spiega, si traduce in un profondo dolore individuale e in una radicale impotenza collettiva. Siamo vittime di questo malessere, e allo stesso tempo non ce ne rendiamo conto. Un intero mondo costruisce sistematicamente la nostra solitudine, e noi scambiamo questa violenta espropriazione per una perenne inadeguatezza individuale. Di fronte a questo panorama, da un lato Benasayag denuncia la collusione di tutti quei saperi che dovrebbero aiutarci ad affrontare questo oceano di sofferenza individuale e collettiva. Dall'altro lato, Benasayag ci insegna a leggere in filigrana questo scenario di distruzione per valorizzarne le potenzialità inespresse. E, soprattutto, per mostrarci che quelle potenzialità sono alla portata di chiunque di noi. Se le catene del neoliberismo inchiodano ciascuno al proprio posto, Benasayag ci spiega come trasformare quelle catene in legami interpersonali. I vecchi rapporti di potere diventano così il terreno di una nuova comunità di esperienze. E l'epoca delle passioni tristi si rivela come il tempo della creazione condivisa.
Il lavoro non basta. La povertà in Europa negli anni della crisi
Chiara Saraceno
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2015
pagine: 144
Già prima della crisi avere un'occupazione non aveva sempre garantito dalla povertà, soprattutto a livello familiare, sia perché sono aumentati i cosiddetti "cattivi lavori", sia perché non sempre un reddito da lavoro in sé adeguato, ma modesto, è sufficiente a mantenere una famiglia. Accanto al reddito da lavoro individuale, fanno la differenza il numero dei percettori di reddito in una famiglia, la sua ampiezza, l'esistenza e la generosità dei trasferimenti sociali. Mentre l'aumento dell'occupazione continua a essere proposto come l'unica via d'uscita dalla povertà, le politiche dell'austerity hanno causato una riduzione dei trasferimenti, in particolare nei confronti della popolazione in età da lavoro. Se questo succede anche in altri paesi europei, in Italia presenta caratteristiche particolarmente gravi, non solo per i livelli di disoccupazione, ma anche per l'ancora troppo basso tasso di occupazione femminile (che determina l'elevata incidenza di famiglie monoreddito) e la debolezza storica del welfare, che si è ulteriormente indebolito e frammentato a seguito della crisi. Sono questi i temi affrontati nel volume, rispetto all'Ue e rispetto alla specifica situazione italiana, sulla scorta dei dati empirici più recenti. Un approfondimento particolare è dedicato a due temi spesso marginali nel dibattito italiano e tuttavia molto importanti per la tenuta di una società e tra loro collegati: la povertà dei minori e la povertà delle famiglie di lavoratori.
Diciassette contraddizioni e la fine del capitalismo
David Harvey
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 336
La contraddizione tra realtà e apparenza, tra capitale e lavoro, tra valore d'uso e valore di scambio, tra proprietà privata e Stato capitalistico, tra monopolio e concorrenza, tra valore sociale del lavoro e sua rappresentazione monetaria... Sono diciassette le grandi contraddizioni che Harvey individua: stanno al cuore del capitalismo, alcune sono interdipendenti, tutte si intrecciano fra loro e, quando si acuiscono, producono instabilità e crisi; oggi ne mettono a rischio la tenuta. La spinta ad accumulare capitale al di là delle possibilità di investimento, l'imperativo di usare i metodi più economici di produzione che porta ad avere consumatori senza mezzi per il consumo, l'ossessione di sfruttare la natura fino al rischio dell'estinzione: sono antinomie di questo tipo che sottostanno alla persistenza della disoccupazione di massa, alle spirali discendenti dello sviluppo in Europa e Giappone, agli instabili salti in avanti di paesi come Cina e India. Non tutte le contraddizioni del capitale sono ingestibili, alcune possono condurre a quelle innovazioni che ridanno forza al capitalismo e lo fanno apparire saldo e duraturo. Tuttavia l'apparenza può ingannare: se è vero che molte delle contraddizioni del capitale possono venire gestite, altre potrebbero essere fatali per la nostra società. Per evitare un simile esito questo libro si propone tanto come un'efficace guida al mondo che ci circonda quanto come un manifesto per il cambiamento.
Le ribelli di Dio. Donne e Bibbia tra mito e storia
Adriana Valerio
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 171
Eva, Sara, Rebecca, Rachele, Lea, Rut, Noemi, Ester, Giuditta, Marta, Maria, la Maddalena, la Samaritana... Nell'Antico e nel Nuovo Testamento non compaiono solo figure maschili ma anche tante donne. Sono fondatrici di stirpi, profetesse, donne qualunque che si trovano perciò a svolgere un ruolo cruciale, memorabile nella storia della loro comunità e della loro religione. Sono donne che hanno la forza di essere protagoniste del proprio destino. Osano sfidare Dio, come Eva, la madre dei viventi, che trasgredisce l'ordine divino e si assume la responsabilità di una vita autonoma; osano opporsi all'autorità maschile, come Miriam che rivendica il proprio ruolo di profetessa con Mosè, o come Giuditta che uccide il nemico Oloferne; osano anteporre alle leggi umane principi superiori, come le levatrici che salvano Mosè contravvenendo alle leggi del faraone, o come Ester che aiuta il suo popolo sfidando le leggi dell'Impero persiano; osano piegare le leggi maschili a difesa dei diritti delle donne, come fanno Tamar e Rut. Compiono scelte ardite ma sono ugualmente difese e accolte da Dio. Oltre a loro, ci sono teologhe che hanno letto diversamente il racconto dei testi sacri e ne hanno tramandato un'altra versione. La presunta inferiorità femminile ricavata dall'interpretazione di certi passi della Bibbia è servita soprattutto a legittimare discriminazione e subalternità della donna, ma non è scontato che questo ne sia l'autentico e unico senso. Prefazione di Marinella Perroni.
Immaginare altre vite. Realtà, progetti, desideri
Remo Bodei
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 272
Per sfuggire agli orizzonti ristretti entro cui sarebbe confinata la nostra esistenza ci serviamo della immaginazione, alimentata dal confronto non solo con persone reali, ma anche con figure tratte dai testi letterari e dai media. Grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie della comunicazione, ciascuno dispone oggi, fin dall'infanzia, di un enorme repertorio di modelli di vita e di esperienza, tratti da differenti culture, che ne modificano le maniere di fantasticare, pensare e agire. Nel passato, oltre ai genitori e alla limitata cerchia dei conoscenti, i personaggi esemplari erano relativamente pochi e circonfusi di gloria: sovrani, condottieri, fondatori di religioni, santi, poeti o filosofi. Da quando i modelli con cui identificarsi si sono inflazionati, popolandosi di celebrità, la costruzione di un io autonomo, capace di inglobare l'alterità e di arricchirsi per suo tramite, è diventata più incerta. L'identità individuale, ibrido frutto d'imitazione e d'invenzione di sé, da un lato, si indebolisce allorché i modelli, diventando effimeri, perdono d'autorità; dall'altro, quasi per compensazione, esige per il soggetto maggiore visibilità e riconoscimento. Ma, se ognuno è connesso ad altre esistenze e capace di racchiuderne molte, non corre forse il rischio di perdere la propria consistenza e di trasformare l'immaginazione, più che in un fattore di crescita, in un trastullarsi inoperoso o, peggio, in un nocivo strumento di fuga dal mondo e di paralisi della volontà?
La filosofia come disciplina umanistica
Bernard Williams
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 304
Che cosa può, e che cosa non può, fare la filosofia? Quali sono i suoi rischi etici e quali le possibili ricompense? In che cosa differisce dalla scienza? In "La filosofia come disciplina umanistica", Bernard Williams affronta tali questioni e presenta un'illuminante visione della filosofia come fondamentalmente differente dalla scienza per scopi e metodi, anche se "in filosofia, dovrebbe esserci qualcosa che conti come azzeccarci o far bene". Scritto con la sua caratteristica combinazione di rigore, immaginazione, spessore e profonda umanità, questo libro dimostra chiaramente perché Williams sia stato uno dei massimi filosofi del ventesimo secolo. Il saggio che dà il titolo alla raccolta è poi "una specie di manifesto per la concezione che Williams aveva del lavoro della sua vita. È qui che egli si dedica nella maniera più esplicita alla questione del contributo che la filosofia può dare o meno al progetto della comprensione delle cose", come scrive il curatore A.W. Moore. "La filosofia come disciplina umanistica" è l'ultimo dei tre libri postumi di Williams, dopo "In principio era l'azione" e "Il senso del passato". Prefazione di Salvatore Vaca.
Le tre culture. Scienze naturali, scienze sociali e discipline umanistiche nel XXI secolo
Jerome Kagan
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 336
Nel 1959 Charles P. Snow tenne la sua Rede Lecture all'Università di Cambridge, sul tema de "Le due culture" (libro pubblicato da Feltrinelli nel 1964), una riflessione sull'accademia basata sul presupposto che esistessero due soli tipi di cultura: le arti e le discipline umanistiche, da una parte, e le scienze naturali, dall'altra. Da allora è emersa una terza cultura, generalmente detta delle "scienze sociali", che comprende discipline come la sociologia, l'antropologia, la scienza politica, l'economia e la psicologia, e che è cresciuta di importanza. Il libro di Jerome Kagan si propone dunque di descrivere gli assunti, il vocabolario, le formae mentis, i contributi e i limiti di ciascuna di queste culture. Fa emergere le differenze tra i significati di molti dei concetti usati da ognuna nel proprio campo e non immediatamente trasferibili ad altri, passa in rassegna i vari criteri di indagine e i risultati conseguiti nella ricerca della verità, evidenzia gli apporti dati anche dalle scienze sociali e dalle discipline umanistiche alla nostra comprensione della natura umana e mette in discussione il diritto di predominio di una delle tre culture sulle altre, come è successo alle scienze naturali con i grandi investimenti in fisica, chimica e biologia molecolare. L'obiettivo è quello di ristabilire un equilibrio tra i rispettivi campi della conoscenza, con le conseguenze teoriche ma anche pratiche che questo comporta.
L'economia dei poveri. Capire la vera natura della povertà per combatterla
Abhijit Vinayak Banerjee, Esther Duflo
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2012
pagine: 315
Per quale ragione i poveri, in tutto simili per capacità e aspirazioni a chiunque altro, vanno incontro a destini completamente differenti? Perché restano poveri? Le loro scelte di vita sono spesso determinate da fattori che sfuggono alla logica dell'economia di mercato. Tante politiche contro la povertà sono infatti fallite proprio per un'inadeguata comprensione del problema o per la convinzione di poter applicare ricette astratte e valide per tutti, senza verificarle sul campo. Dobbiamo invece capire perché i poveri preferiscono pagare cure sanitarie inutili invece di fare vaccinazioni gratuite; come mai i bambini poveri frequentano la scuola spesso senza imparare; perché i poveri non desiderano un'assicurazione o intraprendono molte attività senza farne prosperare alcuna. L'economia dei poveri è la prima grande analisi che combinando ricerca empirica e teorica ci svela la vera natura della povertà e insegna che talvolta può bastare una piccola spinta nella giusta direzione per conseguire grossi risultati: certi sussidi simbolici con effetti tutt'altro che simbolici, azioni che consentono di ottenere di più facendo di meno, occupazioni di qualità che favoriscono la crescita e così via. Soprattutto, anche quando le difficoltà sembrano insormontabili, bisogna insistere nel porsi le giuste domande, sperimentare e nutrire speranza per affrontare la sfida di costruire un mondo senza più povertà, magari un passo alla volta.
La restituzione. Perché si è rotto il patto tra le generazioni
Francesco Stoppa
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2011
pagine: 256
"Le persone della mia generazione vivono nell'inconscia convinzione che il mondo finirà con loro": da qui prende il via un'originale lettura dell'infanzia e dell'adolescenza, delle contraddizioni degli adulti d'oggi e del disagio moderno. Qual è il prezzo di essere figli in una società immobilizzata nel suo eterno presente, a contatto con genitori tanto premurosi quanto distratti e per nulla disposti a farsi da parte? Ma non è un bollettino delle catastrofi: lungo vie marginali, invisibili allo sguardo scettico degli adulti, una nuova generazione sta già tracciando inediti sentieri di rivitalizzazione del mondo e di restituzione dell'eredità ricevuta.
Il canone minore. Verso una filosofia della natura
Rocco Ronchi
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 320
Questo libro ripercorre la storia del pensiero occidentale con una chiave di lettura forte e originalissima. Le storie della filosofia, in effetti, sono due. Quella che si studia sui manuali è la versione ufficiale, il canone maggiore. I nomi che costellano questa tradizione sono illustri. Eppure, il canone maggiore è anche la vicenda di un lungo allontanamento dalla vocazione autentica della filosofia: "La filosofia sta da una parte sola. Essa scorre sulla linea che abbiamo chiamato minore". Rocco Ronchi tratteggia un percorso più silenzioso, e tuttavia ricchissimo di tesori spesso nascosti, il solo a non aver tradito il compito più urgente della filosofia. È il canone minore, che conta tra le sue fila William James negli Stati Uniti, Henri Bergson in Francia, Giovanni Gentile in Italia, Alfred North Whitehead in Gran Bretagna. Nomi prestigiosi, ma marginali nel dibattito odierno. Pensatori raffinatissimi, che sulla soglia del Novecento hanno pensato non il loro secolo, ma il secolo successivo, il nostro. La rivoluzione del canone minore non mette più al centro l'uomo con i suoi valori, il soggetto con la sua esperienza e i suoi desideri. Al contrario, questa nuova versione della storia della filosofia è profondamente antiumanistica e immoralistica, perché rivolge la sua attenzione alla natura, allo splendore della sua immanenza assoluta, alla sua incomprensibile e infinitamente intelligente processualità. In un dialogo serrato con la scienza contemporanea, Ronchi si chiede che cosa sono il tempo e la vita e dimostra che la filosofia è necessariamente una filosofia della natura.
Per sentito dire. Conoscenza e testimonianza
Nicla Vassallo
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2010
pagine: 160
Telefoni, cellulari, sms, e-mail, blog, social network, piattaforme varie, wiki. E poi conversazioni d'ogni genere, libri, enciclopedie, giornali, riviste, radio, televisione, internet. Senza dimenticare documentari, foto, mappe, segnaletiche, cartelloni e molto altro ancora. Tutte fonti d'informazione che ci consentono di conoscere il mondo e grazie alle quali possiamo muoverci, lavorare, studiare, avere relazioni. In filosofia si parla di conoscenza proposizionale, una conoscenza che viene acquisita e trasmessa attraverso quella che tecnicamente viene chiamata "testimonianza" e che è la base su cui si reggono tanto la capacità di affrontare la vita quotidiana nei suoi aspetti più vari, quanto forme più evolute e complesse come la scienza. La nostra società si regge eminentemente su questo tipo di fonte conoscitiva. È necessario quindi capire cosa si intende con questo termine, cosa la testimonianza è, come e cosa ci consente di conoscere e fare, perché è sbagliato svalutarla, rifugiandosi nell'individualismo, perché in troppi l'hanno voluta e la vogliono controllare nonché manipolare. Senza dimenticare alcuni grandi pensatori che sulla testimonianza hanno riflettuto, "Per sentito dire" è un viaggio filosofico nella contemporaneità per ragionare, tra l'altro, su astrologi, complotti, credulità, dittature, diverse condizioni e visioni della testimonianza, false testimonianze, gaffe, giornalismo, guerre, inganni, inquisizioni, internet, potere, pubblicità.

