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Feltrinelli: Campi del sapere

Letteratura assoluta. Le opere e il pensiero di Roberto Calasso

Elena Sbrojavacca

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 304

A partire dal 1983, Roberto Calasso sta pubblicando un'Opera in varie parti che, a oggi, consta di undici volumi e di circa cinquemila pagine. Si tratta di un'impresa senza precedenti per la fermezza del pensiero centrale e per la varietà degli argomenti e delle epoche coinvolte. Elena Sbrojavacca traccia una mappa di questa Opera piena di rimandi interni sconcertanti, che vengono qui precisati con estrema chiarezza. Operazione necessaria per accompagnare il lettore attraverso un labirinto di testi, al contempo narrativi e analitici, che comprende l'India dei Veda come la Parigi degli Impressionisti. Si presenta così un'indagine dello spazio che l'Opera di Calasso e il suo pensiero occupano nell'arazzo dei libri del nostro tempo. Se si vuole un'espressione che tenga insieme l'intera compagine, sarà quella di "letteratura assoluta". Il primo grande studio su Calasso, un'indagine critica, storica e letteraria dello spazio che la sua opera e il suo pensiero occupano nell'intreccio della letteratura del nostro tempo.
25,00 23,75

Le età del desiderio. Adolescenza e vecchiaia nella società dell'eterna giovinezza

Francesco Stoppa

Libro

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 208

Il primo esercizio vocale della nostra storia è stato un grido. Urlare alla vita nel momento della nascita significa fare da subito opposizione a quella realtà traumatica che si abbatte contro di noi. La vita continuerà a mantenere i suoi tratti di insostenibilità e a costringerci a periodiche trasformazioni. Sono però l'adolescenza e la vecchiaia, con le loro derive identitarie, a rappresentare i passaggi cruciali nei quali fare ricorso a una vera e propria arte di stare al mondo: arte di crescere in un caso, di tramontare nell'altro. Sono le età in cui maturare un nuovo sentimento delle cose e dire di sì alla vita, e questo ne fa le età per eccellenza dell'uomo e, inevitabilmente, le età del desiderio. Eppure il mondo adulto, ossessionato dal bisogno di certezze e poco propenso a concepire il proprio tramonto, finisce in fondo per emarginarle. Come si può, allora, trovare salvezza? Come si affronta la metamorfosi che ci coglie necessariamente impreparati? Francesco Stoppa ci guida nella riscoperta del “tocco umano”, la capacità di lasciare spazio all'imprevedibile evoluzione delle cose. Da questa prospettiva del tutto inedita scopriamo un significato nuovo nel rapporto tra le generazioni, perché esiste un vuoto che solo lo sguardo reciproco tra un genitore e un figlio, un maestro e un allievo, può rendere sostenibile. Con una lingua suggestiva e con l'aiuto di alcuni struggenti riferimenti clinici, Stoppa esplora gli enigmi, le contraddizioni e le sfide che animano il passaggio generazionale. Ogni età deve rinegoziare il suo rapporto col mondo, gli altri, il corpo alle prese con le proprie trasformazioni. Illuminate dallo sguardo dello psicoanalista, l'adolescenza e la vecchiaia si rivelano le età della vita nelle quali ciascuno esercita al massimo grado la capacità di scrittura e riscrittura della condizione umana.
20,00 19,00

Sullo Stato. Corso al Collège de France. Volume Vol. 2

Pierre Bourdieu

Libro

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 432

Definire lo Stato richiede, secondo Pierre Bourdieu, il coraggio di sfidare un’impresa folle e smisurata. Ma tentare l’impossibile è il mestiere e l’ambizione del sociologo. Da un’immensa quantità di dati si tratta di costruire un modello, cioè un insieme di proposizioni sistematicamente connesse e verificabili che spieghi un insieme di fatti storici il più ampio possibile. Solo allora si potrà dire cosa sia lo Stato. I corsi che Bourdieu tenne al Collège de France tra il 1989 e il 1992, di cui questo volume raccoglie la seconda parte, mettono in scena questa formidabile impresa. “Bisogna rompere con le grandi teorie, come si deve rompere con il senso comune e diffidare della comprensione immediata.” Così facendo, sarà possibile “riappropriarsi delle categorie del pensiero di Stato che lo Stato ha prodotto e inculcato in ciascuno di noi”. Lo Stato inteso come autorità sovrana esercitata su un certo popolo e territorio è un enorme feticcio, una vera e propria “banca del capitale simbolico”. Ogni istituzione, spiega Bourdieu, per avere successo deve esistere “nelle cose e nei cervelli”, grazie a regole riconosciute e condivise, dunque deve avere consenso. E, soprattutto, deve promuovere l’oblio della propria genesi. Queste lezioni ci invitano a non dare per scontato quello che il nostro senso comune considera naturale e necessario. Con un’analisi genetica della nascita dello Stato Bourdieu dimostra che l’invenzione più duratura della modernità, dotata di autorità e del potere di garantire l’ordine pubblico attraverso l’esercizio della violenza legittima, fisica e anche simbolica, è una potentissima illusione.
35,00 33,25

Heidegger e il nuovo inizio. Il pensiero al tramonto dell’Occidente

Umberto Galimberti

Libro

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2020

pagine: 320

La metafisica, inaugurata da Platone, secondo Martin Heidegger ha messo in circolazione un'unica forma di pensiero: il pensiero calcolante, che ha trovato nell'economia e nella tecnica l'espressione più alta e organizzata. "Tutto funziona", scrive Heidegger, e "questo è appunto l'inquietante". La tecnica è infatti la realizzazione compiuta dell'intenzione segreta della metafisica, la più idonea a garantire non solo la disponibilità di tutte le cose, ma anche la loro riproducibilità. Eppure, la razionalità imposta dalla tecnica, che esige di raggiungere il massimo degli scopi con l'impiego minimo dei mezzi, finisce per mettere fuori gioco la condizione umana. Ciò che fuoriesce da questa razionalità, per la tecnica è solo un elemento di disturbo e dunque deve essere eliminato. Accade però che l'uomo non sia solo razionalità, ma anche irrazionalità. Infatti irrazionale è la fantasia, l'immaginazione, l'ideazione, il desiderio, il sogno. E se questi aspetti vengono ridotti o soppressi, abbiamo ancora a che fare con l'uomo? Umberto Galimberti ci conduce nella riscoperta del pensiero di Heidegger e fa un fondamentale passo in avanti. Al tempo di Heidegger la tecnica poteva ancora essere considerata uno strumento nelle mani dell'uomo. Oggi non lo è più: è diventata l'ambiente in cui l'uomo vive, e l'uomo stesso è diventato un funzionario della tecnica. "Questo libro", scrive Galimberti, "è una guida alla lettura di Heidegger e, come ogni guida, conduce da un 'primo inizio' a un 'altro inizio', come lo chiama Heidegger, per giungere al quale occorre attraversare l'intero pensiero occidentale, che è stato governato dalla metafisica inaugurata da Platone".
20,00 19,00

Critica della ragione digitale

Ermanno Bencivenga

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2020

pagine: 144

Internet ci rende stupidi? Abituati alla velocità con cui accediamo alle informazioni scivolando, come su una tavola da surf, da un sito all’altro, viene meno in noi la pazienza richiesta da un libro o da un articolo lungo e complicato. Dopo una pagina o due ci innervosiamo, perdiamo il filo, avvertiamo l’esigenza di occuparci d’altro, di cambiare attività. La concentrazione nella lettura ci è divenuta estranea. Oggi l’umanità è totalmente connessa. E quindi: che fare con la novità rappresentata dalla rete, e in generale dalla civiltà digitale? Accettarla o rifiutarla? Per rispondere a questa domanda dobbiamo compiere un viaggio di duemila anni. Ermanno Bencivenga ci accompagna lungo questo cammino nella storia del pensiero occidentale: Platone è la nostra guida, Kant la stella polare. È un tragitto di secoli e millenni di idee e scoperte straordinarie e addirittura scandalose, eppure capaci di conquistare la normalità e tradursi in visioni del mondo universali. Così scopriamo che la nostra identità è stata messa in discussione ad ogni rivoluzione tecnologica. Ciascun cambio di paradigma sconvolge e rinnova la radice delle nostre consuetudini e dei nostri desideri. Ogni giudizio di valore è subordinato a una particolare fase del tempo, del mondo e della Storia. Allora, la domanda va riformulata: la rivoluzione digitale non ci rende più stupidi o più intelligenti, ma cambia profondamente la nostra postura nei confronti di noi stessi e del mondo. E ogni cambiamento radicale è un’occasione preziosa e insostituibile per chiederci chi siamo.
16,00 15,20

L'apparizione dell'altro. Lo scarto e l'incontro

François Jullien

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2020

pagine: 176

Se c'è qualcosa che accomuna tutti i giorni di una vita è la ricerca di qualcosa che manca. Esiste un desiderio, un impulso che ci spinge a riempire una lacuna che fa parte di noi. Quello che la nostra natura ci invita a cercare imbattendoci nell'inquietudine e nell'insoddisfazione di mille vicoli ciechi è l'altro. Non dobbiamo però aspettarci di trovarlo laggiù da qualche parte, come se fosse un fantasma lontano: in questo modo il pensiero si attorciglia su se stesso e non trova nulla. Cade nell'inganno della lingua, che produce senso creando opposizioni. E l'opposto, spiega François Jullien, “non è più l'altro, in quanto non pone di fronte all'incognito”. L'altro non apparirà in ciò che vediamo come contrario, inerte e immobile davanti a noi. Serve tutta la forza di un pensiero dissidente per aprire un varco in ciò che consideriamo ovvio e familiare. Forse, per liberarci della pretesa ontologica del senso dobbiamo ritornare al vorticoso frammento di Eraclito, vero argine al nostro uso ordinario del linguaggio: “Il divino è giorno notte, inverno estate, sazietà fame”. Il fondamento degli opposti è la loro unità. Con una breccia nella continuità uniforme del giorno, proprio dai momenti più banali può emergere l'inaudito, che nella reciprocità dei contrari ristabilisce la coerenza della vita. Pensare l'altro: non è questo che può far rivivere la filosofia e, soprattutto, darci accesso all'esistenza?
18,00 17,10

Selfie. Sentirsi nello sguardo dell'altro

Giovanni Stanghellini

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2020

pagine: 160

Ogni giorno facciamo esperienza del nostro corpo in modi diversi. Possiamo “sentirlo” propriamente, senza alcuna mediazione: la carne è l’oggetto di questo sentire. Oppure lo “vediamo” dall’esterno, come quando guardiamo la nostra immagine riflessa allo specchio. L’equilibrio fra queste due modalità è la condizione ideale per sentire le nostre emozioni, che ci radicano in noi stessi e nel mondo. È così che si costituisce l’identità. Tuttavia, la nostra è un’epoca in cui il tempo vissuto diventa sempre più frammentato; il nostro universo somiglia sempre più a una sequenza sincopata di eventi isolati. Improvvisamente, spiega Giovanni Stanghellini, la vista è divenuta il senso che meglio degli altri si accorda alla frammentazione del mondo. Con la profondità dello sguardo clinico, Stanghellini esplora una nuova modalità di fare esperienza del corpo: siamo in grado di sentirlo solo quando è oggetto dello sguardo altrui. Il selfie è un sintomo eloquente del nostro tempo. E la sproporzione che il selfie mette in luce è la stessa dalla quale scaturiscono l’anoressia e i disturbi del comportamento alimentare. Sviluppare un rapporto diretto, singolare e necessariamente complesso con il nostro corpo, con la carne, è sempre più difficile. Una guida per riconoscere il rapporto mediato e posticcio con la nostra immagine e ritrovare l’esperienza dell’intimità con noi stessi.
18,00 17,10

Bauhaus

Tomás Maldonado

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2019

pagine: 160

La storia e l’eredità della scuola fondata nel 1919 da Walter Gropius sono inseparabili dalla vicenda della Repubblica di Weimar. “Ma il Bauhaus non si limitò a riflettere gli alti e bassi della realtà: cercò anche di mutarla. Quando si voleva eternare il caos, il Bauhaus rivendicò, con Gropius, l’ordine. Quando più tardi si cercò di eternare l’ordine vacillante e oppressivo della razionalizzazione industriale, il Bauhaus, con Meyer, si adoperò per dare a questa razionalizzazione un contenuto sociale”. Nel dopoguerra Tomás Maldonado dovette fare i conti con l’esperienza del Bauhaus quando, con altri, avviò a Ulm la Hochschule für Gestaltung, la nuova scuola di progettazione che ha segnato in modo indelebile la storia del design nel secondo Novecento. E in diverse circostanze prese posizione nei confronti della “tradizione Bauhaus”, con un atteggiamento critico e controcorrente che voleva riportarne il lascito culturale dal piano del mito a quello della realtà. La collezione di scritti, lettere e interventi risalenti al lungo periodo tra il 1955 e il 2009 si confronta con uno snodo storiografico decisivo per il design e solleva una serie di questioni ancora attuali: il rapporto tra arte e design, la formazione dei progettisti, l’importanza della scienza per l’attività progettuale e, non per ultimo, il ruolo politico e la responsabilità del designer nei confronti dei grandi problemi sociali e ambientali del nostro tempo. Ogni critica al Bauhaus è in realtà per Maldonado un’occasione per discutere questioni contemporanee e questa raccolta, esplorando la discontinuità fra il passato e la nuova visione pedagogica e sociale di Ulm, ne rivela la straordinaria modernità.
19,00 18,05

Storia della sessualità. Volume Vol. 4

Michel Foucault

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2019

pagine: 400

"Le confessioni della carne" è il quarto e ultimo volume della "Storia della sessualità" ed è l’atto conclusivo, quello che ci permette di seguire la direzione del pensiero di Foucault alla fine della sua vita e chiude una delle più grandi riflessioni dell’Occidente. Nella ricerca sulla costituzione del soggetto nel mondo antico, qui l’attenzione si sposta alle regole e alle dottrine elaborate dai Padri della Chiesa, tra il II e il IV secolo. Attraverso una serie di incursioni nella dottrina cristiana, Foucault fa dunque emergere le progressive discontinuità rispetto alla filosofia stoica ed ellenistica, e la creazione di un rapporto del tutto nuovo tra il soggetto e la verità che prevede sofisticate tecnologie del sé. Le trasformazioni del concetto di peccato e di colpa, inscritti ormai nella struttura umana, faranno nascere così un “soggetto del desiderio” che dominerà la morale cristiana dei secoli successivi e poi tutta la storia occidentale.
29,00 27,55

L'Europa è ancora cristiana? Cosa resta delle nostre radici religiose

Olivier Roy

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2019

pagine: 160

Per anni le radici cristiane dell’Europa sono state al centro di un dibattito sull’integrazione politica dei popoli che vi abitano. Esiste dunque un modo laico di vedere nel cristianesimo non un fronte di divisione, ma un elemento irrinunciabile della nostra storia e della nostra cultura. Oggi l’Europa è cristiana? E se lo è, in che modo si esprime questa sua identità? Olivier Roy racconta il lungo processo della secolarizzazione, entra nella storia della Chiesa cattolica e di quella protestante per mostrare che il cristianesimo nell’Europa contemporanea non conta più tanto come religione, ma come un’eredità di grande rilevanza civile, perché ha contribuito a costruire il sistema dei valori della società liberale. Eppure, avverte Roy, oggi il cristianesimo sotto forma di identità culturale è anche un facile strumento nelle mani della politica populista, che può usarlo come categoria di esclusione dello straniero. Una delle posture di chi si definisce cristiano è infatti quella nostalgica e autoritaria che ai “valori del cristianesimo” oppone una società troppo laica o un Islam conquistatore. Questo libro spiega in che modo noi europei siamo rimasti orfani del nostro passato cristiano e ci aiuta a riscoprirne la portata, per sottrarlo alla retorica vendicativa e nazionalista della politica contemporanea.
17,00 16,15

Le vite ineguali. Quanto vale un essere umano

Didier Fassin

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2019

pagine: 208

Come può la vita essere concepita nella sua duplice dimensione del vivente e del vissuto, della materia e dell'esperienza? A questa domanda la filosofia e, più recentemente, le scienze sociali hanno offerto ogni tipo di risposta, ora favorendo la dimensione biologica ora quella biografica. Ma è possibile conciliare e pensare insieme la lettura naturalista e quella umanista? Attraverso i risultati di una ricerca condotta in tre continenti, Didier Fassin analizza e articola tra di loro tre concetti: forme di vita, etiche della vita e politiche della vita. La scommessa è uscire dall'astrazione per tentare una verifica empirica e rivelare qualcosa di concreto, capace di interrogare le società contemporanee. Dalla condizione dei nomadi forzati — che li si chiami rifugiati, migranti, richiedenti asilo o stranieri irregolari — al calcolo delle indennità per gli incidenti, che convertono la vita nel suo valore monetario, Fassin getta luce sulle modalità allarmanti che oggi regolano il trattamento degli esseri umani e dimostra così che non tutte le vite hanno lo stesso valore. Una volta assemblati i tasselli di questa composizione antropologica, come in un puzzle, appare un'immagine: quella inquietante delle vite ineguali. "Considerare la vita nella prospettiva della disuguaglianza offre allora una nuova intelligibilità del mondo sociale, ma anche nuove possibilità d'intervento. Permette infatti di passare dall'espressione di compassione al riconoscimento dell'ingiustizia."
20,00 19,00

Riconoscimento. Storia di un'idea europea

Axel Honneth

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2019

pagine: 192

Axel Honneth è uno dei maggiori filosofi europei e dirige l’Istituto per la ricerca sociale fondato da Max Horkheimer e Theodor Adorno. Questo libro racconta una storia del pensiero europeo, che fin dall’inizio della modernità è attraversato dall’idea che i soggetti sociali siano legati da un rapporto di riconoscimento. Con lo sguardo rivolto alle tre principali tradizioni di pensiero del Vecchio continente, Honneth ci conduce lungo un viaggio tra la Francia, l’Inghilterra e la Germania e disegna i percorsi delle diverse declinazioni di questa idea e delle sue interpretazioni, raccontando ogni volta le sfide politiche e sociali che ne hanno dettato l’urgenza. Da Rousseau a Sartre, da Hume a Mill, da Kant a Hegel, la storia dell’idea di riconoscimento ci permette di pensare una società dinamica e conflittuale, capace di ospitare il dissenso e per questo democratica. Queste figure dell’idea di riconoscimento affondano le proprie radici nel diciassettesimo secolo e hanno formato la nostra tradizione culturale, interagendo e contaminandosi tra loro fino a oggi. In una società sempre più divisa, il riconoscimento è una risorsa preziosa e necessaria per difendere un’idea di democrazia che non possiamo più dare per scontata. Perché l’idea di riconoscimento, spiega Honneth, è la coscienza di una reciproca appartenenza.
22,00 20,90

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