Francesco D'Amato: Le comete
La dimensione pedagogica nella scuola di don Milani. Orientamenti e prospettive
Giammichele Abate
Libro: Libro in brossura
editore: Francesco D'Amato
anno edizione: 2020
pagine: 120
La scuola di don Milani, anche a cinquant'anni circa dalla sua morte, sembra voler insistere nella dimensione del dialogo, sempre e comunque. Per dialogare, però, occorre possedere la parola, condizione essenziale per conferire piena dignità a ogni persona, a tutta la persona affinché il suo essere “mistero” diventi maggiormente intellegibile e capace di relazioni autentiche. Alla scuola di Don Milani, è possibile, dunque, crescere tutti in umanità e trasformare i luoghi in cui viviamo, soffriamo e pensiamo al futuro. Alla scuola di Don Milani… tutti.
Sulla liturgia della parola. Meditazioni per la comunità parrocchiale
Luigi Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Francesco D'Amato
anno edizione: 2020
pagine: 445
"Sulla liturgia della Parola. Meditazioni per la comunità parrocchiale" è una risposta alle sollecitazioni di papa Francesco a considerare la Bibbia il libro del popolo di Dio, non un testo per pochi privilegiati, un invito ad aprire la mente per comprendere le Scritture, soprattutto il Vangelo. San Girolamo asserisce che ignorare il Vangelo significa ignorare Cristo, perciò il Pontefice ha istituito la Domenica della Parola, fissandola alla terza del Tempo ordinario: una opportunità per riflettere sul fatto che la fede biblica si fonda sulla Parola viva, non su un libro. Nella lettera apostolica "Aperuit illis" Francesco ne spiega le finalità: riflettere sul mistero pasquale: «cioè, secondo il progetto eterno del Padre, Gesù doveva patire e risuscitare dai morti per offrire la conversione e il perdono dei peccati; e promette lo Spirito Santo che darà... la forza di essere testimoni di questo Mistero di salvezza».
Le donne nel Vangelo. L'abbraccio liberatorio di Gesù all'altra metà del cielo
Luigi Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Francesco D'Amato
anno edizione: 2020
pagine: 216
Gesù, nato da donna, chiama discepoli e discepole e assegna alla Maddalena un ruolo decisivo di testimonianza, senza temere fraintendimenti e pruriginose manipolazioni. Nella sua regale libertà, egli sceglie Maria come discepola, la eleva al ruolo di testimone per radicare in lei la funzione di apostola. I quattro evangelisti canonici concordano nel riportare questo ruolo, fondamentale per la fede pasquale. Ma la scelta di Gesù non si concilia con le culture patriarcali giudaica e greco-romana, che stemperano il fatto temendo causasse incredulità nei discepoli (Marco 16,11; Luca 24,11). In silenzio, sotto la croce la discepola di Magdala è testimone della volontà di Gesù, che raccomanda di accogliere la Madre confermando la propria fedeltà all'incarnazione di chi è nato da donna (19,25-27). È un'azione propedeutica all'investitura apostolica nel giardino dove è sepolto il corpo di Gesù (19,38-42). Il tentativo di voluta amnesia e l'artificiosa elaborazione di tante leggende non hanno nascosto la verità circa il ruolo della Maddalena, oggi particolarmente pregnante come apostola per rinverdire una nuova e più grande speranza nell'umanità.