Franco Angeli: Pedagogia teoretica
La consulenza pedagogica nel disagio educativo. Teorie e pratiche professionali in salute mentale
Maria Benedetta Gambacorti Passerini
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 188
Un testo per studenti e professionisti dell’educazione che vogliano raccogliere la sfida di riflettere sul disagio e su come “abitarlo” professionalmente. Un tema quanto mai rilevante nel momento in cui questo libro vede la luce – estate 2020 –, in un mondo che si accinge ad affrontare le conseguenze della pandemia sulla salute mentale di minori, adulti e anziani, nonché su tutti i contesti educativi, dalla scuola alla formazione professionale e universitaria, ai servizi educativi, socio-educativi e socio-assistenziali.
Il cerchio magico. Infanzia, poetica e gioco come ghirlanda dell'educazione
Francesca Antonacci
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
Il cerchio magico è l’espressione utilizzata da Huizinga nel suo celebre "Homo ludens" per designare l’ambito del gioco e del giocare. È metafora di uno spazio di trasformazione dell’esperienza, di un processo di sua elaborazione in forma rappresentata, elaborata, pensata, raccontata, descritta, narrata, giocata, spiegata. Come nel gioco, anche nell’educazione, così nella dimensione poetica ogni elemento è connotato da un effetto di raddoppiamento, perché presenta al contempo caratteri reali e di finzione. Si tratta di istanze che tendono verso un altrove, sono alla base di una insoddisfazione per il presente e mostrano la tensione verso un futuro possibile. In questo senso gli assi del volume sono descritti nella loro relazione con questa alterità: l’educazione è un setting di sperimentazione della vita e spazio della sua elaborazione; l’infanzia è la stagione simbolica dell’esistenza, che mostra in nuce il processo germinativo dello sviluppo; la poetica è l’aurora delle cose e il loro raddoppiamento in immagine-parola; il gioco è l’imitazione della realtà e la sua continua ricreazione. Nel testo, la ghirlanda è intreccio di infanzia, poetica e gioco, ed emblema di un progetto educativo orientato dalla speranza (Freire, Durand, Bloch), come condizione materiale e simbolica per un progetto di uomo nuovo e di mondo nuovo.
Pedagogia al confine. Trame e demarcazione tra i saperi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 236
L’ipotesi del volume è che indagando i confini e i rapporti tra la pedagogia e gli altri saperi sia possibile lavorare indirettamente sulla natura e l’identità della pedagogia stessa. A questo scopo, la struttura del volume vede un’articolazione in tre parti, ciascuna delle quali è intitolata al rapporto-confine con una data area di saperi e/o pratiche. La prima parte è dedica tata al rapporto tra pedagogia e filosofia. Si tratta del confine lungo il quale si è storicamente giocata la costituzione stessa della pedagogia come sapere autonomo. Infatti, la pedagogia è nata come regione filosofica, e ha conquistato faticosamente l’indipendenza da questa madre-patria nel corso della propria storia. La seconda parte è intitolata al rapporto tra pedagogia e scienze umane. Un confine, questo, che ha acquisito pregnanza nella seconda metà del Novecento, quando il modello puramente filosofico della pedagogia è entrato in crisi, e si è posta con forza l’esigenza di uno studio scientifico dell’educazione. La terza parte, infine, è dedicata al rapporto tra pedagogia e politica. Su questo confine si gioca non tanto la questione dell’indipendenza teorica della pedagogia, quanto quella della sua autonomia pratica. Infatti, spesso, la politica non si limita ad assicurare le condizioni necessarie all’educazione, ma pretende di indicarne le direzioni e i traguardi.
Dentro il lavoro educativo. Pensare il metodo, tra scenario professionale e cura dell'esperienza educativa della formazione
Cristina Palmieri
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 204
Lo scenario in cui operano oggi le professioni educative è complesso. Educatori, insegnanti e pedagogisti sono bombardati da richieste spesso impossibili: erogare prestazioni efficienti ed efficaci, risolvere situazioni difficili. Al contempo, sono travolti da un pregiudizio diffuso, che genera un clima di disagio e conseguenti sentimenti di inadeguatezza e frustrazione. Non solo. Il mondo intorno ai servizi educativi è radicalmente cambiato: pratiche educative consolidate sembrano non reggere di fronte alle emergenze che irrompono a scuola o nei servizi. Così, il disorientamento professionale è palpabile. Come fare, allora, educazione con professionalità? Serve ritrovare il senso del lavoro educativo, ma anche ridefinire le condizioni che lo rendono fattibile e significativo. Riappropriarsi pedagogicamente del “metodo” e dei suoi significati può rappresentare una strada utile a contenere il disorientamento professionale, individuando modalità di pensiero e di azione adeguate ad abitare la problematicità delle situazioni educative senza operare riduzionismi. Muovendo da una ricostruzione delle modalità con cui il metodo è stato pensato e praticato nella cultura occidentale, il testo accompagna educatori e pedagogisti nel pensarlo come costrutto complesso, ritrovandone il valore nella possibilità di combinare rigore e ascolto delle situazioni, e approfondendo disposizioni professionali che consentono di aver cura dell’esperienza educativa, rispettandone la contingenza, la problematicità e l’imprevedibilità.
Famiglia. Una lettura pedagogica
Jole Orsenigo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 156
Se c’è un luogo educativo e di preoccupazione pedagogica, questo è la famiglia. Interrogare le nostre consuetudini e sicurezze, i gesti abituali e naturali, la tradizione, può diventare un’opportunità: quale esperienza educativa consente, apre e condiziona una famiglia? Questo testo nasce da alcune lezioni rivolte a studenti che intendono diventare educatori di professione e ritorna a loro come strumento di lavoro. Offre l’occasione di esercitarsi in merito a una rosa ristretta di enunciati, di allenarsi e prendere posizione tra alcuni dei discorsi che in Occidente affrontano il tema della famiglia. A partire dalla prospettiva foucaultiana, la parola è data pochi autori rappresentativi dei tanti saperi che circoscrivono il campo pedagogico. Lungo il filo apparente che lega la famiglia di oggi a quella di ieri si distinguono rare emergenze storiche ma soprattutto si tenta di pensare il presente. La pedagogia non è il luogo in cui tutti questi enunciati trovano una composizione, meno che mai una sintesi. Tuttavia è possibile ancora esercitare uno sguardo sull’intero dominio delle scienze umane in quanto scienze dell’educazione, restando saldamente ancorati al particolare: consapevoli del regime simbolico che ogni fa-miglia istituisce e regola ma anche di tutte le sue occorrenze materiali. Si tratterà di esercitare uno sguardo pedagogico attento al dispositivo familiare.
Le ombre dell'educazione. Ambivalenze, impliciti, paradossi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 168
Educare è un'attività delicata e complessa, non priva di rischi e contraddizioni. Le relazioni educative e, in generale, di cura sono animate infatti da intenzioni ambivalenti e sentimenti profondi, da motivazioni latenti o addirittura inconsce. Essendo inevitabilmente connessa con dimensioni problematiche come quelle dell'affettività e del potere, l'educazione implica sempre dei "lati oscuri", non sempre facili da decifrare, che - se non adeguatamente riconosciuti e tematizzati - possono determinare conseguenze paradossali e perfino insidiose. Parlare di educazione in termini esclusivamente positivi o edificanti impedisce di prendere coscienza, di legittimare e di elaborare anche le "ombre" che sempre l'accompagnano. L'ombra costituisce, per certi versi, il negativo e il "perturbante", ciò che costantemente minaccia l'educazione di degenerare nel suo contrario, ma rappresenta anche l'implicito, ciò che è stato oscurato o trascurato o che semplicemente, in un dato momento storico, non è (o non è più) in luce. L'ombra, del resto, è sempre una proiezione della luce. I contributi che compongono questo volume intendono aiutare gli educatori a sondare le dimensioni "sommerse" dell'esperienza educativa e ad esplorarne gli aspetti oggi maggiormente in ombra, in quanto rimossi o dimenticati, in modo da comprenderne le potenzialità e le possibili derive.
Antonio Gramsci e l'educazione. Letture tra Italia e America Latina
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2025
pagine: 258
Italia e America Latina vantano una lunga tradizione di scambi culturali. Rispetto a tale rapporto, un ruolo particolare è stato esercitato dall'opera di Antonio Gramsci. Dalla seconda metà del Novecento, l'influenza culturale, politica e pedagogica del pensatore sardo è stata altamente significativa sia in Italia che in America Latina. E in entrambi questi contesti geoculturali sono fioriti molti studi, accompagnati da collaborazioni internazionali. Con l'intento di proseguire e rafforzare tali rapporti, questo libro mira a promuovere un dialogo internazionale sul pensiero pedagogico gramsciano, stimolando la discussione tra le attuali interpretazioni educative italiane e latinoamericane. Il libro, che ospita contributi di autori italiani e sudamericani, è diviso in due parti: la prima – “Un percorso attraverso influenze, dibattiti e categorie chiave” – è dedicata all'esplorazione teorica e all'analisi dei termini educativi del corpus gramsciano; la seconda – “Passato e presente: alla ricerca di un'alternativa pedagogica” – raggruppa testi che rintracciano negli scritti gramsciani le basi per l'intervento educativo.
Possiamo rinunciare all'autorità? Ripensare la relazione educativa
Marta Ilardo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2024
pagine: 144
La relazione educativa implica sempre un rapporto di autorità? È possibile educare senza esercitare autorità? In che modo l'autorità può convivere con i principi dell'educazione democratica? Partendo da questi interrogativi, questo libro si propone di offrire alcuni fondamenti pedagogici per esplorare il complesso rapporto tra l'autorità e l'educazione. L'analisi del volume si concentra sulla possibilità di ridefinire una concezione di autorità dialogica, evidenziando come questa prospettiva possa aprire nuovi scenari per l'interpretazione della relazione educativa. Con un approccio rigoroso e accessibile, il testo offre spunti di riflessione per pedagogiste, insegnanti, educatrici e chiunque sia interessato, per ragioni di studio e ricerca, al ruolo dell'autorità nei processi educativi.
Non siamo i padroni della terra. Educare alla cultura della sostenibilità
Giuditta Alessandrini
Libro: Copertina morbida
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 138
"Non siamo i padroni della terra". Il diritto dell'uomo di governare la terra nasce dall'idea di un "controllo" egemonico sulla creazione. Ma l'umanità è solo un sottoinsieme della comunità biotica. Una cultura educativa della sostenibilità deve partire viceversa dal riconoscimento del limite umano. Il volume ripercorre i temi-cardine di una cultura educativa alla sostenibilità. Come sviluppare una consapevolezza che sappia diventare capacità di scelta del cittadino? Quali azioni prefigurare di fronte ai temi degli stili di vita ecosostenibili, del contrasto alle disuguaglianze, della diversity, del digitale e della sfida della complessità? Una cultura della sostenibilità è soprattutto educazione e formazione alla democrazia: il volume intende offrire a formatori, educatori ed insegnanti e a chi ha responsabilità organizzative nelle Risorse Umane un sentiero di riflessione verso un futuro sostenibile. Il volume è arricchito dalla Presentazione di Massimiliano Costa, professore ordinario di Pedagogia generale e del lavoro presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, e dalla Postfazione della presidente ASviS Marcella Mallen.
Praxis e concetto
Massimo Baldacci
Libro: Copertina morbida
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 230
Il volume affronta la questione del linguaggio della pedagogia (del suo vocabolario, dei suoi enunciati, del suo discorso) e del suo rapporto con la prassi educativa. Ogni disciplina è caratterizzata da una propria terminologia e da proprie forme di discorso. La chiarezza e la precisione di queste componenti sono essenziali per la sua maturità epistemologica e per lo stesso rigore della ricerca. Rispetto a questi canoni, la situazione della pedagogia lascia però a desiderare. Il suo linguaggio attinge ampiamente dal linguaggio comune, e perciò difetta spesso di precisione, e il suo discorso inclina talvolta alla scarsa chiarezza. Questi limiti rendono incerta la capacità della pedagogia di orientare effettivamente la prassi educativa. D'altra parte, sviluppare un linguaggio specialistico può non essere la soluzione migliore, perché rischia di creare uno scarto fra la teoria pedagogica e la prassi educativa. Il volume affronta questi delicati problemi muovendo dall'ipotesi di un'analisi del linguaggio effettivamente usato nel discorso pedagogico, mettendo in atto operazioni di chiarificazione e di precisazione che ne possano migliorare il tenore. Il secondo Wittgenstein e il Gramsci del Quaderno n. 29 sono i principali riferimenti teorici per questo lavoro.
La cura dello sguardo. Linguaggio degli affetti e lavoro educativo
Stefania Ulivieri Stiozzi
Libro: Copertina morbida
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Qual è il trait d'union tra un sapere sull'educazione e un sapere su di sé come educatore? Oggi le professioni educative e di cura sono soggette a una rappresentazione in cui un ideale scientifico, costruito su parametri di obiettività, conduce a sottovalutare l'investimento sensibile che orienta un educatore nel suo lavoro relegando gli affetti nell'alveo di una conoscenza sospetta per il suo portato di soggettivismo. A fronte delle emergenze educative della nostra società, il testo vuole riflettere da una prospettiva interdisciplinare, aperta ai linguaggi dell'arte, del mito e della poesia, sulla continuità tra corpo, affetti e pensiero nella formazione come nel lavoro educativo, per pensare dispositivi formativi che si prendano cura dello sguardo dell'educatore. La capacità di rispondere ai disagi sempre più diversificati degli utenti richiede una postura critica, capace di accedere a parole parlanti, come a gesti non precodificati. Il libro si rivolge agli educatori e ai professionisti della cura come un invito a coltivare spazi di consapevolezza, presenza a sé, cura del contesto e tensione a vivere la propria vita emotiva come fonte inesauribile di interrogazione.
Dove costruiamo pensiero? Hannah Arendt e la cura degli ambienti educativi
Marta Ilardo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
pagine: 164
Il male, afferma Hannah Arendt nel 1963, è spesso frutto di un’azione impensata: è infatti l’assenza del pensiero - del pensiero critico - a generare il male. Ma c’è un “in più” che accompagna il suo interesse per il male e che compone e completa, se vogliamo, la “mappa” del suo pensiero. Questo ulteriore elemento è ciò che ci consente di definire l’autrice una “pensatrice spaziale”. Il male non è mai isolato, giunge ad ipotizzare Arendt (1958), ma progredisce e trova sostegno nella vulnerabilità degli ambienti – pubblici e privati – dell’esperienza umana. Ecco, dunque, dove collochiamo la riflessione che interroga l’educazione e, in questo caso specifico, gli ambienti e i contesti educativi coinvolti nella definizione di percorsi esistenziali emancipativi. Da questo punto di vista, l’“eredità pedagogica” arendtiana è ciò che consente il rinnovo di una sfida educativa tanto attuale quanto fragile e precaria: l’azione orientata alla tutela degli ambienti dove abbiamo – dovremmo avere – occasione di rinvigorire quel pensiero che smaschera e, se può, "resiste" alla banalità del male.