Giappichelli: Critica Europea
Postpandemia. Pensieri (meta)giuridici
Antonio Cantaro
Libro
editore: Giappichelli
anno edizione: 2021
pagine: 192
Lo Stato sociale condizionato. Stabilità e crescita nell'ordinamento costituzionale
Federico Losurdo
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2016
pagine: VII-189
Che cosa rimane oggi, nello scenario della crisi economica globale, del Welfare State per come si era forgiato nell'epoca d'oro dei Trenta gloriosi? Le profonde trasformazioni della costituzione economica europea e, di riflesso, delle costituzioni economiche degli Stati membri disegnano i tratti di un inedito, per certi versi inquietante, Stato sociale condizionato, sul piano strutturale, alla stabilità finanziaria e, sul piano funzionale, alla competitività. Le sempre più marcate disparità economico-sociali e l'incapacità dell'Unione di comprenderle e ricomporle minano in radice la legittimità dell'Unione e sono, altresì, la manifestazione di un latente deficit di razionalità della costruzione europea.
Primazia del diritto europeo e salvaguardia delle identità costituzionali. Effetti asimmetrici dell'europeizzazione dei controlimiti
Fausto Vecchio
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2013
pagine: XXVIII-262
La clausola di salvaguardia delle identità costituzionali rappresenta certamente una delle novità più importanti introdotte dal Trattato di Lisbona. Nonostante il giudizio positivo generalmente espresso dalla scienza giuridica, la sua applicazione pratica sta però producendo una serie di decisioni giudiziarie che mettono in discussione l'uniformità dell'ordinamento giuridico europeo ed in ultima analisi la sua unità.
Giustizia e diritto nella scienza giuridica contemporanea
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2011
pagine: 336
Il divieto dell'abuso del diritto nell'ordinamento europeo. Storia e giurisprudenza
Federico Losurdo
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2011
pagine: 208
La crescente attenzione per l'istituto del divieto dell'abuso in diversi settori del diritto (civile, costituzionale, comunitario) è frutto, tra l'altro, di talune aporie della tecnica del bilanciamento, come esemplarmente emerge dalla recente giurisprudenza della Corte di Giustizia che ha sacrificato fondamentali diritti sociali collettivi a vantaggio delle libertà economiche di mercato. Una rinnovata teoria del divieto dell'abuso del diritto è la prospettiva privilegiata nel volume: per rispondere alla crescente esigenza di pervenire ad un effettivo equilibrio tra la dimensione dei diritti e la dimensione dei doveri nell'ordinamento europeo.
Il costituzionalismo asimmetrico dell'Unione. L'integrazione europea dopo il Trattato di Lisbona
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2010
pagine: XI-353
Quale è la "filosofia" dell'integrazione europea depositata nel nuovo Trattato dell'Unione? Quali limiti e condizioni al processo di integrazione sono contenuti nel Lisabbon Urteil? Come interpretare il voto referendario con il quale nell'ottobre del 2009 gli elettori irlandesi hanno detto sì al Trattato di Lisbona? Questi e molti altri interrogativi sono al centro dei contributi contenuti nel volume. Il tema dell'identità dell'Europa e dell'ambiguo costituzionalismo dell'Unione è analizzato facendo ricorso "a tutti i piani di analisi, da quello di teoria generale, di filosofia politica, di storia, di sociologia, a quello del diritto comunitario e del diritto costituzionale".
Eguaglianza e libertà contrattuale nel diritto europeo. Le discriminazioni nei rapporti di consumo
Delia La Rocca
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2009
pagine: VI-222
La storia, anche recente, mostra la fallacia di una delle più ricorrenti 'accuse' mosse all'eguaglianza: quella di favorire il livellamento verso il basso, di produrre stagnazione sociale, cristallizzazione dello status quo. È vero il contrario: emarginati, esclusi, diversi, sotto le bandiere dell'eguaglianza, hanno conquistato i medesimi diritti che, nella sfera pubblica come in quella privata, erano appannaggio di una cerchia ristretta della società. L'attuale declino dell'istanza egualitaria investe, più che il principio in sé, la sua forza espansiva negli ordinamenti nazionali. Di contro si afferma, alimentato da una copiosa normativa comunitaria sulla disciplina dei contratti ("anche fuori dal mercato del lavoro"), un "nuovo" diritto antidiscriminatorio, direttamente esigibile nei rapporti tra i privati. I nuovi diritti, articolati per tipologie "di rischio" (genere, etnia, religione, disabilità, età, orientamento sessuale), si mostrano retoricamente attenti alle differenze dei diversi soggetti, alle inedite domande di una società multietnica e multiculturale. La moltiplicazione e la segmentazione delle tutele calata nel terreno critico dei rapporti contrattuali rischia, tuttavia, di compromettere l'efficacia di questa "nuova frontiera" dell'eguaglianza.
L'identità costituzionale dell'Unione Europea e degli stati membri. Il decentramento politico-istituzionale nel processo di integrazione
Enzo Di Salvatore
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2008
pagine: VIII-171
Nella prima fase dell'esperienza comunitaria il processo di internazionalizzazione dei fenomeni politici e sociali e quello di decentramento delle strutture decisionali si svolgevano in modo parallelo. La partecipazione alle Comunità europee determinava un trasferimento di "quote" di sovranità in capo alle Comunità europee ed una contestuale erosione delle prerogative riconosciute dalla Carta costituzionale ai livelli sub-statali (senza che a ciò potesse in qualche modo porsi rimedio sul piano interno, attraverso meccanismi di partecipazione alla fase "ascendente" o a quella "discendente" del diritto comunitario). Dal canto loro, le Comunità europee si mostravano del tutto indifferenti alla dimensione istituzionale di tipo regionale e locale degli Stati membri. Questo stato di cose, oggi, è in via di superamento. L'Unione ritiene, infatti, che il decentramento politico-istituzionale sia parte costitutiva della sua identità costituzionale. Sul piano verticale, attraverso il richiamo ai principi di libertà e democrazia, il decentramento è assunto quale principio costituzionale comune agli Stati membri. Sul piano orizzontale tramite la prossimità e la sussidiarietà, le elezioni comunali e il Comitato delle Regioni, il decentramento è inteso quale principio generale del diritto europeo.
Il diritto dimenticato. Il lavoro nella costituzione europea
Antonio Cantaro
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2007
pagine: VII-175
"L'Unione europea ignora il "diritto al lavoro". Persino la Carta di Nizza ha, curiosamente, 'dimenticato' di nominarlo. Le pagine di questo volume muovono dalla convinzione che al diritto al lavoro non si possa rinunciare a cuor leggero. Che questa inquietante assenza debba, anzi, essere al più presto superata. Ne va della credibilità 'etica' dell'Europa, della legittimità del suo modello sociale. Non si può innovare una tradizione ignorandola o rimuovendola. Vale in generale. Vale anche per l'eredità, solo apparentemente minore, del diritto al lavoro. La codificazione del diritto al lavoro ha storicamente avuto uno straordinario significato simbolico. Ha rappresentato la volontà e la capacità dell'Europa di dare forma giuridica alla preoccupazione per il legame sociale. Il rischio è che l'attuale tendenza alla 'decostituzionalizzazione' del diritto al lavoro finisca per mettere in discussione anche altri diritti: la sicurezza nei luoghi di lavoro, le tutele sociali, le libertà individuali e collettive dei lavoratori."
Declino europeo e rivolte mediterranee
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2012
pagine: XXI-304
Le primavere arabe che hanno scosso il Nord Africa non hanno solo spazzato via i regimi autocratici e dittatoriali che da decenni governavano i propri paesi senza democrazia e rispetto dei diritti umani, ma anche gli stereotipi e l'immaginario con cui l'Occidente si è rapportato al mondo islamico. I saggi raccolti in questo volume offrono un contributo originale alla comprensione delle rivolte, esaminandone i risvolti internazionali, politici e costituzionali più interessanti e inserendoli nel più ampio e cruciale contesto dei rapporti con l'Europa. Il deterioramento della situazione siriana e il potenziale allargamento del conflitto ad altre aree del Medio Oriente rischiano di raffreddare l'entusiasmo che aveva accompagnato le proteste dei giovani nelle strade e nelle piazze, lasciando il passo a nuove e vecchie paure; in primo luogo al timore del progressivo avanzare di un "inverno" islamista, dall'esito quanto mai incerto.