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Giappichelli: Itinerari di diritto penale. Monografie

La funzione ripristinatoria nel diritto penale ambientale. La bonifica ed il rispristino ambientale. Uno studio de iure condito e de iure condendo

La funzione ripristinatoria nel diritto penale ambientale. La bonifica ed il rispristino ambientale. Uno studio de iure condito e de iure condendo

Andrea R. Di Landro

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 160

"Nel diritto penale ambientale, il ripristino e la bonifica non sembrano istituti ricostruibili unitariamente, ma paiono assumere molteplici forme: obblighi di facere la cui inosservanza è punita a titolo di omissione; circostanze attenuanti ad effetto speciale; cause di non punibilità; condizioni per la sospensione condizionale della pena, l'oblazione e la messa alla prova; sanzioni. Anzitutto, le definizioni." (dall'Introduzione)
22,00

Fake news e diritto penale. La manipolazione digitale del consenso nelle democrazie liberali

Fake news e diritto penale. La manipolazione digitale del consenso nelle democrazie liberali

Tommaso Guerini

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: X-230

La monografia “Fake news e diritto penale” affronta in maniera organica e approfondita, il rapporto tra manipolazione digitale del consenso e sistema punitivo. Il volume, che muove da un’ampia trattazione volta a definire gli elementi che caratterizzano il fenomeno della diffusione massiva di notizie false come originale e originario rispetto all’evoluzione tecnologica dei mezzi di comunicazione di massa, muove dal postulato che le fake news rappresentino un prodotto della contemporaneità, frutto dell’interazione di più formanti: culturale, tecnologico e bio-psichico. Una volta chiarito il perimetro dell’indagine, l’autore si dedica alla ricostruzione del sistema punitivo – interno e internazionale – dedicato alla prevenzione e alla repressione del fenomeno della manipolazione digitale del consenso, mettendone in luce la dimensione eminentemente politica e i profili di tensione con il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, vera e propria pietra angolare di qualsiasi sistema democratico. La disamina del quadro comparatistico, ricostruito secondo i due modelli della repressione delle fake news nelle democrazie liberali – su tutte, Francia e Germania – e nei sistemi autoritari – Russia, Cina, Vietnam, Malesia – dimostra come il rischio insito nella previsione di reati ad hoc consista nella introduzione di potenti meccanismi censori, volti a comprimere gli spazi di libertà individuale e collettiva, piuttosto che a reprimere il fenomeno della diffusione di notizie false. Ad analoghe conclusioni si giunge all’esito della disamina dei progetti di legge presentati in Italia nella scorsa e nell’attuale legislatura, nessuno dei quali esente da profili critici in una prospettiva penalistica costituzionalmente orientata. Ciò non toglie che l’analisi del sistema penale vigente in materia di stampa e in materia elettorale, che costituisce la parte centrale della monografia, abbia dimostrato come non sia possibile rinvenire, nell’ordinamento punitivo vigente, strumenti efficaci a garantire tutela a beni giuridici di primario rango costituzionale, quali la libertà di manifestazione del pensiero e la libertà di formazione del consenso in occasione delle competizioni elettorali.
30,00

I limiti dell'intervento penale nel settore dei diritti riproduttivi

I limiti dell'intervento penale nel settore dei diritti riproduttivi

Vincenzo Tigano

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: XXIII-505

Dove va il diritto penale, quali sono i suoi itinerari attuali e le sue imprevedibili prospettive di sviluppo? Ipertrofia e diritto penale minimo, affermazione simbolica di valori ed efficienza utilitaristica, garantismo individuale e funzionalizzazione politico-criminale nella lotta alle forme di criminalità sistemica, personalismo ed esigenze collettive, sono soltanto alcune delle grandi alternative che l'attuale diritto penale della transizione si trova, oggi più che ieri, a dover affrontare e bilanciare. Senza contare il riproporsi delle tematiche fondamentali relative ai presupposti soggettivi della responsabilità penale, di cui appare necessario un ripensamento in una prospettiva integrata tra dogmatica e scienze empirico-sociali. Gli itinerari della prassi divergono peraltro sempre più da quelli della dogmatica, prospettando un diritto penale "reale" che non è più neppure pallida eco del diritto penale iscritto nei principi e nella legge. Anche su questa frattura occorre interrogarsi, per analizzarne le cause e prospettarne i rimedi. La collana intende raccogliere studi che, nella consapevolezza di questa necessaria ricerca di nuove identità del diritto penale, si propongano percorsi realistici di analisi, aperti anche ad approcci interdisciplinari. In questo unitario intendimento di fondo, la sezione "Monografie" accoglie quei contributi che guardano alla trama degli itinerari del diritto penale con un più largo giro d'orizzonte e dunque – forse – con una maggiore distanza prospettiva verso il passato e verso il futuro, mentre la sezione "Saggi" accoglie lavori che si concentrano, con dimensioni necessariamente contenute, su momenti attuali o incroci particolari degli itinerari penalistici, per cogliere le loro più significative spezzature, curvature e angolazioni, nelle quali trova espressione il ricorrente trascorrere del "penale".
60,00

Neokantismo e scienza del diritto penale. Sull'involuzione autoritaria del pensiero penalistico tedesco nel primo Novecento

Neokantismo e scienza del diritto penale. Sull'involuzione autoritaria del pensiero penalistico tedesco nel primo Novecento

Attilio Nisco

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: 280

Il neokantismo influenzò la scienza penale tedesca dall'inizio del XX secolo sino agli anni Trenta. Nella sua variante "assiologica", riconducibile alla c.d. Scuola del Baden, fu la corrente di pensiero dominante prima dell'avvento del nazismo e delle teorie giuridiche totalitarie. La presente monografia intende accertare il ruolo svolto dal neokantismo nell'ambito di uno sviluppo ideologico tanto drammatico, al cui esito alcuni tra i più eminenti penalisti dell'epoca offrirono il proprio convinto supporto ad una politica criminale disumana. Il volume effettua un'analisi storico-dogmatica suddivisa in tre periodi, nei quali i più significativi mutamenti subiti dalla teoria del reato sono posti in correlazione con le fondamentali caratteristiche e i difetti del paradigma filosofico di fondo. Muovendo dall'esperienza storica, l'opera vuole costituire un invito a riflettere sui rischi immanenti - anche attuali - di involuzione autoritaria del pensiero penalistico e sui possibili rimedi metodologici per farvi fronte.
35,00

Riflessioni sulla struttura del tentativo nella cultura giuridica italiana

Riflessioni sulla struttura del tentativo nella cultura giuridica italiana

Stefano Del Corso

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: XI-223

«Poniamo una premessa, che trova ragionevolmente concordi tutti gli studiosi, prendendo avvio proprio dalla questione della descrizione legislativa, generale ed astratta, della figura del tentativo. Volendo utilizzare rispetto al delitto tentato l'oggi particolarmente accreditata categoria dei "formanti" che si deve a Rodolfo Sacco appare infatti palese in rapporto a questo istituto, che negli ordinamenti che escludono di incriminare con il tentativo la mera volontà criminosa, il "formante legale" si mostra del tutto incapace di costituire un vero "formante" e che le interpretazioni — tutte le interpretazioni del dettato legislativo — finiscono per trovare altrove, in un "altrove" lontano da un orizzonte ermeneutico di stretto diritto positivo, la loro ragione d'essere. Non basta una formula, ovvero un "formante legale" ad evitare l'inevitabile conclusione che il delitto tentato non conosce la figura geometrica della linea retta per tracciare una volta per sempre il confine del suo territorio. In altre parole, pur essendo chiaro che la fattispecie sul tentativo è destinata a stabilire le condizioni della incriminazione ma non costituisce mai il precetto che l'agente intende violare con la sua condotta (precetto che è sempre quello del reato consumato), il "formante legale" appare insomma come un "formante" che non forma. Peraltro, neppure gli altri "formanti" principali, quello dottrinale in primo luogo, paiono in grado di fornire soluzioni appaganti e tranquillizzanti e forse non può essere che così (...)» (dall'introduzione)
31,00

I confini della repressione penale della pornografia minorile. La tutela dell'immagine sessuale del minore fra esigenze di protezione e istanze di autonomia

I confini della repressione penale della pornografia minorile. La tutela dell'immagine sessuale del minore fra esigenze di protezione e istanze di autonomia

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: 688

"Lo studio concerne la disciplina di due diversi fenomeni che, per la comunanza di alcuni elementi, tendono ad intrecciarsi e sovrapporsi. Ci riferiamo alle varie condotte connesse al mercato pedopornografico e al recente fenomeno di auto-produzione di immagini pornografiche ad opera dello stesso minore rappresentato, o di produzione con il suo consenso, e alla diffusione delle medesime".
83,00

«Nullum crimen sine iure». Il diritto penale giurisprudenziale tra dinamiche interpretative «in malam partem» e nuove istanze di garanzia

«Nullum crimen sine iure». Il diritto penale giurisprudenziale tra dinamiche interpretative «in malam partem» e nuove istanze di garanzia

Daria Perrone

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: XX-411

Obbiettivo del volume "Nullum crimen sine iure. Il diritto penale giurisprudenziale tra dinamiche interpretative in malam partem e nuove istanze di garanzia" è quello di verificare se e in che misura, nell’attuale contesto di produzione normativa policentrica o multilevel, il principio di legalità e i suoi corollari siano tuttora in grado di assicurare una tutela adeguata delle garanzie individuali e quali rimedi debbano essere adottati per fronteggiare il crescente, complesso, fenomeno di co-produzione giurisprudenziale. L’analisi avrà ad oggetto le dinamiche ermeneutiche che determinano un effetto “estensivo” dell’area della punibilità ovvero un aggravamento del trattamento punitivo. L’applicazione “iper-retroattiva” delle nuove soluzioni interpretative sfavorevoli a fatti antecedenti comporta effetti simili a quelli prodotti da una nuova legge incriminatrice applicata retroattivamente, dando luogo ad un’insidiosa forma di c.d. retroattività occulta.
52,00

L'abuso d'ufficio. Tra legge e giudice

L'abuso d'ufficio. Tra legge e giudice

Andrea Merlo

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: XIII-143

«Il reato di abuso d'ufficio è una figura ancipite. È varco e barriera insieme. Esso rappresenta, da un lato, lo strumento primo attraverso il quale il giudice penale può esercitare un controllo sull'attività amministrativa e, al contempo, con la sua struttura tipica rappresenta il limite entro cui questo sindacato può essere esercitato. Come tutti i territori di frontiera è dunque quasi fisiologico che esso rappresenti un terreno di contrasti, se non addirittura di scontro. Il problema è, appunto, dove passa il confine, come stabilire fin dove possa spingersi lo scrutinio del giudice penale e dove cominci il limite imposto dal tipo legale. Il problema è aggravato dal fatto che il reato di abuso d'ufficio, nonostante abbia costituito oggetto di ripetuti interventi riformistici, non è a tutt'oggi riuscito ad assumere un volto ben definito, così da consentire una applicazione giudiziaria sufficientemente certa e univoca. Ciò determina incertezze anche nella fase iniziale delle indagini giudiziarie, con la ricorrente emersione della preoccupazione che esso possa essere in alcuni casi impropriamente utilizzato come pretesto per avviare inchieste anche sulla base di sospetti molto labili o per assecondare la tentazione di esercitare forme di indebita ingerenza giudiziaria nell'attività politico-amministrativa, che, a posteriori, si rivelano non di rado prive di reale giustificazione (...)» (dall'introduzione)
22,00

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