Giappichelli: Università degli Studi di Milano. Facoltà di Giurisprudenza. Pubblicazioni del Dipartimento di Dirit
Il contributo dei Protocolli nn. 15 e 16 Cedu al processo di riforma della Corte di Strasburgo
Elisabetta Crivelli
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2022
pagine: 152
"Il presente lavoro nasce dall’idea di ripercorrere le ragioni e gli obiettivi del processo di riforma della Corte europea dei Diritti dell’Uomo e approfondire l’origine, il contenuto e le prime applicazioni dei due recenti Protocolli alla Cedu, il n. 15 e il n. 16." (dalla premessa)
La disciplina della data retention tra esigenze securitarie e tutela dei diritti fondamentali. Un'analisi comparata
Giulia Formici
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2021
pagine: 448
Cinquant'anni dopo. L'esecuzione delle decisioni del Consiglio di Stato. Scritti di diritto processuale amministrativo dedicati a Riccardo Villata
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2021
pagine: 288
Autori: Bertolissi Mario; Travi Aldo; Sala Giovanni;Ramajoli Margherita; Goisis Francesco; Bertonazzi Luca Santino; Delsignore Monica; Troise Mangoni Wladimiro; Valaguzza Sara; Domenichelli Vittorio.
Paura dell'Europa: spunti di razionalizzazione. Atti del webinar «Chi ha (ancora) paura dell'Europa» (18 maggio 2020)
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: XIV-234
«Il presente volume raccoglie gli atti dell'evento conclusivo del progetto finanziato dalla Commissione europea nel 2017 (Cattedra Jean Monnet —Project Number 587344-EPP-1-2017-1-IT-EPPJMO-CHAIR, titolare prof. Massimo Condinanzi) dal titolo "Qui a peur de l'Europe?". L'evento era stato immaginato come un momento di riflessione — rivolto in primis a studenti universitari, avvocati e magistrati, ma altresì aperto alla società civile — in cui accademici, professionisti e politici avrebbero condiviso le loro visioni sul cammino dell'Unione europea nell'ultimo decennio (e non solo). L'auspicio era che se ne potessero evidenziare in particolare gli aspetti positivi, a chiusura di un percorso di tre anni in cui gli accademici coinvolti direttamente nel progetto avrebbero contribuito a diffondere le loro conoscenze sul processo di integrazione europea, spiegando (a studenti, universitari ma anche delle scuole superiori, a giuristi, a giornalisti e a diverse categorie del mondo produttivo) il funzionamento (e i limiti) dell'ordinamento giuridico di nuovo genere", con l'auspicio di ridurre il sempre più diffuso euro-scettiscismo, accompagnato da un tasso crescente (in misura direttamente proporzionale) di "sovranismo", qualunque sia la realtà che si cela dietro tale espressione (in Italia come in molti altri Paesi membri — e non pensiamo solo al Regno Unito o alla Polonia e all'Ungheria, ma anche, ad esempio, all'Austria e alla più vicina, geograficamente e culturalmente, Francia)...» (dalla prefazione)