Gruppo Albatros Il Filo: Nuove voci. Confini

Sullo sfondo di questo racconto dai toni onirici ma ben radicato nella realtà c'è una città illuminata dalla presenza del jazz, che sembra diffondersi per le strade e catturare i passanti. I primi a cadere nella sua trappola affascinante sono Mia, giovane protagonista, e Dean, che si faranno travolgere dal vortice romantico della musica, dalla necessità di suonarla e dal desiderio di vivere ogni sua sfumatura anche a costo di arrivare a doversene allontanare. Ogni movimento è scandito da una canzone che ne evoca quasi i tratti fisici, grazie a una scrittura fluida e dettagliata che non lascia niente al caso e diventa un tutt'uno con gli avvenimenti che presenta.

Un susseguirsi dolce e armonioso di ricordi, soprattutto legati all'infanzia, costituisce la struttura di questo libro dai toni freschi e dalle immagini nitide ed emozionanti. L'autrice porta i suoi lettori in un tuffo nel passato, fatto di brevi frammenti di vita, di avvenimenti legati al luogo in cui è cresciuta e alle persone che la circondavano, con alcune incursioni in riflessioni più generali sulla vita, sull'importanza dei ricordi, sulla possibilità di rinunciare alle cose materiali in quanto superflue, sul rapporto con le donne e gli uomini intorno a lei e con la musica, grande compagna di vita. Mettendo insieme tutti questi elementi e molti altri, Annunciata Pagani elabora un diario intimo, che tuttavia comunica sensazioni condivisibili da molti.

Storie di vita vissuta, in epoche diverse e in luoghi distanti, attraverso questo libro dai toni intimi ed emozionanti. I "Passi sospesi" di Claudia Sbarra ci portano in un'epoca segnata dalla guerra, dai vincoli famigliari forti, dalle difficoltà del quotidiano e dalla voglia di riscatto, di affermazione e di amore di Gaia. La dolce e concreta protagonista del racconto che, attraverso l'arte della danza e in punta di piedi, arriverà lontano. All'autrice e dietro suo invito, si uniscono Danilo Battistelli e Nadia Cattaneo, presentandoci rispettivamente Pensieri Liberi, pieni di poesia e movimento, e Gesti d'amore, tanto inattesi e necessari per garantire la sopravvivenza. Ne viene fuori un testo variegato nato da una voglia di scrittura condivisa che l'autrice è curiosa di sperimentare. E questa unione genera ricchezza, scambio di sensazioni profonde, di racconti velati di malinconia e di grande speranza che catturano il lettore fino all'ultima riga.

Una raccolta di racconti al confine tra verità e finzione, ove visioni, miraggi, sogni e incubi danno vita a una realtà straniante, che disorienta e ghermisce. Una realtà che si va costruendo riga dopo riga, che a ogni parola diventa più chiara, netta, limpida. Sette respiri sul fondo del pozzo è un viaggio nella parte più oscura della nostra coscienza, quella che si mostra appena la liberiamo dalle costrizioni della veglia.

Un matrimonio felice, una vita normale. Poi, la malattia. Implacabile, senza scampo. Ovidio e Luciana sono catapultati in un altro mondo. Un pianeta lontano in cui l'avidità fa da padrona. Case famiglia gestite da mostri senza pietà, degenti senza alcuna speranza di guarigione trattati senza riguardo, quando fortunati. Un sole rosso di rabbia che va affogando lungo la linea dell'orizzonte, inghiottito nel mare dell'indifferenza e dell'orrore. Che palpita e grida, muto e immobile, gonfio di risentimento e dolore. Oltre l'inferno, il placido universo dell'amore. Un amore folle, sconfinato e puro. Un amore che oggi, privato del sostegno che lo teneva in piedi, continua a crescere e fiorire su un terreno di solitudine. Ovidio Mattucci ci consegna la sua Luciana, la sua storia. Un poema duro e crudo, che incarna la fatica del vivere. "Alzheimer, un diluvio di derubate anime" è un urlo di denuncia, un dito puntato contro la disumanizzazione, l'imbarbarimento, la dannazione dell'uomo tramutatosi in bestia e, parimenti, quella di coloro che subiscono tutto questo. Ma è soprattutto una appassionata dichiarazione d'amore, un amore sacrale e trascendente che ci riempie gli occhi di lacrime e il cuore di dolcezza.

In questa opera i dialoghi tra un maestro e il suo allievo danzano dentro la foresta, lontano dalla civiltà, lasciandosi sorprendere dalla natura, accogliendola senza limiti, poiché il "linguaggio del mondo si comprende a cuore aperto, senza i meccanismi della mente e i filtri del nostro pensiero". Tutto qui si lega indissolubilmente, parole scritte, disegni ed energie. Dentro la vita, oltre la vita, il diario di viaggio è la nostra leggenda: una storia colma di esperienza e significato, arricchita dai nostri sogni, dalle nostre sfide e dalle nostre riflessioni, vivendola con consapevolezza e presenza, che possa o meno essere condivisa e accompagnata con il viaggio di altri guerrieri. Guerrieri come noi, che hanno scelto di combattere il nemico più grande: se stessi, colmi di tutte le false certezze che crediamo di essere, una scelta che ci porta a rinunciare momentaneamente ad una pace illusoria e fittizia per ritrovarci curiosi, combattuti e vivi sul cammino del fuoco interiore. Ricercatori consci che il senso della vita resterà sempre ignoto alla nostra razionalità: il senso della vita è vivere, e "vivere" è tutto ciò che accade ogni giorno fuori dai nostri meccanismi del controllo.

«Questa storia nasce quando nel 1980 il Comune di Venezia lancia una mostra/concorso su storie vecchie e nuove riguardanti la città (Venezia nel fumetto, Comune di Venezia, marzo/maggio 1980). Le opere migliori sarebbero state pubblicate. Tre giovani se ne incuriosiscono: il disegnatore Fabio Visintin che poi diventa un professionista affermato, e altri due, inventori della storia, che si firmano con un unico nome Zancorbini, pseudonimo dei due singoli cognomi tradotti in veneziano e cioè Zanco che vuol dire mancino e Orbo che vuol dire cieco. La storia a fumetti non viene selezionata e poi tutto resta nel buio, finché io non la ritrovo quasi per caso. In occasione dell'ultima acqua alta (novembre 2019), quando dopo quasi vent'anni dall'inizio dei cantieri non era ancora in grado di funzionare il MOSE, il sistema di difesa a mare di Venezia a mezzo di paratìe mobili, costato somme enormi di denaro pubblico che celavano corruzione e tangenti, ho pensato che questa storia potesse essere un ottimo punto di vista alternativo a quella che comunemente si crede sia la realtà delle cose.»

Alex, Ludo ed il loro papà in viaggio verso la conoscenza. Un "viaggio nel viaggio" attraverso il quale si snoda il cammino dell'uomo che tramite il progresso ha cercato di migliorare le condizioni e gli aspetti socio-culturali ed economici, rilevabili dal modo in cui si è spostato da un luogo all'altro, attraverso i secoli. La filosofia del viaggio è sempre quella: uscire fuori dal consueto ed entrare momentaneamente nell'insolito, esplorare gli odori e i colori dell'ignoto, ed infine, tornare arricchiti dalle diversità che si sono incontrate nel percorso. Testo espositivo, arricchito da numerose note esplicative, è denso di informazioni preziose che hanno significato moltissimo per il nostro Paese. L'autore Luigi Sada con precisione e puntualità rivela una competenza in materia al di fuori dal comune, mostrando come l'evoluzione dei mezzi di trasporto sia stata fondamentale non solo per la crescita sociale ed economica, ma anche per la diffusione di quei valori e quelle idee trasmessi dai mezzi di comunicazione, che crearono una vera e propria cultura di massa.

"In questo libro racconto una storia incredibile. Sì, è successa a me. Mi ha portato tantissime domande e pochissime risposte. Una mamma farebbe qualsiasi cosa per proteggere i propri figli, ancora di più quando la loro giovane vita è messa a dura prova da una malattia come la paralisi cerebrale. La speranza, l'amore, la fede sono illimitati, ma non bastano. E allora si cercano sempre nuove strade, si è disposti a tutto. Quando la protagonista si reca a Plovdiv, a un indirizzo che le ha segnalato una sua conoscente, in un silenzioso edificio, non immagina quello che sta per vivere: comunicherà con delle creature invisibili, in un'esperienza estrema che le sconvolgerà la vita e le ridarà fiducia nel futuro. Questo libro è la sua toccante, dettagliata testimonianza. A tutti coloro che hanno la mente aperta, che sono disposti a credere che ci sia qualcos'altro oltre la dimensione materia-le, questo libro proverà a fornire alcune spiegazioni e spalancherà le porte dell'ignoto."

Come l'incenso brucia diffondendo intorno generoso il suo intenso profumo, capace di evocare ricordi lontani e di risvegliare desideri reconditi, così l'io narrante si racconta con schiettezza e senza falsi pudori, offrendo pezzi di sé a chi avrà la giusta sensibilità per saperne cogliere il valore. È un dialogo profondo con l'anima, che fa emergere riflessioni sull'amore, sul desiderio e sull'irreprimibile necessità di strapparsi alla propria solitudine per andare incontro all'altro. Una scrittura densa, a tratti difficile, ma pregna di significato: le parole ora si fanno timidi sussurri, che riverberano in un eco prolungato, ora esplodono come fuochi d'artificio spandendo intorno una luce accecante; senza mai indulgere nella banalità, o rifugiarsi nel luogo comune, non si dissolvono all'istante, ma hanno il potere di rimanere a lungo nell'aria, proprio come il profumo dell'incenso.

Max vive a Parigi. La sua vita si muove tra gli studi, l'insegnamento universitario e i caffè dove si intrecciano incontri che lo spingono a profonde riflessioni. Da qui, l'autore, con saggia empatia per il protagonista, trascina il lettore in un viaggio filosofico, attraverso colte citazioni. Frammenti di sapere che si dipanano nel romanzo e che vanno alla ricerca dell'enigma primordiale: Chaòs o Kosmos?

Un bambino autistico, una madre tenace, un medico ispirato e un padre che si allontana. E ancora, un amore e un innamoramento antichi, presenze forti e assenze reali o presunte. Su uno sfondo di segreti e traumi, emozioni e pensieri, scelte dettate dal cuore o dall'onore, appare un miracoloso protocollo americano che produce la parziale o quasi totale "cura" dalla sindrome di Asperger. La sofferenza, la determinazione e la forza stringono e sciolgono in questo libro i nodi di un variopinto arazzo di esistenze.